Maestrelli e il dramma della sua malattia: differenze tra le versioni

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[[1974/75|Torna alla stagione]]

[[image:08apr75mm.jpg|180px|thumb|left|8 aprile 1975|Da Momento Sera (Gent.Conc. Famiglia Ziaco)]]
[[image:09apr75el.JPG|180px|thumb|right|9 aprile 1975]]
[[image:Malattia_maestrelli3.jpg|180px|thumb|right|10 aprile 1975]]
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[[image:08aprile1975.jpg|left|thumb|180px|Con la famiglia a Tor di Quinto]]
[[image:maestrelli_malattia11.jpg|thumb|180px|left|Maestrelli con i gemelli sul balcone della clinica]]
[[image:maestrelli_malattia12.jpg|thumb|180px|left|Maestrelli ristabilito con Chinaglia]]

► [[1974/75|Stagione]]

► [[Maestrelli Tommaso|La scheda di Tommaso Maestrelli]]



==Marzo 1975: i primi sintomi==
==Marzo 1975: i primi sintomi==

[[image:Malattia_maestrelli1.jpg|200px|thumb|left|1 aprile 1975]]
Verso la fine dell'inverno [[1975]] l'allenatore della Lazio [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] inizia ad avere dei disturbi di stomaco come bruciore e sensazioni di freddo. Questi sintomi, dapprima molto radi, cominciano a presentarsi sempre con maggior frequenza ma sia l'allenatore che lo staff sanitario non gli danno eccessivo peso. Si pensa infatti ad una forma di gastrite da stress in quanto il tecnico è sotto pressione sia per i risultati non proprio brillanti della squadra, sia perché si sta ventilando un suo passaggio dalla panchina dei biancocelesti a quella della Nazionale italiana dove viene designato come prima scelta alla successione del Direttore Tecnico [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]] da [[Franchi Artemio|Artemio Franchi]] che ne caldeggia l'assunzione.
[[image:Malattia_maestrelli2.jpg|200px|thumb|right|8 aprile 1975]]

Verso la fine dell'inverno [[1975]] l'allenatore della Lazio [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] iniziò ad avere dei disturbi di stomaco, quali bruciore e sensazioni di freddo.
Il perseverare dei sintomi ed un conseguente malore dopo la gara [[Domenica 30 marzo 1975 - Bologna, stadio Comunale - Bologna-Lazio 1-2|di Bologna]] lo costringono, anche su consiglio del medico sociale [[Ziaco Renato|Renato Ziaco]], a sottoporsi ad esami medici presso la casa di cura Paideia. Questi esami prevedono il ricovero per alcuni giorni e la squadra viene pertanto affidata al vice [[Lovati Roberto|Roberto Lovati]]. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] entra in clinica il [[31 marzo]] per sospetta colicistite.
Questi sintomi dapprima molto radi cominciarono a presentarsi sempre con maggior frequenza, ma sia l'allenatore che lo staff sanitario non gli diedero tanto peso.

Si pensò a una forma di gastrite da stress, in quanto l'allenatore era sotto pressione sia per i risultati non proprio brillanti della squadra, sia perchè si ventilava un suo passaggio dalla panchina dei biancazzurri a quella della Nazionale italiana, dove era stato designato come prima scelta alla successione del Direttore Tecnico [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]] da [[Franchi Artemio|Artemio Franchi]] che ne aveva caldeggiato l'assunzione.
Il perseverare dei sintomi e un conseguente malore dopo la gara [[Domenica 30 marzo 1975 - Bologna, stadio Comunale - Bologna-Lazio 1-2|di Bologna]] lo costrinsero, anche su consiglio del medico sociale [[Ziaco Renato|Renato Ziaco]], a sottoporsi ad esami medici presso la casa di cura Paideia.
Questi esami prevedevano il ricovero per alcuni giorni e la squadra fu affidata al vice [[Lovati Roberto|Roberto Lovati]].
Maestrelli entra in clinica il [[31 marzo]] per sospetta colicistite.


