Sabato 20 novembre 2021 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 0-2

Da LazioWiki.

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20 novembre 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XIII giornata - inizio ore 18.00

LAZIO: Reina, Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj, Milinkovic, Cataldi (84' Basic), Luis Alberto, Felipe Anderson (75' Moro), Pedro, Zaccagni (65' Muriqi). A disposizione: Strakosha, Adamonis, Patric, Radu, Vavro, Leiva, Escalante, Akpa Akpro, Romero. Allenatore: Sarri

JUVENTUS: Szczesny, Danilo (15' Kulusevski), Bonucci, De Ligt, Pellegrini, Cuadrado, McKennie, Locatelli (44' Bentancur), Rabiot, Chiesa, Morata (74' Kean). A disposizione: Perin, Pinsoglio, Rugani, Alex Sandro, Arthur, Kaio Jorge. Allenatore: Allegri

Arbitro: Sig. Di Bello (Brindisi) - Assistenti Sigg. Bercigli e Berti - Quarto uomo Sig. Paterna - V.A.R. Sig. Banti- A.V.A.R. Sig. Bindoni.

Marcatori: 24' Bonucci (rig.), 83' Bonucci (rig.).

Note: ammonito al 28' Cuadrado, al 43' Hysaj, all'81' Reina, all'82' L. Alberto, al 90'+1' Sarri, al 90'+1' Allegri. Angoli . Recuperi: 4' p.t., 5' s.t.

Spettatori: .


Toma Basic
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Danilo Cataldi e Luiz Felipe
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Luis Alberto
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Pedro
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Felipe Anderson
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Una fase di gioco
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Sergej Milinkovic-Savic
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Danilo Cataldi
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Elseid Hysaj
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Vedat Muriqi
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Juve alla Max, ciao Sarri. Difesa in stile Allegri e due rigori di Bonucci. Lazio k.o. e raggiunta. Decisivo il passaggio al 4-3-3 con Kulusevski e Chiesa larghi. Male Luis Alberto e Zaccagni, come pesa l'assenza di Immobile".

Continua la "rosea": E se quel maledetto rigore alla Svizzera l’avesse tirato Bonucci? Nell’Olimpico della mezza apocalisse azzurra di Jorginho decide tutto il capitano: due tiri perfetti dal dischetto, da specialista, senza un minimo di emozione come dovrebbe essere. Uno-due. Se a marzo Mancini ne avrà bisogno, ora sa a chi ricorrere. Ma intanto il Bonucci goleador se lo gode Allegri nella miglior Juve della stagione. Aiutata dalla Lazio, che sembrava la Juve più incompiuta di Sarri, e dal destino che ha mandato subito k.o. Danilo, spingendo il tecnico bianconero al decisivo cambio di sistema. Ma forse siamo alla vera svolta.

Da Danilo al 4-3-3. Naturalmente non è il semplice passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3 a spiegare un 2-0 molto più dirompente di quanto dica il risultato. È che la Juve, così, sembra aver trovato la dimensione ideale per gli uomini che ha, nati per il contropiede. E visto che Allegri non è il Sarri della manovra d’attacco scientifica, non aspira all’assedio e al vantaggio territoriale, non si capisce perché i due mondi abbiano aspettato 13 giornate per incrociarsi. Ora tornare indietro sarebbe una follia. Napoli e Milan sono lontane, ma la dimostrazione di forza non è da sottovalutare. Svolta con la Lazio? Sembra quasi che nei momenti chiave di Allegri debba esserci sempre la Lazio. Nel 2016-17, alla seconda di ritorno, nacque il 4-2-fantasia, Pjanic, Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain tutti assieme: 2-0 allo Stadium e poi così fino alla finale di Champions. Lì una scelta ponderata per far giocare i più forti, qui un’intuizione in corsa. Perché Allegri comincia con il 3-5-2: Danilo centrale di destra, Cuadrado e Pellegrini laterali, e Rabiot finalmente mezzala. Sistema difensivo, ma almeno più sensato del 4-4-2 senza identità. In una dozzina di minuti però Danilo si fa male. Allegri resiste alla tentazione del cambio “a uomo”, ci sarebbe Rugani, e interviene sulla tattica: 4-3-3. Arretrando Cuadrado terzino, nel ruolo in cui la sua corsa viene esaltata, e schierando finalmente tre attaccanti, Kulusevski, Morata e Chiesa, senza più equivoci. Nessuno va a fare l’esterno fuori ruolo come Rabiot, semplicemente in fase difensiva la Juve disegna un classico 4-5-1.

Difesa e rigore. Soprattutto, la Juve sfugge al problema serio visto con chiarezza in quei primi minuti: il chiudersi in un 5-3-2 senza respiro. Perché Sarri aveva allargato Anderson e Zaccagni, costringendo Cuadrado e Pellegrini a fare i terzini. E aveva spinto Milinkovic sulla linea di Pedro, da secondo centravanti. Sarebbe stata tanta sofferenza. Allegri cambia, Sarri resta impassibile, e la partita si capovolge. Intanto la Juve messa così difende meglio, poi interviene un altro episodio a spiegare che la serata è bianconera. L’entrata maldestra di Cataldi su Morata in area: Bonucci si traveste da centravanti. Avanti 1-0 al 23’, con la Lazio che non ha centravanti perché Immobile è out come Dybala: è la situazione perfetta per la Juve da contropiede.

Tre da ripartenza. Ci sono Kulusevski, Chiesa e Morata e il loro nome in codice è “ripartenza”. Con la Lazio obbligata a scoprirsi, si aprono spazi sempre più larghi. Successo altre volte ma, tra gente fuori ruolo e difesa balbettante, al massimo era “corto muso”. Qui no. Complice una Lazio che si esaurisce presto, senza risposte da Luis Alberto, Anderson e Zaccagni, per la Juve è facile proteggersi e ripartire. La differenza con il passato recente è che dietro le misure sono perfette, De Ligt concentratissimo, e la mediana risponde uomo contro uomo ai tre della Lazio: Rabiot fisicamente regge Milinkovic, McKennie limita un piccolo Luis Alberto, e Locatelli più che il regista fa il centrale sempre al posto giusto. Di più: ogni tanto Rabiot si sposta in mezzo, come Bourabia o Maxime Lopez nel Sassuolo, e Locatelli va a sinistra. Una variazione sul tema che sarebbe perfetta con uno di quei centrali da manovra, tipo l’ex Khedira, dicui la Juve ha tanto bisogno.

Inserire Dybala. Mentre la Lazio sembra un po’ la Juve di Sarri, quella che circumnavigava le aree avversarie senza entrarci, la Juve non lascia un millimetro e, nella ripresa, fa scattare una decina di contropiedi terribili. Non sempre Kulusevski è preciso, Acerbi e Luis Alberto si immolano, ma le occasioni si moltiplicano e si capisce che il gol arriverà. Reina esce fuori area sull’ennesimo dribbling in velocità dell’indemoniato Chiesa e lo stende. Rigore, 2-0 e show finale al quale partecipa anche Kean. Ora il problema è inserire Dybala in questo 4-3-3: ma finché i problemi sono questi Allegri è un uomo felice.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: Adamonis, Reina, Strakosha;
  • Difensori: Acerbi, Hysaj, Lazzari, Luiz Felipe, Patric, Radu, Vavro;
  • Centrocampisti: Akpa Akpro, Basic, Cataldi, Escalante, Leiva, Luis Alberto, Milinkovic;
  • Attaccanti: Felipe Anderson, Moro, Muriqi, Pedro, Romero, Zaccagni.
I convocati in grafica






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