Domenica 12 marzo 1978 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-L.R.Vicenza 1-3

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12 marzo 1978 - 1961 - Campionato di Serie A 1977/78 - XXII giornata

LAZIO: Garella, Pighin, Ghedin, Wilson, Badiani, Cordova, Garlaschelli, Agostinelli, Giordano, D'Amico, Boccolini (16' A.Lopez). A disp.: Avagliano, Martini. All. Vinicio.

L.R. VICENZA: E.Galli, Lelj, Marangon, Guidetti, Prestanti, Carrera, Cerilli (88' Briaschi), Salvi, P.Rossi, Faloppa, Filippi. A disp.: Piagnerelli, Vincenzi. All. G.B.Fabbri.

Arbitro: sig. Michelotti (Parma).

Marcatori: 22' P.Rossi, 25' Garlaschelli, 66' P.Rossi, 74' P.Rossi.

Note: giornata primaverile, terreno in perfette condizioni.

Spettatori: 50.000 circa.

Da l'Unità la cronaca della gara
La terza rete di Rossi
Rossi, tripletta per l'attaccante vicentino
L’esultanza di Paolo Rossi

La Lazio, seccamente sconfitta per 3-1, è stata letteralmente annientata sul piano tattico, atletico, del gioco e del ritmo, da un Lanerossi Vicenza in piena salute che avrebbe potuto lasciare l'Olimpico con un bottino ancora più cospicuo. Artefice di una delle più belle partite disputate quest'anno dai veneti, è stato il solito Paolo Rossi che ha messo a segno la sua prima tripletta in serie A. Il giovane centravanti ha sciorinato una serie di numeri di alta scuola calcistica, costituendo uno spettacolo nello spettacolo. Scatto tiro, finte, dribbling ubriacanti, fusi in un bagaglio di doti non comuni, hanno fatto di Paolo Rossi lo spauracchio temuto alla vigilia da Vinicio e la sua squadra.

Nel tentativo di fermare lo scatenato attaccante veneto, il trainer brasiliano aveva scelto Badiani (essendo Manfredonia assente per infortunio) a cui spesso dava una mano Wilson quando il suo compagno veniva frequentemente "saltato". Fallito il piano, Vinicio verso la mezz'ora è corso ai ripari, spedendo su Rossi uno stopper di ruolo come Pighin. Ma tutto è stato inutile. Il Paolino non si è fatto impressionare neppure dalle entrate rabbiose dell'avversario che vedendosi spesso nascondere il pallone, non esitava a mirare alle gambe. Chiarite le premesse, alla compagine di Fabbri è stato abbastanza facile applicare i suoi ben noti schemi che prevedono attacchi e ripiegamenti in massa, in cui spiccava la perfetta sincronia negli scambi del ruoli. Il tutto favorito dal terreno asciutto. I laziali non riuscivano quasi mai a trovare il bandolo dell'atipica matassa. Si gettavano spesso in avanti con ferma determinazione, cercavano spesso l'affondo testardo. Ma le due punte Garlaschelli e Giordano (specialmente quest'ultimo non è praticamente esistito in campo) raramente riuscivano ad impegnare la difesa ospite.

Al 22' la partita assumeva la piega che sembrava scontata fin dalle prime battute: Cerilli fuggiva rapidissimo sulla fascia laterale destra, crossava in corsa verso Paolo Rossi il quale si tuffava colpendo di testa un pallone imprendibile per Garella. Tuttavia tre minuti più tardi I biancocelesti facevano riaccendere le speranze del loro pazienti tifosi pareggiando con Garlaschelli il quale, forse commettendo fallo su Lelj, batteva Galli con preciso tocco di testa. Le proteste dei veneti venivano ignorate da Michelotti e si riprendeva in un clima che spesso sfiorava l'intimidazione da parte del laziali apparsi in qualche occasione troppo decisi. Un autentico show di Rossi al 37' sventato miracolosamente da Garella, era segnale di predominio vicentino, la premessa degli altri due gol del centravanti che fra l'altro ne mancava clamorosamente almeno altri tre, Imitato da Filippi, Marangon e Faloppa (il quale colpiva anche un palo all'85' sul punteggio acquisito di 3-1). La Lazio, oltre al provvisorio pareggio, siglato da Garlaschelli, ha saputo replicare solo al 60' con un palo centrato in pieno da Ghedin. Per il resto, buio completo. Invano Cordova ha cercato di cucire la manovra, impossibile senza validi comprimari. Da parte sua il Lanerossi, considerata la fragile statura dell'avversario, si decideva a spingere sull'acceleratore e chiudeva definitivamente il conto. Al 66' Rossi era prontissimo a ribattere in rete una corta respinta di Garella in seguito a cross di Marangon. Lo stesso Rossi, all'84' sfruttando una finta di Faloppa che aveva ingannato Garella segnava da corta distanza con la velocità di un fulmine, la terza rete. Nonostante la delusione, al fischio di chiusura, dagli spalti dell'Olimpico si sono levati spontanei e nutriti applausi dedicati alla regina della provincia. Per Fabbri e i suoi ragazzi è stato forse il riconoscimento più bello.

Fonte: La Stampa