Veronici Edmondo: differenze tra le versioni

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Difensore centrale, nato a Roma, nel quartiere Testaccio, il [[6 novembre]] [[1927]] e deceduto a Roma il [[21 novembre]] [[2021]].
Difensore centrale, nato a Roma il [[6 novembre]] [[1927]] e ivi deceduto il [[21 novembre]] [[2021]].


Figlio di un ferroviere scomparso nel [[1938]]. La famiglia si trasferì alla Pineta Sacchetti ed Edmondo fu mandato in collegio dove darà prova di ottime attitudini per lo studio. Le condizioni della famiglia lo costrinsero però ad imparare un mestiere e il ragazzo divenne un bravo tornitore. Trovato lavoro all'officina Contin, veniva mandato a riattivare impianti ferroviari sotto i bombardamenti aerei. I primi calci al pallone li diede nel [[1944]] con la squadra giovanile della Pineta Sacchetti. Passò poi al Primavalle nel [[1945]] e successivamente alla S.S. Aurelia dove vinse il girone di 1^ divisione nel [[1948]]. Il maestro Walter Cruciani lo adocchiò e lo porto a giocare nella Pontina di Latina facendogli avere un impiego presso la Cassa di Risparmio di Roma. Per non rinunciare a tale impiego fu costretto a rifiutare le interessanti proposte della [[Salernitana]] in [[serie B]] e addirittura una proposta della [[Spal|SPAL]] per la [[serie A]].
Originario di Testaccio e figlio di un ferroviere scomparso nel [[1938]]. La famiglia si trasferisce alla Pineta Sacchetti: Edmondo studia in collegio, dando prova di ottime attitudini allo studio. Le precarie condizioni familiari lo costringono però a imparare presto un mestiere, diventando così un bravo tornitore. Trova lavoro all'officina ''Contin''. In tempo di guerra, Edmondo si adopera spesso a riparare gli impianti ferroviari danneggiati dai bombardamenti Alleati. Dà i primi calci al pallone nel [[1944]] con le giovanili della "Pineta Sacchetti". Nel [[1945]] passa al Primavalle e poi alla S.S. Aurelia, dove nel [[1948]] vince il girone di 1^ divisione. Il maestro Walter Cruciani prima lo adocchia poi lo porta a Latina, sistemandolo con un impiego alla Cassa di Risparmio di Roma. Per non rinunciare a un posto di lavoro sicuro e ben rimunerato, Veronici rifiuta a malincuore una interessante proposta della [[Salernitana]], allora in [[serie B]], e persino una allettante offerta della [[Spal|SPAL]], al tempo squadra del massimo campionato. Accetta invece, per motivi di vicinanza e fede calcistica, le lusinghe del presidente della Lazio[[Zenobi Remo|Remo Zenobi]]. Entra a far parte così della prima squadra a partire dalla stagione [[1949/50]]. Le ottime prove fornite in amichevole lo pongono dinanzi a un bivio: accettare di diventare un calciatore professionista oppure abbandonare definitivamente il calcio d'alto livello, mantenendo però il lavoro in banca. Veronici sceglie nuovamente la strada più sicura e torna a giocare a [[Latina]]. Nel [[1950]] passa al [[Grosseto]] in IV serie. Torna nella Capitale con la [[Romulea]] e qui rimane per cinque anni sino al [[1958]]. Edmondo abbandona il calcio giocato una prima volta, ma l'enorme passione per questo sport lo porta ad accettare presto le offerte del [[Rieti]], con cui gioca tre campionati nelle serie minori. Disputa altre due stagioni col Formia, dove militano i vecchi campioni Cardarelli, Lecis e [[Carradori Franco|Franco Carradori]]. Negli anni seguenti Veronici è a [[Fiuggi]], a Montefiascone e infine tra le fila del Paliano. Lì smette di giocare definitivamente nel [[1972]] all'età di 45 anni. Questo calciatore non ha avuto il successo che le sue indubbie qualità gli avrebbero consentito di ottenere. Veronici è vissuto al Tuscolano, da pensionato, sino alla morte.

