Balestrieri Arturo: differenze tra le versioni
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[[File:bales99.jpg|thumb|right|200px| LazioWiki è entrata in possesso di un'inedita e storicamente fondamentale fotografia di Arturo Balestrieri. Essa trae la sua importanza dal fatto che Arturo è ritratto con la stessa camicia che la Lazio indossava nel 1904. In questo anno si svolse la prima partita giocata al Calcio dalla Lazio]] |
[[File:bales99.jpg|thumb|right|200px| LazioWiki è entrata in possesso di un'inedita e storicamente fondamentale fotografia di Arturo Balestrieri. Essa trae la sua importanza dal fatto che Arturo è ritratto con la stessa camicia che la Lazio indossava nel 1904. In questo anno si svolse la prima partita giocata al Calcio dalla Lazio]] |
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[[Image:balestrieri salva.jpg|thumb|left|200px|Il ritaglio de "Il Popolo Romano" del 20 luglio 1895]] |
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[[File:balestrier.jpg|thumb|right|200px|Una foto di Arturo Balestrieri risalente al 1907]] |
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[[File:balreo.JPG|thumb|right|200px|Balestrieri batte il record sull'ora di marcia. E' il 31 dicembre 1905]] |
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[[File:marcia cento km.jpg|thumb|left|200px|Balestrieri batte il record italiano sui 100 km di marcia il 6 maggio 1900]] |
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[[File:A.B.1913.jpg|thumb|left|200px|Arturo Balestrieri, l'ultimo a destra in primo piano, ai Campionati assoluti di Atletica del 1913]] |
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Arturo Balestrieri è uno dei fondatori della Lazio. Nato a Roma il [[1 marzo]] [[1874]] in Vicolo del Giglio d'Oro n. 25, da Simone e Regina Levi, scompare a Cremona il [[31 gennaio]] [[1945]]. |
Arturo Balestrieri è uno dei fondatori della Lazio. Nato a Roma il [[1 marzo]] [[1874]] in Vicolo del Giglio d'Oro n. 25, da Simone e Regina Levi, scompare a Cremona il [[31 gennaio]] [[1945]]. |
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Il padre Simone aveva inculcato in Arturo i valori risorgimentali che lo avevano visto protagonista. Statura: m 1,60, colorito: roseo, capelli: rossi, lisci, occhi: grigi. Professione: ragioniere, N. matricola 2759 della leva [[1874]]. Soldato di leva 3^ categoria del distretto di Roma. In congedo dal [[3 ottobre]] [[1894]]. E' stato allievo ufficiale nel Reggimento di Cavalleria Catania e poi sottotenente nei cavalleggeri di Monferrato. Fino al [[1909]] lavorò in varie ditte, ma l'attività sportiva fu continua e densa di successi. Sin dalla prima giovinezza si dedicò all'agonismo nel campo dell'atletica leggera, il nuoto e il canottaggio. Nel [[1899]] su un armo pesante compì un raid remiero da Roma ad Anzio, 80 km, in venti ore. Nuotatore provetto, partecipò a molti "cimenti invernali". Con la maglia della Lazio batte il record italiano sui 100 km di marcia il [[6 maggio]] [[1900]]. Il [[26 marzo]] [[1901]], viene nominato, per Roma, Delegato dell'Unione Pedestre Italiana. |
Il padre Simone aveva inculcato in Arturo i valori risorgimentali che lo avevano visto protagonista. Statura: m 1,60, colorito: roseo, capelli: rossi, lisci, occhi: grigi. Professione: ragioniere, N. matricola 2759 della leva [[1874]]. Soldato di leva 3^ categoria del distretto di Roma. In congedo dal [[3 ottobre]] [[1894]]. E' stato allievo ufficiale nel Reggimento di Cavalleria Catania e poi sottotenente nei cavalleggeri di Monferrato. Fino al [[1909]] lavorò in varie ditte, ma l'attività sportiva fu continua e densa di successi. Sin dalla prima giovinezza si dedicò all'agonismo nel campo dell'atletica leggera, il nuoto e il canottaggio. Nel [[1899]] su un armo pesante compì un raid remiero da Roma ad Anzio, 80 km, in venti ore. Nuotatore provetto, sebbene gli amici lo chiamassero scherzosamente con il soprannome di "Piombo", partecipò a molti "cimenti invernali". Con la maglia della Lazio batte il record italiano sui 100 km di marcia il [[6 maggio]] [[1900]]. Il [[26 marzo]] [[1901]], viene nominato, per Roma, Delegato dell'Unione Pedestre Italiana. |
