L'età della passione - La Lazio di D'Amico, Giordano e Manfredonia

Da LazioWiki.

La copertina del libro

Autore: Gianluca Teodori

Titolo: L'età della passione - La Lazio di D'Amico, Giordano e Manfredonia

Pagine: 239

Prezzo: euro 15,00

Anno: 2017

Casa editrice: Libreria Sportiva Eraclea

Recensione di LazioWiki: E' finalmente uscita l'attesa seconda opera del giornalista Gianluca Teodori che segue il suo bel libro d'esordio "L'anno felice". Teodori è il Responsabile delle News di RDS e non ha mai nascosto le sue simpatie per la Lazio. In questo libro egli racconta il periodo più deludente e sfortunato dell'ultracentenaria storia della società biancoceleste. Quei terribili ed emozionanti, dal lato umano e sportivo, undici anni che vanno dalla stagione 1975/76 a quella 1985/86 e oltre, in cui molto successe e molto altro sarebbe potuto accadere.

Con una prosa serrata e ricca di dati oggettivi Teodori dipana il filo esile e contorto di quel lungo periodo in cui la Lazio rischiò seriamente di scomparire dopo i fasti dello scudetto del 1974. Ritmo serrato, quindi, con il quale l'autore rievoca episodi, eventi, momenti, personaggi di quei giorni tremendi ma densi di passione in cui sembrò che il proverbiale "stellone" laziale avesse deciso di cessare di occuparsi delle sorti di quella scassata e masochista società. Tutto è ricostruito in forma sintetica ma esauriente, con un approccio storiografico severo e poco incline a giustificare colpe, mollezze e malefatte di tanti protagonisti di allora. Tutto assume i connotati della tragedia greca, talmente tante furono le sventure, da far sembrare che il destino della Lazio fosse guidato da divinità rancorose, implacabili nell'accanirsi contro i colori biancocelesti. Progressivamente e ineluttabilmente quegli anni videro sparire gli eroi dello scudetto 1974 e la Lazio perse la sua aura di imbattibilità e di barbarica energia. Lo sfascio economico susseguente all'abbandono di Umberto Lenzini, l'innesto di tecnici privi di carisma e di giocatori sovente mediocri o in declino, porteranno la Lazio a veleggiare tra la bassa classifica del massimo campionato e poi, all'alba del nuovo decennio, tra i gorghi della seria B con il corollario umiliante di retrocessioni seriali. Il successivo coinvolgimento di alcuni suoi calciatori in scandali connessi alle scommesse clandestine, trascinerà in abissi di mediocrità e indegnità sia la società che i suoi sostenitori e gli effetti delle scelleratezze commesse perdureranno a lungo, nonostante ogni tentativo di rimozione.

Teodori ci invita, ricostruendo le vicende di allora, a conservarne memoria perché la Lazio è stata anche questo e solo la consapevolezza storica e pedagogica di quella che l'autore chiama "terra di mezzo", posta tra il primo indimenticabile scudetto e i prodromi di una rinascita palesatasi con la gestione dei Calleri, potrà garantire un futuro virtuoso.

Ma la storia della vecchia società biancoceleste insegna che, pur nel buio assoluto, dei riflessi di luce vengono percepiti comunque. La magia della sua fondazione, gli ideali dei Padri, la coerenza dei tanti uomini che hanno amato e onorato i suoi colori, sembrano trasmettere la forza e la volontà di non arrendersi e di continuare. Nello specifico dell'Età della Passione, come felicemente Gianluca Teodori intitola il suo libro, i portatori di luce furono tre giocatori che per classe, estro e talento contribuirono non poco alla sopravvivenza della Lazio. D'Amico, Giordano e Manfredonia, puri prodotti del vivaio biancoceleste, permisero alla Lazio di uscir fuori dall'oscurità e, pur con dati caratteriali non sempre coerenti, ebbero l'enorme merito di costituire le tre arcate di un ponte che permise di scavalcare il fiume limaccioso di quei nefasti anni '80. Teodori, con l'abilità dello scrittore, dipinge questi tre fuoriclasse sia dal punto di vista tecnico che da quello umano con efficacia e senza farne un ritratto encomiastico. Tre diamanti, ognuno con la propria personalità, che hanno scritto pagine di football di livello assoluto e che sono stati risorsa fondamentale sia per il loro apporto tecnico che per quello economico, stante la considerazione che la Lazio riuscì a sopravvivere grazie ai proventi ricavati dalla loro successiva cessione. Vincenzo D'Amico, il prodigioso talento di Latina, che vinse lo scudetto del 1974 e poi, salvo una parentesi, è stato l'orgoglioso portabandiera di una Lazio malmessa e sfortunata; Bruno Giordano, trasteverino verace, probabilmente il centrattacco più dotato che abbia mai militato nella Lazio, che ha permesso ai sostenitori biancocelesti di vedere all'opera un giocatore che il grande Diego Maradona riconobbe come il più forte attaccante dell'epoca; infine Lionello Manfredonia, alto borghese per nascita e studi, che insieme a Giordano fu inquisito e condannato per lo scandalo delle scommesse da cui scaturì la retrocessione a tavolino della Lazio in serie B, ma il cui contributo tecnico fu indispensabile per la successiva promozione, grazie al suo essere difensore versatile e pressoché insuperabile. Nelle pagine del libro Teodori analizza, fino alle estreme conseguenze, le figure esistenziali e sportive di questi campioni assoluti. Non emette giudizi ma, come faceva Caravaggio tramite i tagli di luce, suggerisce al lettore il codice di accesso per giungere ad una pur soggettiva verità.

Chi sopravvisse alle complesse vicende di quel periodo, restando innamorato di Lazio nonostante tutto, può ritenersi laziale per sempre. E' il caso della figura narrativa de "l'innamorato bambino" e poi de "l'innamorato ragazzo" con cui Teodori racconta se stesso, prima bambino e poi adolescente, smarrito e lacerato nel suo amore per la Lazio di fronte alle disgrazie che in serie piovevano sulla testa della gloriosa società romana. Un bambino, archetipo dei bambini di allora, che cerca di capire e razionalizzare, è questa la parte emozionale del testo, pur tra delusioni, tradimenti, disincanti e vani tentativi di esorcizzare la sua passione. Ma quando il libro termina "l'innamorato ragazzo" sta ancora orgogliosamente sulla barricata della sua "Lazialità". Sa bene che l'essere laziali è un privilegio che non viene concesso gratuitamente. Va pagato superando prove ardue.

Questo libro, che LazioWiki raccomanda caldamente di leggere, contiene anche delle interessanti schede su molti protagonisti di quegli anni e fotografie di grande interesse documentale. L'autore, inoltre, cuce brillantemente tutte le fasi sportive narrate con la cronaca, le mode e la musica di quegli anni movimentati.