Articolo del giorno: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
| (389 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate) | |||
| Riga 1: | Riga 1: | ||
__NOTOC__ |
__NOTOC__ |
||
{| style="border:1px solid navy; background-color:#EFF5FF;" align=center cellspacing=5 cellpadding=5 |
|||
|- |
|||
| ► ''' [[Almanacco|Consulta anche l'Almanacco]] per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio''' |
|||
|} |
|||
{{-}} |
|||
[[Immagine:Ugo Longo 2.jpg|thumb|left|150px|Ugo Longo]] |
|||
[[Immagine:Ugo_Longo_a.jpg|thumb|right|150px|Ugo Longo alza la Coppa Italia vinta nel 2004]] |
|||
[[Immagine:Ugo_Longo.jpg|thumb|left|150px|Un'altra immagine di Ugo Longo]] |
|||
[[File:dezucco.jpg|thumb|left|200px|Italo De Zucco]] |
|||
► [[Longo Ugo|Ugo Longo]] |
|||
== <font color=green> 14 febbraio </font> == |
|||
=== Italo De Zucco === |
|||
Presidente, nato a Caltanissetta il [[1 gennaio]] [[1941]], deceduto a Roma il [[14 marzo]] [[2009]]. |
|||
Nuotatore, nato a Roma il [[3 ottobre]] [[1915]] e deceduto a Belluno il [[14 febbraio]] [[1990]]. |
|||
Laureato ''cum laude'' in Giurisprudenza presso l'Università di Palermo e Patrocinante in Cassazione. Avvocato penalista dal [[1967]], nel corso della sua carriera si è occupato di numerosi casi di rilevante importanza. Nel [[1980]] difese [[Cordova Franco|Franco Cordova]] e Stefano Pellegrini durante il processo per il [[Calcioscommesse 1980|Calcioscommesse]]. Successivamente si occupò di casi come il delitto dell'Olgiata, lo scandalo dei fondi neri del SISDE e Tangentopoli. Fu a capo della Procura antidoping del C.O.N.I dal [[1997]]. Durante il periodo delle indagini successive alle accuse di doping avanzate da [[Zeman Zdenek|Zdeněk Zeman]] si dimette denunciando l'impossibilità di portare avanti la propria attività in modo proficuo a causa della carenza di mezzi a disposizione dell'organismo. Nella sua funzione di avvocato di fiducia della famiglia Cragnotti ha l'opportunità di difendere gli interessi della società biancoceleste in diverse occasioni, come nel caso del passaporto di [[Veron Juan Sebastian|Juan Sebastian Veron]], nei casi di doping e nella querelle con il [[Chievo]] su Luciano-Eriberto e [[Manfredini Sisostri Christian José|Christian Manfredini]], e ne fa anche parte come componente del Consiglio di Amministrazione. Con il crac Cirio, società di [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], quest'ultimo è costretto a cedere la Lazio e Longo cura gli aspetti legali dell'operazione. |
|||
Inizia con lo stile libero a quindici anni a Trieste. Nel [[1931]] fa parte della staffetta triestina 5 x 50 detentrice del primato italiano. Si allena quindi sotto la guida del giapponese Juro Horikoshi e nel [[1933]] a Roma, tesserato con la Romana Nuoto, passa al dorso. Batte due volte il primato sui 50 metri (35"5 e 34"4) e arriva secondo agli assoluti sui 100 con 1'17"8. Partecipa all'incontro internazionale Italia-Ungheria, piazzandosi primo degli italiani con 1'17"3. ► [[De Zucco Italo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} |
|||
► [[Longo Ugo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
[[Image:Valerio Piersigilli 3.jpg|thumb|left|200px|Valerio Piersigilli]] |
|||
=== Valerio Piersigilli === |
|||
Valerio Piersigilli, nato a Roma il [[14 febbraio]] [[1973]], è stato il Presidente della [[S.S. Lazio Calcio a 5 Femminile|Lazio C5 Femminile]] nel quadriennio [[2012]]-[[2016]] durante il quale porta a casa il 5° Scudetto ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]), la Prima Coppa Italia ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]) e la Prima SuperCoppa Italiana ([[Calcio a 5 Femminile - 2014/15|2014/15]]). Nella sua seconda stagione di Presidenza, all'inizio di quella che sarà la Stagione dei Record ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]), avvia con tutto lo staff dirigenziale un progetto di alta caratura ingaggiando anche alcune delle migliori giocatrici del momento, sia italiane che straniere, e i risultati non tardono ad arrivare. ► [[Piersigilli Valerio|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} |
