29 Marzo 1974

Da LazioWiki.

Da La Stampa:

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Tutto è pronto ormai per l'atteso derby, che potrebbe addirittura decidere il campionato. I biglietti sono praticamente esauriti. Si parla di un incasso di quasi 250 milioni e i tifosi intrecciano scommesse, anche le più strane. E' la storia di sempre, ma stavolta la Lazio «gioca» il suo campionato mentre la Roma mette in palio il prestigio e la supremazia cittadina per concludere bene una stagione piuttosto sfortunata. Non c'è dubbio che domenica l'Olimpico sarà tutto esaurito per la festa dello sport romano. Si preparano le armi e si discute. Sull'argomento derby, sulle previsioni di chi vincerà, sono già intervenuti i dirigenti, i tecnici e i giocatori. Noi abbiamo voluto ascoltare anche la voce dei tifosi invitando nella nostra redazione romana i presidenti o gli esponenti dei clubs delle due parti, scegliendoli nei vari quartieri della città e della immediata periferia. Per la Lazio hanno aderito alla « tavola rotonda »: Gino Camiglieri, impiegato, presidente dei clubs biancoazzurri; Giacomo Battistoni, impiegato, dell'Eur laurentino; Fernando Fedeli, macellaio, per la borgata Focaccia; Benedetto Quagliotti, vigile notturno, per Casal Bertone; Bruno Cotti, artigiano, per la zona del Trionfale.

Per i clubs giallorossi c'erano: Claudio Mercuri e Elio Ceccarelli, impiegati, per il Nomentano; Pietro Morrone, impiegato, per la Garbatella; Gianfranco Belli, operaio, club Fedelissimi viale Marconi; Luigi Giovenchi, operaio, per il Forte Bravetta; Mariano Papaleo, impiegato metalmeccanico, per il S. Lorenzo; Aldo Sbaffo, bancario, di Santa Marinella. Era rappresentata praticamente tutta Roma sportiva. In cagnesco Sono arrivati dopo i tifosi della Lazio e quasi non hanno salutato i loro colleghi romanisti a dimostrazione di un clima di tensione, del resto giustificato, in queste ore di vigilia. Le prime battute sono state piuttosto polemiche e soltanto nel prosieguo del discorso il ragionamento si è fatto più pacato al punto che uno di loro, naturalmente di fede giallorossa, ha parlato di « Nord-Sud » quasi per ammettere la possibilità di accettare uno scudetto laziale in contrasto con i grandi clubs di Milano e di Torino. Una ammissione a denti stretti subito contrastata da tutti gli altri: « Lo scudetto sì al Sud, ma non alla Lazio ». Ma andiamo con ordine. La prima nostra domanda era: che significato ha questa partita? La prima risposta è stata dei romanisti.

Papaleo e Giovenchi hanno detto: Abbiamo subito per troppo tempo; per noi è la partita della resurrezione. Questa volta faremo male al nostri cugini. A rafforzare questa tesi è intervenuto Morrone: « Vivo in un quartiere popolare. Sono due anni che aspettiamo questo momento e ci prenderemo la rivincita. Sbaffo: « Maestrelli quando giocava nella Roma perdeva sempre con la Lazio. Oggi che allena la Lazio vince sempre contro la Roma. Sfateremo questa tradizione ». Separati naturalmente i laziali sono stati di parere opposto, non disdegnano una polemica su presunti incidenti accaduti in circostanze analoghe e accusando i romanisti di violenze. « Per questo — ha dichiarato il presidente dei clubs biancoazzurri Camiglieri — lasciate a noi la curva nord e prendetevi tutto il resto dello stadio.

Eviteremo così incidenti » i romanisti hanno accettato. Così, questa «tavola rotonda », potrebbe essere servita a portare le due fazioni in settori opposti. A proposito della partita si è notata una certa sicurezza fra i laziali: «O dimostrate di accontentarvi di un pareggio, oppure vi daremo due gol ». Curiosa la dichiarazione di Quagliotti il quale ha affermato come la Roma sia in ritardo di due mesi e mezzo rispetto alla Lazio. Sulle recenti e discusse prestazioni dei biancoazzurri, Cotti e Fedeli hanno respinto la nostra domanda se la Lazio sia attualmente in regresso. Hanno detto: Sono leggere flessioni che ogni squadra lamenta in un torneo logorante come il nostro. Non abbiamo alcuna preoccupazione. La reazione dei romanisti è stata immediata. Per Morrone, Papaleo e Sbaffo, la « Lazio è scoppiata ». Il discorso si è acceso quando abbiamo chiesto ai nostri interlocutori se ritengono la Lazio veramente una grande squadra. Si sono uditi dei ' no ' secchi, frammisti ad alcune precisazioni come quella di Sbaffo che ha giudicato la Lazio « una buona squadra, ma non all'altezza dei grandi clubs del Nord ».

Pacato anche l'intervento del laziale Camiglieri: « Non siamo ancora abituati ai grandi traguardi. Però mi sembra esagerato affermare che la Lazio sia inferiore a Juventus, Inter e Milan ». I giudizi su Liedholm e Maestrelli sono stati egualmente elogiativi. I laziali hanno detto che Maestrelli « ha fatto bene. I risultati confortano il suo lavoro. Siamo primi in classifica ». Per i giallorossi lo « svedese » ha fatto quello che ha potuto. « Da quando ha preso in mano le redini della squadra, la Roma nei girone di ritorno ha conquistato tanti punti come la Lazio ». Era venuta l'ora dei pronostici e la domanda non poteva che interessare la lotta per lo scudetto. Chi vincerà, la Lazio, la Juventus o l'Inter? Il tifo è tornato ad esplodere. I romanisti Belli e Giovenchi hanno detto: « Per noi lo vincerà la Juventus ». La reazione laziale è stata immediata: « lo scudetto è nostro, nessuno ce lo toglierà ». Non poteva mancare la nota di colore portata da Sbaffo: «Ho scommesso con i laziali cento cene.

Chi perderà, sarà costretto a servire le vivande indossando un mantello con i colori della squadra avversaria. Il convivio è fissato per domenica alle ore 20,30 a Santa Marinella. Come chiusura il pronostico sulla partita: per tutti i giallorossi presenti, vincerà la Roma con il massimo di due gol di scarto. Inutile dire che di parere opposto sono stati i laziali che — salvo il presidente dei clubs biancoazzurri Camiglieri, che ha previsto un pareggio per zero a zero — si sono pronunciati per un successo degli uomini di Maestrelli sia pure con il minimo scarto. La discussione si è conclusa con un simpatico brindisi. Le polemiche stavano ormai spegnendosi in un clima divenuto cordiale. Romanisti e laziali hanno alzato i calici inneggiando alle loro squadre, felici di essersi incontrati, di aver confrontato le loro idee sull'argomento appassionante del derby. « Siamo grati a "La Stampa" — hanno detto infine — che ci ha fornito questa occasione. Purtroppo a Roma iniziative simili non vengono mai prese. E' la prima volta, infatti, che viene offerta a noi tifosi delle due sponde la opportunità di parlare intorno ad un tavolo ». I nostri simpatici interlocutori domenica torneranno ad essere nemici sugli spalti dell'Olimpico. E' normale. Ma noi speriamo che il ricordo di un dialogo franco e sereno, un'arma civile che spesso riesce perfino ad evitare le guerre, riesca a contenere le esuberanze mettendo al bando la violenza che non ha niente in comune con lo sport.