==Aprile: l'atroce scoperta==
==Aprile: l'atroce scoperta==
[[image:Malattia_maestrelli3.jpg|200px|thumb|left|10aprile 1975]]
[[image:09apr75el.JPG|200px|thumb|right|9 aprile 1975]]


Le prime analisi confermano che c'è qualcosa di più importante di una colecistite ma per essere più precisi bisogna effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica. Purtroppo dal prof. Paride Stefanini arriva la triste conferma che il tecnico biancoceleste ha un epatocarcinoma, cioè un tumore molto esteso al fegato. Non ha mai trovato conferma la frase riportata dal professore dopo aver visitato il malato: ''"Perché mi avete chiamato per farmi vedere un morto?"''. Della gravità della malattia viene subito informata la moglie [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] e lo staff medico della Lazio. La squadra viene resa nota del fatto dal vice allenatore [[Lovati Roberto|Lovati]] poco prima della [[Domenica 6 aprile 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-5|gara interna]] col [[Torino]] e le conseguenze sono che i biancazzurri scendono in campo scossi subendo una memorabile disfatta in casa.
Le prime analisi confermarono che c'era qualcosa di più importante di una colicistite, ma per essere più precisi bisognava effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione.

Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica.
La sera stessa dopo l'incontro i giocatori si recano tutti a trovare l'allenatore che, dimenticato il suo stato di salute, rimprovera gli stessi per la sconfitta subita. Il giorno [[7 aprile]] si decide per l'intervento che non ha però esito positivo; il paziente viene aperto e richiuso quasi subito. Il tumore è infatti troppo grande e le possibilità di vita sono stimate in non più di 3 mesi. Per il prof. Stefanini non ci sono speranze. Alla stampa viene detto che [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è stato operato di colicistite purulenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprono ben presto l'atroce verità e, pietosamente, tacciono. I comunicati dei giorni successivi parlano di decorso post-operatorio soddisfacente. E' una pietosa bugia detta anche per nascondere la verità al paziente che ogni mattina chiede, ed ottiene, di poter leggere i giornali.
Purtroppo dal prof. Paride Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un epatocarcinoma, ovvero: un tumore molto esteso al fegato. Non ha mai trovato conferma la frase riportata dal professore dopo aver visitato il malato: <<Perchè mi avete chiamato per farmi vedere un morto?>>. Della gravità della malattia ne fu subito informata sua moglie [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] e lo staff medico della Lazio.

La squadra fu informata dal vice allenatore [[Lovati Roberto|Lovati]] poco prima della [[Domenica 6 aprile 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-5|gara interna col Torino]] e le conseguenze furono che i biancazzurri scesero in campo scossi e subirono una memorabile disfatta.
[[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] perde in poche settimane quasi 15 kg di peso. Ha forti dolori che i sedativi a malapena leniscono. E' curato dalla moglie e dalle figlie più grandi. Si fa anche posizionare un cannocchiale per seguire gli allenamenti visto che la clinica è di fronte a [[Tor Di Quinto]], malgrado i medici gli abbiano raccomandato di non esporsi a correnti d'aria.
La sera stessa dopo l'incontro si recarono tutti a trovare l'allenatore che, dimenticato il suo stato di salute, rimproverò i giocatori per la sconfitta.

Il giorno [[7 aprile]] si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo; il paziente fu aperto e richiuso quasi subito. Il tumore era troppo grande e le possibilità di vita non più di 3 mesi. Per il prof. Stefanini non c'erano speranze.
Alla stampa fu detto che Maestrelli era stato operato di colicistite purulenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprirono ben presto l'atroce verità e, pietosamente, tacquero.
I comunicati dei giorni successivi parlarono di decorso post-operatorio soddisfacente.
Una pietosa bugia anche per nascondere la verità al paziente che ogni mattina chiedeva, ed otteneva, di leggere i giornali.
Maestrelli perse in poche settimane quasi 15 kg di peso. Aveva forti dolori che i sedativi a malapena lenivano.
Era curato dalla moglie e dalle figlie più grandi
Si era anche fatto posizionare un cannocchiale per seguire gli allenamenti, visto che la clinica era di fronte a [[Tor Di Quinto]], malgrado i medici gli avessero raccomandato di non esporsi a correnti d'aria.


