Domenica 26 gennaio 1992 - Parma, stadio Ennio Tardini - Parma-Lazio 1-0

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26 gennaio 1992 - 2511 - Campionato di Serie A 1991/92 - XVIII giornata

PARMA: Taffarel, Benarrivo, Di Chiara (59' Nava), Minotti, Apolloni, Grun, Melli, Zoratto, Osio (83' Pulga), Cuoghi, Brolin. A disp.: Ballotta, Catanese, Agostini. All. Scala.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, (46' Neri), Pin, Corino, Soldà, Bacci, Doll, Riedle, Sclosa (69' Stroppa), Sosa. A disp.: Orsi, Vertova, Melchiori. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Stafoggia (Pesaro).

Marcatori: 42' Brolin.

Note: ammoniti Sclosa, Grun, Zoratto. Al 90' Sosa sbaglia un calcio di rigore. Antidoping per Sergio, Bergodi, Apolloni, Catanese.

Spettatori: paganti 4.606 per un incasso di L. 119.500.000; abbonati 17.180 per una quota di L. 587.880.000.

Dal Guerin Sportivo: la rete di Brolin
Dal Guerin Sportivo: una fase della gara

Cucinata fra profumi di trattoria parmigiana, la Lazio scivola verso una classifica anonima, disperse quelle prerogative devastanti che l'avevano resa temibile soprattutto in trasferta. E allora, imprigionati per diversi motivi i suoi tre assi stranieri, rimane la realtà di una squadra dai valori tecnico-agonistici sfumati. Poi c'è il discorso dolente delle occasionissime sperperate, come se questa società continuasse a essere abitata dalle streghe, nonostante gli sforzi economici effettuati per determinare l'inversione di tendenza. Così, dentro questo confronto-Uefa piuttosto brutto, ricco appena di pathos finale, capita proprio al 90' l'opportunità grande così, il rigore sacrosanto ancorché immeritato, per scongiurare la terza sconfitta esterna consecutiva. No, non imprecate, bravi atleti di Scala, che vedete Sosa precipitare causa Taffarel, mentre s'appresta a lavorare quell'allungo sporco di Doll, nell'area delle impossibili brame. Il signor Stafoggia valuta freddamente l'aggancio al piede del puntero uruguagio, quasi sospinto dai suoi rimorsi a ghermire l'ultima chance. Taffarel a noi! Taffarel probabilmente ricorda d'aver intossicato lo specialista designato nella sfida d'apertura dello scorso campionato. Stavolta però neppure gli riesce di intromettersi più di tanto, che Ruben scaraventa contro la faccia interna del palo. Pallone che schizza sulle scarpe d'attesa del saltimbanco brasiliano, rimasto completamente inoperoso fino a quell'istante. Evidentemente, neppure gli scippi sanno fare gli spreconi di Zoff, peraltro destinati da qualche tempo a inguaiarsi fuori casa, causa la brutta abitudine di produrre gioco (o almeno provarci...) con l'acqua alla gola, solo quando incombe l'epilogo deludente. Qua, memorizzato il predominio emiliano lungo l'intera prima frazione; trascritte alcune azioni squassanti sempre articolate sulla corsia destra dagli sprint sovrapposti degli inarrestabili Osio e Benarrivo; archiviate le comode conclusioni non sfruttate nell'ordine da Osio, Di Chiara, Melli per imprecisione di mira, tocca naturalmente ai gentili ospiti danneggiarsi, inalberando la consueta ingenuità nei più elementari appostamenti a chiudere. Roba che strizza le viscere del presidente Calleri, costretto a dire: "E incredibile quanto sta accadendo. Tutti si sono accorti che lasciavamo "autostrade libere" su un certo versante di campo". Il versante "incriminato" appartiene a Sergio, impresentabile come marcatore e nullo in fase propositiva. Benarrivo ci va a nozze e al 43' traccia l'esatto sentiero a beneficio di Osio che cerca Brolin col cross. Bergodi sarebbe in anticipo, però si gira, vorrebbe appoggiare a Fiori, e invece lascia palla lì, allo svedesino incredulo. Una sciocchezza mettere dentro. Un calvario, quel successivo tessere gioco dei biancazzurri lungo vie laterali, col risultato di favorire gli anticipi anche grevi da Apolloni a cancellare Riedle e di Grun ai danni di Sosa. La Lazio annaspa, si gioca addosso. La Lazio, tolto Sergio e quindi Sclosa, inseriti gli attaccanti complementari Neri e Stroppa, arriva ai guantoni di Taffarel giusto a un quarto d'ora dall'epilogo. E un girar palla che avvilisce perfino Doll, meno ispirato di altre volte nelle verticalizzazioni, mentre il Parma contropiedistico della ripresa accende girandole, spedendo via via Minotti, Melli, Brolin, vicinissimi al raddoppio. Melli, tra l'altro, prova inascoltato a convincere l'ottimo Stafoggia, in quanto a suo avviso un braccio di Soldà ne ha fuorviato l'esecuzione a botta sicura. Stessa rivendicazione, non accolta, del Riedle spostato in precedenza da Apolloni, mentre s'arrampicava in aria. Il quale Riedle, contuso a un ginocchio, esce cinque minuti prima del penalty inutilmente accordato. E dalla zona Uefa, la compagnia Zoff viene provvisoriamente sfrattata.

Fonte: Corriere della Sera