Sedlaceck Franz: differenze tra le versioni

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Nato a Vienna, il [[4 settembre]] [[1892]] e ivi deceduto per ictus il [[18 luglio]] [[1933]]. Detto "Benjamin" per il fatto di essere il più giovane giocatore in organico, nella sua prima esperienza nel Wiener Athletiksport.
Nato in Austria. Di lui si hanno pochissime testimonianze. In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel [[1934]] e [[1938]], lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga. Fu allenatore del [[Vicenza]] nel [[1922/23]] e poi forse andò negli U.S.A. alla fine del [[1923]]. Lo ritroviamo sulla panchina del [[Venezia]] dal [[1924]] al [[1927]] e nella Lazio, successore dell'austroungarico [[Lowy Emanuele|Emanuele Lowy]], dall'inizio del campionato [[1927/28]] alla stagione [[1928/29]] quando fu esonerato da [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] che prima lo sostituì con una commissione di tecnici e poi con [[Piselli Pietro|Pietro Piselli]]. In un'intervista rilasciata alla stampa dal dirigente laziale [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] nel [[1932]], del tecnico se ne sottolineano le ottime capacità tecnico-tattiche ma anche un non adeguato approccio psicologico con i componenti della squadra biancoceleste. Come giocatore fu nazionale per 11 incontri.


Dopo gli esordi giovanili come calciatore nel Viktoria Vienna prime e nel Wiener Athletiksport poi, passa al Wiener Associationfootball-Club, dove gioca fino al [[1919]], quando nel mese di maggio, subisce un grave infortunio al ginocchio che gli pregiudica il prosieguo della carriera. Dopo alcuni tentativi di ripresa nella precedente squadra del Wiener Athletiksport, cessa la carriera di calciatore al termine della stagione [[1920/21]].
Diventa quindi allenatore guidando prima con il Pirmasens, per poi trasferirsi in Italia alla guida del [[Vicenza]] nel [[1922/23]]. In seguito, dopo un breve periodo al [[Padova]], allena il Venezia dall'ottobre [[1924]] al [[1926]]. Tornato in patria, dal dicembre [[1926]] allena l'Austria Vienna per una stagione.


L'anno seguente approda alla Lazio, succedendo al danubiano [[Lowy Emanuele|Emanuele Lowy]]. Rimane alla Lazio dall'inizio del campionato [[1927/28]] fino alla 3^ giornata della stagione [[1928/29]] quando viene esonerato da [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] che prima lo sostituisce con una commissione di tecnici, poi con [[Rangone Augusto|Rangone]] e infine con [[Molnar Ferenc|Molnar]].
A febbraio [[1929]] viene assunto dai polacchi del Garbarnia Cracovia che allena per due stagioni. Poi, dopo aver lavorato per alcuni club dell'Alta Slesia, a metà del [[1931]] firma un contratto con il Karlsruher, con cui vince il titolo regionale del Baden.
Nel [[1933]] decide di tornare al Wiener Athletiksport con cui firma un contratto, ma il giorno del suo primo allenamento con la squadra, viene colto dall'ictus che ne provoca la morte (secondo "Il Littoriale", che riporta la notizia della morte nell'edizione del [[24 luglio]] [[1933]], la stessa sarebbe da attribuire ad un attacco cardiaco).

In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel [[1934]] e [[1938]], lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga, ma probabilmente lo confonde con il quasi omonimo cecoslovacco "Josef Sedlacek".
In un'intervista rilasciata alla stampa dal dirigente laziale [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] nel [[1932]], del tecnico se ne sottolineano le ottime capacità tecnico-tattiche ma anche un non adeguato approccio psicologico con i componenti della squadra biancoceleste.

Come giocatore vanta 11 presenze nella nazionale austriaca.

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File:SedlaceckCalciatore.jpg|Una immagine di Sedlaceck calciatore
File:MorteSedlaceck.jpg|Da "Il Littoriale" del 24 luglio 1933
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[[Categoria:Biografie|Sedlaceck Franz]]
[[Categoria:Biografie|Sedlaceck Franz]]

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Franz Sedlaceck

Nato a Vienna, il 4 settembre 1892 e ivi deceduto per ictus il 18 luglio 1933. Detto "Benjamin" per il fatto di essere il più giovane giocatore in organico, nella sua prima esperienza nel Wiener Athletiksport.

Dopo gli esordi giovanili come calciatore nel Viktoria Vienna prime e nel Wiener Athletiksport poi, passa al Wiener Associationfootball-Club, dove gioca fino al 1919, quando nel mese di maggio, subisce un grave infortunio al ginocchio che gli pregiudica il prosieguo della carriera. Dopo alcuni tentativi di ripresa nella precedente squadra del Wiener Athletiksport, cessa la carriera di calciatore al termine della stagione 1920/21. Diventa quindi allenatore guidando prima con il Pirmasens, per poi trasferirsi in Italia alla guida del Vicenza nel 1922/23. In seguito, dopo un breve periodo al Padova, allena il Venezia dall'ottobre 1924 al 1926. Tornato in patria, dal dicembre 1926 allena l'Austria Vienna per una stagione.

L'anno seguente approda alla Lazio, succedendo al danubiano Emanuele Lowy. Rimane alla Lazio dall'inizio del campionato 1927/28 fino alla 3^ giornata della stagione 1928/29 quando viene esonerato da Remo Zenobi che prima lo sostituisce con una commissione di tecnici, poi con Rangone e infine con Molnar. A febbraio 1929 viene assunto dai polacchi del Garbarnia Cracovia che allena per due stagioni. Poi, dopo aver lavorato per alcuni club dell'Alta Slesia, a metà del 1931 firma un contratto con il Karlsruher, con cui vince il titolo regionale del Baden. Nel 1933 decide di tornare al Wiener Athletiksport con cui firma un contratto, ma il giorno del suo primo allenamento con la squadra, viene colto dall'ictus che ne provoca la morte (secondo "Il Littoriale", che riporta la notizia della morte nell'edizione del 24 luglio 1933, la stessa sarebbe da attribuire ad un attacco cardiaco).

In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel 1934 e 1938, lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga, ma probabilmente lo confonde con il quasi omonimo cecoslovacco "Josef Sedlacek". In un'intervista rilasciata alla stampa dal dirigente laziale Olindo Bitetti nel 1932, del tecnico se ne sottolineano le ottime capacità tecnico-tattiche ma anche un non adeguato approccio psicologico con i componenti della squadra biancoceleste.

Come giocatore vanta 11 presenze nella nazionale austriaca.