Domenica 24 aprile 2022 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Milan 1-2

Da LazioWiki.

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24 aprile 2022 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXIV giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Strakosha, Lazzari (80' Hysaj), Patric (80' Luiz Felipe), Acerbi, Radu (63' Marusic), Milinkovic, Leiva (60' Cataldi), Luis Alberto (60' Basic), Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. A disposizione: Reina, Adamonis, Kamenovic, Akpa Akpro, Cabral, Moro, Romero. Allenatore: Sarri

MILAN: Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali, Kessié; Messias (70' Krunic), Diaz (67' Rebic), Leao (86' Saelemaekers); Giroud (67' Ibrahimovic). A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Gabbia, Romagnoli, Ballo-Touré, Bakayoko, Castillejo, Lazetic. Allenatore: Pioli

Arbitro: Sig. Guida (Torre Annunziata) - Assistenti Sigg. Meli e Peretti - Quarto uomo Sig. Piccinini - V.A.R. Sig. Orsato- A.V.A.R. Sig. Zuferli.

Marcatori: 4' Immobile, 50' Giroud, 90'+2' Tonali.

Note: ammonito all'8' Strakosha, al 26' Tomori), al 53' Leiva, al 74' Cataldi, all'83' Kalulu, all'85' Ibrahimovic, al 90'+3' Tonali . Angoli . Recuperi: 2' p.t., 6' s.t.

Spettatori: .


Patric in azione
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Felipe Anderson
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Mattia Zaccagni
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Ciro Immobile
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Manuel Lazzari
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Stefan Radu
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Thomas Strakosha in un intervento aereo
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Elseid Hysaj
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Luiz Felipe
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Sergej Milinkovic-Savic
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Il Diavolo non muore mai. Il Milan torna in testa. Tonali gol nel recupero. Pioli a +2 sull'Inter. Continua il derby per lo scudetto tra le due squadre milanesi. Nella ripresa Giroud e il centrocampista al 92' ribaltano la Lazio".

Continua la "rosea": Milano capitale, la corsa scudetto diventa una questione privata tra Milan e Inter. Il Milan ha battuto la Lazio con un gol di Tonali quando gli ultimi granelli di sabbia stavano per depositarsi sul fondo della clessidra e ha conservato la testa della classifica con due punti di vantaggio sull’Inter. Milan 74, Inter 72. Simone Inzaghi deve rivedere i propri piani di fuga. Una vittoria nel recupero di mercoledì a Bologna gli consentirà di primeggiare un gradino sopra il Milan, ma un punto non decide nulla a quattro giornate dalla fine. La partita di ieri sera all’Olimpico ha dimostrato quanto il Milan sia resistente e duro a cedere. La squadra di Pioli è partita male, poi si è scossa, ha reagito e ha scaraventato la Lazio in un angolino, le ha tolto ogni velleità di sarrismo. Il Milan ha chiuso con 25 tiri verso Strakosha, tra conclusioni in porta, respinte o fuori dallo specchio. Un numero altissimo, significativo della predominanza, ma è il dato sul baricentro medio a impressionare. Quello del Milan è stato alto a 55,6 metri, quello della Lazio molto basso a 41,5. Il calcio di Sarri è stato compresso, minimizzato, liofilizzato, nonostante un avvio di match in direzione opposta.

La grande mollezza. Inizio di partita tra due estremismi, l’aggressività della Lazio e la grande mollezza milanista. Nell’azione dell’immediato vantaggio laziale, dopo quattro minuti, si sono sommate la ferocia di Milinkovic e la friabilità di Kessie, l’attacco alla palla di Immobile sul cross del serbo e la svagatezza di Kalulu in marcatura. In quattro minuti è venuto giù il castello dell’impermeabilità difensiva rossonera. Il Milan in campionato non subiva gol dal 25 febbraio, a San Siro contro l’Udinese, rete di Udogie per giunta viziata da un sospetto “mani”. Ci si aggrappava alla tenuta stagna dei “pioliani” per giustificarne la leadership in classifica. Il duo Milinkovic-Immobile ha scalfito questa certezza. Il Milan sul momento ha reagito, ma senza la cattiveria dovuta. Attacchi stanchi, conclusioni deboli e imprecise. Giroud di testa ha strisciato fuori un pallone che in altri momenti avrebbe infilato nell’angolo. Poi un paio di conclusioni mollicce, una di Kessie in particolare. Il Milan faceva girare la palla, la Lazio vigilava e ripartiva. Per mezz’ora, negli spazi e nella profondità, si sono intravisti barlumi di sarrismo. Per esempio in uno scambio Zaccagni-Immobile sulla trequarti, ad alta velocità e con grande abilità, è sembrato di cogliere certe triangolazioni del Napoli di Sarri. È stata però un’illusione solo ottica.

La rabbia e l’orgoglio. Verso la fine di tempo si è arrivati a un episodio di frontiera, la palla sul “braccetto” largo di Luis Alberto in un corpo a corpo in area con Diaz. Abbiamo visto rigori concessi per molto meno, ma Guida ha valutato non punibile il gesto dello spagnolo, forse per la distanza corta, e Orsato dalla Var non ha ritenuto di intervenire. Qui il Milan ha avuto la reazione corretta. Ha avvertito l’ingiustizia e ha cercato di correggerla con rabbia e orgoglio. Nel furore ha sprigionato positività, si è “imbelvito” in senso buono, ha guadagnato metri e intensità. Ha cambiato passo e testa. Hernandez ha quasi sorpreso Strakosha con una punizione e la Lazio si è scoperta a difendersi bassa, davanti al portiere, per un finale di tempo in cui l’1-1 sarebbe stato il giusto compenso del risveglio rossonero, e in cui il sarrismo è evaporato, si è dissolto nel suo contrario, un catenaccio giurassico, senza futuro.

La coda del diavolo. La ripresa è cominciata sulle stesse note, con il Milan arrembante alla ricerca di giustizia. A cedere è stata la fascia destra della Lazio. Lazzari è stato sospinto verso il lato oscuro della sua figura di esterno basso, le lacune in fase difensiva. L’1-1 non è tardato, la catena mancina di Pioli è stata devastante: Hernandez ha innescato Leao, il portoghese ha addomesticato con classe un pallone complicato e si è lanciato nel suo numero preferito, la percussione verso il fondo. Poi ha messo in mezzo e Giroud ha fatto valere il suo istinto primordiale di centravanti, con una scivolata rapace. Un 1-1 sacrosanto e sull’entusiasmo il Milan ha insistito. Venti minuti del Diavolo, con la Lazio presa a pallonate. Estraiamo dal mazzo un sinistro a giro di Messias fuori di niente, un cross basso di Hernandez su cui Giroud non è arrivato per un pelo, una gran botta di Leao e un’altra di Rebic con Strakosha protagonista. Lazio annichilita al punto che Sarri ha cambiato in pratica due reparti, via via ha sostituito due centrocampisti su tre e tre difensori su quattro, la dimostrazione di quanto fosse insoddisfatto. Il Milan ha preso fiato prima dell’assalto finale. Pioli ha azzeccato i cambi. Il subentrato Rebic, sulla sinistra, ancora quella fascia, ha soffiato un pallone a Marusic e l’ha messo in mezzo per un altro subentrato, il torreggiante Ibrahimovic. La sponda di Zlatan ha imboccato Tonali davanti alla porta e l’azzurro non ha fallito. Un gol cruciale, di quelli che possono valere una stagione. L’Inter è forte, il Milan non cede. Milano si gode un nuovo boom.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: ;
  • Difensori: ;
  • Centrocampisti: ;
  • Attaccanti: .






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