18 Dicembre 1973

Da LazioWiki.

Scrive La Stampa:

La Lazio gioca per lo scudetto. Sembrano finiti i tempi delle titubanze, del timore nell'azzardare pronostici impegnativi. Lo stesso Maestrelli, maestro di prudenza, non ritiene più opportuno insistere sul ritornello "Viviamo alla giornata". Dopo il successo sul Napoli, che ha consentito ai biancoazzurri di installarsi in testa alla classifica con gli uomini di Vinicio e con la Juventus, il trainer ha espresso pacatamente il suo giudizio, senza proclami di sapore herreriano, in cui traspare, però, una certa convinzione nell'obiettivo che si propone la Lazio. "Rispetto all'anno scorso — ha detto Maestrelli — la squadra gioca un football più pratico, più essenziale, mettendo da parte inutili coreografie. Durante il campionato dell'anno passato si parlò di un exploit casuale. La squadra veniva dalla serie B, noi stessi non eravamo sicuri delle nostre possibilità". Adesso, invece, cosa è cambiato? "I giocatori si sono convinti del loro valore — ha sottolineato il tecnico — che consente loro di esprimersi al massimo sia sul piano psicologico che della forza morale e del gioco".

Frutto anche del lavoro di Maestrelli? "Io c'entro in minima parte — ha ribattuto l'allenatore — diciamo che si tratta di un risultato collettivo. Voglio chiarire però una cosa. Almeno in questo momento, la nostra principale preoccupazione non è tanto quella di inseguire la conquista del titolo ma di riuscire a disputare un campionato uguale a quello dell'anno scorso. E' chiaro che se nelle ultime giornate ci troveremo ancora fra le prime, stavolta tenteremo senz'altro di assicurare alla Lazio il primo scudetto della sua storia". Qual è il suo giudizio sullo strepitoso momento di Chinaglia? "Giorgio è maturato come uomo e come calciatore. Prima era assillato dal timore di non poter far parte stabilmente della Nazionale. Adesso invece è più tranquillo. Il suo traguardo è Monaco. Ci guadagnerà la Lazio e la stessa Nazionale azzurra".