13 Novembre 1973

Da LazioWiki.

Scrive La Stampa: A poche ore dalla partita di Wembley, "del fattaccio" dell'Olimpico, troppo recente per trovare posto negli archivi, stende la sua ombra sulla serata degli azzurri. Se ne è parlato per un'intera settimana. Si sono scomodati maestri di psicologia, sociologi, severi censori, per illustrare le loro tesi sul malessere ricorrente che affligge lo stadio della capitale. Molti giornali non sono stati teneri con i laziali, colpevoli soprattutto di avere scelto il momento sbagliato per pestare la coda agli inglesi dell'Ipswich. I protagonisti biancocelesti della movimentata serata, in modo particolare i tre azzurri Chinaglia, Wilson e Re Cecconi, sono venuti a trovarsi in una situazione imbarazzante. Ma, mentre Chinaglia e Re Cecconi hanno la fortuna di rituffarsi subito nel clima della disputa italoinglese che costituisce per loro una preziosa distrazione, l'infortunato Giuseppe Wilson è stato costretto a tornarsene a Roma portandosi dietro lo sconforto per il linciaggio morale a cui è stato sottoposto con i suoi compagni. Non è facile allacciare il dialogo con l'arrabbiatissimo capitano. "Le impressioni sul mio stato d'animo — attacca con tono bellicoso — le tengo per me. Non voglio tornare su quanto accaduto mercoledì. Voi giornalisti avete già detto tutto senza preoccuparvi di tenere minimamente in considerazione anche la nostra campana". Allora parliamo della Nazionale e della probabile atmosfera ostile che troverà in Inghilterra. Wilson, nato da padre inglese, ha vissuto la sua infanzia in Gran Bretagna. E' abbastanza certo, quindi, di conoscere sufficientemente i tifosi d'Inghilterra e di poterne interpretare il carattere: "Io credo che nemmeno ad Ipswich si ricordano più degli incidenti accaduti allo stadio Olimpico. Le botte agli inglesi? Ad Ipswich se le sono già scordate: tutta una montatura dei nemici della Lazio. Evidentemente abbiamo fatto qualcosa per meritare la maglia della Nazionale. Ma ho constatato che ciò non è andato giù a parecchia gente".

Perché la Lazio gioca bene sul campo e si azzuffa negli allenamenti o durante le partite con squadre straniere dimostrando una sconcertante fragilità sul piano nervoso? Molti dicono che si tratta di un miracolo inspiegabile. "Se si tratta di miracolo, speriamo che rimanga tale anche per il futuro, con tutti i retroscena che sono frutto di fertili fantasie. Il nostro campionato dello scorso anno e stato esemplare per quanto riguarda la correttezza con gli avversari e con gli arbitri. Adesso però qualcuno, a cui diamo evidentemente fastidio, prende la palla al balzo e tira fuori la storia della fragilità dei nostri nervi". Però lo stesso presidente Franchi ha parlato di immaturità della Lazio. "Non è vero". Eppure la frase e stata riportata da tutti i giornali. "Avrà espresso un suo parere. Però voglio ricordare che noi stavamo difendendo i colori d'Italia quando abbiamo giocato con l'Ipswich. Se poi qualcuno vuole ergersi a paladino dei colori inglesi faccia, pure. Continuando a sbandierare la parentesi di mercoledì scorso, quando sappiamo tutti benissimo che anche altre squadre italiane si sono trovate coinvolte in episodi per lo meno vivaci in gare con gli inglesi, si rischia di cadere nel ridicolo".

Wilson lascia capire che la sua rabbia è anche di tutta la Lazio. Il campionato ripropone, quindi, anche quest'anno il suggestivo scontro fra la battagliera compagine biancoazzurra e i compassati squadroni del Nord. Il capitano ha fiducia ancora nei miracoli. "Soltanto in Italia si è continuato a parlare della vicenda non so fino a quale punto in buona fede". Anche la stampa inglese, però, non ha liquidato tanto in fretta l'argomento. "E' normale, le abbiamo fornito noi italiani lo spunto, azzannandoci. Sul piano tecnico gli azzurri non avranno problemi". Il suo compagno di squadra Giorgio Chinaglia potrebbe essere condizionato, sul piano psicologico, da una possibile atmosfera poco amichevole? "Giorgio può essere condizionato soltanto da quanto hanno scritto su di lui i giornali italiani. Se ha superato questa prova figuriamoci se avrà paura degli inglesi". Le ricorrenti zuffe fra squadre italiane e britanniche, Wilson le giustifica affermando che è tutta colpa dell'astio che si portano dietro da anni i giocatori delle due nazioni. La tranquillità della Lazio è stata violentemente scossa in questa settimana. C'è il rischio che ne risenta in campionato? "Assolutamente no — replica con forza il capitano —, sappiamo che sono stati espressi giudizi in malafede, si è dato più spago ai pettegolezzi. Il comunicato emesso dalla società è stato più che eloquente. Mai siamo stati compatti come adesso. Anzi, io credo che tutta questa storia finirà per indurci a lottare ancora più tenacemente. Tutti hanno parlato degli incidenti mettendo da parte la strepitosa partita disputata dalla Lazio. Comunque noi ce ne ricordiamo perfettamente e abbiamo capito che anche quest'anno molte grandi dovranno fare i conti con noi". Tuttavia tre laziali sono stati chiamati in azzurro. "Mi meraviglio che si parli di premio nei nostri confronti".