==Santoni, maghi e guaritori==
==Santoni, maghi e guaritori==
[[image:Malattia_maestrelli4.jpg|200px|thumb|right|14 aprile 1975]]
[[image:malattia-maestrelli10.jpg|200px|thumb|left|Maestrelli con Lovati]]


La notizia della malattia di Maestrelli fece il giro d'italia.
La notizia della malattia di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] fa il giro d'italia. Si presentano sedicenti medici, santoni, ciarlatani.
Solo uno di questi fu in qualche modo preso in considerazione e, dopo che la moglie aveva sentito i pareri di [[Ziaco Renato|Ziaco]] ed [[Alicicco Ernesto|Alicicco]], viene chiamato per un consulto. Questi si chiama Saverio Imperato ed ha scoperto una cura che applica con successo da alcuni anni, la ''sinterapia'', ovvero una sinergia fra terapie. "Alleanza, non guerra. Una strategia sinergica". Consiste in un potenziamento mirato e personalizzato delle difese naturali dell'organismo, attivazioni immunitarie selettive alle quali il paziente va sottoposto prima e dopo ciascuna chemioterapia, radioterapia, ormonoterapia, operazione chirurgica. Insomma, a differenza di tutti gli altri profeti di terapie alternative, Imperato non sottrae gli oncologici alle cure convenzionali. Prescrive a [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] 22 diverse medicine. Ogni farmaco a un minuto preciso. L'infermiera che glielo somministra deve controfirmare la ricetta temporizzata da lui.
Si presentarono sedicenti medici, santoni, ciarlatani.
Un medico commenta la sua cura sarcasticamente: ''"Invece di morire dopodomani, così morirà stanotte"''. La sera dopo [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è in piedi, dopo mesi di letto. L'ormai ex allenatore (al suo posto è stato ingaggiato [[Corsini Giulio|Giulio Corsini]]) inizia a migliorare giorno dopo giorno e comincia ad alimentarsi regolarmente mangiando carne e pesce portatogli direttamente da Pescara dal suo amico Mario Tontodonati.
Solo uno di questi fu in qualche modo preso in considerazione e dopo che la moglie aveva sentito i pareri di [[Ziaco Renato|Ziaco]] ed [[Alicicco Ernesto|Alicicco]] fu chiamato per un consulto.

Si chiamava [[Imperato Saverio|Saverio Imperato]] e aveva scoperto una cura che applicava con successo da alcuni anni, la ''sinterapia'', ovvero una sinergia fra terapie. «Alleanza, non guerra. Una strategia sinergica». Consiste in un potenziamento mirato e personalizzato delle difese naturali dell'organismo, attivazioni immunitarie selettive alle quali il paziente va sottoposto prima e dopo ciascuna chemioterapia, radioterapia, ormonoterapia, operazione chirurgica. Insomma, a differenza di tutti gli altri profeti di terapie alternative, Imperato non sottrae gli oncologici alle cure convenzionali. Eppure la scienza ufficiale lo ignora e lo osteggia. Magari dipende dal fatto che la sua cura ha il pregio di costare quasi nulla: troppo facile, troppo economica quindi osteggiata dalle grandi case farmaceutiche e dai baroni della medicina dell'epoca.
Imperato prescrisse a Maestrelli 22 diverse medicine. Ogni farmaco a un minuto preciso. L'infermiera che glielo somministrava doveva controfirmare la ricetta temporizzata da lui.
Un medico commentò la sua cura sarcasticamente: ''<<invece di morire dopodomani, cosi morira stanotte>>'' La sera dopo Maestrelli era in piedi, dopo mesi di letto.
L'ormai ex allenatore (al suo posto era stato ingaggiato [[Corsini Giulio|Giulio Corsini]]) iniziò a migliorare giorno dopo giorno, e cominciò ad alimentarsi regolarmente mangiando carne e pesce portatogli direttamente da Pescara dal suo amico Mario Tontodonati.


==Il miracolo della ripresa==
==Il miracolo della ripresa==
[[image:maestrelli_malattia11.jpg|thumb|200px|left|Maestrelli con i gemelli sul balcone della clinica]]
[[image:maestrelli_malattia12.jpg|thumb|200px|right|Maestrelli ristabilito con Chinaglia]]