{{-}} {{-}} |
||
[[Immagine:Giorgio Calleri.jpg|thumb|left|200px|Giorgio Calleri con il fratello Gian Marco]] |
|||
---- |
|||
== <font color=green> 7 febbraio </font> == |
|||
=== Giorgio Calleri === |
|||
Dirigente, nato a Busalla (GE) nel [[1933]] e deceduto a [[Formello]] il [[7 febbraio]] [[1991]]. |
|||
Insieme al fratello [[Calleri Gian Marco|Gian Marco]] prese la Lazio nel [[1986]] dal gruppo finanziario di [[Chimenti Franco|Franco Chimenti]]. Proprietario di diverse imprese tra cui la più importante era la Mondialpol, entrò nel mondo del calcio nel [[1983]] con l'acquisto dell'[[Alessandria]]. ► [[Calleri Giorgio|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} |
|||
[[image:Marchetti Federico.jpg|left|200px|thumb|Federico Marchetti]] |
|||
=== Federico Marchetti === |
|||
Portiere, nato a Bassano del Grappa (VI) il [[7 febbraio]] [[1983]]. |
|||
Inizia a giocare come attaccante nelle file del Cassola e poi in quelle del Bessica in provincia di Treviso, per poi passare nelle giovanili del [[Torino]]. Nel [[campionato]] [[2002/03]] veste la maglia della [[Pro Vercelli]]. L'anno seguente si trasferisce al Crotone per poi passare al Treviso senza giocare nessuna gara. Nel [[2005]] ritorna a Vercelli - via Torino - dove disputa 13 partite. Sempre in quell'anno rimane coinvolto in un terribile incidente automobilistico da cui esce incolume miracolosamente. ► [[Marchetti Federico|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} |
|||
[[File:DeCensiRenato.jpg|thumb|left|200px|Renato De Censi]] |
|||
== <font color=green> 6 febbraio </font> == |
|||
=== Renato De Censi === |
|||
Difensore, nato a Roma il [[6 febbraio]] [[1893]] da Pietro e Belli Angela Eleonora, in Via di Porta San Lorenzo, 14. Mentre nell'atto di nascita si trova iscritto come De Cenzi, in tutti gli altri documenti figura come De Censi. Fu studente, come molti altri pionieri laziali, dell'Istituto Leonardo da Vinci di Roma. Fa parte della squadra riserve che in previsione del 1° [[campionato]] ufficiale della Federazione disputato tra [[1909]] e [[1910]], giocò contro la [[Juventus Roma|Juventus Romana]] e perse per 3-1 in quanto la squadra titolare riteneva di essere troppo superiore per battersi con i bianconeri. Nel [[1911]] lo si trova proprio nella [[Juventus Roma|Juventus Romana]]. Nel [[1912]] risulta tra le file della [[Pro Roma]]. ► [[De Censi Renato|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} |
|||
[[Immagine:Biancolin.jpg|thumb|left|200px|Alessandro Biancolin]] |
|||
=== Alessandro Biancolin === |
|||
Centravanti, nato a Roma il [[6 febbraio]] [[1938]]. Soprannominato "Pompieretto" per la somiglianza fisica con il centravanti del [[Milan]] Gunnar Nordahl. |
|||
Entra nella Lazio a 13 anni con la Leva Calcio e dopo tutta la trafila nel settore giovanile gioca con la squadra Riserve nella Stagione [[1957/58]]. Viene poi assunto dall'I.C.C.R.I. e, a causa delle norme federali che vietano ai lavoratori il tesseramento come professionisti, viene bloccato per tre anni in attesa di riottenere lo status di dilettante. ► [[Biancolin Alessandro|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} |
|||
[[image:Mesones3.jpg|left|200px|thumb|Alberto Mesones negli anni '20]] |
|||
== <font color=green> 5 febbraio </font> == |
|||
=== Alberto Mesones === |
|||
