Articolo del giorno: differenze tra le versioni

Da LazioWiki.

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
(435 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
__NOTOC__
=== '''Fortunato Ballerini''' ===
{| style="border:1px solid navy; background-color:#EFF5FF;" align=center cellspacing=5 cellpadding=5
|-
| ► ''' [[Almanacco|Consulta anche l'Almanacco]] per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio'''
|}


{{S}}
{{-}}


[[Immagine:Ballerini.jpg|thumb|left|150px|Fortunato Ballerini]]
[[File:dezucco.jpg|thumb|left|200px|Italo De Zucco]]
[[Immagine:Ballerini_F.jpg|thumb|right|Ballerini nel [[1921]]]]
[[Immagine:Dorando Pietri.jpg|thumb|left|150px|Ballerini e Dorando Pietri]]
[[Immagine:20settembre1940.jpg|thumb|left|150px|La notizia della morte di Ballerini]]


== <font color=green> 14 febbraio </font> ==
Fortunato Ballerini nasce a Sant'Angiolo (FI) il [[16 ottobre]] 1852.


=== Italo De Zucco ===
Passa alla storia per essere stato il primo vero presidente della Lazio, non considerando tale il fondatore idealista e generoso [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]] che, pur avendo avuto per primo "l'idea", ne rifiuta fin da subito il patrocinio in nome dell'uguaglianza e della fratellanza, cardini di quello spirito olimpionico che doveva unire tutti i soci sotto la bandiera bianca e celeste.


Nuotatore, nato a Roma il [[3 ottobre]] [[1915]] e deceduto a Belluno il [[14 febbraio]] [[1990]].
Così, ufficialmente, la Lazio nasce senza presidente pur essendo Bigiarelli a tutti gli effetti la guida riconosciuta di quel manipolo di giovani e promettenti atleti, figli di una borghesia che sembra essersi dimenticata di loro, incapace di offrir loro un pò di sano divertimento per perdersi in passatempi frivoli e noiosi.


Inizia con lo stile libero a quindici anni a Trieste. Nel [[1931]] fa parte della staffetta triestina 5 x 50 detentrice del primato italiano. Si allena quindi sotto la guida del giapponese Juro Horikoshi e nel [[1933]] a Roma, tesserato con la Romana Nuoto, passa al dorso. Batte due volte il primato sui 50 metri (35"5 e 34"4) e arriva secondo agli assoluti sui 100 con 1'17"8. Partecipa all'incontro internazionale Italia-Ungheria, piazzandosi primo degli italiani con 1'17"3. ► [[De Zucco Italo|Clicca qui per continuare la lettura]]
I biancocelesti, con in cuore le gesta degli Antichi Greci, concepiscono lo sport in modo assolutamente moderno, cimentandosi nel podismo, nella ginnastica, nel nuoto, nel canottaggio, nell'alpinismo, finchè, nel [[1901]], conoscono, per merito del socio del Racing Club di Parigi [[Seghettini Bruto|Bruto Seghettini]], un oggetto misterioso quanto affascinante fino ad allora mai visto a Roma: un pallone di cuoio per il gioco del calcio.


{{-}} {{-}}
In città, tra gli sportivi, è una sorta di rivoluzione e la Lazio si incarica di convocare per la prima volta un'assemblea tra soci il [[29 marzo]] [[1901]] nella quale viene approvato lo statuto sociale ed eletto presidente il cavaliere [[Pedercini Giuseppe|Giuseppe Pedercini]], persona assai stimabile ma di salute cagionevole, e vicepresidente [[Pastori Paolo|Paolo Pastori]].


[[Image:Valerio Piersigilli 3.jpg|thumb|left|200px|Valerio Piersigilli]]
La sede sociale di [[Via Valadier]] è un continuo affluire di atleti e, già a partire dal gennaio [[1901]] quando la direzione generale dell'Audax Podistico Italiano è trasferita da Milano a Roma con sede proprio in [[Via Valadier]], diventa il punto di riferimento per tutti gli Audax romani. [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]] viene eletto direttore generale dell'A.P.I., il fratello [[Bigiarelli Giacomo|Giacomo]] cassiere e Guido Annibaldi segretario.