L'estate è ormai al suo massimo splendore, quando finalmente [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] riprende le forze e lascia il suo appartamento di Roma per recarsi in vacanza con tutta la famiglia a [[Rosa Marina]], nella sua casa al mare. Seppur ancora non al meglio delle energie, il tecnico passa un buon periodo a ritemprarsi al sole e a riprendersi dallo stress dei mesi passati. La stampa si dedica alla sua inspiegabile guarigione con servizi su tutti i giornali e riviste. Le analisi confermano una regressione quasi totale della malattia. Il peggio sembra così ormai alle spalle, tanto che tra il serio e il faceto [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] vuole leggere i "coccodrilli" che alcuni suoi amici giornalisti hanno preparato per la sua morte. Apparentemente il calcio non gli manca. Passa le sue giornate a giocare con i ragazzi, ma sicuramente in cuor suo sta pensando all'odore dell'erba del rettangolo di gioco e forse al fatto che se nulla di ciò fosse accaduto in quel momento, sarebbe stato impegnato a selezionare i giocatori della Nazionale in vista delle qualificazioni [[VI^ Campionato Europeo di Calcio Jugoslavia 1976|per gli Europei]] e quelle ben più importanti per [[XI Coppa del Mondo - Argentina 1978|i mondiali in Argentina]]. Ma era già un successo essere vivi ed in buona salute.


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L'estate era ormai al suo massimo splendore, quando finalmente Maestrelli riprese le forze e lasciò il suo appartamento di Roma per recarsi in vacanza con tutta la famiglia a [[Rosa Marina]], nella sua casa al mare.
Seppur ancora non al meglio delle energie, passò un buon periodo a ritemprarsi al sole e a riprendersi dallo stress dei mesi passati.
La stampa si dedicò alla sua inspiegabile guarigione con servizi su tutti i giornali e riviste.
Le analisi confermarono una regressione quasi totale della malattia.
Il peggio sembrava ormai alle spalle, tanto che tra il serio e il faceto Maestrelli volle leggere i "coccodrilli" che alcuni suoi amici giornalisti avevano preparato per la sua morte.
Apparentemente il calcio non gli mancava. Passava le sue giornate a giocare con i ragazzi, ma sicuramente in cuor suo stava pensando all'odore dell'erba del rettangolo di gioco e forse al fatto che se nulla di ciò fosse accaduto in quel momento sarebbe stato impegnato a selezionare i giocatori della Nazionale in vista delle qualificazioni per gli Europei e quelle ben più importanti per i mondiali in Argentina.
Ma era già un successo essere vivi ed in buona salute.

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image:mal19.jpg|Saverio Imperato intervistato dall' Europeo N.1 del 1976


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image:Malattia_maestrelli1.jpg|1 aprile 1975
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image:mal20.jpg|Dalla Domenica del Corriere 1975
image:mal21.jpg|Dalla Domenica del Corriere 1975
image:mal21.jpg|Dalla Domenica del Corriere 1975
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[[Categoria:Cronaca]]

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Da Momento Sera (Gent.Conc. Famiglia Ziaco)
9 aprile 1975
10 aprile 1975
Maestrelli con Lovati
14 aprile 1975
Con la famiglia a Tor di Quinto
Maestrelli con i gemelli sul balcone della clinica
Maestrelli ristabilito con Chinaglia

Stagione

La scheda di Tommaso Maestrelli


Marzo 1975: i primi sintomi

Verso la fine dell'inverno 1975 l'allenatore della Lazio Maestrelli inizia ad avere dei disturbi di stomaco come bruciore e sensazioni di freddo. Questi sintomi, dapprima molto radi, cominciano a presentarsi sempre con maggior frequenza ma sia l'allenatore che lo staff sanitario non gli danno eccessivo peso. Si pensa infatti ad una forma di gastrite da stress in quanto il tecnico è sotto pressione sia per i risultati non proprio brillanti della squadra, sia perché si sta ventilando un suo passaggio dalla panchina dei biancocelesti a quella della Nazionale italiana dove viene designato come prima scelta alla successione del Direttore Tecnico Fulvio Bernardini da Artemio Franchi che ne caldeggia l'assunzione.

Il perseverare dei sintomi ed un conseguente malore dopo la gara di Bologna lo costringono, anche su consiglio del medico sociale Renato Ziaco, a sottoporsi ad esami medici presso la casa di cura Paideia. Questi esami prevedono il ricovero per alcuni giorni e la squadra viene pertanto affidata al vice Roberto Lovati. Maestrelli entra in clinica il 31 marzo per sospetta colicistite.


Aprile: l'atroce scoperta

Le prime analisi confermano che c'è qualcosa di più importante di una colecistite ma per essere più precisi bisogna effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione. Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica. Purtroppo dal prof. Paride Stefanini arriva la triste conferma che il tecnico biancoceleste ha un epatocarcinoma, cioè un tumore molto esteso al fegato. Non ha mai trovato conferma la frase riportata dal professore dopo aver visitato il malato: "Perché mi avete chiamato per farmi vedere un morto?". Della gravità della malattia viene subito informata la moglie Lina e lo staff medico della Lazio. La squadra viene resa nota del fatto dal vice allenatore Lovati poco prima della gara interna col Torino AC e le conseguenze sono che i biancazzurri scendono in campo scossi subendo una memorabile disfatta in casa.

