Campo Torino via Filadelfia - Torino: differenze tra le versioni

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[[Torino|La squadra del Torino]]
Il suo vero nome è "Campo Torino", ma per tutti è Stadio Filadelfia, dal nome della via sul quale è stato edificato. Per oltre trenta anni è stato lo stadio del Toro, e per i tifosi granata il suo nome è ancor più semplicemente "il Fila"; su questo glorioso campo calcarono i giocatori del "Grande Torino".


Il suo vero nome è "Campo Torino", ma per tutti è Stadio Filadelfia, dal nome della via sul quale è stato edificato. Per oltre trenta anni è stato lo stadio del [[Torino|Toro]], e per i tifosi granata il suo nome è ancor più semplicemente "il Fila"; su questo glorioso campo calcarono i giocatori del "Grande Torino".
Cenni storici
Venne edificato per volere del Conte Enrico Marone d Cinzano, allora presidente del sodalizio granata, su progetto dell'ingegnere Gamba, insegnante al Politecnico torinese; i lavori di costruzione vennero seguiti dal commendator Filippa.


Cenni storici
L'inaugurazione avvenne il 17 ottobre 1926, in occasione della partita Torino FC-Fortitudo Roma, alla presenza del principe ereditario Umberto, della principessa Maria Adelaide e di un pubblico di 15.000 spettatori; la rituale benedizione dell'arcivescovo di Torino Monsignore Gamba, poco prima della partita, sembrò portare subito bene ai granata, che si imposero sui romani con il punteggio di 4-0.
Venne edificato per volere del Conte Enrico Marone di Cinzano, allora presidente del sodalizio granata, su progetto dell'ingegnere Gamba, insegnante al Politecnico torinese; i lavori di costruzione vennero seguiti dal commendator Filippa.


L'inaugurazione avvenne il [[17 ottobre]] [[1926]], in occasione della partita [[Torino|Torino FC]]-[[Fortitudo|Fortitudo Roma]], alla presenza del principe ereditario Umberto, della principessa Maria Adelaide e di un pubblico di 15.000 spettatori; la rituale benedizione dell'arcivescovo di Torino Monsignore Gamba, poco prima della partita, sembrò portare subito bene ai granata, che si imposero sui romani con il punteggio di 4-0.
Questo stadio vide le partite interne del Torino fino sul finire degli anni '50: qui i granata vinsero sei dei loro sette scudetti, a cui andrebbe aggiunto anche quello revocato nel 1927.


Questo stadio vide le partite interne del [[Torino]] fino sul finire degli anni '50: qui i granata vinsero sei dei loro sette [[Scudetto|scudetti]], a cui andrebbe aggiunto anche quello revocato nel [[1927]].
Divenne inviolabile negli anni '40, ai tempi del Grande Torino: furono un centinaio le partite consecutive senza sconfitte messe in fila dai granata, in maggior parte vittorie (anche con punteggi roboanti, come un 10-0 rifilato all'Alessandria), e tale serie positiva continuò per qualche tempo anche dopo la Tragedia di Superga.

Divenne inviolabile negli anni '40, ai tempi del Grande Torino: furono un centinaio le partite consecutive senza sconfitte messe in fila dai granata, in maggior parte vittorie (anche con punteggi roboanti, come un 10-0 rifilato all'[[Alessandria]]), e tale serie positiva continuò per qualche tempo anche dopo la Tragedia di Superga.


[[Categoria:Stadi|T]]
[[Categoria:Stadi|T]]

Versione attuale delle 15:34, 17 mar 2011

La squadra del Torino

Il suo vero nome è "Campo Torino", ma per tutti è Stadio Filadelfia, dal nome della via sul quale è stato edificato. Per oltre trenta anni è stato lo stadio del Toro, e per i tifosi granata il suo nome è ancor più semplicemente "il Fila"; su questo glorioso campo calcarono i giocatori del "Grande Torino".

Cenni storici Venne edificato per volere del Conte Enrico Marone di Cinzano, allora presidente del sodalizio granata, su progetto dell'ingegnere Gamba, insegnante al Politecnico torinese; i lavori di costruzione vennero seguiti dal commendator Filippa.

L'inaugurazione avvenne il 17 ottobre 1926, in occasione della partita Torino FC-Fortitudo Roma, alla presenza del principe ereditario Umberto, della principessa Maria Adelaide e di un pubblico di 15.000 spettatori; la rituale benedizione dell'arcivescovo di Torino Monsignore Gamba, poco prima della partita, sembrò portare subito bene ai granata, che si imposero sui romani con il punteggio di 4-0.

Questo stadio vide le partite interne del Torino AC fino sul finire degli anni '50: qui i granata vinsero sei dei loro sette scudetti, a cui andrebbe aggiunto anche quello revocato nel 1927.

Divenne inviolabile negli anni '40, ai tempi del Grande Torino: furono un centinaio le partite consecutive senza sconfitte messe in fila dai granata, in maggior parte vittorie (anche con punteggi roboanti, come un 10-0 rifilato all'Alessandria US), e tale serie positiva continuò per qualche tempo anche dopo la Tragedia di Superga.