Socio fondatore, nato a Roma il [[5 febbraio]] [[1882]] in Via Monserrato n. 25, figlio di Manuel Maria (diplomatico peruviano) e Maria Iacobini. Soprannominato "er poncho". Nel [[1903]], come nuotatore della R.N. Roma, giunge 3° in una gara di fondo sul Tevere. Fu uno dei Nove Fondatori e con la Lazio disputò numerose gare di nuoto e pallanuoto. Fu anche giocatore di Water Polo e capitano della R.N. Roma con la quale vinse il primo [[Campionato]] ufficioso di Pallanuoto. ► [[Mesones Alberto|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
► [[Sampdoria]]-Lazio 0-4 del [[14 marzo]] [[1998]] |
|||
{{-}} |
|||
[[1997/98|Stagione]] |
|||
[[File:postig2morrone.jpg|thumb|left|200px|Juan Carlos Morrone <br> (Dono del sig. Fabrizio Postiglioni)]] |
|||
[[Domenica 8 marzo 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-0|Turno precedente]] - [[Domenica 22 marzo 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Piacenza 0-0|Turno successivo]] |
|||
=== Giancarlo Morrone === |
|||
{{datalink|14|marzo|1998}} - '''[[1998|2.781]]''' - [[Campionato]] di [[Serie A]] [[1997/98]] - '''XXV giornata''' |
|||
Attaccante, nato a Buenos Aires (Argentina) il [[5 febbraio]] [[1941]]. Noto in Italia come Giancarlo Morrone. Detto "El Gaucho" |
|||
'''SAMPDORIA:''' Ferron, Balleri, Hugo (64' Vergassola), [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]], Mannini, Laigle, Boghossian, Franceschetti (77' [[Pesaresi Emanuele|Pesaresi]]), [[Veron Juan Sebastian|Veron]] (73' Salsano), Montella, [[Signori Giuseppe|Signori]]. A disposizione: Ambrosio, Castellini, Scarchilli, Omam-Biyik. Allenatore: Boskov. |
|||
Di origini italiane, essendo il nonno paterno nato a San Gregorio di Ippona in provincia di Catanzaro, Juan Carlos Morrone iniziò a giocare nella Platense dove esordì in prima squadra, in [[Serie B]], a soli diciassette anni. Nella Platense rimase due anni segnando ben 46 reti. A diciannove anni non ancora compiuti, il procuratore Felix Latronico si accordò con la Lazio ed il calciatore iniziò la sua avventura italiana. L'arrivo a Roma coincise con la prima retrocessione biancoceleste nel [[1960/61]]. Era quella una Lazio povera e male organizzata e Latronico accettò di dare il giocatore in prestito gratuito per quanto era sicuro che avrebbe comunque sfondato. In quel [[Campionato]] disputò 17 gare segnando 4 reti. ► [[Morrone Juan Carlos (Giancarlo)|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
'''LAZIO:''' [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] (67' [[Grandoni Alessandro|Grandoni]]), [[Nesta Alessandro|Nesta]] (56' [[Lopez Giovanni|G.Lopez]]), [[Negro Paolo|Negro]], [[Favalli Giuseppe|Favalli]], [[Gottardi Guerino|Gottardi]], [[Fuser Diego|Fuser]], [[Jugovic Vladimir|Jugovic]], [[Nedved Pavel|Nedved]], [[Mancini Roberto|R.Mancini]] (78' [[Marcolin Dario|Marcolin]]), [[Boksic Alen|Boksic]]. A disposizione: [[Ballotta Marco|Ballotta]], [[Rambaudi Roberto|Rambaudi]], [[Casiraghi Pierluigi|Casiraghi]]. Allenatore: [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]]. |
|||
{{-}} |
|||
'''Arbitro:''' Sig. Messina (Bergamo). |
|||
[[Immagine:Eriksson.jpg|thumb|left|200px|Sven Goran Eriksson]] |
|||
'''Marcatori:''' 1' [[Jugovic Vladimir|Jugovic]], 53' [[Nedved Pavel|Nedved]], 65' [[Fuser Diego|Fuser]], 80' [[Fuser Diego|Fuser]]. |
|||
=== Sven Goran Eriksson === |
|||
'''Note:''' espulso Balleri al 24' per un pugno dato a [[Nedved Pavel|Nedved]]. Ammoniti [[Nesta Alessandro|Nesta]] e [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] per gioco falloso, [[Marchegiani Luca|Marchegiani]] per comportamento non regolamentare. [[Marchegiani Luca|Luca Marchegiani]] ha parato un calcio di rigore battuto da Montella. |
|||
Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il [[5 febbraio]] [[1948]]. |
|||
'''Spettatori:''' 27 mila circa dei quali 7.165 paganti per un incasso di Lire 302.380.000 ed abbonati 19.146 per una quota di Lire 424.676.660. |
|||
Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel [[1977/78]] proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel [[1979]] viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un [[campionato]], due volte la Coppa di Svezia e la [[Coppa UEFA]] nel [[1982]]. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il [[Benfica]] con il quale vince due [[Scudetto|scudetti]] in due anni ed arriva in finale di [[Coppa UEFA]], perdendola contro l'[[Anderlecht]]. Reduce dalla sconfitta nella [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il Liverpool, la [[Roma AS|Roma]] gli affida la panchina. ► [[Eriksson Sven Goran|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} |
|||
[[Immagine:14mar1998aa.jpg|thumb|left|180px|Il tocco di Vladimir Jugovic, al primo minuto di gioco...]] |
|||
[[Immagine:14mar1998ab.jpg|thumb|right|180px|... vale l'immediato vantaggio biancoceleste]] |
|||
[[Immagine:14mar1998ai.jpg|thumb|left|180px|Vladimir Jugovic festeggiato dai compagni dopo la marcatura]] |
|||
[[Immagine:14mar1998ac.jpg|thumb|right|180px|Pavel Nedved scocca il tiro del raddoppio]] |
|||
[[Immagine:14mar1998ad.jpg|thumb|left|180px|L'esultanza del centrocampista ceco]] |
|||
[[Immagine:14mar1998ae.jpg|thumb|right|180px|La rete dello 0-3 ad opera di Diego Fuser]] |
|||
[[Immagine:14mar1998af.jpg|thumb|left|180px|L'esultanza del centrocampista biancoceleste]] |
|||
[[Image:Viola Fernando.jpg|thumb|left|200px|Fernando Viola]] |
|||
L'uragano Lazio soffia nel secondo tempo e sradica quel che rimane di una [[Sampdoria]] sbagliata: sbagliata da Boskov, che pensa di marcare [[Mancini Roberto|Mancini]], arretrato sulla linea dei centrocampisti, con Mannini e soprattutto che pensava essere possibile la coesistenza in attacco tra Montella e [[Signori Giuseppe|Signori]]; sbagliata dall'ineffabile Enrico Mantovani, il presidente che dopo una campagna acquisti (e soprattutto cessioni) assai poco equilibrata, ha scelto la settimana tra la quarta sconfitta consecutiva (a [[Stadio San Siro - Milano|San Siro]] con il [[Milan]]) e la quinta (ieri) per incontrare Luciano Spalletti, tecnico dell'[[Empoli]], ufficializzandone di fatto l'ingaggio per la prossima stagione. In un organismo di psicolabilità molto sviluppata, come quello doriano, questi sono episodi che non possono transitare senza lasciare effetti. Infatti, una squadra già sulle ginocchia sul piano fisico (eppure si diceva che Boskov, una volta preso il posto di Cesar Luis Menotti, aveva rifatto la preparazione atletica) non può anche permettersi di giocare in inferiorità numerica per 65 minuti (l'imbelle Balleri), essendo sotto di un gol fin dal primo minuto ([[Jugovic Vladimir|Jugovic]], di destro in area, su assist dal fondo di [[Gottardi Guerino|Gottardi]]). La Lazio è stata convincente nella ripresa: essenziale e chirurgica. Il contrario di ciò che era sembrata nel primo tempo. [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] temeva la [[Sampdoria]] più di quanto fosse lecito. Questa preoccupazione si desumeva dal 4-5-1 schierato in campo dal tecnico svedese - [[Boksic Alen|Boksic]] unica punta sostenuta dagli inserimenti di [[Fuser Diego|Fuser]], [[Jugovic Vladimir|Jugovic]] e [[Nedved Pavel|Nedved]] - che, pur determinandosi spazi nei quali sarebbe stato facile pedalare in discesa, veniva frenato da stranissimi pudori. |
|||
=== Fernando Viola === |
|||