La sera stessa dopo l'incontro i giocatori si recano tutti a trovare l'allenatore che, dimenticato il suo stato di salute, rimprovera gli stessi per la sconfitta subita. Il giorno 7 aprile si decide per l'intervento che non ha però esito positivo; il paziente viene aperto e richiuso quasi subito. Il tumore è infatti troppo grande e le possibilità di vita sono stimate in non più di 3 mesi. Per il prof. Stefanini non ci sono speranze. Alla stampa viene detto che Maestrelli è stato operato di colicistite purulenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprono ben presto l'atroce verità e, pietosamente, tacciono. I comunicati dei giorni successivi parlano di decorso post-operatorio soddisfacente. E' una pietosa bugia detta anche per nascondere la verità al paziente che ogni mattina chiede, ed ottiene, di poter leggere i giornali.

Maestrelli perde in poche settimane quasi 15 kg di peso. Ha forti dolori che i sedativi a malapena leniscono. E' curato dalla moglie e dalle figlie più grandi. Si fa anche posizionare un cannocchiale per seguire gli allenamenti visto che la clinica è di fronte a Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli, malgrado i medici gli abbiano raccomandato di non esporsi a correnti d'aria.


Santoni, maghi e guaritori

La notizia della malattia di Maestrelli fa il giro d'italia. Si presentano sedicenti medici, santoni, ciarlatani. Solo uno di questi fu in qualche modo preso in considerazione e, dopo che la moglie aveva sentito i pareri di Ziaco ed Alicicco, viene chiamato per un consulto. Questi si chiama Saverio Imperato ed ha scoperto una cura che applica con successo da alcuni anni, la sinterapia, ovvero una sinergia fra terapie. "Alleanza, non guerra. Una strategia sinergica". Consiste in un potenziamento mirato e personalizzato delle difese naturali dell'organismo, attivazioni immunitarie selettive alle quali il paziente va sottoposto prima e dopo ciascuna chemioterapia, radioterapia, ormonoterapia, operazione chirurgica. Insomma, a differenza di tutti gli altri profeti di terapie alternative, Imperato non sottrae gli oncologici alle cure convenzionali. Prescrive a Maestrelli 22 diverse medicine. Ogni farmaco a un minuto preciso. L'infermiera che glielo somministra deve controfirmare la ricetta temporizzata da lui. Un medico commenta la sua cura sarcasticamente: "Invece di morire dopodomani, così morirà stanotte". La sera dopo Maestrelli è in piedi, dopo mesi di letto. L'ormai ex allenatore (al suo posto è stato ingaggiato Giulio Corsini) inizia a migliorare giorno dopo giorno e comincia ad alimentarsi regolarmente mangiando carne e pesce portatogli direttamente da Pescara dal suo amico Mario Tontodonati.


Il miracolo della ripresa

L'estate è ormai al suo massimo splendore, quando finalmente Maestrelli riprende le forze e lascia il suo appartamento di Roma per recarsi in vacanza con tutta la famiglia a Rosa Marina, nella sua casa al mare. Seppur ancora non al meglio delle energie, il tecnico passa un buon periodo a ritemprarsi al sole e a riprendersi dallo stress dei mesi passati. La stampa si dedica alla sua inspiegabile guarigione con servizi su tutti i giornali e riviste. Le analisi confermano una regressione quasi totale della malattia. Il peggio sembra così ormai alle spalle, tanto che tra il serio e il faceto Maestrelli vuole leggere i "coccodrilli" che alcuni suoi amici giornalisti hanno preparato per la sua morte. Apparentemente il calcio non gli manca. Passa le sue giornate a giocare con i ragazzi, ma sicuramente in cuor suo sta pensando all'odore dell'erba del rettangolo di gioco e forse al fatto che se nulla di ciò fosse accaduto in quel momento, sarebbe stato impegnato a selezionare i giocatori della Nazionale in vista delle qualificazioni per gli Europei e quelle ben più importanti per i mondiali in Argentina. Ma era già un successo essere vivi ed in buona salute.





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