19 Marzo 1974

Da LazioWiki.

Scrive La Stampa:

Due giorni non sono stati sufficienti a Giorgio Chinaglia per sbollire la rabbia. La sconfitta di S. Siro brucia ancora al centravanti laziale che stamane, alla ripresa degli allenamenti a Tor di Quinto, ha rotto improvvisamente il silenzio che si era imposto, lanciandosi in una violenta requisitoria verso i compagni di squadra. L'inattesa esplosione polemica di Chinaglia dà corpo alle voci di un diffuso nervosismo che serpeggia fra i biancoazzurri. Forse si è trattato di uno sfogo causato da un momento di amarezza. Giorgio, come tutti i campioni di razza, spesso non riesce a frenare il suo istinto esuberante quando gli sfugge un traguardo di prestigio. Tuttavia non si può sottovalutare la gravità delle sue affermazioni che mettono a fuoco l'attuale situazione interna della capolista. « E' inutile illudersi — comincia Chinaglia — la Lazio non è più quella di prima. A Milano si è vista una squadra fragile sul piano del carattere, incapace di reagire. Per tutto il primo tempo non abbiamo tirato in porta neppure una volta ». « Siamo tornati — ha proseguito il centravanti — indietro di un anno. Sono emerse tutte le sfasature che ci impedirono di conquistare il titolo. Abbiamo incontrato una fortissima Inter, non lo discuto. Ma la Lazio, compreso me sia ben chiaro, non è riuscita a fare nulla per evitare la brutta figura. Ci siamo comportati come l'anno scorso a Napoli, nell'ultima giornata, quando siamo andati a fondo perdendo l'ultima occasione per lo scudetto senza tentare neppure la più timida difesa ». Quali sono i motivi del presunto cedimento? Chinaglia evita una risposta precisa, non fa nomi, ma si intuisce facilmente che è in aperta guerra con i centrocampisti: « A S. Siro non sono mai stato messo in condizione di creare qualche pericolo alla porta interista. Ho tentato ripetutamente di smarcarmi, di scattare. Niente. Non è facile in queste condizioni restare calmi ». Una vittoria domenica prossima sul Cagliari, magari con un gol di Chinaglia, contribuirebbe a rimettere le cose a posto? Giorgio non ha la minima intenzione di fermarsi. Ormai è lanciato, vuota il sacco fino in fondo. « Non saranno gli eventuali successi — prosegue a cancellare i problemi. A parte il fatto che le gare saranno tutte difficili per noi, non esistono più validi presupposti per poter puntare allo scudetto ». — Si è detto finora che il segreto dei successi laziali ha come basi l'entusiasmo, l'armonia che regna fra i giocatori. Maestrelli ha sempre parlato di una famiglia unita. « E' vero — replica Chinaglia — adesso però, non esiste più niente di tutto questo. Anche l'anno scorso dissi che qualcosa non girava nella squadra. Come allora, anche adesso il mio pessimismo è ragionato. I fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione. Se non riusciremo ad imboccare una strada diversa la stagione rischia di chiudersi con un'altra delusione ». La « sparata » di Chinaglia, giunta come un fulmine a ciel sereno in un clima già teso, rischia di esasperare ancora di più l'ambiente laziale in un momento molto delicato del suo campionato. A Milano, prima e dopo la partita con l'Inter, si era parlato di un vivace scontro fra i giocatori. Maestrelli, intuendo il pericolo, aveva tentato di ricucire pazientemente le maglie di una situazione che rischiava di sfuggirgli di mano. Ci era quasi riuscito. Quando sembrava ormai che gli atleti avessero dimenticato la brutta avventura milanese per prepararsi ai futuri impegni, è saltato fuori l'esuberante centravanti biancoceleste a mettere in piazza fatti gelosamente nascosti. La « famiglia laziale », ammirata da tutti per la sua armonia, rischia di trasformarsi in una polveriera. Infatti, secondo voci che circolano nell'ambiente biancoazzurro, non sarebbe soltanto Chinaglia il pomo della discordia. Esisterebbero dissidi anche fra i suoi compagni. Molti di loro si sarebbero opposti all'affrettato ritorno di Re Cecconl; altri avrebbero visto volentieri la conferma di D'Amico e l'esclusione di Inselvini. Probabilmente la vicenda aveva all'inizio dimensioni modeste La secca sconfitta con l'Inter ha fatto precipitare la situazione.