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[[Image:Bredesen1958.jpg|thumb|right|170px|Bredesen in un allenamento con la maglia del Bari nel 1958]]
Mezzala-attaccante. Nato a Orn Horten (Norvegia) il [[22 dicembre]] [[1930]]. Inizia la sua carriera nella squadra della sua città. A 18 anni, nel [[1949]], fa il suo esordio nella Nazionale maggiore mettendo a segno una rete. Con la Norvegia giocherà altre 18 partite in Nazionale segnando in tutto 7 goal. E' stato il giocatore Norvegese più noto e conosciuto di ogni tempo. Le sue poche presenze in Nazionale dipendono dal fatto che la federazione norvegese proibiva d'indossare la maglia della Nazionale ai giocatori professionisti e quindi, quando nel [[1952]] Bredesen fu acquistato dalla Lazio, acquistò automaticamente tale stato. Nella società romana giunge nell'ambito di un processo che doveva risanare il forte passivo con la vendita di giocatori molto forti ma anziani come [[Unzain Leoncino|Unzain]], [[Sukrü Gulesin|Sukru]] e [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]] e l'acquisto di giovani calciatori come [[Caprile Emilio|Caprile]], [[Bettolini Paolo|Bettolini]], [[Migliorini Giovanni|Migliorini]] e appunto Bredesen, fortemente voluto dal Presidente [[Zenobi Remo|Zenobi]] e messo a disposizione dell'allenatore [[Bigogno Giuseppe|Bigogno]] al posto del ceduto [[Larsen Ragnar Nikolai|Larsen]]. In questo primo campionato gioca 32 partite e segna 6 reti. Viene riconfermato anche nella stagione successiva, sebbene il suo grande estimatore Remo Zenobi, fosse deceduto nel mese di maggio del [[1953]], dalla nuova gestione con [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] presidente ad interim e [[Sperone Mario|Sperone]] allenatore.
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Anche in questa stagione le presenze sono 32 e le reti sono ancora 6. Il campionato [[1954/55]] con l'allenatore [[Allasio Federico|Allasio]] vede Bredesen formare l'attacco biancoceleste insieme a [[Vivolo Pasquale|Vivolo]] e al nuovo acquisto [[Hansen John|Hansen]]. L'intesa fra Bredesen e Hansen si rivela perfetta tanto che, alla fine del campionato, il secondo segnerà 15 reti, delle quali molte su assist del norvegese, mentre il primo, in 29 gare, segnerà 7 goal. E' proprio grazie a questi due giocatori che la Lazio, sia pure a stento, si salva. Alla fine del campionato Tessarolo cerca di porre rimedio alla difficile situazione tecnica acquistando il fortissimo svedese [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]] dalla rivelazione Udinese. La società friuliana vende il proprio calciatore ma, oltre a ben 80 milioni in contanti, pretende l'aggiunta di Bredesen. Tessarolo, sia pure molto a malincuore, accetta e il calciatore finirà la sua avventura nella Lazio. Nel [[1955/56]] con l'Udinese retrocessa in [[serie B]] per un tentativo di corruzione, giocherà 34 gare mettendo a segno ben 15 goal. Nel [[1956/57]] e nel [[1957/58]] disputa due campionati nel [[Milan AC|Milan]] giocando 27 partite con 6 reti e vincendo lo scudetto il primo anno. Bredesen rimane ancora l'unico giocatore norvegese ad aver vinto uno scudetto in Italia. Nel [[1958/59]] passa al Bari dove disputa 21 partite e segna 5 goal. Alla fine della stagione viene ceduto al Messina, in serie B, dove in due anni gioca 38 partite con 5 goal complessivi. Nell'estate del [[1961]], non avendo il Messina rinnovato il contratto, Bredesen torna in Norvegia e lascia il calcio prematuramente. Scompare nel [[2005]] e a suo onore la società della sua città natale ha istituito un torneo giovanile di grande importanza.
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[[Immagine:Bredesen3.jpg|thumb|right|200px|La casa di via Montebuono]]
Per Bredesen è stato sicuramente il miglior giocatore norvegese che abbia giocato in Italia. Non molto alto ma solido (m. 1,73 per kg. 70), rapidissimo, molto tecnico e tatticamente intelligente, sapeva colpire il pallone in modo secco e preciso aiutato anche dal suo essere perfettamente ambidestro. Spigoloso nei contrasti, ma molto corretto e coraggioso aveva il suo unico limite in una certa discontinuità. Ebbe due soprannomi, il primo era "Tocco magico" che sottolineava le sue eccelse doti tecniche, e l'altro, più familiare, datogli dai tifosi laziali, di "Varechina" a causa dei suoi capelli talmente biondi da sembrare bianchi. Intervistato a fine carriera espresse più volte il rammarico di aver abbandonato troppo presto il calcio e ribadì che il suo periodo migliore fu quello passato a Roma. In questa città era molto ben voluto dai tifosi, colpiti dal suo comportamento signorile ma al tempo stesso cordiale. Spesso Bredesen, nelle interviste, ricordava episodi simpatici e divertenti vissuti a Roma e manifestò sempre la nostalgia del suo bel villino rosso di Via Montebuono dove si trovava magnificamente.