=== Valerio Piersigilli ===
Per far fronte alle prime spese necessarie ad arredare il rustico stanzone al pianterreno di [[Via Valadier]], la Società è costretta a vendere i suoi primi trofei. Questo rappresenta un sacrilegio inconcepibile per l'idealista Bigiarelli, per il quale quelle medaglie hanno un valore spirituale insostituibile e così, amareggiato e spinto anche dall'esigenza di raggiungere il fratello emigrato in Belgio, abbandona Roma e l'Italia ma non la Lazio.


Valerio Piersigilli, nato a Roma il [[14 febbraio]] [[1973]], è stato il Presidente della [[S.S. Lazio Calcio a 5 Femminile|Lazio C5 Femminile]] nel quadriennio [[2012]]-[[2016]] durante il quale porta a casa il 5° Scudetto ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]), la Prima Coppa Italia ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]) e la Prima SuperCoppa Italiana ([[Calcio a 5 Femminile - 2014/15|2014/15]]). Nella sua seconda stagione di Presidenza, all'inizio di quella che sarà la Stagione dei Record ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]), avvia con tutto lo staff dirigenziale un progetto di alta caratura ingaggiando anche alcune delle migliori giocatrici del momento, sia italiane che straniere, e i risultati non tardono ad arrivare. ► [[Piersigilli Valerio|Clicca qui per continuare la lettura]]
Continuerà a correre con i suoi colori e ad onorarli di fronte al pubblico di tutto il mondo. "Orfani" della loro guida spirituale e con, sulla carta, un presidente poco presente per le cattive condizioni di salute, i soci si organizzano soprattutto intorno alle personalità dei Fondatori. Il [[20 ottobre]] [[1902]] il destino della Lazio si incrocia con quello di un ironico e romantico personaggio e nessuno immagina che quest'uomo di mezza età, presentatosi in abiti borghesi ed ombrello al braccio a disputare una marcia di 100 km indetta dall'Audax, diventerà una pietra angolare di tutta la storia laziale, a cui seppe dare fin da subito una superiorità culturale e sportiva che culminò, il [[2 giugno]] [[1921]], con il riconoscimento, per la Lazio, di Ente Morale.


{{-}} {{-}}
La bizzarra idea di percorrere 18 ore di gara vestito a quel modo, sfidando le più ovvie convenzioni, sembra essere frutto della trovata di un pazzo, soprattutto se calata nel contesto di una società ancora ottocentesca nei costumi e un pò bigotta che inseguiva il progresso ma si confortava nelle tradizioni. E' invece da sola sufficiente a delineare la forza e l'intelligenza del personaggio in questione, avvolto quasi da un'aurea di leggenda, molto più avanti della sua generazione ancora imparruccata.


[[Immagine:Giorgio Calleri.jpg|thumb|left|200px|Giorgio Calleri con il fratello Gian Marco]]
Fortunato Ballerini è un uomo dell'alta borghesia, ex Presidente e tra i fondatori della "Società Ginnastica Roma", grand'ufficiale della Corona d'Italia e capo sezione del Ministero di Grazia e di Giustizia dove non raggiungerà mai i gradi più elevati perchè sulle sue note caratteristiche vi era scritto come accezione negativa "dedito allo sport": dunque non il primo arrivato.


== <font color=green> 7 febbraio </font> ==
Non c'è da stupirsi quindi se una personalità così all'avanguardia abbia subito colpito e affascinato i Laziali, pionieri e anticipatori, nel loro piccolo, dello sport moderno. L'incontro avviene quindi nella mattina del [[20 ottobre]] [[1902]] ed è [[Masini Tito|Tito Masini]], vedendolo tagliare il traguardo come tutti gli altri concorrenti, a farsi coraggio e a presentarsi con [[Ancherani Sante|Sante Ancherani]] e [[Baccani Guido|Guido Baccani]] a Ballerini offrendogli la presidenza della Società con queste semplici parole: "Solo uno come Lei è degno di essere il presidente della Lazio".


