Domenica 27 gennaio 1946- Roma, Stadio Nazionale - Lazio-Salernitana 2-1

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27 gennaio 1946 - Campionato della Divisione Nazionale girone Centro-Sud serie A/B 1945/46 - XIII giornata

LAZIO: Gradella, Carton, Ferri, Alzani, Gualtieri, Del Pinto, Puccinelli, Manola, Koenig, Lombardini, Modesti. All. Gualtieri.

SALERNITANA: Mosele, Lomi, Amenta, Tori, Saracino, Jacovazzi, Colaneri, Volpe, Margiotta, Valese, Onorato.

Arbitro: sig. Catalucci di Firenze.

Marcatori: st 29' Lombardini, 30' Koenig, 32' Volpe.

Note: cielo sereno. Freddo. Campo buono.

Spettatori: 8.000 circa.

Una telefoto dell'incontro
Alcune immagini della gara

Il pubblico s’è annoiato di assistere a partite in cui i giocatori sudano e corrono come maratoneti, lottano senza risparmio d'energie, ma le fasi salienti del gioco si svolgono tutte in un breve lasso di tempo, se lo spettatore si distrae in quel breve margine, perde tutto. Anche in questo incontro dal gioco fiacco e con diversi giocatori fuori forma, i tre gol sono stati segnati in tre minuti, nella ripresa. La Salernitana le ha prese: le ha prese in 65 secondi, le è accaduto qualcosa di simile a quanto era accaduto al Bari, che pianse amaramente meravigliandosi. Ieri si iniziava senza forzare, la Salernitana aveva messo a riposo quasi tutti i romani, lasciando in linea il solo Colaneri che, essendo sublacense, veniva considerato non romano. Ma quello della Salernitana era un gioco fragile, lo si vedeva fin dalla prima azione che, iniziata da Margiotta, proseguita da Valese, non veniva sfruttata da Onorato che non sapeva a chi passare la palla al momento decisivo. Subito dopo anche la Lazio mandava all'aria una bella occasione per segnare: la difesa salernitana aveva una breve incertezza e Koenig, solo davanti a Mosele, esitava e, quando si decideva a tirare ad un metro dal portiere, lo faceva in modo talmente ingenuo che Mosele lo beffava e respingeva il suo tiro.

La Lazio seguitava ad attaccare e rare erano le sgroppate della Salernitana che si appoggiavano sempre su Valese, mentre Margiotta non riusciva ad esser mai deciso per la paura che lo coglieva ogni qualvolta si trovava a tu per tu con i terzini laziali. L’unico a creare lo scompiglio nelle retrovie della Lazio era Colaneri, e sia perché era il più veloce, e sia perché non temeva nessuno. E così si chiude il primo tempo. Nella ripresa la Lazio sembra che stringa i denti, ma senza concludere granché. È la Salernitana che sciupa un’occasione d’oro: fuga di Colaneri che centra, Onorati riceve il pallone e, di testa, lo manda leggermente alto. Pressione laziale, accartocciamento dei salernitani decisi a portar via un punto: al 73' Carton respinge corto, il pallone dalla destra viene rimesso al centro, dove Lombardini, spalle alla porta effettua una capriola, tocca la palla con la punta del piede ed insacca tra la meraviglia di tutti, qualcuno si azzarda a definirlo un «gol internazionale». Un minuto dopo l’arbitro sancisce una punizione contro la Salernitana a 25 metri dalla porta. Viene battuta da Koenig con un tiro d’inaudita potenza che s’insacca. Un gran bel tiro, ma ingenuità dello schieramento avversario. A questo punto però la Salernitana si scuote ed usufruisce di un calcio d’angolo che Colaneri calcia perfettamente per Volpe che ne devia leggermente la traiettoria spedendo il pallone nella rete di Gradella. Quando tutti si attendevano un finale incandescente tra le due opposte schiere, rimangono delusi perché le due squadre ritornano a cincischiare, le azioni si alternano sino a che l’arbitro, che ha francamente diretto piuttosto male, non fischia il termine dell’incontro.

Ad inizio ripresa la Lazio aveva modificato la sua linea d’attacco in: Modesti, Puccinelli, Koenig, Lombardini, Manola; mentre dopo alcuni minuti della ripresa usciva per infortunio il terzino campano Amenta e Jacovazzi era costretto ad arretrare in difesa. Le linee attaccanti, che dovrebbero essere la vetrina d’esposizione del gioco delle squadre, non riescono mai a vivere di vita propria. Sono lente, incespicano al primo ostacolo, non fanno viaggiare la palla, avanzano lentamente svelando le intenzioni e facilitando così il compito delle difese ed il pallone non viene mai passato al volo in corsa, ma sempre fermato e poi passato lateralmente o indietro; assai scarso anche il rifornimento delle mediane. Bene Gradella e Mosele; vivacissimi ed attenti Lomi ed Amenta; decisi ed affiatati Carton (il ragazzo comincia ad andar bene) e Ferri; in gran fiato Saracino, pronto e furbo Tori, fuori forma Jacovazzi (quel magnifico giocatore è apparso apatico, lento e quasi trasognato); i mediani laziali si sono dati da fare; veloce, deciso e franco Colaneri; Margiotta, centravanti di classe, troppo pauroso; sveglio Volpe mentre Valese fuori forma ed apatico Onorato; in forma Puccinelli; impreciso Manola; tutto pepe Lombardini; senza infamia e senza lode Koenig (ah, quanti errori puerili) e bene Modesti (specialmente, poi, quando ha agito all'ala destra).

Alcuni momenti della partita




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