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Conquistò il titolo Italiano di Marcia nei 10.000 m nel [[1907]] con il tempo di 48'48"0, primo italiano a fregiarsi di questo primato. Stabilì il record italiano nella marcia dei 1500 m impiegando 6 minuti e 48 secondi. Diede impulso al turismo sportivo partecipando a numerosi "Audax". Nel marzo [[1901]] fu eletto come delegato dell'Audax di Roma. Nella Lazio, fu uno dei nove Fondatori, giocò in porta e all'ala destra. Con i |
Conquistò il titolo Italiano di Marcia nei 10.000 m nel [[1907]] con il tempo di 48'48"0, primo italiano a fregiarsi di questo primato. Stabilì il record italiano nella marcia dei 1500 m impiegando 6 minuti e 48 secondi. Diede impulso al turismo sportivo partecipando a numerosi "Audax". Partecipò con successo alla marcia ufficiale dell'Audax di Km 75 del [[23 aprile]] [[1900]]. Nel marzo [[1901]] fu eletto come delegato dell'Audax di Roma. Nella Lazio, fu uno dei nove Fondatori, giocò in porta e all'ala destra. Con i Laziali praticò anche la nascente Pallanuoto e la Lotta in cui militò nei pesi leggeri. Si dedicò anche alla Scherma (fu allievo del maestro Greco), all'Equitazione, alla Scherma equestre e alla Ginnastica con il maestro Tifi. Nel frattempo si era laureato in Giurisprudenza. Arturo Balestrieri fondò anche la Società Sportiva Virtus alla fine del [[1903]] insieme ad altri soci dissidenti della Lazio quali [[Mesones Alberto|Mesones]], [[Venarucci Carlo|Venarucci]], [[Monarchi Ugo|Monarchi]] e [[Zanchi Carlo|Zanchi]] che, a causa dell'accesa rivalità sportiva tra soci che non intaccò, però, in alcun modo il loro amore per la società biancoceleste, avevano abbandonato la Lazio. '''(vedi Nota 1).''' |
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Dopo un trasferimento a Genova nel [[1908]], cominciò a collaborare con una serie di periodici sportivi tra cui il quindicinale "Lo Sport Illustrato" e la [[Gazzetta dello Sport]]. Inoltre fu giudice di gara ed arbitro internazionale di boxe. In questa veste arbitrò numerosi match di alto livello e tra il [[1912]] e il [[1920]] venne considerato il migliore arbitro italiano. Scrisse anche un manuale sull'allenamento podistico che ebbe un notevole successo e un altro sul nuoto. E' stato vicepresidente della Federazione di Atletica. Fu il primo che tradusse dall'Inglese un libro sulla Pallacanestro, facendo conoscere questo sport in Italia. Uomo generoso e disponibile verso tutti fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valor Civile per aver tratto in salvo un aspirante suicida nelle acque del Tevere. Ciò risulta nella Gazzetta Ufficiale del [[13 marzo]] [[1900]]. Secondo alcune fonti ottenne anche una Medaglia d'Argento per un altro salvataggio effettuato nel 1898. |
Dopo un trasferimento a Genova nel [[1908]], cominciò a collaborare con una serie di periodici sportivi tra cui il quindicinale "Lo Sport Illustrato" e la [[Gazzetta dello Sport]]. Inoltre fu giudice di gara ed arbitro internazionale di boxe. In questa veste arbitrò numerosi match di alto livello e tra il [[1912]] e il [[1920]] venne considerato il migliore arbitro italiano. Scrisse anche un manuale sull'allenamento podistico che ebbe un notevole successo e un altro sul nuoto. E' stato vicepresidente della Federazione di Atletica. Fu il primo che tradusse dall'Inglese un libro sulla Pallacanestro, facendo conoscere questo sport in Italia. Uomo generoso e disponibile verso tutti fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valor Civile per aver tratto in salvo un aspirante suicida nelle acque del Tevere. Ciò risulta nella Gazzetta Ufficiale del [[13 marzo]] [[1900]]. Secondo alcune fonti ottenne anche una Medaglia d'Argento per un altro salvataggio effettuato nel 1898. Quel che è certo è che, come riporta "Il Popolo Romano" del 20 luglio 1895 pag. 3, insieme al suo amico Scarapecchia Antonio, salvò due impiegati postali che avevano tentato di suicidarsi nelle Tevere all'altezza di Ponte Margherita. |
