Zoff Dino: differenze tra le versioni

Da LazioWiki.

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Nessun oggetto della modifica
 
(62 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
__NOTOC__
Pagina da compilare.
[[File:Zoff 1.jpg|thumb|left|200px|Dino Zoff <br> Foto Getty Images]]
[[File:ZoffPres 1.png|thumb|left|200px|Presidente della Lazio <br> Foto Getty Images]]
Allenatore e Presidente della Lazio, nato a Mariano del Friuli (GO) il [[28 febbraio]] [[1942]].

===Una leggenda del calcio Italiano===

Cresciuto nella squadra del suo paese, la Marianese, nel [[1960]] passa nella squadra riserve dell'[[Udinese]] per poi esordire in [[Serie A]] il [[24 settembre]] [[1961]] in [[Fiorentina]]-[[Udinese]] 5-2. Zoff diviene titolare inamovibile dei friulani nella successiva stagione in [[Serie B]]. Nel [[1963]] si trasferisce al [[Mantova]] per 30 milioni di lire. In 4 stagioni gioca 131 partite, dopo di che viene ceduto al [[Napoli SSC|Napoli]] all'ultimo minuto della sessione estiva del calciomercato [[1967]] per 120 milioni di lire. Coi partenopei gioca per 5 stagioni sommando 143 partite, prima di essere ceduto nel [[1972]] alla [[Juventus]] dove rimane fino al ritiro nel [[1983]]. Da calciatore ha vinto, salvo la [[Champions League|Coppa dei Campioni]] e la [[Coppa delle Coppe]], tutto ciò che era possibile: 6 [[Campionato|Campionati]] d'Italia, 2 [[Coppa Italia|Coppe Italia]] e 1 [[Coppa Uefa|Coppa UEFA]] sempre con la [[Juventus]]. Ha giocato in totale 842 partite in squadre di Club. In Nazionale conta 112 presenze e ha vinto 1 [[Campionato]] del Mondo ([[XII^ Coppa del Mondo - Spagna 1982|Spagna 1982]]), 1 [[Campionato]] d'Europa (Italia [[1968]], in cui fu riserva di Enrico Albertosi) e i Giochi del Mediterraneo nel [[1963]]. Con la Nazionale italiana, di cui è stato capitano dal [[1977]], vanta il record d'imbattibilità della porta con 1.142 minuti in partite ufficiali consecutive, da Italia-Jugoslavia del [[20 settembre]] [[1972]] ad Haiti-Italia del [[15 giugno]] [[1974]].

Zoff è stato inserito nella All-Star Team mondiale nel [[1982]], 2 volte è entrato nei Top 11 europei, è stato Gold Player FIGC nel [[2004]] ed è stato inserito nei FIFA 100. Inoltre figura nella Hall of Fame del Calcio italiano (2012), nella Walk of Fame dello Sport italiano nella categoria "Leggende" nel [[2015]] e nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot (2004). Nel [[1992]] è stato nominato Commendatore Onore al Merito della Repubblica Italiana e nel [[2000]] Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel [[2003]] L'Università di Cassino gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Scienze Motorie e Sportive. Nel [[2014]] ha pubblicato per i tipi di Mondadori il libro "Dura un attimo, la gloria".


===Allenatore alla Lazio===

Dopo avere appeso gli scarpini al chiodo allena la Nazionale Olimpica. Nel [[1988]] viene chiamato dalla [[Juventus]] e allena i bianconeri per due stagioni vincendo, nel secondo anno, la [[Coppa Italia]] e la [[Coppa Uefa|Coppa UEFA]]. Vince il premio ''Guerin d'Oro'' per la stagione [[1989/90]] ed il ''Seminatore I.N.A.'' nel [[1990]]. Il presidente [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]] lo assume nel [[1990]] come allenatore della Lazio. Le sue prime parole pubbliche furono: "E' per me un grande onore allenare la Lazio". Rimane sulla panchina biancoceleste per quattro stagioni riuscendo a riportare la squadra in [[Coppa UEFA|Coppa Uefa]].


