12 Febbraio 1974
Scrive La Stampa:
La Lazio tenta di rimettere insieme i cocci del bel vaso andato in pezzi sul campo di Marassi. Il paziente lavoro di ricostruzione iniziato da Maestrelli, che interessa soprattutto il morale della squadra, sembra facilitato dalla reazione dei giocatori. Nel quartier generale di Tor di Quinto è in pieno svolgimento la « operazione Juventus ». E' vietato parlare della sconfitta con la Sampdorìa. Idee e muscoli devono concentrarsi soltanto sull'impegno futuro con i campioni d'Italia. Almeno in apparenza, quindi, 1 biancoazzurri sembrano aver dimenticato la brutta avventura. « La squadra è caricatissima — sottolinea Maestrelli — non credevo di trovare, alla ripresa della preparazióne, i giocatori così "arrabbiati". E' un segno buono. Significa che questa Lazio ha carattere e saprà dimostrarlo domenica prossima ». Tuttavia, al di là dello scontatissimo atteggiamento battagliero, che serve a dar coraggio a chi ha paura, rimane l'impressione di una Lazio discutibile sul piano del gioco. Probabilmente comincia a farsi sentire l'assenza di Re Cecconi che giustamente veniva considerato il « motore » dei biancoazzurri. Il suo sostituto Inselvini ha dimostrato tanta buona volontà. Fin'ora si è battuto con coraggio cercando di nascondere una falla che è divenuta vistosa al primo impegno difficile. Torna, dunque, d'attualità il giudizio di Vycpalek il quale, qualche tempo fa, disse che la Lazio aveva tutte le apparenze di un meccanismo perfetto a cui però mancavano i pezzi di ricambio. Inselvini, infatti, non ha la personalità e il passo di Re Cecconi che se non fosse rimasto vittima del grave infortunio, quasi certamente sarebbe stato incluso nella formazione azzurra che affronterà la Germania. A Marassi la Lazio è incappata in una giornata storta che ha finito per coinvolgere tutti i giocatori. La controprova si chiama Juventus. Sapremo così se si è trattato di un episodio isolato, oppure l'inizio di una parabola discendente.