8 Dicembre 1973
Laziali e romanisti sono in ritiro alla periferia della città: in un elegante albergo stile americano i giallorossi, in un motel sulla via Aurelia e biancoazzurri. Nel saloni del due hotels regna la massima calma. Oggi è festa, e divieto della circolazione delle macchine private rende impossibile le visite del tifosi che usano trascorrere le ore di vigilia a fianco del loro amici. Manca l'atmosfera eccitata che precede i derbies. C'è calma e serenità. Forse troppa calma e troppa serenità. Il distacco dalle cose reali potrebbe nuocere alla concentrazione degli atleti. Liedholm comunque non dimostra preoccupazione. Il tecnico svedese è al suo primo derby romano ed attende con fiducia la prova dei suoi. "Noi — dice — siamo preparati a dovere. Sappiamo che la Lazio è forte, che Chinaglia segna gol in ogni partita, sappiamo che i nostri avversari puntano decisamente alla vittoria. Ma non ci impressioniamo per questo. In settimana abbiamo lavorato bene, i ragazzi hanno risposto alle mie sollecitazioni, superando le difficoltà di un repentino mutamento di abitudini. Mi sento tranquillo, perché sono convinto che i miei ragazzi abbiano raggiunto un buon grado di forma". Il trainer non ha dubbi sulla formazione. Avuta conferma della guarigione di Cappellini, ha riammesso il centroavanti titolare al suo posto, spostando in panchina Orazi. Per il resto formazione solita. E' la stessa squadra che ha immeritatamente perso domenica scorsa di fronte al Napoli.
Alla Lazio parla per tutti Maestrelli: "Noi abbiamo tutto da perdere. Sarà una partitaccia". Maestrelli teme che la gara possa trasformarsi in battaglia. Non è che i biancoazzurri si tirino indietro, però la formazione tecnicamente più dotata ha tutto da perdere quando il gioco lascia il passo alla lotta. Alla domanda sulla formazione, il trainer dà una risposta sconcertante: "Non so ancora chi giocherà domani". In via ufficiosa si apprende invece che le scelte sono state fatte da tempo: giocheranno gli stessi uomini che vinsero a Cagliari sette giorni fa. A Facco, prima titolare ora riserva, spetterà ancora un posto in panchina. All'ala sinistra sarà confermato D'Amico accentuando così l'abitudine al gioco d'attacco. Lo scorso anno la Lazio era considerata fortissima in difesa, attualmente con D'Amico, più mezzapunta che ala tornante (come era invece Manservisi), la propensione al gioco offensivo diventa una necessità. Maestrelli non accetta la critica: "Nanni starà più indietro in zona di copertura eliminando così ogni scompenso". Sarà anche vero, ma la difesa non dà la garanzia di sicurezza di un tempo.
I giocatori laziali sono sereni, forse sono addirittura sicuri. Ciò è utile solo in parte. Una eccessiva sicurezza potrebbe portare a qualche sgradita sorpresa. Il clima del derby che indubbiamente esploderà allo stadio, potrebbe innervosire gli impreparati. E i derbies Lazio-Roma di solito non sono partite calme perché si disputano con grinta, con decisione e con qualche cattiveria. In simili casi il pronostico tecnico non regge. La logica dà favorita la Lazio, ma sarà bene essere prudenti. La Roma potrebbe giocare un brutto scherzo agli "odiati cugini". Liedholm ha ridato alla squadra un volto più logico rispetto ai tempi di Scopigno: ora si nota più ordine nella manovra e si registra pure più carattere nei singoli.
Secondo le pessimistiche previsioni dell'ufficio organizzazione della Lazio, al derby capitolino che si disputerà domani all'Olimpico assisterà poco più della metà del pubblico previsto in simili occasioni. La prevendita dei biglietti, cominciata sotto i migliori auspici fin da lunedì, sembra essersi improvvisamente fermata. Fino a stasera, infatti, sono stati incassati circa 80 milioni. Il maggior numero dei tifosi della Lazio risiede in provincia. Molti circoli hanno dovuto rinunciare ad organizzare comitive in pullman per mancanza di gasolio. Anche l'Atac, con una decisione che ha sorpreso, ha deciso di diminuire di 200 vetture, rispetto a domenica scorsa quando si disputò l'altro derby Roma-Napoli, il parco dei torpedoni messo a disposizione delle linee che servono l'Olimpico. L'azienda tranviaria ha giustificato il provvedimento con la necessità di non sguarnire le linee periferiche. Esistono, però, anche altri motivi che rischiano di convogliare allo stadio non più di 50 mila persone: la maggior parte degli appassionati capitolini fa il tifo per la Roma e molti di loro, temendo una sconfitta contro i lanciatissimi cugini, non se la sentono di affrontare anche il sacrificio di un disagevole viaggio in autobus. Ma prima di pronosticare uno stadio semivuoto, è meglio aspettare il fischio di inizio dell'arbitro.