=== Giorgio Calleri ===
Come Segretario della Federazione Ginnastica, ruolo che ricopre dal 1888 al [[1914]], deve inizialmente esimersi dall'impegno, ma ha già fatto sua la causa biancoceleste e diventa subito un podista simpatizzante della Lazio. Passano due anni e il [[25 gennaio]] [[1904]] l'assemblea dei soci lo elegge presidente; stavolta il cav. Ballerini accetta e la nomina viene festeggiata alla [[Trattoria dell'Olmo|trattoria dell'Olmo]] in via Angelica, dove il neo presidente pronuncia il suo primo discorso destando l'allegria dei convitati con un gran senso dell'umoria e dove, qualche mese più tardi, il [[24 ottobre]] [[1904]], inaugura e bacia la bandiera della Lazio donata dalla madrina [[Tobia Anna|Anna Tobia in Massa]], dal Vice presidente [[Pastori Paolo|Paolo Pastori]] e dal cassiere [[Galvagni Arnaldo|Arnaldo Galvagni]].


Dirigente, nato a Busalla (GE) nel [[1933]] e deceduto a [[Formello]] il [[7 febbraio]] [[1991]].
Sulle ali dell'entusiasmo portate da questo spirito illuminato, la giovane Lazio spicca il volo: non c'è manifestazione sportiva in cui manchi una rappresentanza biancoceleste, i premi e i trofei messi in palio diffondono la popolarità della Società che ora, grazie al suo nuovo presidente, può vantare grandi conoscenze tra le autorità politiche cittadine e nazionali.


Insieme al fratello [[Calleri Gian Marco|Gian Marco]] prese la Lazio nel [[1986]] dal gruppo finanziario di [[Chimenti Franco|Franco Chimenti]]. Proprietario di diverse imprese tra cui la più importante era la Mondialpol, entrò nel mondo del calcio nel [[1983]] con l'acquisto dell'[[Alessandria]]. ► [[Calleri Giorgio|Clicca qui per continuare la lettura]]
Eppure, tra le alte gerarchie, non tutti si dimostrano accondiscendenti con Ballerini, che viene posto di fronte all'aut-aut: o la Lazio o il Ministero. Ballerini, giocando d'astuzia, rinuncerà temporaneamente e in via del tutto formale alla presidenza, per poi riprenderla una volta ottenuta la promozione a capo divisione. Ma da lì in poi non sarà più tollerato che un uomo "dedito allo sport", come attesta una nota sulla sua cartella personale, ricopra cariche ministeriali e per questo motivo Ballerini non potrà più aspirare alla direzione generale.
Ma il suo spirito pragmatico e trascinatore non conosce ostacoli. Riceve l'incarico di trattare con il comitato olimpico internazionale l'assegnazione a Roma delle Olimpiadi del [[1908]], poi assegnate a Saint Louis, ed è tesoriere dei Comitati Italiani per le stesse Olimpiadi del [[1908]] e del [[1912]]. Nel frattempo studia scrupolosamente i libri contabili della Lazio, fino ad allora tenuti con premura dai fratelli Bigiarelli, poi ha a cuore di trovare un'altra sede sociale più ampia e accogliente trovandola in [[Via Pompeo Magno|via Pompeo Magno]].


{{-}} {{-}}
Infine, nel [[1906]], riesce a ottenere per i giovani calciatori un campo di allenamento che si rispetti, [[Parco dei Daini|Parco dei Daini]], nella verde e aristocratica villa Borghese. E' proprio qui che i pionieri del calcio romano apprendono dai seminaristi scozzesi e irlandesi, che vengono quotidianamente sfidati dalla brigata di [[Ancherani Sante|Sante Ancherani]], i primi trucchi del gioco divenendo ben presto imbattibili.


[[image:Marchetti Federico.jpg|left|200px|thumb|Federico Marchetti]]
La Lazio incanta le folle e diventa il faro di luce dello sport cittadino, sempre sotto l'ala protettrice e la spinta propulsiva del suo Presidente "dedito allo sport", che nel [[1908]] alla maratona delle Olimpiadi di Londra è immortalato da un'istantanea come l'uomo di spalle, con paglietta in testa, che sembra tendere la mano al sofferente Dorando Pietri. E' ancora Ballerini a confermarsi uomo dalle inesauribili risorse quando, nel [[1913]], in una partita amichevole contro l'[[Audace]], [[Saraceni (I) Fernando|Saraceni]] colpisce involontariamente con il pallone il volto di una nobildonna venuta ad assistere all'incontro: si tratta della moglie del prefetto di Roma Annaratone e per i laziali l'incidente significa lo sfratto da [[Parco dei Daini]].


