Stadio Nazionale - Roma: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Stadio Nazionale.jpg|thumb|left|200px|Lo Stadio Nazionale in una cartolina d'epoca <br> (Gent. conc. Sig. Giulio Fabri)]]
Da non confondere con lo stadio Torino (già Nazionale e PNF), sorgeva in effetti al posto di questo, per costruire il quale venne demolito. Fu inaugurato nel 1911 in occasione del Cinquantenario dell'Unità d'Italia.
[[Immagine:Stadio Nazionale Retro.jpg|thumb|left|200px|Il retro della cartolina qui sopra <br> (Gent. conc. Sig. Giulio Fabri)]]

Da non confondere con lo [[Stadio Nazionale Grande Torino - Roma|Stadio Torino]] (già Nazionale e del [[Stadio del P.N.F. - Roma|P.N.F.]]), sorgeva in effetti al posto di questo, per costruire il quale venne demolito. Fu inaugurato nella primavera del [[1911]] in occasione del Cinquantenario dell'Unità d'Italia. Costò lire 800.000. Fu progettato dall'arch. Marcello Piacentini mentre le opere di scultura furono realizzate da Vito Pardo. La struttura era interamente in cemento armato trattato però in maniera tale da farlo sembrare travertino. L'ingresso trionfale era composto da due grandi pilastri laterali e da otto colonne sormontate da altrettante Vittorie. Sui due pilastri posavano grandiosi gruppi marmorei rappresentanti la Forza e il Coraggio. La lunghezza dello stadio era di m 200 mentre la larghezza era di m 112. la pista interna sviluppava circa m 400. Sotto gli spalti vi erano palestre, servizi, refettori, dormitori, uffici, sale da lettura, caffè, ristoranti.

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[[Immagine:areastadi.jpg|thumb|center|700px|In questa foto del 1936 che celebra un oceanico Campo Dux, si può vedere, da una prospettiva inconsueta, la disposizioni di alcuni luoghi legati alla Lazio. Sullo sfondo al centro lo Stadio Nazionale, davanti ad esso la [[Stadio Rondinella - Roma|Rondinella]] di cui si intravede la tribunetta, a destra in alto sorgeva il [[Campo Apollodoro|campo Apollodoro]] (attualmente sulla sua area sorge il Palazzetto dello Sport, a sinistra l’ippodromo di Villa Glori, nella grande area occupata dalle tende oggi sorge il Villaggio Olimpico, in primo piano il Lungotevere dell'Acquacetosa e il Tevere]]

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File:stanaz.jpg|Questo disegno sul futuro aspetto dello Stadio Nazionale fu pubblicato nel 1909 da "Il Messaggero"
Immagine:27feb1909StaNazMess.jpg|L'articolo de "Il Messaggero" del 27 febbraio 1909 inerente l'immagine qui a fianco
Immagine:22giu1910Messaggero.jpg|Un articolo sullo Stadio Nazionale di Roma tratto dal Messaggero del 22 giugno 1910
Immagine:StadioNazionale 27apr1911Mess.jpg|Il Messaggero del 27 aprile 1911 riporta la notizia dell'augurazione dell'impianto
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[[Categoria:Stadi|R]]

Versione attuale delle 08:28, 28 set 2022

Lo Stadio Nazionale in una cartolina d'epoca
(Gent. conc. Sig. Giulio Fabri)
Il retro della cartolina qui sopra
(Gent. conc. Sig. Giulio Fabri)

Da non confondere con lo Stadio Torino (già Nazionale e del P.N.F.), sorgeva in effetti al posto di questo, per costruire il quale venne demolito. Fu inaugurato nella primavera del 1911 in occasione del Cinquantenario dell'Unità d'Italia. Costò lire 800.000. Fu progettato dall'arch. Marcello Piacentini mentre le opere di scultura furono realizzate da Vito Pardo. La struttura era interamente in cemento armato trattato però in maniera tale da farlo sembrare travertino. L'ingresso trionfale era composto da due grandi pilastri laterali e da otto colonne sormontate da altrettante Vittorie. Sui due pilastri posavano grandiosi gruppi marmorei rappresentanti la Forza e il Coraggio. La lunghezza dello stadio era di m 200 mentre la larghezza era di m 112. la pista interna sviluppava circa m 400. Sotto gli spalti vi erano palestre, servizi, refettori, dormitori, uffici, sale da lettura, caffè, ristoranti.



In questa foto del 1936 che celebra un oceanico Campo Dux, si può vedere, da una prospettiva inconsueta, la disposizioni di alcuni luoghi legati alla Lazio. Sullo sfondo al centro lo Stadio Nazionale, davanti ad esso la Rondinella di cui si intravede la tribunetta, a destra in alto sorgeva il campo Apollodoro (attualmente sulla sua area sorge il Palazzetto dello Sport, a sinistra l’ippodromo di Villa Glori, nella grande area occupata dalle tende oggi sorge il Villaggio Olimpico, in primo piano il Lungotevere dell'Acquacetosa e il Tevere





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