Dire che lo 0-1 del primo tempo fosse fittizio e ingannevole non è certo azzardato: sia perché la fine è nota; sia perché la [[Sampdoria|Samp]] ha esercitato una qualche pressione solo al 9' con Montella (anticipo su [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], salvataggio di [[Favalli Giuseppe|Favalli]]). Il possesso di palla, poi, era sterile e confuso. Probabilmente la [[Sampdoria]] avrebbe perso anche con Balleri in campo. Diversamente, forse, sarebbe andata con Boghossian e Franceschetti in condizione e un [[Veron Juan Sebastian|Veron]] appena decente. [[Mihajlovic]], impacciato e prevedibile nel ruolo determinante di libero, ha provocato il dispetto dell'intera tifoseria blucerchiata con punizioni e calci d'angolo carichi di velleità. Ma non è stata certo la cosa più grave. Riprovevole, dal punto di vista comportamentale, è stata la manata, proprio sotto gli occhi del quarto uomo, di Balleri a [[Nedved Pavel|Nedved]], dopo che quest'ultimo era rotolato a terra ringhiando insieme a [[Veron Juan Sebastian|Veron]]. L'arbitro Messina, opportunamente, avrebbe lasciato correre (il contatto tra i due giocatori era infatti in via di estinzione) se sul ceko non fosse piombato Balleri, letteralmente fuori di senno. Boskov, a fine partita, ha chiesto alla società di provvedere in modo esemplare. Mantovani non dovrebbe sorvolare. Da quel momento in avanti i doriani hanno cercato, prima che il riequilibro del risultato, il riequilibrio delle forze in campo, sperando nei falli di [[Nesta Alessandro|Nesta]] o di [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] che, già ammoniti, avrebbero dovuto finire fuori. Messina è stato bravo a non farsi turlupinare. Ma ad inizio di ripresa, quando ha pescato [[Nesta Alessandro|Nesta]] in netto ritardo su Montella, non ha provveduto al secondo cartellino giallo per il difensore laziale. Si era ancora sullo 0-1 e, in pura teoria, la partita sarebbe stata recuperabile dalla [[Sampdoria]]. |
|||
Centrocampista, nato a Torrazza Piemonte (TO) il [[14 marzo]] [[1951]] e deceduto a Roma il [[5 febbraio]] [[2001]]. |
|||
Esordì a 20 anni nella [[Juventus]] nel [[campionato]] [[1971/72]] quando giocò 4 partite e si trovò [[Campione d'Italia]]. Ma l'illusione di divenire protagonista con la maglia bianconera durò poco. A fine stagione fu spedito a Mantova in [[Serie B]] dove fece il titolare disputando 36 gare e segnando 2 reti. Cresciuto fisicamente e tatticamente, la [[Juventus]] se lo riprese ma, nei due [[Campionato|campionati]] seguenti, giocò solo 17 partite segnando una rete. Ceduto al [[Cagliari]], nel [[campionato]] di [[Serie A]] [[1975/76]], disputò 28 partite e mise a segno 3 reti. Venne notato da alcuni osservatori biancocelesti e fu acquistato con il consenso di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]], che tentava di ricostruire la squadra dopo i fasti dello [[Scudetto]], nella stagione [[1976/77]]. ► [[Viola Fernando|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
► [[Sabato 14 marzo 1998 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 0-4|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} {{-}} |
{{-}} {{-}} {{-}} |
||
{| style="border:1px solid navy;" |
{| style="border:1px solid navy; background-color:#EFF5FF;" align=center cellspacing=5 cellpadding=5 |
||
|- |
|- |
||
| ► ''' [[Almanacco|Consulta anche l'Almanacco]] per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio''' |
|||
| ► <html> <a href = "#top"> Torna ad inizio pagina </a> </html> |
| ► <html> <a href = "#top"> Torna ad inizio pagina </a> </html> |
||
|} |
|} |
||
Versione attuale delle 08:59, 18 giu 2017
| ► Consulta anche l'Almanacco per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio |

14 febbraio
Italo De Zucco
Nuotatore, nato a Roma il 3 ottobre 1915 e deceduto a Belluno il 14 febbraio 1990.