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Lasciata l'attività agonistica Balestrieri si dedicò al giornalismo. Entrò nella redazione della "Gazzetta dello Sport", chiamato da Tullio Morgagni, e a "Sport Illustrato". Contemporaneamente ricoprì importanti cariche federali e fu tra i fondatori della Federazione Italiana Pallacanestro. Dal [[1912]] al [[1927]] fu arbitro di pugilato e svolse il ruolo di dinamometrista internazionale alle Olimpiadi di Parigi. Scrisse libri fondamentali sul Podismo e sul Nuoto. Come giornalista seguì per la "[[Gazzetta dello Sport]]" le Olimpiadi di Stoccolma, Anversa, Parigi e Amsterdam. Nel [[1934]] lasciò la "rosea" e si ritirò a vita privata stabilendosi ad Albissola sul Mar Ligure di ponente. Alla fine degli anni trenta si trasferì nella città di Cremona dove si spense il [[31 gennaio]] [[1945]] lasciando la moglie Regina e i figli Enrico e Rina. La sua morte restò pressoché ignorata. Non aveva condiviso, in nome della sua visione liberale, l'ideologia di regime. |
Lasciata l'attività agonistica nel [[1910]], Balestrieri si dedicò al giornalismo. Entrò nella redazione della "Gazzetta dello Sport", chiamato da Tullio Morgagni, e a "Sport Illustrato". Contemporaneamente ricoprì importanti cariche federali e fu tra i fondatori della Federazione Italiana Pallacanestro. Dal [[1912]] al [[1927]] fu arbitro di pugilato e svolse il ruolo di dinamometrista internazionale alle Olimpiadi di Parigi. Scrisse libri fondamentali sul Podismo e sul Nuoto. Come giornalista seguì per la "[[Gazzetta dello Sport]]" le Olimpiadi di Stoccolma, Anversa, Parigi e Amsterdam. Nel [[1934]] lasciò la "rosea" e si ritirò a vita privata stabilendosi ad Albissola sul Mar Ligure di ponente. Alla fine degli anni trenta si trasferì nella città di Cremona dove si spense il [[31 gennaio]] [[1945]] lasciando la moglie Regina e i figli Enrico e Rina. La sua morte restò pressoché ignorata. Non aveva condiviso, in nome della sua visione liberale, l'ideologia di regime. |
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File:abora.jpg|Arturo Balestrieri il 27 dicembre 1906. Con la maglia della Virtus vince una gara sull'ora di marcia a Villa Umberto I battendo avversari venuti a Roma da tutta Italia |
File:abora.jpg|Arturo Balestrieri il 27 dicembre 1906. Con la maglia della Virtus vince una gara sull'ora di marcia a Villa Umberto I battendo avversari venuti a Roma da tutta Italia |
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Image:Balestrieri3.jpg|Arturo Balestrieri |
Image:Balestrieri3.jpg|Arturo Balestrieri |
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Immagine:ABalestrieri 30set1907GDS.jpg|Un breve articolo su Arturo Balestrieri tratto |
Immagine:ABalestrieri 30set1907GDS.jpg|Un breve articolo su Arturo Balestrieri tratto da La Gazzetta dello Sport del 30 settembre 1907 |
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Immagine:21dic1908GDS_Balestrieri.jpg|Un articolo su Arturo Balestrieri tratto |
Immagine:21dic1908GDS_Balestrieri.jpg|Un articolo su Arturo Balestrieri tratto da La Gazzetta dello Sport del 21 dicembre 1908 |
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File:bale.jpg|La Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 1900 |
File:bale.jpg|La Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 1900 |
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image:Balestrieri.jpg|Arturo Balestrieri scrive questo articolo sulla marcia su "Lo Sport Illustrato" del [[1913]], citando [[Bigiarelli Luigi|Bigiarelli]] |
image:Balestrieri.jpg|Arturo Balestrieri scrive questo articolo sulla marcia su "Lo Sport Illustrato" del [[1913]], citando [[Bigiarelli Luigi|Bigiarelli]] |
