Simoni Luigi: differenze tra le versioni

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Dopo un'ottima carriera da calciatore con [[Mantova]], [[Napoli]], [[Torino]], [[Juventus]], [[Brescia]] e [[Genoa]], inizia la carriera da allenatore, proprio con i grifoni nel [[1974/75]]. La stagione successiva centra la promozione in [[Serie A]] e viene confermato per le due stagioni succesive nella [[Serie A|massima serie]]. Dopo un biennio alla guida del [[Brescia]], torna al [[Genoa]] in [[Serie B]] (stagione [[1980/81]]) dove conquista subito la promozione a spese proprio della Lazio. Rimane altre tre stagioni sotto la Lanterna, ma l'ultima stagione retrocede in [[Serie B]] a causa della differenza reti peggiore rispetto proprio ai biancocelesti. Nel [[1984/85]] è alla guida del [[Pisa]], la stagione successiva il Presidente [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] decide di affidargli la squadra, appena retrocessa, per risalire in [[Serie A]]. Il [[campionato]], però, si rivela più difficile del previsto e la Lazio non va oltre il centro classifica. Torna quindi al Pisa per una stagione, poi allena di nuovo Genoa, [[Empoli]] e [[Cosenza]] sempre in [[Serie B]]. Nel [[1990/91]] è alla guida della Carrarese in serie C1. Viene confermato nonostante la retrocessione in C2. La sua carriera sembra ormai giunta al tramonto. Ma la chiamata della [[Cremonese]] nei cadetti e la relativa promozione in [[Serie A]] (premio ''Guerin d'Oro'' per la stagione [[1992/93]]) lo riporta in auge. Allena i grigiorossi tre anni nella [[Serie A|massima serie]], poi la chiamata del [[Napoli SSC|Napoli]], con il quale sfiora la [[Coppa Italia]] persa in finale contro il [[Vicenza]].
Dopo un'ottima carriera da calciatore con [[Mantova]], [[Napoli]], [[Torino]], [[Juventus]], [[Brescia]] e [[Genoa]], inizia la carriera da allenatore, proprio con i grifoni nel [[1974/75]]. La stagione successiva centra la promozione in [[Serie A]] e viene confermato per le due stagioni succesive nella [[Serie A|massima serie]]. Dopo un biennio alla guida del [[Brescia]], torna al [[Genoa]] in [[Serie B]] (stagione [[1980/81]]) dove conquista subito la promozione a spese proprio della Lazio. Rimane altre tre stagioni sotto la Lanterna, ma l'ultima stagione retrocede in [[Serie B]] a causa della differenza reti peggiore rispetto proprio ai biancocelesti. Nel [[1984/85]] è alla guida del [[Pisa]], la stagione successiva il Presidente [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] decide di affidargli la squadra, appena retrocessa, per risalire in [[Serie A]]. Il [[campionato]], però, si rivela più difficile del previsto e la Lazio non va oltre il centro classifica. Torna quindi al Pisa per una stagione, poi allena di nuovo Genoa, [[Empoli]] e [[Cosenza]] sempre in [[Serie B]]. Nel [[1990/91]] è alla guida della Carrarese in serie C1. Viene confermato nonostante la retrocessione in C2. La sua carriera sembra ormai giunta al tramonto. Ma la chiamata della [[Cremonese]] nei cadetti e la relativa promozione in [[Serie A]] (premio ''Guerin d'Oro'' per la stagione [[1992/93]]) lo riporta in auge. Allena i grigiorossi tre anni nella [[Serie A|massima serie]], poi la chiamata del [[Napoli SSC|Napoli]], con il quale sfiora la [[Coppa Italia]] persa in finale contro il [[Vicenza]].