Inizia con lo stile libero a quindici anni a Trieste. Nel 1931 fa parte della staffetta triestina 5 x 50 detentrice del primato italiano. Si allena quindi sotto la guida del giapponese Juro Horikoshi e nel 1933 a Roma, tesserato con la Romana Nuoto, passa al dorso. Batte due volte il primato sui 50 metri (35"5 e 34"4) e arriva secondo agli assoluti sui 100 con 1'17"8. Partecipa all'incontro internazionale Italia-Ungheria, piazzandosi primo degli italiani con 1'17"3. ► Clicca qui per continuare la lettura

Valerio Piersigilli
Valerio Piersigilli, nato a Roma il 14 febbraio 1973, è stato il Presidente della Lazio C5 Femminile nel quadriennio 2012-2016 durante il quale porta a casa il 5° Scudetto (2013/14), la Prima Coppa Italia (2013/14) e la Prima SuperCoppa Italiana (2014/15). Nella sua seconda stagione di Presidenza, all'inizio di quella che sarà la Stagione dei Record (2013/14), avvia con tutto lo staff dirigenziale un progetto di alta caratura ingaggiando anche alcune delle migliori giocatrici del momento, sia italiane che straniere, e i risultati non tardono ad arrivare. ► Clicca qui per continuare la lettura

7 febbraio
Giorgio Calleri
Dirigente, nato a Busalla (GE) nel 1933 e deceduto a Centro Sportivo di Formello il 7 febbraio 1991.
Insieme al fratello Gian Marco prese la Lazio nel 1986 dal gruppo finanziario di Franco Chimenti. Proprietario di diverse imprese tra cui la più importante era la Mondialpol, entrò nel mondo del calcio nel 1983 con l'acquisto dell'Alessandria US. ► Clicca qui per continuare la lettura

Federico Marchetti
Portiere, nato a Bassano del Grappa (VI) il 7 febbraio 1983.
Inizia a giocare come attaccante nelle file del Cassola e poi in quelle del Bessica in provincia di Treviso, per poi passare nelle giovanili del Torino AC. Nel campionato 2002/03 veste la maglia della Pro Vercelli. L'anno seguente si trasferisce al Crotone per poi passare al Treviso senza giocare nessuna gara. Nel 2005 ritorna a Vercelli - via Torino - dove disputa 13 partite. Sempre in quell'anno rimane coinvolto in un terribile incidente automobilistico da cui esce incolume miracolosamente. ► Clicca qui per continuare la lettura

6 febbraio
Renato De Censi
Difensore, nato a Roma il 6 febbraio 1893 da Pietro e Belli Angela Eleonora, in Via di Porta San Lorenzo, 14. Mentre nell'atto di nascita si trova iscritto come De Cenzi, in tutti gli altri documenti figura come De Censi. Fu studente, come molti altri pionieri laziali, dell'Istituto Leonardo da Vinci di Roma. Fa parte della squadra riserve che in previsione del 1° campionato ufficiale della Federazione disputato tra 1909 e 1910, giocò contro la Juventus Romana e perse per 3-1 in quanto la squadra titolare riteneva di essere troppo superiore per battersi con i bianconeri. Nel 1911 lo si trova proprio nella Juventus Romana. Nel 1912 risulta tra le file della Pro Roma. ► Clicca qui per continuare la lettura

Alessandro Biancolin
Centravanti, nato a Roma il 6 febbraio 1938. Soprannominato "Pompieretto" per la somiglianza fisica con il centravanti del Milan AC Gunnar Nordahl.
