In bicicletta al Terminillo: differenze tra le versioni

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[[image:22giu88a.jpg|thumb|left|200px|Un momento dell'evento]]
L'idea di questo voto-promozione nasce durante l'inverno per mano di Beruatto e Martina, appassionati cicloamatori. Paolo Monelli si presentò ai suoi compagni e mostrò una pergamena sulla quale c'era scritto: ''In caso di raggiungimento del nostro comune obiettivo, insieme percorreremo in bici il tragitto Tor di Quinto-Terminillo.''
[[image:22giu88b.jpg|thumb|right|200px|Il Mister Eugenio Fascetti in versione ciclista]]
Sottoscrissero tutti con entusisasmo con la sola eccezione scaramantica di Caso.
[[image:22giu88c.jpg|thumb|left|200px|L'altimetria del percorso]]
Il 22 giugno, a promozione raggiunta i biancocelesti sciolgono il voto.
Franco Mealli (con la collaborazione di Carlo Bellardini, super tifoso molto amico dei calciatori) organzzatore delle migliori corse ciclistiche italiane, organizza la il tutto come fosse una vera corsa, con tanto di ammiraglia e scorta autorizzata.
La comitiva è guidata dall'ex campione Francesco Moser (che fornisce le biciclette e le divise complete), invitato da ''Il Messaggero''.
Appuntamento a Tor di Quinto alle ore 7 di mattina, tutti presenti e sorridenti.
L'arrivo è previsto a Pian de Valli, per un totale di un centinaio di chilometri.
Il primo a fermarsi è Raimondo Marino nei pressi di Monterotondo, po è stata la volta di Ciro Muro mentre Rizzolo resiste nonostante una caduta. Beruatto, favorito della vigilia (già in passato vincitore di una corsa analoga quando militava, con Martina nel Torino), fa l'andatura.
Fascetti ed Oddi si fermano dopo 10 chilometri.
Brunetti fa tutto il possibile per stargli dietro facendosi trainare da qualche automobilista/tifoso compiacente.
A Rieti la comitiva viene festeggiata al Palazzo della Provincia, quindi si riparte per il tratto più duro. A Vazia Mimmo Caso getta la spugna, seguito da Esposito uno dei più positivi all'avvio.
Cade anche il giovane Foschi. Negli ultimi sei km di salita solo Beruatto resiste.
Arrivano al traguardo (attesi da un centinaio di tifosi), tra qualche traino e momenti di riposo, Gregucci, Pin, Martina, Camolese, Caso, Monelli, Esposito e qualche giovane.
Alla fine tutti attendono Brunetti e Beruatto che conclude i cento km di percorso, senza aiuti, sbalordendo anche Moser, che "minaccia" la squadra: ''Se il prossimo anno vincete lo scudetto vi porto allo Stelvio.''
''Se si va in Uefa andremo a Rocca di Papa...'' è la replica della squadra.
Dopo una doccia in albergo, tutti a pranzo dai fratelli Frappetta, supertifosi di ciclismo e di Lazio. Nel pomeriggio il ritorno a Roma.


[[1987/88|Stagione]]
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L'idea di questo "voto-promozione" nasce durante l'inverno per iniziativa di [[Beruatto Paolo|Paolo Beruatto]] e [[Martina Silvano|Silvano Martina]], appassionati cicloamatori. [[Monelli Paolo|Paolo Monelli]] si presenta ai suoi compagni e mostra una pergamena sulla quale c'è scritto: ''In caso di raggiungimento del nostro comune obiettivo, insieme percorreremo in bici il tragitto [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor di Quinto]]-Terminillo.'' Sottoscrivono tutti con entusisasmo con la sola eccezione scaramantica di [[Caso Domenico|Domenico Caso]]. Il [[22 giugno]], a promozione raggiunta i biancocelesti sciolgono il voto. Franco Mealli (con la collaborazione di Carlo Bellardini, super tifoso molto amico dei calciatori) organizzatore delle migliori corse ciclistiche italiane, organizza il tutto come fosse una vera corsa, con tanto di ammiraglia e scorta autorizzata. La comitiva è guidata dall'ex campione Francesco Moser (che fornisce le biciclette e le divise complete), invitato da ''[[Il Messaggero]]''. Appuntamento a [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor di Quinto]] alle ore 7 di mattina, tutti presenti e sorridenti. L'arrivo è previsto a Pian de Valli, per un totale di un centinaio di chilometri.
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Il primo a fermarsi è [[Marino Raimondo|Raimondo Marino]] nei pressi di Monterotondo, poi è la volta di [[Muro Ciro|Ciro Muro]] mentre [[Rizzolo Antonio|Antonio Rizzolo]] resiste nonostante una caduta. [[Fascetti Eugenio|Eugenio Fascetti]] ed [[Oddi Giancarlo|Giancarlo Oddi]] si fermano dopo 10 chilometri. [[Beruatto Paolo|Beruatto]], favorito della vigilia (già in passato vincitore di una corsa analoga quando militava, con [[Martina Silvano|Martina]], nel [[Torino]]), fa l'andatura. [[Brunetti Luca|Luca Brunetti]] fa tutto il possibile per stargli dietro facendosi trainare da qualche automobilista/tifoso compiacente. A Rieti la comitiva viene festeggiata al Palazzo della Provincia, quindi si riparte per il tratto più duro. A Vazia [[Caso Domenico|Mimmo Caso]] getta la spugna, seguito da [[Esposito Vincenzo|Vincenzo Esposito]] uno dei più positivi all'avvio. Cade anche il giovane [[Foschi Luciano|Luciano Foschi]]. Negli ultimi sei km di salita solo [[Beruatto Paolo|Beruatto]] resiste.
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Arrivano al traguardo (attesi da un centinaio di tifosi), tra qualche traino e momenti di riposo, [[Gregucci Angelo Adamo|Angelo Adamo Gregucci]], [[Pin Gabriele|Gabriele Pin]], [[Martina Silvano|Silvano Martina]], [[Camolese Giancarlo|Giancarlo Camolese]], [[Caso Domenico|Domenico Caso]], [[Monelli Paolo|Paolo Monelli]], [[Esposito Vincenzo|Vincenzo Esposito]] e qualche giovane. Alla fine tutti attendono [[Brunetti Luca|Luca Brunetti]] e [[Beruatto Paolo|Paolo Beruatto]] che conclude i cento km di percorso, senza aiuti, sbalordendo anche Moser, che "minaccia" la squadra: ''"Se il prossimo anno vincete lo [[scudetto]] vi porto allo Stelvio"''. ''"Se si va in Uefa andremo a Rocca di Papa..."'' è la replica della squadra. Dopo una doccia in albergo, tutti a pranzo dai fratelli Frappetta, supertifosi di ciclismo e di Lazio. Nel pomeriggio il ritorno a Roma.

