6 luglio 1958 - Napoli, Vomero - Napoli-Lazio 1-4

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47 - 6 luglio 1958 Coppa Italia Napoli: Vomero arb.: Lo Bello di Siracusa NAPOLI - LAZIO 0 - 4 Marcatori: 13’ Burini (rig.), 18’ Pozzan, 42’ Burini; 59’ Bizzarri Note: Spettatori 3.000. Sul Corriere dello Sport: Alla Lazio sono bastati quarantacinque minuti soltanto. Note: spettatori 7.000 circa, numero irrisorio per una partita di cartello; giornata di sole, senza vento; calci d’angolo 10-2 in favore della Lazio; Il Corriere dello Sport dedica la prima pagina al Brasile vincitore della Rimet in

scherandosi all’ala sinistra, con conseguente rivoluzione nell’organico della Lazio dove Napoleoni è retrocesso a terzino Pozzan a mediano e Selmosson si è spostato ad interno; calci d’angolo 8-4 in favore della Lazio; Giuseppe Melillo su Il Corriere dello Sport scrive: Tra Lazio e Spal la più brutta partita dell’anno. Che squallore! Lazio e Spal hanno innegabilmente offerto il più deprimente e sconsolante spettacolo spettacolo dell’anno, talmente deprimente e sconsolante da suscitare prima amarezza, poi sconforto ed infine irritazione. Passi per la Spal che era scesa all’Olimpico con tanto di «catenaccio» e con il fermo proposito di ottenere un risultato positivo anche a costo di attuare una tattica distruttiva, passi per la Spal che nella sua povertà provinciale ha presentato una squadra Il Giornale d’Italia riporta: La Lazio vincendo a Napoli è finalista di Coppa. Rapito il pallone ma il risultato non cambia. Lo Bello ha fischiato la fine senza recuperare il tempo perduto per colpa degli spettatori. Facile compito per i biancazzurri particolarmente efficaci nelle due ali. La Lazio ha praticamente vinto sul terreno del Vomero il girone H della Coppa Italia. La vittoria della squadra di Bernardini era data per scontata sin dalla vigilia ed in effetti si è rivelata più facile del previsto ha confermato e coroborato tutta una serie di belle prestazioni, ed il Napoli, privo di akcuni titolari, è apparso rassegnato. La Lazio avrebbe potuto vincere con uno scarto maggiore, ma dopo il 3-0 realizzato nel primo tempo i biancazzurri non hanno insistito consentendo, ad inizio ripresa che i napoletani, punti nell’orgoglio, esaurissero la loro reazione, peraltro sterile e per nulla convincente. Infatti erano ancora gli ospiti, dopo una serie di ripetuti attacchi, a realizzare la quarta rete. Artefici del successo sono state le due ali, Bizzarri e Prini, che Bernardini ha portato con se dalla Fiorentina, due ali che i terzini napoletani non hanno saputo controllare e che in effetti hanno creato le azioni da gol. La prima rete al 13’, su calcio di rigore, realizzata da Burini è venuta in conseguenza di un fallo ai danni di Prini, lanciato a rete; il gol di testa di Pozzan al 18’, conseguente di una punizione calciata magistralmente da Prini, ed il gol di Burini era iniziato da un servizio di Bizzarri per Tozzi, ma il brasiliano al momento del tiro preferiva appoggiare a Burini che segnava centrando l’angolo alto sulla sinistra del portiere napoletano; la rete di Bizzarri nella ripresa avveniva con un tiro improvviso dello stesso da fuori area. Alla resa dei conti la difesa napoletana si è dimostrata incapace di contenere gli attacchi laziali, insistenti nel primo tempo e rinnovatosi solo a tratti nella ripresa. Il quadrilatero laziale, senza svolgere un gioco ortodosso, ha costituito a metà campo una vera trappola per le offensive in contropiede dei napoletani, rilanciando a sua volta i propri attaccanti. A fine incontro Bernardini appariva soddisfatto, in fondo non avrebbe potuto chiedere di più a giocatori che risentono ancora di un campionato difficile. La Lazio, lasciando da parte ogni forma di spettacolo, ha saputo ben impostare le sue trame di gioco riducendole al minimo indispensabile, tanto quanto bastasse con passaggi lunghi di arrivare sotto la rete avversaria, un gioco redditizio. Buona la prova di Cei, che ha giocato solo nel primo tempo, quando i napoletani hanno tirato poco e male in porta. Senza infamia i due terzini Lo Buono e Del Gratta, i cui avversari diretti non erano di grande levatura né tecnicamente né agonisticamente. Capitan Carradori si è battuto con impegno, scendendo spesso a rete; oscuro il gioco di Fumagalli che ha sprecato almeno un paio di reti, ma prezioso nelle puntate offensive. Sul quattro a zero per gli ospiti il napoli usufruiva di un calcio di rigore, assegnato per uno sgambetto a posio da parte di Lo Buono, ma il giovanissimo Giglietti èriuscito a deviare il tiro di Pesaola. Sul finire la partita era diventata noiosa e quando un difensore laziale spediva una palla sui distinti, Lo Bello visto che gli spettatori indugiavano a rispedire il pallone in campo, fischiava la fine dell’incontro senza recuperare. Negli spogliatoi si giustificava di essere febbricitante a causa di un forte mal di denti de che comunque il risultato per il Totocalcio era quello acquisito sul campo.

NAPOLI: Benvenuti (46’ Palestini); Comaschi, Del Bene; Assardo, Greco II°, Posio; Storchi, Bertucco, Molinari, Pesaola, Gasperini all.: Amadei

LAZIO: Cei (46’ Giglietti); Lo Buono, Del Gratta; Carradori, Pinardi, Pozzan; Bizzarri, Burini, Tozzi, Fumagalli, Prini all.: Bernardini.