Mezzala-attaccante. Nato a Orn Horten (Norvegia) il [[22 dicembre]] [[1930]] ivi deceduto il [[3 ottobre]] [[2022]].


Inizia la sua carriera nella squadra della sua città. A 18 anni, nel [[1949]], esordisce in Nazionale mettendo a segno una rete. Con la Norvegia giocherà altre 18 partite segnando 7 goal. E' stato a lungo il giocatore norvegese più noto e conosciuto tra gli appassionati. Le sue poche presenze in Nazionale dipendono dal fatto che la federazione scandinava proibiva d'indossare la maglia ai giocatori professionisti e quindi, quando nel [[1952]] Bredesen fu acquistato dalla Lazio, l'atleta assunse automaticamente tale stato. Bredesen arriva a Roma nel mezzo di un processo di risanamento delle finanze del club: i conti dovevano tornare in attivo vendendo giocatori molto forti ma anziani e dal ricco stipendio, tipo [[Unzain Leoncino|Unzain]] [[Sukrü Gulesin|Sukru]] [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]], e l'acquisto di giovani interessanti come [[Caprile Emilio|Caprile]], [[Bettolini Paolo|Bettolini]], [[Migliorini Giovanni|Migliorini]] e appunto Bredesen, fortemente voluto dal Presidente [[Zenobi Remo|Zenobi]] e messo a disposizione dell'allenatore [[Bigogno Giuseppe|Bigogno]] al posto del ceduto [[Larsen Ragnar Nikolai|Larsen]]. Nella prima stagione il norvegese disputa 32 partite segnando 6 reti. Sebbene il suo grande estimatore Remo Zenobi fosse deceduto nel mese di maggio del [[1953]], Per viene confermato anche dalla nuova gestione con [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] presidente ad interim e [[Sperone Mario|Sperone]] allenatore.
Al secondo anno in Italia le presenze sono 32 e le reti ancora 6. Il campionato [[1954/55]], agli ordini dell'allenatore [[Allasio Federico|Allasio]], vede Bredesen formare l'attacco biancoceleste insieme a [[Vivolo Pasquale|Vivolo]] e al nuovo acquisto [[Hansen John|Hansen]]. L'intesa tra Bredesen e Hansen si rivela perfetta tanto che, alla fine del campionato, il secondo segna 15 reti, delle quali molte su assist del norvegese; questi in 29 gare realizza 7 goal. E' proprio grazie a questi due giocatori che la Lazio, sia pure a stento, si salva. Alla fine del campionato Tessarolo cerca di porre rimedio alla difficile situazione tecnica acquistando il fortissimo svedese [[Selmosson Bengt Arne|Selmosson]] dalla rivelazione Udinese. La società friulana vende il proprio calciatore ma, oltre a ben 80 milioni in contanti, pretende l'aggiunta di Bredesen. Tessarolo, sia pure molto a malincuore, accetta e il calciatore finisce la sua avventura laziale. Nel [[1955/56]], con l'Udinese retrocessa in [[serie B]] per un tentativo di corruzione, Per disputa 34 gare mettendo a segno ben 15 goal. Nel [[1956/57]] e nel [[1957/58]] disputa due campionati nel [[Milan AC|Milan]], giocando 27 partite con 6 reti e vincendo lo Scudetto il primo anno. Bredesen rimane ancora l'unico giocatore norvegese ad aver vinto uno scudetto in Italia. Nel [[1958/59]] passa al Bari dove disputa 21 partite e segna 5 goal. Alla fine della stagione viene ceduto al Messina, in serie B, dove in due anni gioca 38 partite con 5 goal complessivi. Nell'estate del [[1961]], non avendo il Messina rinnovato il contratto, Bredesen torna in Norvegia e, dopo una breve esperienza nella squadra della sua città, lascia il calcio prematuramente. In onore dell'ex calciatore il principale club calcistico della sua città natale ha istituito un torneo giovanile di grande importanza.

