Domenica 4 settembre 1949 - Roma, Stadio Nazionale - Lazio-Salernitana 4-0

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4 settembre 1949 - Amichevole

LAZIO: Sentimenti (IV); Antonazzi, Furiassi; Sentimentl (III), Remondini, Alzani (Montanari); Puccinelli, Nagy (Magrini), Hofling, Flamini, Bicego. All. Sperone.

SALERNITANA: Gambazza (Bianchi), Scopigno (Punzi, Donati), Malacarne, Donati (Punzi), Settembrini (Miniussi), Nonis, Marini (Masoni), Castaldo (Taccola, e Petrini), D'Avino (Masoni, Marini), Taccola (Deperrini e Guainazzi), Laforgia. All. Piselli.

Arbitro: sig. Giambellartini di Roma.

Marcatori: 53' Puccinelli, 58' Puccinelli, 62' Hofling, 69' Magrini.

Note: al 28’ espulsi Magrini e Toth per reciproche scorrettezze.

Spettatori: 15.000 circa.

La Gazzetta dello Sport riporta: Musi lunghi dopo il primo tempo. La Lazio aveva schierato la formazione base del campionato, eccetto gli assenti Nyers (II), Cecconi e Penzo, innestando tra gli attaccanti, a titolo di prova, il mezzo sinistro ungherese Nagy, proveniente dall’Olimpyque di Marsiglia. Si riprometteva un collaudo tranquillizzante dopo le incertezze palesate sette giorni prima a Latina, ma l’aspettativa in un certo senso era stata disattesa. La difesa, eccetto qualche battuta a vuoto, era apparsa sicura, specialmente in Remondini già in discreta forma, ma l’attacco ed, in parte anche i mediani laterali, non riuscivano quasi mai a trovare un collegamento tra i singoli e, di conseguenza, ad effettuare un gioco d’insieme. Merito anche dalla Salernitana che, nel primo tempo aveva schierato una squadra che, robusta e sicura in difesa, agile in attacco, sembrava studiata su misura per mettere in difficoltà una Lazio non ancora temprata. Quindi il primo tempo era trascorso senza che la difesa ospite corresse troppe apprensioni, i più grossi pericoli anzi li aveva corsi proprio Sentimenti (IV) che al 8’, con un tuffo provvidenziale, aveva sventato un tiro di Taccola ed al 12’ era stata la traversa a respingere un tiro di Castaldo. Comunque si era giunti all’intervallo sullo 0-0, un risultato strameritato dagli ospiti. Visi lieti, invece, al termine perché la Lazio era riuscita a tamponare i punti deboli del suo schieramento sostituendo Nagy che, dopo un inizio promettente, aveva terminato in sordina, non essendo ancora a punto, con un pugnace Magrini ed il robusto Montanari al posto di Alzani. Al contrario la Salernitana, paga del risultato raggiunto nel primo tempo, sperimentava alcuni giovani volonterosi, ma ancora immaturi. Per cui la Lazio prendeva l’iniziativa del gioco, trovava il tempo ed il modo per esibirsi in preziosità stilistiche ed imporsi senza neanche forzare troppo. In linea assoluta tra i due tempi non c’era una gran differenza da giustificare l’ottimismo dopo le risultanze un po’ nere di metà gara, in realtà però la squadra si muoveva con maggior facilità e, non ultimo, per il diminuito rendimento degli ospiti. Infatti tutti i gol venivano realizzati nella ripresa: il primo lo segnava Puccinelli a conclusione di un’azione Magrini- Hofling; il secondo per una fuga individuale della stessa ala toscana con tiro che colpiva il palo, ma Puccinelli riconquistava il pallone e batteva imparabilmente Bianchi; gli ultimi due avvenivano entrambi su azioni di calcio d’angolo battuti magistralmente da Flamini per le teste di Hofling e di Magrini.