Ghedin Pietro: differenze tra le versioni
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Cresciuto al [[Venezia]], Ghedin è acquistato dalla [[Fiorentina]] nel [[1970]]. In Toscana colleziona appena 4 presenze in due [[Campionato|campionati]]. Dopo un paio di stagioni in [[serie B]] al [[Catania]] torna alla [[Fiorentina]]. La Lazio lo acquista nell'autunno [[1974]] e subito parte titolare al posto di [[Petrelli Sergio|Sergio Petrelli]]. E' assieme a [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]] la sera del [[18 gennaio]] [[1977]], quando il centrocampista viene scambiato per un rapinatore e ucciso davanti agli occhi di Pietro. Ghedin ha solo la prontezza di alzare le mani: questo gesto gli evita di fare la stessa fine del compagno di squadra. I due erano amici e a volte passavano qualche serata assieme. Ghedin resta alla Lazio sino al [[1979]], per poi essere ceduto al [[Pescara]]. Rientra a Roma nella stagione [[1980/81]]. In quella seguente, dopo aver comunque svolto la preparazione con la Lazio, Ghedin passa alla [[Pistoiese]]. Resta con gli arancioni due anni. In seguito milita nei ranghi di Vigor Senigallia e [[Siena]], dove chiude la carriera nel [[1985]]. A Roma l'ex difensore ha collezionato 89 gare in [[Campionato]], 17 in [[Coppa Italia]], 5 in [[Coppa UEFA]], 6 in [[Coppa Rappan|Coppa Rappan (Intertoto)]] e 3 nel [[Campionato Under 23|Campionato Under 23 (Riserve)]].<br> |
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Appesi gli scarpini al chiodo, Ghedin tenta l'avventura in panchina, lavorando specialmente all'interno dei quadri tecnici delle federazioni italiana e maltese. Dopo un'esperienza con l'Undedr-18 azzurra, Pietro segue le giovanili di Malta per poi assumere il ruolo di allenatore in seconda della Nazionale sotto le gestioni di Cesare Maldini, [[Zoff Dino| Dino Zoff]] e Giovanni Trapattoni. In questa veste partecipa ai maggiori tornei dedicati alle selezioni europee e mondiali. Nel [[2000]] è stato nominato Cavaliere Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica. Dal [[2005]] al [[2011]] Pietro allena la Nazionale Femminile. Tra il [[2012]] e il [[2017]] è invece commissario tecnico di Malta. Dopo aver risieduto lungamente a Roma nella zona della Balduina, nel [[2021]] si trasferisce in Tunisia. Suo figlio Riccardo è stato un discreto tennista professionista. |
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Ha allenato le giovanili a Malta ed è stato allenatore in seconda della Nazionale di Maldini ai Mondiali del [[1998]], di [[Zoff Dino|Zoff]] agli Europei del [[2000]] e di Trapattoni ai Mondiali del [[2002]] e agli Europei del [[2004]]. Nel [[2000]] è stato nominato Cavaliere Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica. Dal [[2005]] al [[2011]] ha allenato la Nazionale Femminile. Dal [[2012]] è il CT di Malta. Risiede a Roma nella zona della Balduina. Dal [[2021]] vive in Tunisia. Suo figlio Riccardo è stato un buon tennista professionista e nel maggio 2013 ha occupato la 315^ posizione nella classifica mondiale. |
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Versione attuale delle 23:20, 18 nov 2023

Difensore, nato a Scorzè (VE), il 21 novembre 1952.
Cresciuto al Venezia SSC, Ghedin è acquistato dalla Fiorentina nel 1970. In Toscana colleziona appena 4 presenze in due campionati. Dopo un paio di stagioni in serie B al Catania torna alla Fiorentina. La Lazio lo acquista nell'autunno 1974 e subito parte titolare al posto di Sergio Petrelli. E' assieme a Luciano Re Cecconi la sera del 18 gennaio 1977, quando il centrocampista viene scambiato per un rapinatore e ucciso davanti agli occhi di Pietro. Ghedin ha solo la prontezza di alzare le mani: questo gesto gli evita di fare la stessa fine del compagno di squadra. I due erano amici e a volte passavano qualche serata assieme. Ghedin resta alla Lazio sino al 1979, per poi essere ceduto al Pescara. Rientra a Roma nella stagione 1980/81. In quella seguente, dopo aver comunque svolto la preparazione con la Lazio, Ghedin passa alla Pistoiese. Resta con gli arancioni due anni. In seguito milita nei ranghi di Vigor Senigallia e Siena, dove chiude la carriera nel 1985. A Roma l'ex difensore ha collezionato 89 gare in Campionato, 17 in Coppa Italia, 5 in Coppa UEFA, 6 in Coppa Rappan (Intertoto) e 3 nel Campionato Under 23 (Riserve).
Appesi gli scarpini al chiodo, Ghedin tenta l'avventura in panchina, lavorando specialmente all'interno dei quadri tecnici delle federazioni italiana e maltese. Dopo un'esperienza con l'Undedr-18 azzurra, Pietro segue le giovanili di Malta per poi assumere il ruolo di allenatore in seconda della Nazionale sotto le gestioni di Cesare Maldini, Dino Zoff e Giovanni Trapattoni. In questa veste partecipa ai maggiori tornei dedicati alle selezioni europee e mondiali. Nel 2000 è stato nominato Cavaliere Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica. Dal 2005 al 2011 Pietro allena la Nazionale Femminile. Tra il 2012 e il 2017 è invece commissario tecnico di Malta. Dopo aver risieduto lungamente a Roma nella zona della Balduina, nel 2021 si trasferisce in Tunisia. Suo figlio Riccardo è stato un discreto tennista professionista.
- Galleria di immagini
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Un giovanissimo Pietro Ghedin a Catania
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Alla Lazio con lo Scudetto sul petto
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Un primo piano di Ghedin
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Ancora un'istantanea ai tempi della Lazio
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Ghedin in azione allo Stadio Olimpico
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Durante una partita lontano da Roma
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Pighin e Ghedin sorridenti
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Nella Pistoiese
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Allenatore federale
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Pietro c.t. di Malta
- Figurine
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Una figurina di Pietro Ghedin
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Una figurina di Pietro Ghedin
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Una figurina di Ghedin nel Pescara
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Una figurina di Ghedin nel Pescara
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