26 Agosto 1973

Da LazioWiki.

La Lazio batte il Genoa in amichevole 3-2.

Scrive La Stampa: Circa ventimila spettatori per questa amichevole di lusso. Lazio e Genoa si presentano al pubblico romano con motivi tecnici assai diversi. La Lazio è la squadra dello scorso anno, con identici uomini e con una sola correzione tattica, quella di Chinaglia impegnato leggermente più avanzato. Long John aveva protestato di sentirsi sacrificato nel ruolo di suggeritore, e poiché Chinaglia nella Lazio conta parecchio, Maestrelli ha accettato la sua protesta. Diversa la situazione del Genoa, che è nuovo per la Serie A, ed elenca innovazioni importanti, come l'inclusione di Corso nel ruolo di suggeritore avanzato con liberi compiti, e di Busi che Silvestri preferisce inspiegabilmente a Garbarini.

E' un Genoa esordiente, pacato, direi un Genoa quasi impressionato d'essere di fronte ad una Lazio al completo, la squadra che lo scorso anno si classificò al terzo posto. I timori genoani si dimostrano fondati fin dal quinto minuto: sono i difensori rossoblu a tentare un disimpegno, e Busi dà a Maselli, che lascia a Ferrari, quest'ultimo liscia la palla, che Chinaglia ghermisce e. scaglia con violenza nella rete di Spalazzi. E' un gol di rapina, forse immeritato. Diremmo anzi che è un gentile omaggio dei difensori liguri. I laziali giocano a memoria. Non hanno nulla da apprendere, sono sicuri, abbastanza in palla, pronti nei recuperi. Il duello più interessante è quello fra Corso e Frustalupi; i due hanno momenti meravigliosi. Non c'è un vincitore. Entrambi, però, cercano l'applauso. Naturalmente, tocca alla Lazio attaccare, e Chinaglia trova vita facile con Rossetti.

Per fortuna del Genoa, Re Cecconi non ha ancora raggiunto la strepitosa dinamica messa in mostra lo scorso anno, e Chinaglia sovente non riceve aiuti. Ci pensa Frustalupi al 15', e Long John tenta un tiro al volo che va sei-sette metri fuori bersaglio. La gente è incantata ed applaude egualmente il generoso centravanti italo-inglese. Si cerca sull'altro fronte il giovane Bordon, ma il friulano è talmente solo da non poter far nulla. Bordon conferma le sue doti di combattente, non abbandona mai la lotta, ma gioca poco. Così, ogni giudizio appare impossibile. Gli attaccanti del Genoa sono controllati con facilità dai Facco, dai Martini, dai Wilson e dai Nanni.

Sempre efficaci le avanzate di Garlaschelli e di Chinaglia, che partono su suggerimenti di Frustalupi e di Re Cecconi mettendo a soqquadro i settori difensivi davanti al portiere Spalazzi. I padroni di casa sono anche più veloci, creando così maggiori difficoltà ai centrocampisti genoani. Corso e Simoni non hanno sprint, e trascinano nei loro « tocchetti » anche Maselli. Si nota che manca Bittolo, che nello scorso anno era il « motorino » del Genoa capoclassifica della Serie B. La Lazio attacca, il Genoa si difende. Con il passare dei minuti i difensori rossoblu superano la crisi di ambientamento accusata all'inizio. Al 25' c'è una punizione per il Genoa. Corso e Bordon sono pronti al tiro. Ci prova il « mancino », e Pulici deve esibirsi in una stupenda parata per evitare il pareggio. La palla tocca il montante sinistro della porta laziale e torna in gioco. I tifosi incitano la Lazio, che ora gioca in surplace.

Si fanno avanti gli ospiti con azioni abbastanza ben congegnate, ma non segnano. Al 34' l'arbitro Lenardon, severissimo, concede un calcio di rigore alla Lazio: Re Cecconi crossa al centro. Chinaglia tenta di intervenire, ma non può, e la palla giunge nei pressi di Garlaschelli, che è leggermente spinto da Ferrari. Garlaschelli cade, anche Maggioni ostacola Manservisi e Lenardon concede il penalty. E' una decisione molto discutibile. Chinaglia, comunque, fa gol, ed è 2-0 al 35'. Che la decisione dell'arbitro sia eccessiva si vede subito, perché Lenardon concede al Genoa quattro o cinque punizioni al limite dell'area laziale per falli assolutamente inesistenti. E' un compenso che non serve a niente. Anzi, lo slancio in avanti mette il Genoa in condizioni di subire i contropiede laziali e al 42' Re Cecconi ha la palla del 3 a 0, ma fallisce clamorosamente il bersaglio.

Si va al riposo con i laziali in vantaggio di due gol. Il gioco ha dimostrato i meriti dei bianco-azzurri a questo risultato. Però ci sia lecito dire che il Genoa deve fare esperienza. I suoi centrocampisti sono piuttosto lenti, ma i guai per Silvestri vengono specialmente dalla difesa, dove c'è più confusione che ordine, più paura che sicurezza. All'inizio della ripresa attacca ancora la Lazio, anche se a ritmo più blando, e Chinaglia al 49' con un tiro saettante colpisce la traversa della porta di Spalazzi. Il Genoa reagisce e al 51' segna con Maggioni che sfrutta un centro di Derlin. E' il terzo gol di Maggioni (che è terzino). La Lazio reagisce e Garlaschelli realizza il terzo gol con un gran tiro al 71'. Poco dopo (73') Facco interviene duramente su Simoni in area, e Lenardon non perde l'occasione di restituire il regalo al Genoa, sotto forma di un altro penalty. Questa volta, naturalmente, a favore dei liguri, e Corso non sbaglia. Fa 3-2.