Arce Dionisio: differenze tra le versioni
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Centravanti, nato a San Juan Bautista de las Misiones (Paraguay) il [[14 giugno]] [[1927]] (o il [[12 giugno]] [[1927]], secondo quanto riportato su un permesso di soggiorno in Brasile rilasciatogli nel [[1949]]), deceduto a Bracciano (RM) il [[5 novembre]] [[2000]]. |
Centravanti, nato a San Juan Bautista de las Misiones (Paraguay) il [[14 giugno]] [[1927]] (o il [[12 giugno]] [[1927]], secondo quanto riportato su un permesso di soggiorno in Brasile rilasciatogli nel [[1949]]), deceduto a Bracciano (RM) il [[5 novembre]] [[2000]]. |
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Acquistato nel dicembre [[1949]] dallo Sporting Luqueno con cui ha vinto la classifica cannonieri e i cui tifosi bloccano le strade per impedirgli di partire per l'Italia, gioca nella Lazio nelle stagioni [[1949/50]] e [[1950/51]]. Carattere indisciplinato ed irrequieto è dotato di grande velocità, molta tecnica e uno scatto esplosivo. Gli aspetti comportamentali ne condizionano la carriera. Ad esempio viene squalificato per cinque giornate per aver scagliato una pallonata in faccia all'arbitro Massai il [[22 ottobre]] [[1950]] nel corso della [[Domenica 22 ottobre 1950 - Roma, stadio Torino - Lazio-Sampdoria 2-2|gara]] contro la [[Sampdoria]]. |
Acquistato nel dicembre [[1949]] dallo Sporting Luqueno con cui ha vinto la classifica cannonieri e i cui tifosi bloccano le strade per impedirgli di partire per l'Italia, gioca nella Lazio nelle stagioni [[1949/50]] e [[1950/51]]. Carattere indisciplinato ed irrequieto è dotato di grande velocità, molta tecnica e uno scatto esplosivo. Gli aspetti comportamentali ne condizionano la carriera. Ad esempio viene squalificato per cinque giornate per aver scagliato una pallonata in faccia all'arbitro Massai il [[22 ottobre]] [[1950]] nel corso della [[Domenica 22 ottobre 1950 - Roma, stadio Torino - Lazio-Sampdoria 2-2|gara]] contro la [[Sampdoria]]. Geloso del dualismo con [[Hofling Norbert|Norbert Hofling]], alla fine viene ceduto dal presidente [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] al [[Napoli SSC|Napoli]] nel [[campionato]] [[1951/52]]. In una intervista di quel tempo l'allenatore laziale [[Sperone Mario|Mario Sperone]] afferma: ''"Il giocatore è tecnicamente interessante, ha delle qualità ma stenta ad ambientarsi"''. Con la Lazio ottiene 28 presenze e 9 reti. Nelle fila partenopee gioca 12 gare con due reti. Nel [[1952/53]] passa alla [[Sampdoria]] dove è in campo solo 5 volte. |
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Geloso del dualismo con [[Hofling Norbert|Norbert Hofling]], alla fine viene ceduto dal presidente [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] al [[Napoli SSC|Napoli]] nel [[campionato]] [[1951/52]]. In una intervista di quel tempo l'allenatore laziale [[Sperone Mario|Mario Sperone]] afferma: ''"Il giocatore è tecnicamente interessante, ha delle qualità ma stenta ad ambientarsi"''. Con la Lazio ottiene 28 presenze e 9 reti. Nelle file partenopee gioca 12 gare con due reti. Nel [[1952/53]] passa alla [[Sampdoria]] dove è in campo solo 5 volte. |
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Le sue stagioni migliori le passa a Novara dove gioca per tre stagioni sommando 71 gare per complessivi 22 reti e dove trova il grande [[Piola Silvio|Silvio Piola]] che ne comprende e ne smussa il carattere bizzoso. Nel [[1956/57]] passa al [[Torino]] dove in tre stagioni gioca 69 gare segnando 19 reti. Nel [[1959/60]] veste la maglia del [[Palermo]] e gioca 22 partite segnando 3 reti. L'anno seguente è ancora con i rosanero in [[Serie B]] dove disputa solo 5 incontri. L'ultimo anno di calcio professionistico lo vede a Ferrara dove nella [[Spal]] non compare mai in formazione. |
Le sue stagioni migliori le passa a Novara dove gioca per tre stagioni sommando 71 gare per complessivi 22 reti e dove trova il grande [[Piola Silvio|Silvio Piola]] che ne comprende e ne smussa il carattere bizzoso. Nel [[1956/57]] passa al [[Torino]] dove in tre stagioni gioca 69 gare segnando 19 reti. Nel [[1959/60]] veste la maglia del [[Palermo]] e gioca 22 partite segnando 3 reti. L'anno seguente è ancora con i rosanero in [[Serie B]] dove disputa solo 5 incontri. L'ultimo anno di calcio professionistico lo vede a Ferrara dove nella [[Spal]] non compare mai in formazione. |
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image:Arce_Novara.jpg|Dionisio Arce con la maglia del Novara |
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Immagine:Arce figu.jpg|Una figurina di Arce nel Novara |
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Immagine:Arce figurina.jpg|La figurina Lavazza di Arce |
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Immagine:Arce figurina retro.jpg|La descrizione di Arce |
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File:ArceCalcioIllustrato.jpg|Da "Il Calcio Illustrato (1955) |
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Versione attuale delle 21:25, 7 mag 2024

Centravanti, nato a San Juan Bautista de las Misiones (Paraguay) il 14 giugno 1927 (o il 12 giugno 1927, secondo quanto riportato su un permesso di soggiorno in Brasile rilasciatogli nel 1949), deceduto a Bracciano (RM) il 5 novembre 2000.