Accettò invece, per motivi di vicinanza e per la sua fede laziale, le proposte di [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] e fece parte della rosa della prima squadra biancoceleste nella stagione [[1949/50]]. Le ottime prove fornite in diverse amichevoli lo posero di fronte ad un bivio: accettare il professionismo nella Lazio o mantenere il lavoro sicuro in banca. Scelse la seconda strada e tornò al [[Latina]]. Nel [[1950/51]] passò al [[Grosseto]] in IV serie. Lo chiamò di nuovo a Roma la [[Romulea]] e in questa società rimase per 5 anni fino al [[1958]]. Abbandonò il calcio ma l'enorme passione per questo sport lo portò ad accettare le proposte del [[Rieti]], dove rimase tre anni e addirittura a giocare per altri due anni nel Formia dove trovò i vecchi campioni Cardarelli, Lecis e [[Carradori Franco|Franco Carradori]]. Negli anni seguenti lo troviamo nel [[Fiuggi]], nel Montefiascone e infine nel Paliano dove smette di giocare definitivamente nel [[1972]] all'età di 45 anni. Questo calciatore non ha avuto il successo che le sue ottime qualità gli avrebbero consentito di ottenere. Veronici fino alla sua scomparsa è vissuto al Tuscolano ed era pensionato.


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File:VeroniciAmadei.jpg|In marcatura su Amadei in un'amichevole tra Latina e Inter del 1948
File:VeroniciAmadei.jpg|Latina-Inter 1948: Veronici su Amadei
Immagine:Veronici.jpg|Edmondo Veronici
Immagine:EdmnodoVeronici.jpg|Un primo piano di Edmondo in biancoceleste
File:1949-50c.jpg|Con la Lazio nel 1949/50
File:1949-50c.jpg|Con la Lazio nel 1949/50
Immagine:EdmnodoVeronici.jpg
Immagine:Veronici.jpg|In posa prima di una partita
File:VeroniciCassaRisparmio.jpg|Con la maglia della Rappresentativa Cassa di Risparmio di Roma
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Immagine:Veronici_a.jpg|Anziano
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Versione attuale delle 12:39, 2 set 2024

Edmondo Veronici

Difensore centrale, nato a Roma il 6 novembre 1927 e ivi deceduto il 21 novembre 2021.

Originario di Testaccio e figlio di un ferroviere scomparso nel 1938. La famiglia si trasferisce alla Pineta Sacchetti: Edmondo studia in collegio, dando prova di ottime attitudini allo studio. Le precarie condizioni familiari lo costringono però a imparare presto un mestiere, diventando così un bravo tornitore. Trova lavoro all'officina Contin. In tempo di guerra, Edmondo si adopera spesso a riparare gli impianti ferroviari danneggiati dai bombardamenti Alleati. Dà i primi calci al pallone nel 1944 con le giovanili della "Pineta Sacchetti". Nel 1945 passa al Primavalle e poi alla S.S. Aurelia, dove nel 1948 vince il girone di 1^ divisione. Il maestro Walter Cruciani prima lo adocchia poi lo porta a Latina, sistemandolo con un impiego alla Cassa di Risparmio di Roma. Per non rinunciare a un posto di lavoro sicuro e ben rimunerato, Veronici rifiuta a malincuore una interessante proposta della Salernitana, allora in serie B, e persino una allettante offerta della SPAL, al tempo squadra del massimo campionato. Accetta invece, per motivi di vicinanza e fede calcistica, le lusinghe del presidente della LazioRemo Zenobi. Entra a far parte così della prima squadra a partire dalla stagione 1949/50. Le ottime prove fornite in amichevole lo pongono dinanzi a un bivio: accettare di diventare un calciatore professionista oppure abbandonare definitivamente il calcio d'alto livello, mantenendo però il lavoro in banca. Veronici sceglie nuovamente la strada più sicura e torna a giocare a Latina. Nel 1950 passa al Grosseto in IV serie. Torna nella Capitale con la Romulea e qui rimane per cinque anni sino al 1958. Edmondo abbandona il calcio giocato una prima volta, ma l'enorme passione per questo sport lo porta ad accettare presto le offerte del Rieti, con cui gioca tre campionati nelle serie minori. Disputa altre due stagioni col Formia, dove militano i vecchi campioni Cardarelli, Lecis e Franco Carradori. Negli anni seguenti Veronici è a Fiuggi, a Montefiascone e infine tra le fila del Paliano. Lì smette di giocare definitivamente nel 1972 all'età di 45 anni. Questo calciatore non ha avuto il successo che le sue indubbie qualità gli avrebbero consentito di ottenere. Veronici è vissuto al Tuscolano, da pensionato, sino alla morte.





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