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[[Categoria:Cronaca]]

Versione attuale delle 22:33, 26 dic 2012

Un momento dell'evento
Il Mister Eugenio Fascetti in versione ciclista
L'altimetria del percorso

Stagione

L'idea di questo "voto-promozione" nasce durante l'inverno per iniziativa di Paolo Beruatto e Silvano Martina, appassionati cicloamatori. Paolo Monelli si presenta ai suoi compagni e mostra una pergamena sulla quale c'è scritto: In caso di raggiungimento del nostro comune obiettivo, insieme percorreremo in bici il tragitto Tor di Quinto-Terminillo. Sottoscrivono tutti con entusisasmo con la sola eccezione scaramantica di Domenico Caso. Il 22 giugno, a promozione raggiunta i biancocelesti sciolgono il voto. Franco Mealli (con la collaborazione di Carlo Bellardini, super tifoso molto amico dei calciatori) organizzatore delle migliori corse ciclistiche italiane, organizza il tutto come fosse una vera corsa, con tanto di ammiraglia e scorta autorizzata. La comitiva è guidata dall'ex campione Francesco Moser (che fornisce le biciclette e le divise complete), invitato da Il Messaggero. Appuntamento a Tor di Quinto alle ore 7 di mattina, tutti presenti e sorridenti. L'arrivo è previsto a Pian de Valli, per un totale di un centinaio di chilometri.

Il primo a fermarsi è Raimondo Marino nei pressi di Monterotondo, poi è la volta di Ciro Muro mentre Antonio Rizzolo resiste nonostante una caduta. Eugenio Fascetti ed Giancarlo Oddi si fermano dopo 10 chilometri. Beruatto, favorito della vigilia (già in passato vincitore di una corsa analoga quando militava, con Martina, nel Torino AC), fa l'andatura. Luca Brunetti fa tutto il possibile per stargli dietro facendosi trainare da qualche automobilista/tifoso compiacente. A Rieti la comitiva viene festeggiata al Palazzo della Provincia, quindi si riparte per il tratto più duro. A Vazia Mimmo Caso getta la spugna, seguito da Vincenzo Esposito uno dei più positivi all'avvio. Cade anche il giovane Luciano Foschi. Negli ultimi sei km di salita solo Beruatto resiste.

Arrivano al traguardo (attesi da un centinaio di tifosi), tra qualche traino e momenti di riposo, Angelo Adamo Gregucci, Gabriele Pin, Silvano Martina, Giancarlo Camolese, Domenico Caso, Paolo Monelli, Vincenzo Esposito e qualche giovane. Alla fine tutti attendono Luca Brunetti e Paolo Beruatto che conclude i cento km di percorso, senza aiuti, sbalordendo anche Moser, che "minaccia" la squadra: "Se il prossimo anno vincete lo scudetto vi porto allo Stelvio". "Se si va in Uefa andremo a Rocca di Papa..." è la replica della squadra. Dopo una doccia in albergo, tutti a pranzo dai fratelli Frappetta, supertifosi di ciclismo e di Lazio. Nel pomeriggio il ritorno a Roma.



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