21 agosto 1949 - Foligno,comunale - Foligno-Lazio 0-7

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Domenica 21 agosto 1949

Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1949/50 - 1ª amichevole - Foligno-Lazio 0-7

FOLIGNO: (1° tempo) Siena, Martini, Stefi, Del Bianco (Casalini), Cacelli (II), Fiore (II), Cardinali, Masciolini, Bianchi, Peri, Madrini. (2° tempo) Sentimenti (IV), Casalini, Stefi, Boccolini, Masciolini, Cacelli (II), Pucci, Ropersi, Cardinali, Peri, Stefanetti.

LAZIO: (1° tempo) Sentimenti (IV); Piacentini, Remondini, Furiassi; Magrini, Alzani; Puccinelli, Penzo, Hofling, Flamini, Nyers (II) (2° tempo) De Fazio; Piacentini, Spurio, Furiassi, Montanari, Rosi, Puccinelli, Flamini, Hofling, Coletta, Bicego. All. Sperone.

Arbitro: sig. Bosi di Foligno.

Marcatori: pt 27’ Nyers II°, 28’ Penzo, 37’ Remondini (rig.), 44’ Hofling, 45’ Nyers II; st 15’ Boccolini (aut.), 44’ Coletta.

Note: dopo le cinque reti del primo tempo il portiere titolare della Lazio è passato a difendere la porta avversaria.

L’allenamento collegiale della Lazio, trascorso nella quiete di Trevi in sana allegria, si è concluso oggi con una prova che non ha detto nulla di sensazionale, ma che ha confermato quanto si sapeva o si prevedeva sulla squadra romana. Tre giocatori sono rimasti a riposo, perché non in perfette condizioni fisiche: Antonazzi, dolorante ad una caviglia, Cecconi, con un ginocchio ribelle e Sentimenti (III), reduce da una noiosa influenza. Se le assenza nei primi minuti sono passate inosservate, perché di entrambi se ne conoscevano già i meriti, l’assenza di Sentimenti (III) ha tolto qualche punto d’interesse al leggero allenamento, poiché c’era una certa curiosità nel vederlo all’opera sia nel ruolo di laterale che in quello di mezz’ala. Invece s’è vista una Lazio simile a quella dello scorso anno: solidissima nei reparti arretrati, con un portiere di bravura eccezionale, che lo ha dimostrato anche oggi, con un attacco abbastanza veloce e preciso nel palleggio, ma non sempre sicuro in fase conclusiva e con dei laterali abbastanza efficienti in fatto di costruzione di gioco. i singoli hanno tutti condizioni fisiche eccellenti, considerando che la loro preparazione dovrà ancora essere curata per oltre venti giorni, e se c’è ancora qualcuno con del grasso da smaltire ha ancora del tempo per farlo. Nella prova odierna, il più a punto fisicamente è apparso Puccinelli, già in buona forma, scattante e, come sempre,finissimo palleggiatore che in fin dei conti è stato uno dei pochi che ha dato al pubblico lo spettacolo che s’attendeva. Dopo Puccinelli, considerando il carattere dell’esibizione, che favoriva in modo assoluto i virtuosi del palleggio, è piaciuto Flamini, ma anche Remondini è apparso «in palla» ed in maniera tale da lasciar capire che il forte difensore ha tutta l’intenzione e le possibilità di disputare un altro campionato in perfetta efficienza. Il gioco è stato a tratti brillante ed a tratti slegato. Sperone aveva dato ordine di cercare i collegamenti ed in un paio d’occasioni si sono viste si sono viste buone azioni sulla più intelligente tattica sistemista con scambi improvvisi. La migliore s’è vista nel primo tempo con Flamini che era indietreggiato per conquistare un pallone e, lanciato da Furiassi, si portava in attacco, controllato dall’ala sinistra, dopo un rapido scambio con Puccinelli, effettuava un tiro al volo preciso che Siena deviava a stento in angolo. molte altre volte, però, l’intesa fra attaccanti e laterali ha deluso, denotando che questo è il difetto maggiore della Lazio, ma Sperone è già riuscito a fare buone cose in un anno e gli auguriamo di risolvere anche questo scabroso problema.Tornando alla partita ed al gioco diremo che per oltre venti minuti la Lazio ha premuto inutilmente contro la porta difesa dall’ex laziale Siena. Tiri di Penzo, Hofling, Puccinelli, Nyers ed Alzani hanno trovato il portierino folignate sempre ben piazzato. Il Foligno raramente riusciva a passare la metà campo e Sentimenti (IV) non aveva altro modo per farsi applaudire che respingere, come sa fare lui, oltre la metà campo. Dopo il 20’ entrava in scena Puccinelli con le sue serpentine indiavolate, servendo palloni al volo a tutti i compagni. Su passaggio di Puccinelli, Höfling colpiva in pieno la traversa; poi, sempre su passaggio di Puccinelli, Flamini raccoglieva e smistava a Nyers che segnava con un tiro preciso nell’angolino. Al 28’ ancora un’altra azione di Puccinelli: passaggio a Penzo e tiro da tre metri, 2-0. Il terzo lo realizzava Remondini su rigore concesso per un mani di Casalini che interrompeva un passaggio di Puccinelli verso Flamini; al 44° nuovamente Puccinelli che si portava solo davanti a Siena che respingeva in tuffo il suo tiro, ma finiva a Höfling che con un’elegante «zampatina» realizzava il 4-0 e prima che l’arbitro fischiasse l’intervallo veniva il quinto gol con uno scambio in velocità Nyers-Höfling-Nyers con quest’ultimo che entrava in rete con tutto il pallone. Nella ripresa la Lazio ha attaccato subito, ma stavolta trovava in porta Sentimenti IV°, contro cui c’era poco da fare. Le parate di «Cochi», tutte eseguite senza teatralità , con la massima naturalezza e disinvoltura, risultavano tutte perfette, tiri da vicino o da lontano, alti e bassi , finivano sempre nella morsa ferrea delle sue mani. I tiri di Puccinelli e di Flamini, che erano riusciti a batterlo, venivano respinti dai montanti, ma rompeva l’incantesimo un autogol di Boccolini, susseguente ad una respinta su una staffilata ravvicinata di Puccinelli. Ma la parata più sensazionale di Sentimenti IV° la effettuava su tiro di Flamini che dopo averlo ingannato con una finta tirava in contropiede, ma Sentimenti riusciva a far sua la palla con un balzo felino all’indietro. Il settimo gol lo realizzava Coletta che tirava dal limite dell’area quando Sentimenti era completamente coperto. Nell’ultimo quarto d’ora, Rosi, dolorante, s’era invertito di posto con Bicego. Il pubblico che ad un certo momento aveva dimostrato il suo disappunto nel riscontrare uno spettacolo meno brillante delle aspettative, finiva poi per applaudire calorosamente. Tra i giocatori più osannati c’era Piacentini che, oltre ad aver disputato una partita molto intelligente, si è fatto notare per la sua barba nera.