Per Bredesen è stato sicuramente il miglior giocatore norvegese che abbia giocato in Italia. Non molto alto ma solido (m. 1,73 per kg. 70), rapidissimo, molto tecnico e tatticamente intelligente, sapeva colpire il pallone in modo secco e preciso aiutato anche dal suo essere perfettamente ambidestro. Spigoloso nei contrasti, ma molto corretto e coraggioso, aveva il suo unico limite in una certa discontinuità. Ebbe due soprannomi: "Tocco magico" sottolineava le sue eccelse doti tecniche; "Varechina" a causa dei suoi capelli talmente biondi da sembrare bianchi. Intervistato a fine carriera espresse più volte il rammarico di aver abbandonato troppo presto il calcio e ribadì che il suo periodo migliore fu quello passato a Roma. In questa città era molto ben voluto dai tifosi, colpiti dal suo comportamento signorile ma al tempo stesso cordiale. Spesso Bredesen, nelle interviste, ricordava episodi simpatici e divertenti vissuti a Roma e manifestò sempre la nostalgia del suo bel villino rosso di Via Montebuono dove si trovava magnificamente.
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Image:Bredes.jpg|Per Bredesen con la Norvegia
Image:Bredesen.jpg|Un primo piano dell'esterno d'attacco
Image:BredesenUnita.jpg|Bredesen alla Lazio <br> Foto l'Unità
Image:Bredesen4.jpg|In completo da gioco
Image:Bredesen2.jpg|Si esibisce in un raffinato controllo palla
Image:PazzelliBredesen.jpg|20 febbraio 1955 - Prima di Fiorentina-Lazio
Image:giammei8.jpg|Scene della dolce vita dei Bredesen...
Image:brdx.jpg|Bredesen a Natale è impegnato nella scelta dei regali
Image:bred.jpg|Bredesen in abiti borghesi
Image:brw.jpg|Con moglie e figlioletto
Image:Bredesen3.jpg|La casa di via Montebuono
Image:Bredesen1958.jpg|Bredesen si allena al Bari nel 1958
Image:bre1.jpg|Bredesen biancoceleste anche in patria
Image:bredesen per 1.jpg|In una immagine recente
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Image:Bredesen figu.jpg|Una figurina nel Messina
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Image:BredesenScheda.jpg|Biografia sull'Annuario dello Sport 1953
Image:Bredesen Gazzetta.jpg|La Gazzetta dello Sport 19 agosto 1980
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[[Categoria:Biografie|Bredesen, Per]]
[[Categoria:Biografie|Bredesen, Per]]

Versione attuale delle 21:38, 21 dic 2023

Per Bredesen

Mezzala-attaccante. Nato a Orn Horten (Norvegia) il 22 dicembre 1930 ivi deceduto il 3 ottobre 2022.