Arriva quindi l'occasione più importante della sua carriera: l'[[Internazionale FC|Inter]] nella stagione [[1997/98]]. Con i nerazzurri [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|vince]] la [[Coppa UEFA]] in finale a Parigi contro la Lazio ed arriva secondo in [[campionato]]. Un secondo posto ricco di polemiche a causa della partita contro la [[Juventus]] in cui perde le staffe prendendosela con l'arbitro che non aveva concesso un rigore ai milanesi. L'anno successivo viene confermato ma durante il [[campionato]] viene esonerato. Ricomincia prima con il [[Piacenza]] e poi con il [[Torino]]. Tenta poi l'avventura nel [[2001/02]] con il CSKA Sofia, poi torna in Italia con l'[[Ancona]]. Viene successivamente richiamato dal [[Napoli SSC|Napoli]] in [[Serie B]] per tentare la promozione ([[2003/04]]) e l'anno successivo allena il [[Siena]] in [[Serie A]]. Nel febbraio del [[2009]] diventa direttore tecnico del Gubbio, ad ottobre [[2011]], torna in panchina come allenatore al posto di Fabio Pecchia esonerato, ma il [[20 marzo]] [[2012]] lascia la panchina e riprende il suo ruolo di direttore tecnico. Nel campionato [[2013/14]] è Direttore Tecnico della [[Cremonese]]. Nel giugno [[2014]] è eletto Presidente della squadra lombarda, incarico che ricopre sino al [[2016]].
Arriva quindi l'occasione più importante della sua carriera: l'[[Internazionale FC|Inter]] nella stagione [[1997/98]]. Con i nerazzurri [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|vince]] la [[Coppa UEFA]] in finale a Parigi contro la Lazio ed arriva secondo in [[campionato]]. Un secondo posto ricco di polemiche a causa della partita contro la [[Juventus]] in cui perde le staffe prendendosela con l'arbitro che non aveva concesso un rigore ai milanesi. L'anno successivo viene confermato ma durante il [[campionato]] viene esonerato. Ricomincia prima con il [[Piacenza]] e poi con il [[Torino]]. Tenta poi l'avventura nel [[2001/02]] con il CSKA Sofia, poi torna in Italia con l'[[Ancona]]. Viene successivamente richiamato dal [[Napoli SSC|Napoli]] in [[Serie B]] per tentare la promozione ([[2003/04]]) e l'anno successivo allena il [[Siena]] in [[Serie A]]. Nel febbraio del [[2009]] diventa direttore tecnico del Gubbio, ad ottobre [[2011]], torna in panchina come allenatore al posto di Fabio Pecchia esonerato, ma il [[20 marzo]] [[2012]] lascia la panchina e riprende il suo ruolo di direttore tecnico. Nel campionato [[2013/14]] è Direttore Tecnico della [[Cremonese]]. Nel giugno [[2014]] è eletto Presidente della squadra lombarda, incarico che ricopre sino al [[2016]]. Ha al suo attivo 8 promozioni: dalla [[Serie B|B]] alla [[Serie A|A]] con [[Genoa]] ([[1975/76|1975-76]] e [[1980/81|1980-81]]), [[Brescia]] ([[1979/80|1979-80]]), [[Pisa]] ([[1984/85|1984-85]] e [[1986/87|1986-87]]), [[Cremonese]] ([[1992/93|1992-93]]), [[Ancona]] ([[2002/03|2002-03]]); e dalla C2 alla C1 con la Carrarese nel [[1991/92|1991-92]].
Ha al suo attivo 8 promozioni: dalla [[Serie B|B]] alla [[Serie A|A]] con [[Genoa]] ([[1975/76|1975-76]] e [[1980/81|1980-81]]), [[Brescia]] ([[1979/80|1979-80]]), [[Pisa]] ([[1984/85|1984-85]] e [[1986/87|1986-87]]), [[Cremonese]] ([[1992/93|1992-93]]), [[Ancona]] ([[2002/03|2002-03]]); e dalla C2 alla C1 con la Carrarese nel [[1991/92|1991-92]].