=== Federico Marchetti ===
Quella pallonata si rivela però un colpo di fortuna perchè permetterà ai biancocelesti di ottenere dal sindaco Ernesto Nathan, per intercessione del proprio instancabile presidente, il campo della [[Stadio Rondinella - Roma|Rondinella]] nel rione Flaminio, per gli allenamenti ed il campo della [[Farnesina]] per le partite ufficiali, oltre una golena di 100 metri sul Tevere per il nuoto ed il canottaggio. Con lo scoppio della [[Prima Guerra Mondiale]] il campionato viene interrotto e la [[Stadio Rondinella - Roma|Rondinella]], su decisione di Ballerini stesso, diviene orto di guerra e apre le porte alle donne che formano la sezione femminile e assistono maternamente nei vasti locali della sede sociale, spostatasi in [[Via Vittorio Veneto, 7|Via Veneto]], i figli dei combattenti.


Portiere, nato a Bassano del Grappa (VI) il [[7 febbraio]] [[1983]].
Tutte queste iniziative benefiche sono determinanti a innalzare la Lazio al più alto rango di nobiltà quando, il [[2 giugno]] [[1921]], il regio decreto n. 907 la riconosce ''Ente Morale'' per le sue benemerenze sociali, culturali e sportive, coronando così l'immensa dedizione ai colori biancocelesti del suo presidente. Mai nella storia una società sportiva aveva ottenuto una così importante investitura che, oltre a onorarla e a distinguerla ulteriormente, le permetterà di sopravvivere, nel [[1927]], al rocambolesco tentativo di fusione delle diverse società romane, voluto da Mussolini per formare un'unica forte squadra che portasse il nome della capitale dell'impero fascista e potesse competere alla pari con le grandi squadre del nord: la [[Roma AS|Roma]].


Inizia a giocare come attaccante nelle file del Cassola e poi in quelle del Bessica in provincia di Treviso, per poi passare nelle giovanili del [[Torino]]. Nel [[campionato]] [[2002/03]] veste la maglia della [[Pro Vercelli]]. L'anno seguente si trasferisce al Crotone per poi passare al Treviso senza giocare nessuna gara. Nel [[2005]] ritorna a Vercelli - via Torino - dove disputa 13 partite. Sempre in quell'anno rimane coinvolto in un terribile incidente automobilistico da cui esce incolume miracolosamente. ► [[Marchetti Federico|Clicca qui per continuare la lettura]]
Con la fine della guerra, in seno alla Società, cominciano le prime divergenze tra Ballerini, strenuo difensore del puro dilettantismo nello sport, e altri soci e atleti più giovani capeggiati da [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] che invece intuiscono che il calcio si sta modernizzando e avviando verso il professionismo, sostenendo la necessità di stare al passo dei tempi per poter competere con le rivali.


{{-}} {{-}}
Il contrasto diventa insanabile nel [[1925]] quando i dirigenti decidono di cambiare la ragione sociale rinominando la "Società Podistica Lazio" in "Società Sportiva Lazio" per darle un connotato di "polisportività" e prepararla ad affrontare la nuova Divisione Nazionale. Così come era avvenuto per il padre fondatore [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]], per Ballerini gli ideali olimpici non possono essere messi da parte e così, arresosi di fronte alla realtà dei cambiamenti, è costretto in un gesto tanto doloroso quanto necessario: rassegnare le dimissioni per non ripudiare le proprie convinzioni.


[[File:DeCensiRenato.jpg|thumb|left|200px|Renato De Censi]]
Il marchese [[Guglielmi Giorgio|Giorgio Guglielmi]] ne raccoglie, anche se per brevissimo tempo, la pesante eredità. Finiscono così 20 anni di gloriosa presidenza durante i quali la Lazio era cresciuta in tutte le sue sezioni vantando più di 4.000 soci, riconoscendo in Ballerini il padre protettore, il maestro e l'anima pulsante di quel progetto di amicizia, generosità e fratellanza nato all'alba del secolo su una panchina di [[Piazza della Libertà]].


