29 Aprile 1974

Da LazioWiki.

E adesso la Lazio teme tutta Torino. La Juventus ha messo la quarta. Ben venga maggio, mese che debutterà nel segno del valore. La lezione bianconera a San Siro — con gol, fanfare, lealissimi applausi — induce anche la critica più oziosa a non considerare archiviata l'avventura dello scudetto. Il « treno che porta al Sud » è pur sempre inseguito dalla locomotiva bianconera, impegnatissima a illustrare il blasone. Quei tre punti: è ii lamento di molti, è il conforto dei sostenitori biancocelesti. Ma basta scorrere la " tabella » riassuntiva sulle pagine sportive del lunedì: quei tre punti che dividono Lazio e Juventus sono stati perduti dai bianconeri con cinque pareggi al Comunale contro i due subiti all'Olimpico dai « ragazzi di Tor di Quinto » (lasciamo pure a chi ha saputo imporle le vittorie inflitte alle due «grandi»). Nessuno dubita più della stanchezza laziale, persino ovvia se si considera lo sforzo triennale che ha consumato la squadra di Maestrelli. L'unico che getta acqua sul fuoco, che tura le falle prodotte dal nervosismo e dalla legittima preoccupazione è proprio lui, il sagace e onesto allenatore della squadra romana: oggi leva un Frustalupi per immettere Inselvini, dà fiato a D'Amico inserendo Franzoni. E sa benissimo che il gioco va smarrendosi, Chinaglia ha pochi palloni da sfruttare, il tono del «collettivo» s'è rarefatto come trama e sostanza. Con molto buonsenso, Maestrelli aggiunge: « E va bene, ammettiamo che la Juve faccia sei punti ancora, perché noi non potremmo agguantarne quattro? » L'aritmetica — in questi ultimi tre « rounds » — sta dando ragione a tutte e due le rivali. Piegherà poi verso l'una o verso l'altra secondo forza di gioco e capricci della fortuna. Alla Lazio è indispensabile superare senza danni eccessivi la trasferta al Comunale torinese: i granata, se saranno privi del loro trascinatore Graziani, riusciranno ugualmente ad imporsi? La Juve, per contro, deve vincere sempre. Con la nuova fisionomia tecnico-tattica, sostituendo uomini logori con forze freschissime, ì bianconeri dimostrano gran salute. Più della metà di questo scudetto '74 non dipende solo da quei famosi tre punti in più, ma dall'impegno che i reciproci « cugini » torinesi e romani verseranno sul campo domenica prossima, nel doppio confronto tra giallorossi e bianconeri, tra granata e biancocelesti. Sulla diagonale Torino Roma ci aspettano gli ultimi giochi, quelli della verità.