Domenica 10 giugno 1951 - Milano, stadio San Siro - Milan-Lazio 1-2

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10 giugno 1951 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1950/51 - XXXVII giornata

MILAN: Buffon, Silvestri, Bonomi, Annovazzi, Tognon, De Grandi, Burini, Gren, Nordahl (III), Liedholm, Renosto (II). All. Czeizler.

LAZIO: Sentimenti (IV), Antonazzi, Furiassi, Alzani, Malacarne, Magrini, Sentimenti (V), Flamini, Hofling, Cecconi, Puccinelli. All. Sperone.

Arbitro: sig. Agnolin di Bassano del Grappa.

Marcatori: 13' Flamini, 25' Nordahl (III), 39' Sentimenti (V).

Note: cielo coperto, afa soffocante; al 19' Sentimenti (IV) ha parato un calcio di rigore allo specialista Annovazzi, concesso per un fallo di Furiassi su Burini; al 64' espulso Cecconi per un fallo su Gren.

Spettatori: 25.000 circa.

Leone Boccali sul Corriere dello Sport scrive: I biancoazzurri sono specialisti nell'interrompere le lunghe serie: ieri hanno fatto colpo pieno. Fosse dipeso dalla Lazio il Milan avrebbe dovuto attendere almeno un’altra settimana prima di cucirsi sulle maglie lo scudetto, ma ci ha pensato il Torino a riscattare, col suo successo sull'Inter, il passo falso della capolista.

Mentre La Gazzetta dello Sport titola: Il Campionato di calcio è finito per le «grandi» [infatti l’Inter ha perso 2-1 al Filadelfia con i granata ed è ininfluente che la Juve abbia acciuffato la vittoria in extremis all'Appiani perché il Milan è irraggiungibile, 60 punti contro i 57 dei nerazzurri ed i 52 dei bianconeri]. Al Milan lo scudetto tricolore!. (erano 44 anni che non vinceva il titolo, i precedenti: 1901, 1906 e 1907). E Mario Zappa scrive: Amaro trionfo. L’aria di festa dei tifosi del Milan che si ripromettevano la vittoria conclusiva del magnifico torneo comandato dai rossoneri, è rientrata ben presto, per far luogo a un nervosismo che quasi per fenomeno d’induzione si trasmetteva dalle gradinate al campo e viceversa. Le cose andavano di traverso: in piena offensiva milanista una mossa di Magrini permetteva ad Hofling di sciabolare la palla a Puccinelli il quale traversava a Flamini che al 13’ faceva secco Buffon. Poco dopo veniva il rigore fallito: Nordahl veniva atterrato in piena area, ma Agnolin, non a torto, si sbracciava ad avvertire che non sarebbe intervenuto se non che Malacarne, che cadeva a sua volta, si aggrappava al piede dell’accorrente Burini. Questa volta il rigore era netto. Lo calcia Annovazzi, ma Sentimenti che s’è mosso prima del dovuto lo sventa. Il Milan continua a premere, accumula diversi angoli, ma trova un alacre resistenza nella svelta difesa laziale, spesso coadiuvata dallo scorretto Cecconi. Al 25’ sembrava che tutto si appianasse perché il Milan perviene al pareggio, una rete bella e ben manovrata: duetto Liedholm-Gren, palla ancora a Liedholm che libera di precisione Nordahl, corsetta e tiro del capocannoniere. (...) al 39’ è la squadra rossonera che col passare dei minuti denota impressione di essere veramente stanca, come del resto nelle recenti gare, ed ecco improvvisamente subire un’altra rete in contropiede. De Grandi si fa soffiare una palla a centrocampo, Puccinelli tutto spostato sulla destra centra lungo e Buffon, disturbato da Sentimenti (V), tocca male e respinge sui piedi di Flamini che tira, la palla arriva ancora sulle dita di Buffon che, da terra riesce a deviarla, ma non ad evitare che si diriga verso la linea fatale, nel frattempo s’avventa su di essa Sentimenti (V) che la porta dentro. (...) In fondo la Lazio ha dato prova di saper giocare. Al termine si sfolla senza aria di festa con quella sconfitta sotto gli occhi; ma la festa avviene dopo, quando le radioline annunciano la conquista dello scudetto, ma non è la stessa cosa.





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