== <font color=green> 6 febbraio </font> ==
Egli tuttavia, nonostante l'età avanzata, continua a coltivare la sua passione sportiva e non perde mai quella caratteristica verve fantasiosa e ironica. Già nel [[1922]] aveva fondato la Roma Salus, dalla curiosa sigla "Società Astemio Longevo Universale Sanitaria". Salutista convinto, infaticabile podista, abile tiratore e giocatore di tamburello, a 81 anni si arrampica ancora sulle Dolomiti.


=== Renato De Censi ===
Dopo 88 anni la sua incredibile esistenza si spegne a Roma, rimpianta da tutti, il [[19 settembre]] [[1940]].


Difensore, nato a Roma il [[6 febbraio]] [[1893]] da Pietro e Belli Angela Eleonora, in Via di Porta San Lorenzo, 14. Mentre nell'atto di nascita si trova iscritto come De Cenzi, in tutti gli altri documenti figura come De Censi. Fu studente, come molti altri pionieri laziali, dell'Istituto Leonardo da Vinci di Roma. Fa parte della squadra riserve che in previsione del 1° [[campionato]] ufficiale della Federazione disputato tra [[1909]] e [[1910]], giocò contro la [[Juventus Roma|Juventus Romana]] e perse per 3-1 in quanto la squadra titolare riteneva di essere troppo superiore per battersi con i bianconeri. Nel [[1911]] lo si trova proprio nella [[Juventus Roma|Juventus Romana]]. Nel [[1912]] risulta tra le file della [[Pro Roma]]. ► [[De Censi Renato|Clicca qui per continuare la lettura]]


{{-}} {{-}}


[[Immagine:Biancolin.jpg|thumb|left|200px|Alessandro Biancolin]]


=== Alessandro Biancolin ===


Centravanti, nato a Roma il [[6 febbraio]] [[1938]]. Soprannominato "Pompieretto" per la somiglianza fisica con il centravanti del [[Milan]] Gunnar Nordahl.


Entra nella Lazio a 13 anni con la Leva Calcio e dopo tutta la trafila nel settore giovanile gioca con la squadra Riserve nella Stagione [[1957/58]]. Viene poi assunto dall'I.C.C.R.I. e, a causa delle norme federali che vietano ai lavoratori il tesseramento come professionisti, viene bloccato per tre anni in attesa di riottenere lo status di dilettante. ► [[Biancolin Alessandro|Clicca qui per continuare la lettura]]


{{-}} {{-}}
[[Categoria:Biografie|Ballerini, Fortunato]]

[[Categoria:Presidenti|Ballerini, Fortunato]]
[[image:Mesones3.jpg|left|200px|thumb|Alberto Mesones negli anni '20]]
[[Categoria:Pionieri|Ballerini, Fortunato]]

== <font color=green> 5 febbraio </font> ==

=== Alberto Mesones ===

Socio fondatore, nato a Roma il [[5 febbraio]] [[1882]] in Via Monserrato n. 25, figlio di Manuel Maria (diplomatico peruviano) e Maria Iacobini. Soprannominato "er poncho". Nel [[1903]], come nuotatore della R.N. Roma, giunge 3° in una gara di fondo sul Tevere. Fu uno dei Nove Fondatori e con la Lazio disputò numerose gare di nuoto e pallanuoto. Fu anche giocatore di Water Polo e capitano della R.N. Roma con la quale vinse il primo [[Campionato]] ufficioso di Pallanuoto. ► [[Mesones Alberto|Clicca qui per continuare la lettura]]

{{-}}

[[File:postig2morrone.jpg|thumb|left|200px|Juan Carlos Morrone <br> (Dono del sig. Fabrizio Postiglioni)]]

=== Giancarlo Morrone ===

Attaccante, nato a Buenos Aires (Argentina) il [[5 febbraio]] [[1941]]. Noto in Italia come Giancarlo Morrone. Detto "El Gaucho"