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image:Balestrieri palmares.jpg|Il palmarès di Balestrieri dalla Stampa Sportiva del 1902 |
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image:Balestrieri nuoto.jpg|Da "Lo Sport Illustrato" del [[1913]] un articolo sul nuoto a firma di Balestrieri |
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Immagine:17ago1906GDS Balestrieri.jpg|Da La Gazzetta dello Sport del 17 agosto 1906 |
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file:18aprile1913.jpg| Un articolo di Balestrieri sulla Stampa Sportiva del 18/4/1913 |
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file:30ottobre1915.jpg|Un articolo di Balestrieri sulla Stampa Sportiva del 30/10/1915 |
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file:artbal1915.jpg|Dalla Stampa Sportiva: un articolo di Balestrieri del 28/2/1915 |
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file:basket_balestrieri.jpg|Da Sport Illustrato, un articolo di Balestrieri sul Basket nel 1933 |
file:basket_balestrieri.jpg|Da Sport Illustrato, un articolo di Balestrieri sul Basket nel 1933 |
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file:28giu27.jpg|La prima notizia su Balestrieri in un giornale di Cremona. Qui è organizzatore di un evento sportivo. <BR> (Da "Il Regime Fascista" del 28 giugno 1927) |
file:28giu27.jpg|La prima notizia su Balestrieri in un giornale di Cremona. Qui è organizzatore di un evento sportivo. <BR> (Da "Il Regime Fascista" del 28 giugno 1927) |
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file:Balestrieri31.jpg|Arturo Balestrieri inviato de La Gazzetta dello Sport con gli azzurri del nuoto agli Europei di Parigi dell'agosto [[1931]] |
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file:libribalestrieri.jpg|Pubblicità dei libri di Balestrieri editi da La Gazzetta dello Sport |
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file:Balepensione34.jpg|Il saluto della redazione della Gazzetta a Balestrieri andato in pensione, ottobre 1934 |
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file:necrologio_balestrieri.jpg|L'annuncio della morte di Arturo Balestrieri sul quoditiano "Il Regime Fascista" di Cremona |
file:necrologio_balestrieri.jpg|L'annuncio della morte di Arturo Balestrieri sul quoditiano "Il Regime Fascista" di Cremona |
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File:artur.jpg|Dopo la morte di Arturo la "Gazzetta dello Sport" organizza un trofeo in suo onore. E' il 1946 |
File:artur.jpg|Dopo la morte di Arturo la "Gazzetta dello Sport" organizza un trofeo in suo onore. E' il 1946 |
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Arturo Balestrieri è uno dei fondatori della Lazio. Nato a Roma il 1 marzo 1874 in Vicolo del Giglio d'Oro n. 25, da Simone e Regina Levi, scompare a Cremona il 31 gennaio 1945.
Il padre Simone aveva inculcato in Arturo i valori risorgimentali che lo avevano visto protagonista. Statura: m 1,60, colorito: roseo, capelli: rossi, lisci, occhi: grigi. Professione: ragioniere, N. matricola 2759 della leva 1874. Soldato di leva 3^ categoria del distretto di Roma. In congedo dal 3 ottobre 1894. E' stato allievo ufficiale nel Reggimento di Cavalleria Catania e poi sottotenente nei cavalleggeri di Monferrato. Fino al 1909 lavorò in varie ditte, ma l'attività sportiva fu continua e densa di successi. Sin dalla prima giovinezza si dedicò all'agonismo nel campo dell'atletica leggera, il nuoto e il canottaggio. Nel 1899 su un armo pesante compì un raid remiero da Roma ad Anzio, 80 km, in venti ore. Nuotatore provetto, sebbene gli amici lo chiamassero scherzosamente con il soprannome di "Piombo", partecipò a molti "cimenti invernali". Con la maglia della Lazio batte il record italiano sui 100 km di marcia il 6 maggio 1900. Il 26 marzo 1901, viene nominato, per Roma, Delegato dell'Unione Pedestre Italiana.
