9 Novembre 1973

Da LazioWiki.

"Se fossi al posto del signor Valcareggi, non esiterei a far giocare Chinaglia a Wembley". E' Chinaglia che parla. La Lazio gli ha imposto il silenzio, pena una forte multa, ma Long John, con abilità dialettica, pronuncia la sua autodifesa dopo le accuse rivolte a lui e ai laziali per i fatti dell'Olimpico. E' giunto a Coverciano insieme con Wilson e Re Cecconi, con un'ora e mezzo di ritardo per un guasto meccanico (è bruciata la guarnizione della testata) capitato all'auto che li trasportava da Roma. "All'Olimpico" — dice Chinaglia — sono accadute brutte cose, è vero, ma noi ne facciamo un dramma. I giornali italiani parlano male di me e dei miei compagni, però i giornali inglesi mi difendono. Se la stampa britannica non è contro di me non vedo quali problemi possano esistere circa il mio impiego a Londra. Conosco bene il pubblico inglese. Sono dei gentlemen. Sono diplomatici. E poi, in campo, non saprebbero probabilmente distinguere Chinaglia da Riva".

Chinaglia si rende perfettamente conto che il suo impiego potrebbe determinare nuove polemiche e sa pure che la Federazione sta studiando se sia il caso, sotto l'aspetto politico, di presentarlo a Wembley, dopo i gravi episodi accaduti in Lazio-Ipswich (sono salite sensibilmente le quotazioni di Pulici). Eppure il laziale insiste: "Ho protestato con l'arbitro, forse con troppa vivacità, ma non l'ho colpito. Abbiamo protestato tutti, e tutti siamo colpevoli, non solo Frustalupi, io non ho picchiato il portiere avversario. L'ho trovato già steso a terra e l'ho trasportato negli spogliatoi. I giornali londinesi mi hanno lodato per questo gesto". Come spiega che certe violenze accadono quasi sempre all'Olimpico? "C'è solo un precedente, e riguarda la partita Lazio-Sampdoria — risponde Chinaglia senza esitare — però, c'è un dato di fatto: quando noi laziali o la Roma incontriamo squadre inglesi, c'è sempre lotta". E' dunque anglofobia? "Non saprei come definirla. Non c'è solo lotta calcistica. Anche mio padre, proprietario d'un ristorante a Cardiff, sta lottando con gli inglesi. Noi italiani siamo mal visti in Inghilterra e un po' dappertutto. Ecco perché talvolta si perdono le staffe. Ho vissuto tanti anni in Inghilterra e personalmente non ce l'ho con gli inglesi, ma ci tengo a giocare contro di loro e a batterli, ci terrei di più che disputare uno spareggio per lo scudetto nel campionato italiano. Ecco perché, indisponibile Anastasi, vorrei scendere in campo mercoledì a Wembley. Per me non è un problema. Psicologicamente non mi sentirei a disagio. Per il resto sono in forma e l'ho dimostrato segnando tre gol agli inglesi dell'Ipswich. Il mio impiego, me ne rendo conto, non dipende da fattori tecnici ma da altre questioni. Spero che tutto finisca per il meglio". L'ardita conferenza-stampa di Chinaglia trova l'appoggio di Valcareggi. Intanto la commissione d'appello ha respinto il ricorso della Lazio contro la multa di 3 milioni con diffida inflittagli dopo la gara contro la Sampdoria.