1 Febbraio 1974

Da LazioWiki.

Scrive La Stampa:

L'ipotesi di una Lazio campione d'Italia nasce da una valutazione contingente del campionato. Il «se» è d'obbligo, se si vuole fare un discorso sui biancoazzurri in corsa verso lo scudetto, essendo tutt'ora valida la candidatura delle tradizionali pretendenti al titolo (anche se i laziali stavolta sembrano davvero lanciati). Il presidente Lenzini, con le sue simpatiche profezie, ha contribuito a sdrammatizzare il clima a volte concitato del torneo. Stavolta, però, il discorso spazia oltre i limiti di battute scherzose dal sapore scaramantico. La Lazio, se riuscirà a «tenere» fino in fondo, si troverà ad affrontare problemi difficili. Il presidente intuisce perfettamente che occorre trovare in tempo le soluzioni affinché la gloria attuale (e soprattutto quella eventuale di fine stagione) non sia soltanto un felice ricordo.

L'esclusione dalle gare di Coppa Uefa (compresa la Coppa del campioni) decretata in seguito ai noti incidenti accaduti con gli inglesi dell'Ipswich, è il primo scoglio che si porrà davanti alla Lazio, se riuscirà ad aggiudicarsi lo scudetto. « Lo so — dice con un mezzo sospiro Lenzini — ma ci stiamo già muovendo. Noi contiamo su una amnistia che potrebbe essere promulgata in occasione del Campionati del mondo. In caso contrario rivolgeremo un appello all'Uefa. Faremo presente che la Lazio ha conquistato per la prima volta il titolo e spera nell'indulgenza dei giudici. Il contributo che forniremo alla Nazionale, unito al nostro obiettivo di conquistare la Coppa disciplina nel campionato italiano, dovrebbero costituire titoli di merito sufficienti per indurre anche la nostra Federazione ad aiutarci presso l'Uefa ».

La squadra è attrezzata validamente per affrontare impegni di Coppa e per difendere un eventuale scudetto? » Non faremo grossi acquisti — chiarisce il presidente —, cercheremo di inserire nell'attuale schieramento due nomi giovani che ci consentano di aumentare da 18 a 20 la rosa dei titolari. Questo è il nostro obiettivo più importante. Tentiamo di raggiungere tutti i traguardi che ci offrono le varie competizioni anche se devo riconoscere che per la Coppa dei Campioni è indispensabile una grossa esperienza ». Per il presidente biancoazzurro il paragone con il Cagliari non esiste. « Cagliari è una città di provincia. Invece nella capitale con i suoi quasi 4 milioni di abitanti esistono condizioni completamente diverse. Da quando la Lazio ha cominciato ad ipotecare traguardi di prestigio, sono aumentati gli incassi. Lo scorso anno gli abbonamenti hanno raggiunto la cifra di 730 milioni. Anche se non vinceremo lo scudetto sono sicuro che nella prossima stagione arriveremo al miliardo. La squadra sta conquistando i romani. Dilaga l'entusiasmo. Per la partita con la Juventus abbiamo già migliaia di richieste di biglietti. Sarà un incasso record mai registrato. Ci sono tutti i presupposti per fare della Lazio un club di prim'ordine sullo stesso stile del Real Madrid. luoghi di rappresentanza, un complesso sportivo dove sorgeranno campi, attrezzature ricettive e una sala stampa con telefoni per i giornalisti ».

In un tempo non molto lontano erano in molti ad avanzare dubbi sull'efficienza della squadra che tuttavia sembrano adesso svaniti. Permane però una certa diffidenza sulle strutture interne della società che danno l'impressione di fragilità dopo la partenza di Sbardella. « E' ora di sfatare la figura del general manager — commenta il presidente — la Lazio non ha risentito minimamente dell'assenza di Sbardella. Anzi, la vita della società è più tranquilla. Siamo io e i miei due fratelli a governare la Lazio, aiutati da altri consiglieri. A che serve il general manager se è il presidente ad essere in primo piano sia nella campagna acquisti che nelle riunioni di Lega? ». Dopo la permanenza in serie B, sembrava che la società biancoceleste stesse per cadere da un momento all'altro in un baratro di debiti. Qual è la situazione attuale? Cosa significa sul piano economico questa nuova Lazio?

Entro due mesi — replica orgogliosamente Lenzini — probabilmente riusciremo a portare il bilancio in pareggio dopo aver pagato tutti i debiti che ammontavano ad un miliardo e mezzo. Le società sportive non sono mai un utile investimento. Ma la Lazio potrebbe diventarlo. Ormai la società si regge da sola, sta per diventare autosufficiente ». « Non faccio cifre dico soltanto che con gran parte della cifra ricavata dalla vendita di Massa, abbiamo acquistato Re Cecconi, Frustalipi, Garlaschelli, Pulici e Oddi ». Saprà resistere alle allettanti cifre che verranno probabilmente offerte per alcuni del suoi giocatori? Lenzini evita diplomaticamente una risposta precisa affermando che « condurrà una politica suggerita da Maestrelli e dal consiglio di amministrazione ».

Aggiunge: « Sono però orientato a tenere tutti, specialmente se vinceremo il titolo. Anche Maestrelli resterà al suo posto. Abbiamo già raggiunto una piena intesa. Oltre ad essere un bravo tecnico, Maestrelli si e dimostrato un vero galantuomo. Mi telefona perfino otto-dieci volte in una giornata per tenermi informato su ogni piccolo problema della squadra. Come si fa a non andare d'accordo con Maestrelli? ». Le profezie del presidente si sono quasi sempre avverate. Ma risponda sinceramente, lei credeva ad una Lazio campione d'inverno? « Ho acquisito la certezza — replica con tono deciso — in una giornata in cui sembrò che la Lazio stesse per colare a picco. Fu dopo la partita con la Juventus. Nonostante la sconfitta, mi resi conto che quella squadra sarebbe risorta clamorosamente. I fatti mi hanno dato ragione ».