Faccani Augusto: differenze tra le versioni
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Centrocampista, nato a Roma il [[31 maggio]] [[1891]] da Ernesto ed Angela Albonetti. Deceduto a Roma il [[17 giugno]] [[1944]] |
Centrocampista, nato a Roma il [[31 maggio]] [[1891]] da Ernesto ed Angela Albonetti. Deceduto a Roma il [[17 giugno]] [[1944]]. Soprannominato "Compare". |
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Proveniente da una famiglia di concessionari all'ingrosso di ortofrutta di San Giovanni (ove abitava in Via Statilia n.18), approda alla Lazio per caso nel [[1908]], giusto in tempo per essere protagonista [[1907/08#TorneoInterregPI|della storica vittoria di Pisa]], quando in 8 ore, la Lazio sconfisse nell'ordine il [[Lucca FBC|Lucca]] (3-0), il [[Pisa]] (4-0) e il [[Livorno]] (1-0) conquistando la Coppa Interregionale. Era lui che aveva avuto l'idea di portare con sé una macchinetta da caffè che fu di grande conforto durante il lungo viaggio in Toscana. Non sapendo come fare il fuoco, usò del legno trovato nel vagone e rischiò di provocare un incendio. Il suo ruolo era quello di mediano ma in talune circostanze giocava al centro della difesa. Uomo dalla grande personalità e dalla volontà di ferro, era ritenuto un modello dai propri compagni. Dotato anche di grande sportività faceva delle qualità fisiche il proprio punto di forza. Con il suo calcio pulito e potente sapeva lanciare alla perfezione i compagni del reparto offensivo. La sua carriera fu interrotta dalla prima guerra mondiale a cui partecipò come soldato semplice del 18° Fanteria. |
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Statura: m. 1,70, peso kg 75, torace: 92 cm, capelli: neri, lisci, occhi: castani, colorito: bruno. Era meccanico quando sostenne la visita militare. Soldato volontario nel 24° Reggimento di artiglieria di campagna il [[12 dicembre]] [[1909]]. Matricola n. 50311. Partito per la Tripolitania e Cirenaica il [[21 ottobre]] [[1911]]. Durante la permanenza in Tripolitania viene incarcerato per abuso di autorità, ma nel relativo processo viene assolto. Promosso caporale. Nel [[1912]] torna in patria e viene assegnato al 13° Reggimento artiglieria di Roma e quindi congedato. Nello stesso anno riprende il suo posto nella Lazio. Richiamato alle armi il [[2 agosto]] [[1914]] giunge al reparto in ritardo, l'[[8 agosto]], e viene degradato a soldato il [[10 settembre]] [[1914]]. Il [[31 ottobre]] dello stesso anno viene posto in congedo militare illimitato. Richiamato per mobilitazione il [[7 maggio]] [[1915]] raggiunge il 13° Reggimento di artiglieria di campagna in territorio di guerra. Ebbe in seguito un riconoscimento per aver partecipato alla guerra italo-turca. Nel [[1910]] era puntatore scelto. |
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Oltre che come calciatore si distinse anche come forte nuotatore, schermitore, pallanuotista e come lanciatore di giavellotto. In questa specialità aveva un record di m 41,73. Le sue ultime apparizioni nella Lazio risalgono al [[1923]]. Tra il [[1919]] e il [[1921]] giocò ad altissimi livelli tanto che anche la stampa del nord ne invocava l'utilizzo in Nazionale. Dopo di che firma per l'Alba, convinto dal presidente biancoverde Farneti che gli prospetta un discreto riconoscimento economico. Dopo due stagioni, vinto dalla nostalgia, torna nei ranghi biancocelesti. Cessata l'attività agonistica, continuò quella di commerciante all'ingrosso, raggiungendo una posizione economica agiata. Il [[17 giugno]] [[1944]] muore prematuramente, investito in pieno da una camionetta militare americana mentre attraversava la strada a Roma. |
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Una sua pronipote, [[Faccani Roberta|Roberta Faccani]], è una appassionata sostenitrice della Lazio oltre che una delle più brave cantanti italiane. In passato è stata la voce femminile dei Matia Bazar. |
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Versione attuale delle 21:04, 28 mag 2025

Centrocampista, nato a Roma il 31 maggio 1891 da Ernesto ed Angela Albonetti. Deceduto a Roma il 17 giugno 1944. Soprannominato "Compare".