Inizia la sua carriera nella squadra della sua città. A 18 anni, nel 1949, esordisce in Nazionale mettendo a segno una rete. Con la Norvegia giocherà altre 18 partite segnando 7 goal. E' stato a lungo il giocatore norvegese più noto e conosciuto tra gli appassionati. Le sue poche presenze in Nazionale dipendono dal fatto che la federazione scandinava proibiva d'indossare la maglia ai giocatori professionisti e quindi, quando nel 1952 Bredesen fu acquistato dalla Lazio, l'atleta assunse automaticamente tale stato. Bredesen arriva a Roma nel mezzo di un processo di risanamento delle finanze del club: i conti dovevano tornare in attivo vendendo giocatori molto forti ma anziani e dal ricco stipendio, tipo Unzain Sukru Sentimenti (III), e l'acquisto di giovani interessanti come Caprile, Bettolini, Migliorini e appunto Bredesen, fortemente voluto dal Presidente Zenobi e messo a disposizione dell'allenatore Bigogno al posto del ceduto Larsen. Nella prima stagione il norvegese disputa 32 partite segnando 6 reti. Sebbene il suo grande estimatore Remo Zenobi fosse deceduto nel mese di maggio del 1953, Per viene confermato anche dalla nuova gestione con Tessarolo presidente ad interim e Sperone allenatore. Al secondo anno in Italia le presenze sono 32 e le reti ancora 6. Il campionato 1954/55, agli ordini dell'allenatore Allasio, vede Bredesen formare l'attacco biancoceleste insieme a Vivolo e al nuovo acquisto Hansen. L'intesa tra Bredesen e Hansen si rivela perfetta tanto che, alla fine del campionato, il secondo segna 15 reti, delle quali molte su assist del norvegese; questi in 29 gare realizza 7 goal. E' proprio grazie a questi due giocatori che la Lazio, sia pure a stento, si salva. Alla fine del campionato Tessarolo cerca di porre rimedio alla difficile situazione tecnica acquistando il fortissimo svedese Selmosson dalla rivelazione Udinese. La società friulana vende il proprio calciatore ma, oltre a ben 80 milioni in contanti, pretende l'aggiunta di Bredesen. Tessarolo, sia pure molto a malincuore, accetta e il calciatore finisce la sua avventura laziale. Nel 1955/56, con l'Udinese retrocessa in serie B per un tentativo di corruzione, Per disputa 34 gare mettendo a segno ben 15 goal. Nel 1956/57 e nel 1957/58 disputa due campionati nel Milan, giocando 27 partite con 6 reti e vincendo lo Scudetto il primo anno. Bredesen rimane ancora l'unico giocatore norvegese ad aver vinto uno scudetto in Italia. Nel 1958/59 passa al Bari dove disputa 21 partite e segna 5 goal. Alla fine della stagione viene ceduto al Messina, in serie B, dove in due anni gioca 38 partite con 5 goal complessivi. Nell'estate del 1961, non avendo il Messina rinnovato il contratto, Bredesen torna in Norvegia e, dopo una breve esperienza nella squadra della sua città, lascia il calcio prematuramente. In onore dell'ex calciatore il principale club calcistico della sua città natale ha istituito un torneo giovanile di grande importanza.

Per Bredesen è stato sicuramente il miglior giocatore norvegese che abbia giocato in Italia. Non molto alto ma solido (m. 1,73 per kg. 70), rapidissimo, molto tecnico e tatticamente intelligente, sapeva colpire il pallone in modo secco e preciso aiutato anche dal suo essere perfettamente ambidestro. Spigoloso nei contrasti, ma molto corretto e coraggioso, aveva il suo unico limite in una certa discontinuità. Ebbe due soprannomi: "Tocco magico" sottolineava le sue eccelse doti tecniche; "Varechina" a causa dei suoi capelli talmente biondi da sembrare bianchi. Intervistato a fine carriera espresse più volte il rammarico di aver abbandonato troppo presto il calcio e ribadì che il suo periodo migliore fu quello passato a Roma. In questa città era molto ben voluto dai tifosi, colpiti dal suo comportamento signorile ma al tempo stesso cordiale. Spesso Bredesen, nelle interviste, ricordava episodi simpatici e divertenti vissuti a Roma e manifestò sempre la nostalgia del suo bel villino rosso di Via Montebuono dove si trovava magnificamente.





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