Giovedì 27 febbraio 2003 - Cracovia, stadio GTS Wisla - Wisła Kraków-Lazio (rinviata per campo ghiacciato)

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - La gara effettivamente disputata

27 febbraio 2003 - Coppa UEFA 2002/03 - Quarto turno - gara di ritorno

Nota: gara non disputata per impraticabilità del campo (ghiaccio). La partita si disputa in data 5 marzo 2003.

Il campo ghiacciato rende impossibile disputare la gara

La Repubblica titola: "Il rinvio deciso dall'Uefa per le pessime condizioni del campo. Si giocherà il 5 marzo, sede da stabilire. Scontro tra le società. Campo ghiacciato a Cracovia, rinviato il match Wisla-Lazio".

Continua il quotidiano: Alla Lazio - una storia avventurosa - mancava anche questa: il rinvio di un match di Coppa Uefa per il terreno gelato, nella fattispecie di quello di Cracovia dove, alle 21 di oggi, sarebbe dovuto andare in scena il ritorno degli ottavi di finale. Una Coppa Uefa tribolata, quella vissuta dalla Lazio: non tanto e non solo per il 3-3 dell'andata difficile da riparare, quanto perché l'atto precedente a Belgrado coincise con il tramonto dell'era Cragnotti. Oggi questo rinvio che i dirigenti della squadra polacca hanno duramente contestato accusando i biancocelesti di averlo praticamente chiesto con scarsa dimostrazione di sportività. Anche se il peso politico-sportivo di una società che fa parte dell'influente G14, vale a dire il gruppo dei più importanti club aderenti all'Uefa, può avere avuto la sua importanza, nello sviluppo della vicenda cracoviana il club biancoceleste sembra però non avere influito minimamente, anche se il rinvio gli torna utile perché evita i rischi di infortuni, probabili e probabilmente seri, che i giocatori si sarebbero potuti procurare, su un campo di cartavetrata e nel gelo di una notte di pieno inverno (previsti sei gradi sotto lo zero). Il delegato Uefa Arne Byrno ha fatto sue le (moderate) preoccupazioni espresse ieri da Roberto Mancini e dai suoi uomini e ha preso la decisione di rinviare la partita.

"C'erano forti dubbi sull'agibilità del campo. E' stato constatato che non era sicuro per la incolumità dei giocatori": è stata la dichiarazione ufficiale del funzionario che in mattinata e nel pomeriggio (intorno alle 14) ha ispezionato il terreno di gioco. Assieme a lui, l'arbitro scozzese Dougall e i suoi tre collaboratori: con una piccola trivella hanno potuto constare che, immediatamente sotto lo strato di sabbia che il responsabile del campo del Wisla aveva da poco cosparso, c'era il terreno gelato che già ieri sera aveva negativamente impressionato i giocatori laziali. Quindi il verdetto che il presidente del Wisla Bogdan Basatay ha mostrato di non gradire affatto: "Abbiamo fatto il possibile per rendere il campo migliore - ha infatti polemizzato - e secondo noi c'erano le condizioni per giocare. L'Uefa raccomanda sempre di far disputare gli incontri e il calcio si gioca dalla Finlandia a Tel Aviv. Abbiamo proposto alla Lazio di giocare domani, ma ha rifiutato. Ora spero che torni qui la prossima settimana in modo da poter definire la questione sul campo". Però sarà ancora l'Uefa - sentiti i responsabili dei due club e delle federazioni calcistiche polacca e italiana - a decidere domani dove la partita sarà recuperata, e sembra escluso che ciò possa avvenire a Cracovia che riproporrebbe probabilmente le stesse condizioni ambientali: Praga e Varsavia, con campi riscaldati (come quello di Mosca), sono stati i primi nomi fatti.

Oggi fra i due club non è stato possibile trovare un accordo in proposito e alla conferenza stampa di stasera sono emerse disparità di vedute e acre polemica aizzata dalla stampa locale e dall'allenatore Kasperczac. "Avreste giocato se all'andata aveste vinto 3-0 ?", e "perché siete scesi in campo nelle stesse condizioni a Mosca?" Sono state due delle domande poste ad Oreste Cinquini, il direttore sportivo della Lazio, cui è toccato arginare le proteste. "Noi abbiamo rispetto per il Wisla, ottima squadra che a Roma ha meritato il risultato positivo ottenuto - la replica del ds - e non avevamo alcun interesse a far rinviare l'incontro, in quanto domenica in campionato giochiamo a Perugia e il sabato successivo abbiamo il derby con la Roma". E' per questo che la Lazio ha fatto sapere al delegato Uefa che fra le date da lui proposte per il recupero, preferiva il cinque al quattro marzo, poiché data intermedia fra i due impegni. E l'Uefa l'ha accontentata in poche ore. Kasperczac ha anche cercato di mettere alla berlina i suoi avversari: "Si poteva giocare domani, ma la Lazio ha fatto sapere che non poteva perché aveva il volo charter prenotato per stasera...". Spiegazione negata da Cinquini che, con tutto il rispetto dovuto al passato glorioso di campione di Kasperczac e al suo presente di tecnico, gli ha ricordato che la decisione è stata presa a norma di regolamento dal delegato Uefa in quanto si prevede che domani si ripresenterebbero le stesse condizioni di oggi. Poi lo sciogliete le righe, fra gli insulti di poche decine di tifosi locali, i più lesti ad arrivare allo stadio e i più delusi nell'apprendere che l'incontro non si sarebbe giocato. Qualche 'Lazzie vaffa... è così volato nell'aria gelida del pomeriggio inoltrato. La squadra (e il presidente pro-tempore Longo) erano rimasti in albergo, al riparo dal freddo e dai tifosi e non hanno ascoltato quell'invito maldestro.