Una stella in campo - Giovanni Di Veroli - Dalla persecuzione razziale al calcio di serie A

Da LazioWiki.

La copertina del libro

Titolo: Una stella in campo - Giovanni Di Veroli - Dalla persecuzione razziale al calcio di serie A

Autori: Paolo Poponessi - Roberto Di Veroli

Editore: Casa editrice Persiani

Pagine: 109

Prezzo: € 15,90

Anno: 2023

Recensione: Giovanni Di Veroli (1932-2018) detiene ancora oggi un primato, quello di essere l'unico calciatore ebreo romano ad avere giocato in serie A in una delle squadre della capitale, vincendo anche un trofeo nazionale importante. Con la maglia della Lazio conquistò infatti la Coppa Italia nel 1958. La figura di Di Veroli suscita interesse perché nel corso della sua vita ha attraversato per intero la storia italiana del Novecento, una vita iniziata nell'Italia fascista e che ha incrociato in seguito la persecuzione razziale, il terrore della guerra e il rischio di una possibile deportazione nei campi di sterminio assieme alla sua famiglia. Sfuggito alla razzia del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, quando il Paese risorge, Di Veroli conosce il successo sui campi di calcio della serie A italiana e, conclusa l'attività sportiva, diventa un apprezzato imprenditore commerciale, sempre a Roma. Questa è la storia della vita di un ebreo romano che pare non conoscere paura e incertezza tanto da coinvolgersi negli anni della maturità, sia pure come testimone non combattente, in una guerra lontana dall'Italia come quella dei Sei Giorni del '67 tra arabi e israeliani. Grazie alla sua passione per la fotografia potrà documentare i momenti salienti del conflitto attraverso le foto scattate mentre si trovava a fianco dei militari israeliani sulla linea del fuoco e contenute, insieme ad altre immagini e documenti d'archivio, in questo libro.

E' un volume commovente e quasi pedagogico. Delinea con efficacia un periodo storico tra i più feroci dell'umanità raccontando le gesta esistenziali e sportive di un ragazzo che aveva l'unico torto di essere ebreo. La penna degli autori corre su frammenti di storia vissuta con registri tragici, in cui la stessa vita del protagonista è per lungo tempo appesa a un filo. Le paure, le fughe improvvise, le retate nazifasciste vengono narrate con vivezza e trovano il loro punto d'incontro nella famiglia per la quale ogni giorno potrebbe essere quello inesorabile del vagone piombato. La rara vita di "piazza" in cui i giovani possono rincontrarsi e trovare quei caratteri identitari che la brutalità degli occupanti intendeva lacerare. Poi la pace, la ricostruzione, il ricordo dei tanti che non sono tornati, la meraviglia di essere disopravvissuto all'olocausto e di poter ora vivere. Lo sport come esigenza primaria per sentirsi vitale, soffocare i fantasmi della memoria. Il successo con l'amata Lazio, i giornali che elevano Giovanni Di Veroli a eroe nelle domeniche calcistiche dei sereni anni '50. Il dramma che si ripresenta sotto forma di un grave incidente di gioco che lo costringerà a chiudere la carriera. Una nuova attività, un lavoro nel mondo del commercio che garantirà a lui e alla sua famiglia una vita più che decorosa. Poi, come spinto da un impulso incontrollabile, l'intima decisione di partecipare come osservatore non combattente alla Guerra dei sei giorni nelle file israeliane e della quale testimonierà, tramite significative immagini fotografiche, gli aspetti più rappresentativi. Un libro di poco più di cento pagine in cui, però, ci sono tutti gli elementi che hanno scosso dalle fondamenta il cosiddetto "secolo breve". Il libro, di gran valore letterario e storico, va letto non solo dai sostenitori laziali, ma anche da tutti coloro che, pur amando lo sport, non dimenticano il valore del ricordo e della memoria.