===Le stagioni da Presidente===

Nel [[1994]] la Lazio ingaggia come allenatore [[Zeman Zdenek|Zdenek Zeman]]. Il patron [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] offre allora a Zoff la carica di presidente della Lazio. Alla terza stagione in tale ruolo, nel [[1996/97]], la società esonera [[Zeman Zdenek|Zeman]] e richiama il tecnico friulano quale allenatore. Vince il premio ''Guerin d'Oro'' come presidente nel [[1996/97]] e [[1997/98]]. Nel [[1997/98]] la società assume [[Eriksson Sven Goran|Sven Goran Eriksson]] alla guida tecnica e Zoff torna a fare il presidente. Lascia la carica per diventare Commissario Tecnico della Nazionale italiana dopo [[XVI^ Coppa del Mondo - Francia 1998|i Mondiali in Francia]] del [[1998]]. Con la Nazionale sfiora la vittoria nel [[Campionato]] europeo del [[2000]], perdendo la finale contro la Francia solo al "golden gol" di Trezeguet. A causa delle critiche del Presidente del Consiglio Berlusconi (che lo accusa di incompetenza e di aver lasciato troppo spazio in campo a Zidane), si dimette dall'incarico e torna alla Lazio come Vice Presidente. Ancora una volta, era il [[2001]], la società lo richiama in panchina allorché [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] lascia l'incarico per diventare CT dell'Inghilterra. In [[campionato]] arriva ad un passo dal bissare lo [[scudetto]] vinto dalla Lazio l'anno prima. Confermato per la stagione successiva, viene però esonerato alla terza giornata e sostituito da [[Zaccheroni Alberto|Alberto Zaccheroni]]. Nel gennaio [[2005]] è ingaggiato dalla [[Fiorentina]] in sostituzione dell'esonerato Sergio Buso. Con la squadra toscana ottiene la salvezza in [[serie A]].

Uomo di sport nell'accezione integrale del termine, una volta lasciato il calcio si dedica alla pratica del golf, del tennis e del nuoto. Ha stabilito la sua residenza a Roma e risiede al quartiere Fleming. Non manca mai, se interpellato nel merito, di manifestare un affetto particolare per la Lazio. Portiere di eccezionale valore, probabilmente il più completo del calcio italiano di ogni tempo e tra i più grandi nel mondo, allenatore preparato e pragmatico, presidente carismatico e affidabile, Dino Zoff è uno degli sportivi italiani più conosciuti del mondo. La sportività esemplare, il rispetto acquisito sui campi di calcio, la modestia, il modo di fare sobrio ed elegante, ne hanno fatto una vera e propria icona sia in Italia che all'estero. La prodigiosa parata che effettuò contro il Brasile nei Mondiali di Spagna, nella sfida decisiva del minigirone a 3 squadre tra Italia, Argentina e Brasile, inchiodando il pallone sulla riga di porta dopo un colpo di testa ravvicinato di Oscar che di fatto impedì il pareggio della squadra giallo-oro, è entrata a far parte del novero delle più belle di sempre.

{{-}} {{-}}

== Palmares da Presidente==

* 1 [[Immagine:Coppa Italia.png|15px]] [[Coppa Italia]] nel [[1997/98]]

