Montefiascone

Da LazioWiki.

Montefiascone.jpg

Montefiascone (VT) si trova a 15 km da Viterbo ed è situato sulla S.S. Cassia (km 98) che prosegue poi per Siena ed ancora fino oltralpe; a meno di 25 km c'è Orvieto che funziona da collegamento con l'autostrada Firenze-Roma. In località Zepponami c'è un piccolo scalo ferroviario sulla linea Viterbo-Orvieto-Roma. La città è posta in cima ad un colle sul fianco del cratere del Lago di Bolsena a 640 metri di altezza sul livello del mare e da questa posizione privilegiata si ha visione di un paesaggio ineguagliabile, che va dal Mar Tirreno alla Maremma, dai Monti dell'Umbria ai Cimini, dai Monti della Tolfa alla conca del lago con le sue bellissime isole Martana e Bisentina. La fertile vallata che lo contorna racchiude orti, uliveti, vigneti che danno luogo alla produzione vinicola dell'acclamato Moscatello denominato "Est!Est!!Est!!!" IL Territorio di Montefiascone risulta frequentato e abitato sin da epoche remote: gli Etruschi la consideravano area sacra, forse sede del leggendario Fanum Voltumnae, centro politico e religiso, nel quale si riunivano i lucumoni etruschi. Le testimonianze romane sono cospicue ed in buone condizioni, legate fortemente alla consolare Cassia che fungeva da collegamento tra Roma, il centro d'Italia, il nord della Pianura Padana fino alla Francia (da qui l'appellativo "Via Francigena"). In virtù della posizione strategica della zona i Papi ed i Vescovi di Roma fecero fortificare il centro abitato nel quale confluirono dalle campagne molte persone per difendersi dalle frequenti incursioni barbariche; le mura furono dotate di un'imponente Rocca, nella seconda metà del 1200, ma, durante il Rinascimento, le esigenze militari resero necessarie molte modifiche alla struttura originale. I lavori per la fortificazione della città proseguirono nei secoli e ad essi si interessarono molti pontefici; oggi la Rocca dei Papi, restaurata ed abbellita, è spesso utilizzata per manifestazioni culturali. Dal 1058 fin quasi alla fine del 1500 a Montefiascone si susseguirono più di trenta papi diversi, imperatori e personaggi illustri. Questi vi soggiornarono per periodi più o meno lunghi, vi convocarono parlamenti o vi si recarono per i soggiorni estivi. Altro monumento da visitare è la Cattedrale di S.Margherita, facilmente individuabile da ogni parte della città, vista la sua grandezza; la sua maestosa cupola è, in effetti, la terza in Italia per il diametro interno, dopo S.Pietro a Roma e S.Maria del Fiore a Firenze. La chiesa inizia la sua storia alla fine del XV secolo quando si iniziò a lavorare alle fondamenta, con una base a forma ottagonale, ma per un lungo periodo la messa fu celebrata a "cielo aperto" visto la mancanza del soffitto e solo nel 1602 si avviarono lavori più consistenti che terminarono tre anni più tardi. Nel 1670 un violento incendio distrusse il tetto e l'interno ma nel giro di alcuni anni la struttura venne recuperata e restaurata. L'interno è riccamente decorato da pitture del 1800, oltre ad un busto in marmo raffigurante S.Margherita, attribuito ad Arnolfo di Cambio. La grande cupola è opera di Carlo Fontana mentre le torri campanarie vennero aggiunte nel 1840 dall'architetto piacentino Paolo Gazola. Dalla Cattedrale si giunge facilmente alla Basilica romanico-gotica di S.Flaviano. Sorta nell'XI secolo sui pressi dell'antica chiesa di S.Maria, questa costruzione presenta delle soluzioni architettoniche particolari, riuscendo a riunire, con risultato di raro equilibrio, le due diverse tendenze stilistiche. La struttura è quindi composta da due chiese sovrapposte ed orientate inversamente; la parte sottostante del 1032 è a tre navate decorate con affreschi che vanno dal XIV al XVI secolo. La facciata, rivolta in direzione dell'antico percorso della Via Francigena, è arricchita da una loggia rinascimentale, dalla quale i papi apparivano per benedire la folla. Nella terza cappella della navata sinistra della chiesa di S.Flaviano è visibile una lapide in onore di Giovanni Defuk, nome legato alla storia del vino di Montefiascone.

Sede del ritiro estivo della Lazio nel 1966