Domenica 12 ottobre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 1-1

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Stagione

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1861. Campionato di Serie A 1975/76 - II giornata - inizio ore 15,00.

LAZIO: Pulici F., Ammoniaci, Martini, Wilson, Ghedin, Re Cecconi, Garlaschelli, Brignani, Chinaglia, Badiani (I), Giordano (39' Lopez). (12 Moriggi, 14 Ferrari G.C.). All. Corsini.

INTER: Vieri, Fedele, Giubertoni, Oriali, Bini. Facchetti, Pavone, Marini, Boninsegna, Mazzola, Bertini. (12 Bordon I., 13 Galbiati, 14 B.Mutti (II)). All. Chiappella.

Arbitro: sig. Menicucci di Firenze.

Marcatori: 16' Chinaglia, 22' Facchetti.

Note: giornata semicoperta, terreno scivoloso. Ammoniti Giordano, Bini, e Martini. Esordio in serie A per Antonio Lopez classe 1952.

Spettatori: 80.000 circa.

La rete di Chinaglia
La rete di Chinaglia
La rete di Chinaglia
L'esultanza di Chinaglia
Pareggio dell'Inter
Il pareggio di Facchetti
Una fase della partita
(Gent. conc. Famiglia Vespasiani)
Martini in azione contrastato da Facchetti
Ghedin cerca di bloccare Boninsegna
Garlaschelli marcato da Giubertoni
(Gent. conc. famiglia Vespasiani)

La Lazio attacca di più ma passa soltanto grazie ad un calcio di punizione. L'Inter con un centrocampista in più, governa il centrocampo, fa gran gioco con Mazzola, sbaglia qualche gol con Boninsegna, e pareggia con una zampata di classe dell'intramontabile Facchetti. Finisce qua. Nessuno deve recriminare. Lo dice pure Maestrelli: «Partita non bella, risultato giusto». Vorrebbe aggiungere qualcosa, parlare della «sua» Lazio, poi ci ripensa, abbraccia i suoi due gemelli e va a salutare l'amico Chinaglia. Le reticenze di Maestrelli sono giustificate. In fondo Maestrelli è un tesserato della Lazio, e certe critiche potrebbero essere mal digerite. Però — è bene dirlo chiaramente — qualcosa non va in questa Lazio «edizione Corsini». La difesa è solida. E' validissima in Wilson, è dinamica in Martini, è rude in Ammoniaci e Ghedin. Bravissimo Pulici; si fa sorprendere solo dalla deviazione di Facchetti. I guai vengono a centrocampo. Qui Corsini dovrà riflettere. Si dice che la Lazio sia squadra da scudetto, ma si esagera. La Lazio ha un gioco troppo «provinciale». Re Cecconi corre, Brignani corre, Badiani corre. Tra tanti corridori chi pensa ? Nessuno. La Lazio manca di un ragionatore. Il ruolo non può essere neppure di D'Amico (che dovrebbe rientrare tra qualche settimana), D'Amico è una mezza punta, un estroso, non un regista. Pensando a Frustalupi c'è da mordersi le mani. Senza suggerimenti, come si può fare gol ? E' vero che Chinaglia non è ancora in forma — ha iniziato tardi, non dimentichiamolo — è vero che Garlaschelli è appena convalescente, è altrettanto vero che Giordano (o Lopez non ha importanza) non è una punta ma un rifinitore. Ma i tre sono tutti buoni tiratori. Chinaglia fa paura, Garlaschelli improvvisa. Ma chi suggerisce loro il gioco ? Questo è il punto. Contro l'Inter emergono troppe lacune. C'è da rimanere perplessi. Un'Inter in edizione ridotta. Mancano Libera e Gasparini, un attaccante ed un difensore. L'assenza di Libera appare grave. Boninsegna non è a posto. Tenta, ma non riesce. Chiappella, preoccupato della difficoltà della gara, presenta una squadra adatta al gioco di rimessa. Mette Bertini come finta ala sinistra, affida a Marini il compito di controllare Badiani, chiede a Pavone il sacrificio di partire da lontano. Boninsegna resta solo. Mazzola lo affianca a tratti. Mazzola piace, diverte, suggerisce, conclude, canta e porta la croce. E con Mazzola emerge Facchetti, nel duplice compito di difensore ed a tratti anche di attaccante. Facchetti consiglia e regola le sgroppate di Fedele, sorregge i tentennamenti di Giubertoni, tampona gli errori di Bini, utilizzato in questa circostanza come controllore di Chinaglia. Oggi le fortune dell'Inter si chiamano Mazzola e Facchetti, con l'aggiunta dell'esperienza di Bertini e della cattiveria di Oriali. Non ruba niente quest'Inter dimessa. L'abbiamo già detto. Anzi l'inizio è tutto favorevole ai nerazzurri, che attaccano in contropiede con intelligenza tattica. Al 6' Pavone dà un pallone d'oro a Boninsegna, ma il centravanti tenta l'aggancio perdendo tempo per il tiro. Poco dopo Pulici deve salvare sempre su Boninsegna liberato sottorete da un'azione Pavone-Mazzola. Al 16' inaspettatamente viene il gol della Lazio. Facchetti deve troncare con energia un attacco di Chinaglia sfuggito alla presa di Bini. E' fallo sulla linea dell'area proprio al centro. Chinaglia tira raso terra. La palla sfiora la barriera (sbagliata) sorprende Vieri e finisce in gol. L'Inter reagisce da grande squadra. La spinge Mazzola. Anche Giordano retrocede in difesa e si fa ammonire per fallo (17'). Poco dopo il pareggio. Ammoniaci blocca Mazzola verso il fondo campo a tre metri dall'area. Lo stesso Mazzola serve Bertini che tenta il tiro a rete. Sulla traiettoria interviene Facchetti che di collo destro batte Pulici: 1 a 1 al 22'. La partita si trascina senza storia. La Lazio attacca ma è un gioco senza fantasia, senza estro. Bini al 37' è ammonito per fallo su Chinaglia. Poco dopo Giordano, zoppicante da qualche minuto esce per contusione ad una caviglia. Lo sostituisce Lopez, un giocatore tecnico e fine, ma senza la dinamica di Giordano. Sul finire del tempo i romani sfiorano il raddoppio: Chinaglia, sempre su calcio di punizione, impegna severamente Vieri che respinge a mani aperte. Arriva Brignani che tocca verso la porta. Vieri ha uno scatto superbo e respinge ancora. La ripresa ripresenta i chiaroscuri del primo tempo: Boninsegna sbaglia due gol (50' e 51'), un gol sbaglia anche Brignani che non sa correggere in rete un preciso suggerimento di Re Cecconi (67'). Finisce senza polemiche. Esce tra gli applausi anche Menicucci. Un arbitraggio senza peccati. Negli spogliatoi Chiappella dice: «Non abbiamo mai corso pericoli seri. Sono soddisfatto». Corsini ribatte: «Poteva andare meglio, ma sono contento così». E il pubblico ? Lamenta il mancato spettacolo: due gol entrambi su calcio di punizione, quattro corners in tutto, pochi tiri a rete. E tanta noia.

Fonte: La Stampa