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Immagine:Simoni Juventus 1.jpg|In posa con lo Scudetto alla Juventus
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Immagine:Simoni Genoa.jpg|Con la maglia genoana
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File:SimoniGenoa.png|Allenatore dei Grifoni
Immagine:Simoni.jpg|Luigi Simoni alla Lazio
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Immagine:Simoni Juventus 2.jpg|Una figurina di Gigi Simoni alla Juventus
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Immagine:Simoni Brescia.jpg|Una figurina di Gigi Simoni al Brescia
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Immagine:Simoni allenatore.jpg|Una figurina di Gigi Simoni da allenatore
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Immagine:Simoni figurina.jpg|Una figurina di Gigi Simoni allenatore del Genoa
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Luigi Simoni

Allenatore. Nato a Crevalcore (BO) il 22 gennaio 1939, deceduto a Pisa il 22 maggio 2020.

Dopo un'ottima carriera da calciatore con Mantova, Napoli, Torino AC, Juventus, Brescia e Genoa, inizia la carriera da allenatore, proprio con i grifoni nel 1974/75. La stagione successiva centra la promozione in Serie A e viene confermato per le due stagioni succesive nella massima serie. Dopo un biennio alla guida del Brescia, torna al Genoa in Serie B (stagione 1980/81) dove conquista subito la promozione a spese proprio della Lazio. Rimane altre tre stagioni sotto la Lanterna, ma l'ultima stagione retrocede in Serie B a causa della differenza reti peggiore rispetto proprio ai biancocelesti. Nel 1984/85 è alla guida del Pisa, la stagione successiva il Presidente Chinaglia decide di affidargli la squadra, appena retrocessa, per risalire in Serie A. Il campionato, però, si rivela più difficile del previsto e la Lazio non va oltre il centro classifica. Torna quindi al Pisa per una stagione, poi allena di nuovo Genoa, Empoli e Cosenza sempre in Serie B. Nel 1990/91 è alla guida della Carrarese in serie C1. Viene confermato nonostante la retrocessione in C2. La sua carriera sembra ormai giunta al tramonto. Ma la chiamata della Cremonese nei cadetti e la relativa promozione in Serie A (premio Guerin d'Oro per la stagione 1992/93) lo riporta in auge. Allena i grigiorossi tre anni nella massima serie, poi la chiamata del Napoli, con il quale sfiora la Coppa Italia persa in finale contro il Vicenza.

Arriva quindi l'occasione più importante della sua carriera: l'Inter nella stagione 1997/98. Con i nerazzurri vince la Coppa UEFA in finale a Parigi contro la Lazio ed arriva secondo in campionato. Un secondo posto ricco di polemiche a causa della partita contro la Juventus in cui perde le staffe prendendosela con l'arbitro che non aveva concesso un rigore ai milanesi. L'anno successivo viene confermato ma durante il campionato viene esonerato. Ricomincia prima con il Piacenza e poi con il Torino AC. Tenta poi l'avventura nel 2001/02 con il CSKA Sofia, poi torna in Italia con l'Ancona. Viene successivamente richiamato dal Napoli in Serie B per tentare la promozione (2003/04) e l'anno successivo allena il Siena in Serie A. Nel febbraio del 2009 diventa direttore tecnico del Gubbio, ad ottobre 2011, torna in panchina come allenatore al posto di Fabio Pecchia esonerato, ma il 20 marzo 2012 lascia la panchina e riprende il suo ruolo di direttore tecnico. Nel campionato 2013/14 è Direttore Tecnico della Cremonese. Nel giugno 2014 è eletto Presidente della squadra lombarda, incarico che ricopre sino al 2016. Ha al suo attivo 8 promozioni: dalla B alla A con Genoa (1975-76 e 1980-81), Brescia (1979-80), Pisa (1984-85 e 1986-87), Cremonese (1992-93), Ancona (2002-03); e dalla C2 alla C1 con la Carrarese nel 1991-92.









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