Entra nella Lazio a 13 anni con la Leva Calcio e dopo tutta la trafila nel settore giovanile gioca con la squadra Riserve nella Stagione 1957/58. Viene poi assunto dall'I.C.C.R.I. e, a causa delle norme federali che vietano ai lavoratori il tesseramento come professionisti, viene bloccato per tre anni in attesa di riottenere lo status di dilettante. ► Clicca qui per continuare la lettura

5 febbraio
Alberto Mesones
Socio fondatore, nato a Roma il 5 febbraio 1882 in Via Monserrato n. 25, figlio di Manuel Maria (diplomatico peruviano) e Maria Iacobini. Soprannominato "er poncho". Nel 1903, come nuotatore della R.N. Roma, giunge 3° in una gara di fondo sul Tevere. Fu uno dei Nove Fondatori e con la Lazio disputò numerose gare di nuoto e pallanuoto. Fu anche giocatore di Water Polo e capitano della R.N. Roma con la quale vinse il primo Campionato ufficioso di Pallanuoto. ► Clicca qui per continuare la lettura

(Dono del sig. Fabrizio Postiglioni)
Giancarlo Morrone
Attaccante, nato a Buenos Aires (Argentina) il 5 febbraio 1941. Noto in Italia come Giancarlo Morrone. Detto "El Gaucho"
Di origini italiane, essendo il nonno paterno nato a San Gregorio di Ippona in provincia di Catanzaro, Juan Carlos Morrone iniziò a giocare nella Platense dove esordì in prima squadra, in Serie B, a soli diciassette anni. Nella Platense rimase due anni segnando ben 46 reti. A diciannove anni non ancora compiuti, il procuratore Felix Latronico si accordò con la Lazio ed il calciatore iniziò la sua avventura italiana. L'arrivo a Roma coincise con la prima retrocessione biancoceleste nel 1960/61. Era quella una Lazio povera e male organizzata e Latronico accettò di dare il giocatore in prestito gratuito per quanto era sicuro che avrebbe comunque sfondato. In quel Campionato disputò 17 gare segnando 4 reti. ► Clicca qui per continuare la lettura

Sven Goran Eriksson
Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il 5 febbraio 1948.
Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel 1977/78 proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel 1979 viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un campionato, due volte la Coppa di Svezia e la Coppa UEFA nel 1982. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il Benfica con il quale vince due scudetti in due anni ed arriva in finale di Coppa UEFA, perdendola contro l'Anderlecht. Reduce dalla sconfitta nella Coppa dei Campioni contro il Liverpool, la Roma gli affida la panchina. ► Clicca qui per continuare la lettura

Fernando Viola
Centrocampista, nato a Torrazza Piemonte (TO) il 14 marzo 1951 e deceduto a Roma il 5 febbraio 2001.
Esordì a 20 anni nella Juventus nel campionato 1971/72 quando giocò 4 partite e si trovò Campione d'Italia. Ma l'illusione di divenire protagonista con la maglia bianconera durò poco. A fine stagione fu spedito a Mantova in Serie B dove fece il titolare disputando 36 gare e segnando 2 reti. Cresciuto fisicamente e tatticamente, la Juventus se lo riprese ma, nei due campionati seguenti, giocò solo 17 partite segnando una rete. Ceduto al Cagliari, nel campionato di Serie A 1975/76, disputò 28 partite e mise a segno 3 reti. Venne notato da alcuni osservatori biancocelesti e fu acquistato con il consenso di Vinicio, che tentava di ricostruire la squadra dopo i fasti dello Scudetto, nella stagione 1976/77. ► Clicca qui per continuare la lettura
| ► Consulta anche l'Almanacco per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio | ► Torna ad inizio pagina |