Conquistò il titolo Italiano di Marcia nei 10.000 m nel 1907 con il tempo di 48'48"0, primo italiano a fregiarsi di questo primato. Stabilì il record italiano nella marcia dei 1500 m impiegando 6 minuti e 48 secondi. Diede impulso al turismo sportivo partecipando a numerosi "Audax". Partecipò con successo alla marcia ufficiale dell'Audax di Km 75 del 23 aprile 1900. Nel marzo 1901 fu eletto come delegato dell'Audax di Roma. Nella Lazio, fu uno dei nove Fondatori, giocò in porta e all'ala destra. Con i Laziali praticò anche la nascente Pallanuoto e la Lotta in cui militò nei pesi leggeri. Si dedicò anche alla Scherma (fu allievo del maestro Greco), all'Equitazione, alla Scherma equestre e alla Ginnastica con il maestro Tifi. Nel frattempo si era laureato in Giurisprudenza. Arturo Balestrieri fondò anche la Società Sportiva Virtus alla fine del 1903 insieme ad altri soci dissidenti della Lazio quali Mesones, Venarucci, Monarchi e Zanchi che, a causa dell'accesa rivalità sportiva tra soci che non intaccò, però, in alcun modo il loro amore per la società biancoceleste, avevano abbandonato la Lazio. (vedi Nota 1).
Dopo un trasferimento a Genova nel 1908, cominciò a collaborare con una serie di periodici sportivi tra cui il quindicinale "Lo Sport Illustrato" e la La Gazzetta Dello Sport. Inoltre fu giudice di gara ed arbitro internazionale di boxe. In questa veste arbitrò numerosi match di alto livello e tra il 1912 e il 1920 venne considerato il migliore arbitro italiano. Scrisse anche un manuale sull'allenamento podistico che ebbe un notevole successo e un altro sul nuoto. E' stato vicepresidente della Federazione di Atletica. Fu il primo che tradusse dall'Inglese un libro sulla Pallacanestro, facendo conoscere questo sport in Italia. Uomo generoso e disponibile verso tutti fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valor Civile per aver tratto in salvo un aspirante suicida nelle acque del Tevere. Ciò risulta nella Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 1900. Secondo alcune fonti ottenne anche una Medaglia d'Argento per un altro salvataggio effettuato nel 1898. Quel che è certo è che, come riporta "Il Popolo Romano" del 20 luglio 1895 pag. 3, insieme al suo amico Scarapecchia Antonio, salvò due impiegati postali che avevano tentato di suicidarsi nelle Tevere all'altezza di Ponte Margherita.
Lasciata l'attività agonistica nel 1910, Balestrieri si dedicò al giornalismo. Entrò nella redazione della "Gazzetta dello Sport", chiamato da Tullio Morgagni, e a "Sport Illustrato". Contemporaneamente ricoprì importanti cariche federali e fu tra i fondatori della Federazione Italiana Pallacanestro. Dal 1912 al 1927 fu arbitro di pugilato e svolse il ruolo di dinamometrista internazionale alle Olimpiadi di Parigi. Scrisse libri fondamentali sul Podismo e sul Nuoto. Come giornalista seguì per la "La Gazzetta Dello Sport" le Olimpiadi di Stoccolma, Anversa, Parigi e Amsterdam. Nel 1934 lasciò la "rosea" e si ritirò a vita privata stabilendosi ad Albissola sul Mar Ligure di ponente. Alla fine degli anni trenta si trasferì nella città di Cremona dove si spense il 31 gennaio 1945 lasciando la moglie Regina e i figli Enrico e Rina. La sua morte restò pressoché ignorata. Non aveva condiviso, in nome della sua visione liberale, l'ideologia di regime.
Nota (1): Il fatto che alla fine del 1903 Balestrieri fondi la Virtus, insieme ad altri soci laziali, non esclude che abbia seguitato a gareggiare o a svolgere incarichi dirigenziali con la Lazio. Nessun regolamento lo vietava. Ad esempio pionieri come Zangrilli, Giuseppe e Alberto Canalini ecc., pur iscrivendosi ad altre società, gareggiarono molto spesso con i colori biancocelesti.
- Galleria di immagini
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"Il Messaggero" del 9 maggio 1899 racconta il salvataggio, da parte di Arturo Balestrieri, di un uomo che aveva tentato il suicidio nel Tevere. Per questo episodio Arturo fu premiato con una Medaglia di Bronzo al Valor Civile
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Arturo Balestrieri, seduto a sinistra, in veste di arbitro federale di pugilato, assiste alla firma del contratto per l’incontro Boine-Pilotta valido per il titolo italiano dei pesi massimi. Boine sta firmando, mentre Pilotta assiste in piedi a sinistra. L’incontro si svolse a Milano il 23 dicembre 1913 e vide la vittoria di Pilotta dopo un incontro violentissimo. Il 28 gennaio 1914 Boine, per i postumi dei colpi ricevuti e per una forma di tifo, si spense. Balestrieri, arbitro dell’incontro, scrisse: “L’’ultimo violento affondo di Pilotta, se non uccise un corpo, però, uccise un’anima ed una gloria”.