Proveniente da una famiglia di concessionari all'ingrosso di ortofrutta di San Giovanni (ove abitava in Via Statilia n.18), approda alla Lazio per caso nel 1908, giusto in tempo per essere protagonista della storica vittoria di Pisa, quando in 8 ore, la Lazio sconfisse nell'ordine il Lucca (3-0), il Pisa (4-0) e il Livorno (1-0) conquistando la Coppa Interregionale. Era lui che aveva avuto l'idea di portare con sé una macchinetta da caffè che fu di grande conforto durante il lungo viaggio in Toscana. Non sapendo come fare il fuoco, usò del legno trovato nel vagone e rischiò di provocare un incendio. Il suo ruolo era quello di mediano ma in talune circostanze giocava al centro della difesa. Uomo dalla grande personalità e dalla volontà di ferro, era ritenuto un modello dai propri compagni. Dotato anche di grande sportività faceva delle qualità fisiche il proprio punto di forza. Con il suo calcio pulito e potente sapeva lanciare alla perfezione i compagni del reparto offensivo. La sua carriera fu interrotta dalla prima guerra mondiale a cui partecipò come soldato semplice del 18° Fanteria. Statura: m. 1,70, peso kg 75, torace: 92 cm, capelli: neri, lisci, occhi: castani, colorito: bruno. Era meccanico quando sostenne la visita militare. Soldato volontario nel 24° Reggimento di artiglieria di campagna il 12 dicembre 1909. Matricola n. 50311. Partito per la Tripolitania e Cirenaica il 21 ottobre 1911. Durante la permanenza in Tripolitania viene incarcerato per abuso di autorità, ma nel relativo processo viene assolto. Promosso caporale. Nel 1912 torna in patria e viene assegnato al 13° Reggimento artiglieria di Roma e quindi congedato. Nello stesso anno riprende il suo posto nella Lazio. Richiamato alle armi il 2 agosto 1914 giunge al reparto in ritardo, l'8 agosto, e viene degradato a soldato il 10 settembre 1914. Il 31 ottobre dello stesso anno viene posto in congedo militare illimitato. Richiamato per mobilitazione il 7 maggio 1915 raggiunge il 13° Reggimento di artiglieria di campagna in territorio di guerra. Ebbe in seguito un riconoscimento per aver partecipato alla guerra italo-turca. Nel 1910 era puntatore scelto.
Oltre che come calciatore si distinse anche come forte nuotatore, schermitore, pallanuotista e come lanciatore di giavellotto. In questa specialità aveva un record di m 41,73. Le sue ultime apparizioni nella Lazio risalgono al 1923. Tra il 1919 e il 1921 giocò ad altissimi livelli tanto che anche la stampa del nord ne invocava l'utilizzo in Nazionale. Dopo di che firma per l'Alba, convinto dal presidente biancoverde Farneti che gli prospetta un discreto riconoscimento economico. Dopo due stagioni, vinto dalla nostalgia, torna nei ranghi biancocelesti. Cessata l'attività agonistica, continuò quella di commerciante all'ingrosso, raggiungendo una posizione economica agiata. Il 17 giugno 1944 muore prematuramente, investito in pieno da una camionetta militare americana mentre attraversava la strada a Roma.
Una sua pronipote, Roberta Faccani, è una appassionata sostenitrice della Lazio oltre che una delle più brave cantanti italiane. In passato è stata la voce femminile dei Matia Bazar.
- Galleria di immagini
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In questo palazzo di Via Statilia n. 18 nacque Augusto Faccani
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Un giovanissimo Faccani nuotatore della Lazio
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Nel luglio 1913 dopo una gara sul Tevere
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Un giovane Faccani in posa
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Un altro primo piano di Augusto
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Un bel fermo immagine di Augusto Faccani. E' riferibile al match Alba-Lazio 2-7 del novembre 1922 in cui Augusto era il capitano dei biancocelesti
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La Tomba di Augusto Faccani e i suoi familiari al Cimitero del Verano (Foto LazioWiki)
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La Tomba di Augusto Faccani e i suoi familiari al Cimitero del Verano (Foto LazioWiki)
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La Tomba di Augusto Faccani e i suoi familiari al Cimitero del Verano (Foto LazioWiki)
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La Tomba di Augusto Faccani e i suoi familiari al Cimitero del Verano (Foto LazioWiki)
- Figurine
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Una caricatura di Augusto Faccani
- Rassegna stampa
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Un articolo su Faccani pubblicato sulle pagine de "L'Impero d'Italia" del 25 settembre 1930
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Su "La Stampa" del 1940 uno scrittore rievoca le partitelle del tempo andato giocate dai ragazzi romani. Viene citato Faccani come esempio di forza fisica e potenza
- Documenti
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Una lettera inviata dal fronte africano da Augusto Faccani al dirigente laziale Guido Baccani. E' il febbraio 1912
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Un biglietto da visita di Augusto Faccani del gennaio 1923
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