{{-}} {{-}}

<center>
<Gallery caption="Galleria di immagini" widths=270px heights=270px>
File:Zoff Dino sposo.jpg|Zoff sposo
File:Zoff 0.jpg|A lungo baluardo della Nazionale <br> Foto Getty Images
Immagine:zoffparata.jpg|La parata Mundial contro il Brasile
Immagine:Zoff 1982.jpg|Con la Coppa del Mondo 1982
Immagine:DZoff4.jpg|La partita a scopone con Pertini
File:Dino Zoff 1.jpg|Storico portiere della Juventus <br> Foto Getty Images
File:Zoff Dino1.jpg|Saluta Chinaglia al Comunale
Immagine:Zoff_Dino2.jpg|Super Dino entra nel mondo Lazio
Immagine:DZoff 6.jpg|Un primo piano sorridente del mister
Immagine:Zoff.jpg|Durante una gara in panchina
immagine:pierin893.jpg|Il Neo-Presidente si reca in sede
Immagine:Zoff e Jugovic.jpg|Assieme a Vladimir Jugovic
Immagine:Zoff ed Eriksson.jpg|Con Sven Goran Eriksson
Immagine:DZoff.jpg|Punto stampa con i giornalisti
Immagine:DZoff2.jpg|Durante una conferenza stampa…
Immagine:DZoff3.jpg|... da C.T.
File:Zoff 8.jpg|Commissario tecnico della Nazionale <br> Foto Getty Images
Immagine:Zoff e Cragnotti 2.jpg|Il ritorno in biancoceleste
File:zoffallenatore.jpg|Il bis da tecnico laziale
Immagine:Zoff_Dino3.jpg|Con uno dei suoi mentori, Valcareggi
File:Zoff 9.jpg|Assieme al Presidente Mattarella <br> Foto Getty Images

Immagine:bizof.jpg|Un biglietto da visita
</Gallery>
</center>

<center>
<Gallery perrow=3 caption="Figurine" widths=270px heights=270px>
Immagine:Zoff vignetta.jpg|Una caricatura di Zoff
</Gallery>
</center>

<center>
<Gallery perrow=4 caption="Rassegna stampa" widths=270px heights=270px>
Immagine:ZoffNewsweek.jpg|In copertina su Newsweek
</Gallery>
</center>

<center>
<Gallery perrow=3 caption="Libri" widths=270px heights=270px>
Immagine:LibroZoff.jpg|Un libro su Dino Zoff
</Gallery>
</center>



{{-}} {{-}}

<center>
{| style="border:1px solid navy;" cellpadding=3
|-
| ► <html> <a href = "#top"> Torna ad inizio pagina </a> </html>
|}
</center>

[[Categoria:Biografie|Zoff, Dino]]
[[Categoria:Presidenti Sezione Calcio]]
[[Categoria:Allenatori|Zoff, Dino]]
[[Categoria:Nazionale|Zoff Dino]]

Versione attuale delle 17:49, 13 mar 2023

Dino Zoff
Foto Getty Images
Presidente della Lazio
Foto Getty Images

Allenatore e Presidente della Lazio, nato a Mariano del Friuli (GO) il 28 febbraio 1942.

Una leggenda del calcio Italiano

Cresciuto nella squadra del suo paese, la Marianese, nel 1960 passa nella squadra riserve dell'Udinese per poi esordire in Serie A il 24 settembre 1961 in Fiorentina-Udinese 5-2. Zoff diviene titolare inamovibile dei friulani nella successiva stagione in Serie B. Nel 1963 si trasferisce al Mantova per 30 milioni di lire. In 4 stagioni gioca 131 partite, dopo di che viene ceduto al Napoli all'ultimo minuto della sessione estiva del calciomercato 1967 per 120 milioni di lire. Coi partenopei gioca per 5 stagioni sommando 143 partite, prima di essere ceduto nel 1972 alla Juventus dove rimane fino al ritiro nel 1983. Da calciatore ha vinto, salvo la Coppa dei Campioni e la Coppa delle Coppe, tutto ciò che era possibile: 6 Campionati d'Italia, 2 Coppe Italia e 1 Coppa UEFA sempre con la Juventus. Ha giocato in totale 842 partite in squadre di Club. In Nazionale conta 112 presenze e ha vinto 1 Campionato del Mondo (Spagna 1982), 1 Campionato d'Europa (Italia 1968, in cui fu riserva di Enrico Albertosi) e i Giochi del Mediterraneo nel 1963. Con la Nazionale italiana, di cui è stato capitano dal 1977, vanta il record d'imbattibilità della porta con 1.142 minuti in partite ufficiali consecutive, da Italia-Jugoslavia del 20 settembre 1972 ad Haiti-Italia del 15 giugno 1974.