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Il match valido per il campionato italiano tra Erminio Spalla ed Eugenio Pilotta svoltosi al Velodromo Sempione di Milano il 5 settembre 1920 e vinto da Spalla per k.o. al 4° round. L'arbitro è Arturo Balestrieri
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Un altro momento della sfida tra Spalla e Pilotta. Quest'ultimo è a terra
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Arturo Balestrieri arbitra il match Piacentini-Cervis dei Campionati Italiani Fai disputati a Sanremo nel gennaio 1915
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Arturo Balestrieri il 27 dicembre 1906. Con la maglia della Virtus vince una gara sull'ora di marcia a Villa Umberto I battendo avversari venuti a Roma da tutta Italia
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Arturo Balestrieri
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Arturo Balestrieri nel 1907
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Un breve articolo su Arturo Balestrieri tratto da La Gazzetta dello Sport del 30 settembre 1907
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Un articolo su Arturo Balestrieri tratto da La Gazzetta dello Sport del 21 dicembre 1908
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La Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 1900
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Arturo Balestrieri scrive questo articolo sulla marcia su "Lo Sport Illustrato" del 1913, citando Bigiarelli
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Il palmarès di Balestrieri dalla Stampa Sportiva del 1902
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Da "Lo Sport Illustrato" del 1913 un articolo sul nuoto a firma di Balestrieri
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Da La Gazzetta dello Sport del 17 agosto 1906
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Un articolo di Balestrieri sulla Stampa Sportiva del 18/4/1913
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Un articolo di Balestrieri sulla Stampa Sportiva del 30/10/1915
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Dalla Stampa Sportiva: un articolo di Balestrieri del 28/2/1915
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Da Sport Illustrato, un articolo di Balestrieri sul Basket nel 1933
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...corredato con foto di Balestrieri stesso.
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Nemmeno quattro mesi dopo la fondazione, è il 6 maggio 1900, Balestrieri già batte record di podismo
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Balestrieri vinse le prime tre edizioni del Giro di Roma di Marcia
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La prima notizia su Balestrieri in un giornale di Cremona. Qui è organizzatore di un evento sportivo.
(Da "Il Regime Fascista" del 28 giugno 1927) -
Arturo Balestrieri inviato de La Gazzetta dello Sport con gli azzurri del nuoto agli Europei di Parigi dell'agosto 1931
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Pubblicità dei libri di Balestrieri editi da La Gazzetta dello Sport
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Un'onorificenza per Balestrieri nel 1931
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Il saluto della redazione della Gazzetta a Balestrieri andato in pensione, ottobre 1934
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L'annuncio della morte di Arturo Balestrieri sul quoditiano "Il Regime Fascista" di Cremona
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Il "coccodrillo" de La Gazzetta dello Sport
(Gent.conc. Erika Balestrieri) -
Il ricordo de La Gazzetta dello Sport nel 1955
(Gent.conc. Erika Balestrieri) -
Articolo del 1916 su Lo Sport Illustrato e la Guerra
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Dopo la morte di Arturo la "Gazzetta dello Sport" organizza un trofeo in suo onore. E' il 1946
LazioWiki per i Fondatori
LazioWiki, proseguendo la sua incessante opera di ricerca che l'ha portata a individuare per prima le tombe di otto dei nove Fondatori, il giorno 4 gennaio 2012, dopo aver svolto per oltre due anni rigorose e complesse indagini, si è recata a Cremona dove ha finalmente individuato la tomba di Arturo Balestrieri. La tomba è abbandonata, priva della luce perpetua e di fiori. LazioWiki, che vuole dedicare la sua scoperta a tutti i sostenitori della Lazio, ha posto dei fiori biancocelesti in segno di rispettoso e commosso omaggio al Fondatore Arturo Balestrieri.
► La scheda di Erika Balestrieri, nipote di Arturo Balestrieri
► La gara Lazio-Sampdoria 2-2 dell'8 dicembre 2018 ed il piccolo Lorenzo G, pronipote di Arturo Balestrieri
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