Domenica 10 gennaio 1954 - Bergamo, stadio Mario Brumana - Atalanta-Lazio 1-0

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10 gennaio 1954 - Campionato di Serie A 1953/54 - XVI giornata

ATALANTA: Albani, Rota, Corsini, Annovazzi, Bernasconi, Villa, Brugola, Rasmussen, Lenuzza, Bassetto, Nuoto. All. Ferrero.

LAZIO: Sentimenti (IV), Antonazzi, Sentimenti (V), Montanari, Malacarne, Bergamo, Puccinelli, Burini, Vivolo, Bredesen, Fontanesi (I). All. Sperone.

Arbitro: sig. Bernardi G. di Bologna.

Marcatori: 67' Lenuzza.

Note: freddo polare, giornata di sole, terreno duro e ghiacciato.

Spettatori: 5.000 circa.

L'inviato del Corriere dello Sport, il grande Bruno Roghi, scrive:" le due squadre hanno giocato con la pelle raggrinzita e le punte dei piedi accartocciate per vincere i rigori della temperatura polare... il tutto in un rettangolo qua e là giallo di segatura e circondato da un quadruplice ordine di trinceroni di neve accumulata dagli spalatori. Quanto a noi cronisti, abbiamo fatto per un'ora e mezzo un esperimento crudele di dattilografia con i piedi intirizziti". Anche i giocatori per circa un'ora hanno lavorato con l'intento palese di non farsi male e fidando in un risultato di parità che avrebbe accontentato tutti. Ma i biancocelesti non hanno tenuto conto della bizzarria del pallone e dei tagli e degli effetti che esso può assumere a causa di un terreno disastrato o di un refolo di vento e ciò ha ingannato il povero Sentimenti IV in occasione del goal orobico. Si era al 67' e l'Atalanta batte un calcio di punizione con Annovazzi da circa quaranta metri. La difesa laziale è schierata giustamente con Montanari, Bergamo e Malacarne più avanzati e i due terzini più vicini al portiere. Ma Annovazzi, pur se anziano, i calci da fermo li sa tirare e la sua parabola accende una mischia risolta dal diciannovenne e rosso Lenuzza con un colpo di testa che sembra finire sopra la traversa e invece finisce la sua corsa all'incrocio dei pali nonostante il rabbioso volo di "Cochi". Un goal estemporaneo e imprevisto che premia uno dei migliori giovani del nostro campionato, per altro profugo di Pola, e sicura risorsa per la compagine nerazzurra. Ma proprio dopo la rete subita la Lazio ha meritato di perdere. Si è infatti registrata una netta superiorità bergamasca fino al termine dell'incontro e mai la Lazio ha dato l'impressione di poter pareggiare. All'inizio della partita la Lazio è apparsa più tecnica e quadrata ma i suoi tentativi si sono scontrati con la generosità dei bergamaschi e con la bravura del portiere Albani. Bredesen sembra in giornata di grazia e mostra tutto il suo repertorio fatto di intelligenza, velocità, agilità e pericolosità nel tiro. Ma il norvegese da solo non basta ad offendere una difesa attenta e decisa. I compagni d'attacco di Bredesen non si sono visti quasi mai: Puccinelli non ha avuto i guizzi di sempre, Burini non ha mai tentato il tiro in porta, Vivolo si è mosso tanto ma inutilmente e Fontanesi, pur volenteroso e propositivo nel primo tempo, non ha punto mai. Intelligente e saggia è risultata, invece, la tattica dell'Atalanta. Nel primo tempo è apparsa guardinga e quasi intimidita dalla Lazio. Nella ripresa, quando ha capito che i biancocelesti miravano al pareggio, si è fatta pericolosa e dopo il vantaggio ha continuato a macinare gioco ed è sembrata imbattibile. Tutti i giocatori bergamaschi si sono espressi sopra la sufficienza con alcuni elementi, Rasmussen, Lenuzza, Rota, Annovazzi, addirittura ottimi. Al 6' la Lazio va vicino al vantaggio con uno scambio Bredesen, Fontanesi, Vivolo ma quest'ultimo perde il passo e l'occasione sfuma. Al 12' Fontanesi supera Corsini e porge a Puccinelli che serve rapidamente Vivolo che invece di tirare tenta inutilmente di restituire la palla alla piccola ala e l'opportunità si perde nuovamente. Al 20' un deciso intervento di Rota e un'uscita coraggiosa di Albani impediscono a Bredesen di mettere in rete da quattro metri. Al 25' un secco tiro di Vivolo viene parato dall'estremo difensore atalantino. Al 40' Bredesen è l'artefice del gesto tecnico migliore della gara. Servito da un preciso centro di Puccinelli, il norvegese si avvita in aria e in mezza rovesciata costringe Albani ad una difficile deviazione sopra la traversa. Allo scadere l'Atalanta prova a reagire e Lenuzza impegna severamente un reattivo Sentimenti IV. Nella ripresa l'Atalanta sembra trasformata e prima Nuoto e poi Villa dalla lunga distanza mettono paura a Sentimenti IV che si disimpegna da par suo. Dopo il goal già descritto l'Atalanta si ritira in difesa ma comunque ad andare più vicina al goal è ancora lei con un tiro di Lenuzza che "Cochi" blocca con ferrea presa. Solo negli ultimi minuti la Lazio si rifà sotto ma le azioni, disordinate e convulse, non portano al pareggio. Il direttore di gara Bernardi è stato impeccabile anche se ha arbitrato, snobisticamente, da metà campo quasi a voler salvaguardare le proprie gambe dalle insidie del gelo.