Zoff è stato inserito nella All-Star Team mondiale nel 1982, 2 volte è entrato nei Top 11 europei, è stato Gold Player FIGC nel 2004 ed è stato inserito nei FIFA 100. Inoltre figura nella Hall of Fame del Calcio italiano (2012), nella Walk of Fame dello Sport italiano nella categoria "Leggende" nel 2015 e nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot (2004). Nel 1992 è stato nominato Commendatore Onore al Merito della Repubblica Italiana e nel 2000 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2003 L'Università di Cassino gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Scienze Motorie e Sportive. Nel 2014 ha pubblicato per i tipi di Mondadori il libro "Dura un attimo, la gloria".


Allenatore alla Lazio

Dopo avere appeso gli scarpini al chiodo allena la Nazionale Olimpica. Nel 1988 viene chiamato dalla Juventus e allena i bianconeri per due stagioni vincendo, nel secondo anno, la Coppa Italia e la Coppa UEFA. Vince il premio Guerin d'Oro per la stagione 1989/90 ed il Seminatore I.N.A. nel 1990. Il presidente Sergio Cragnotti lo assume nel 1990 come allenatore della Lazio. Le sue prime parole pubbliche furono: "E' per me un grande onore allenare la Lazio". Rimane sulla panchina biancoceleste per quattro stagioni riuscendo a riportare la squadra in Coppa Uefa.


Le stagioni da Presidente

Nel 1994 la Lazio ingaggia come allenatore Zdenek Zeman. Il patron Cragnotti offre allora a Zoff la carica di presidente della Lazio. Alla terza stagione in tale ruolo, nel 1996/97, la società esonera Zeman e richiama il tecnico friulano quale allenatore. Vince il premio Guerin d'Oro come presidente nel 1996/97 e 1997/98. Nel 1997/98 la società assume Sven Goran Eriksson alla guida tecnica e Zoff torna a fare il presidente. Lascia la carica per diventare Commissario Tecnico della Nazionale italiana dopo i Mondiali in Francia del 1998. Con la Nazionale sfiora la vittoria nel Campionato europeo del 2000, perdendo la finale contro la Francia solo al "golden gol" di Trezeguet. A causa delle critiche del Presidente del Consiglio Berlusconi (che lo accusa di incompetenza e di aver lasciato troppo spazio in campo a Zidane), si dimette dall'incarico e torna alla Lazio come Vice Presidente. Ancora una volta, era il 2001, la società lo richiama in panchina allorché Eriksson lascia l'incarico per diventare CT dell'Inghilterra. In campionato arriva ad un passo dal bissare lo scudetto vinto dalla Lazio l'anno prima. Confermato per la stagione successiva, viene però esonerato alla terza giornata e sostituito da Alberto Zaccheroni. Nel gennaio 2005 è ingaggiato dalla Fiorentina in sostituzione dell'esonerato Sergio Buso. Con la squadra toscana ottiene la salvezza in serie A.

Uomo di sport nell'accezione integrale del termine, una volta lasciato il calcio si dedica alla pratica del golf, del tennis e del nuoto. Ha stabilito la sua residenza a Roma e risiede al quartiere Fleming. Non manca mai, se interpellato nel merito, di manifestare un affetto particolare per la Lazio. Portiere di eccezionale valore, probabilmente il più completo del calcio italiano di ogni tempo e tra i più grandi nel mondo, allenatore preparato e pragmatico, presidente carismatico e affidabile, Dino Zoff è uno degli sportivi italiani più conosciuti del mondo. La sportività esemplare, il rispetto acquisito sui campi di calcio, la modestia, il modo di fare sobrio ed elegante, ne hanno fatto una vera e propria icona sia in Italia che all'estero. La prodigiosa parata che effettuò contro il Brasile nei Mondiali di Spagna, nella sfida decisiva del minigirone a 3 squadre tra Italia, Argentina e Brasile, inchiodando il pallone sulla riga di porta dopo un colpo di testa ravvicinato di Oscar che di fatto impedì il pareggio della squadra giallo-oro, è entrata a far parte del novero delle più belle di sempre.



Palmares da Presidente






Torna ad inizio pagina