Acquistato nel dicembre 1949 dallo Sporting Luqueno con cui ha vinto la classifica cannonieri e i cui tifosi bloccano le strade per impedirgli di partire per l'Italia, gioca nella Lazio nelle stagioni 1949/50 e 1950/51. Carattere indisciplinato ed irrequieto è dotato di grande velocità, molta tecnica e uno scatto esplosivo. Gli aspetti comportamentali ne condizionano la carriera. Ad esempio viene squalificato per cinque giornate per aver scagliato una pallonata in faccia all'arbitro Massai il 22 ottobre 1950 nel corso della gara contro la Sampdoria. Geloso del dualismo con Norbert Hofling, alla fine viene ceduto dal presidente Remo Zenobi al Napoli nel campionato 1951/52. In una intervista di quel tempo l'allenatore laziale Mario Sperone afferma: "Il giocatore è tecnicamente interessante, ha delle qualità ma stenta ad ambientarsi". Con la Lazio ottiene 28 presenze e 9 reti. Nelle fila partenopee gioca 12 gare con due reti. Nel 1952/53 passa alla Sampdoria dove è in campo solo 5 volte.
Le sue stagioni migliori le passa a Novara dove gioca per tre stagioni sommando 71 gare per complessivi 22 reti e dove trova il grande Silvio Piola che ne comprende e ne smussa il carattere bizzoso. Nel 1956/57 passa al Torino AC dove in tre stagioni gioca 69 gare segnando 19 reti. Nel 1959/60 veste la maglia del Palermo e gioca 22 partite segnando 3 reti. L'anno seguente è ancora con i rosanero in Serie B dove disputa solo 5 incontri. L'ultimo anno di calcio professionistico lo vede a Ferrara dove nella Spal non compare mai in formazione.
Dopo l'attività calcistica aprirà un esercizio commerciale a Bracciano (Roma) e collaborerà con il Presidente della squadra locale per organizzare il "Torneo dei Rioni" in cui fungerà anche da allenatore-giocatore. Allena il Tuscania (1977/78 ed inizi degli anni '80), Cerveteri, Montespaccato. Negli anni precedenti alla sua scomparsa, avvenuta il 5 novembre del 2000, ha allenato squadre giovanili nella provincia di Roma, portando nella stagione 1990/91 la squadra Giovanissimi della Polisportiva G. Castello alla vittoria del proprio girone nel campionato provinciale. Inoltre, spesso la domenica era presente all'Olimpico per assistere alle partite della Lazio. Il figlio Alessandro (classe 1965) ha militato nelle giovanili della Lazio tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80.
Palmares
1
Trofeo Teresa Herrera 1950
- Galleria di immagini
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Alcuni primi piani di Arce
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Dionisio Arce
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Dionisio Arce
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Dionisio Arce
-
Il calciatore in posa
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Sempre in tenuta da gioco
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Dionisio con Mario Sperone
-
Ancora Dionisio e l'allenatore biancoceleste
-
Assieme a Flamini nel 1949
-
Dionisio Arce con la maglia del Novara
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In azione con il Talmone Torino
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In una formazione Vecchie Glorie della Lazio
-
Dionisio Arce porta alla vittoria del proprio girone i giovanissimi della G. Castello
- Figurine
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Una figurina di Arce nel Novara
-
La figurina Lavazza di Arce
- Rassegna stampa
-
Il giocatore col presidente Zenobi
-
Il giorno dell'esordio con la Lazio
-
La descrizione di Arce
-
Da "Il Calcio Illustrato" (1955)
- Documenti
-
Un permesso di soggiorno in Brasile di Dionisio Arce
► Dicembre 1949: l'arrivo di Dionisio Arce alla Lazio
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