Di origini italiane, essendo il nonno paterno nato a San Gregorio di Ippona in provincia di Catanzaro, Juan Carlos Morrone iniziò a giocare nella Platense dove esordì in prima squadra, in [[Serie B]], a soli diciassette anni. Nella Platense rimase due anni segnando ben 46 reti. A diciannove anni non ancora compiuti, il procuratore Felix Latronico si accordò con la Lazio ed il calciatore iniziò la sua avventura italiana. L'arrivo a Roma coincise con la prima retrocessione biancoceleste nel [[1960/61]]. Era quella una Lazio povera e male organizzata e Latronico accettò di dare il giocatore in prestito gratuito per quanto era sicuro che avrebbe comunque sfondato. In quel [[Campionato]] disputò 17 gare segnando 4 reti. ► [[Morrone Juan Carlos (Giancarlo)|Clicca qui per continuare la lettura]]

{{-}}

[[Immagine:Eriksson.jpg|thumb|left|200px|Sven Goran Eriksson]]

=== Sven Goran Eriksson ===

Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il [[5 febbraio]] [[1948]].

Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel [[1977/78]] proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel [[1979]] viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un [[campionato]], due volte la Coppa di Svezia e la [[Coppa UEFA]] nel [[1982]]. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il [[Benfica]] con il quale vince due [[Scudetto|scudetti]] in due anni ed arriva in finale di [[Coppa UEFA]], perdendola contro l'[[Anderlecht]]. Reduce dalla sconfitta nella [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il Liverpool, la [[Roma AS|Roma]] gli affida la panchina. ► [[Eriksson Sven Goran|Clicca qui per continuare la lettura]]

{{-}}

[[Image:Viola Fernando.jpg|thumb|left|200px|Fernando Viola]]

=== Fernando Viola ===

Centrocampista, nato a Torrazza Piemonte (TO) il [[14 marzo]] [[1951]] e deceduto a Roma il [[5 febbraio]] [[2001]].

Esordì a 20 anni nella [[Juventus]] nel [[campionato]] [[1971/72]] quando giocò 4 partite e si trovò [[Campione d'Italia]]. Ma l'illusione di divenire protagonista con la maglia bianconera durò poco. A fine stagione fu spedito a Mantova in [[Serie B]] dove fece il titolare disputando 36 gare e segnando 2 reti. Cresciuto fisicamente e tatticamente, la [[Juventus]] se lo riprese ma, nei due [[Campionato|campionati]] seguenti, giocò solo 17 partite segnando una rete. Ceduto al [[Cagliari]], nel [[campionato]] di [[Serie A]] [[1975/76]], disputò 28 partite e mise a segno 3 reti. Venne notato da alcuni osservatori biancocelesti e fu acquistato con il consenso di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]], che tentava di ricostruire la squadra dopo i fasti dello [[Scudetto]], nella stagione [[1976/77]]. ► [[Viola Fernando|Clicca qui per continuare la lettura]]

{{-}} {{-}} {{-}}

{| style="border:1px solid navy; background-color:#EFF5FF;" align=center cellspacing=5 cellpadding=5
|-
| ► ''' [[Almanacco|Consulta anche l'Almanacco]] per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio'''
| ► <html> <a href = "#top"> Torna ad inizio pagina </a> </html>
|}

[[Categoria:Cronaca]]

Versione attuale delle 08:59, 18 giu 2017

Consulta anche l'Almanacco per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio


Italo De Zucco

14 febbraio

Italo De Zucco

Nuotatore, nato a Roma il 3 ottobre 1915 e deceduto a Belluno il 14 febbraio 1990.

Inizia con lo stile libero a quindici anni a Trieste. Nel 1931 fa parte della staffetta triestina 5 x 50 detentrice del primato italiano. Si allena quindi sotto la guida del giapponese Juro Horikoshi e nel 1933 a Roma, tesserato con la Romana Nuoto, passa al dorso. Batte due volte il primato sui 50 metri (35"5 e 34"4) e arriva secondo agli assoluti sui 100 con 1'17"8. Partecipa all'incontro internazionale Italia-Ungheria, piazzandosi primo degli italiani con 1'17"3. ► Clicca qui per continuare la lettura



Valerio Piersigilli

Valerio Piersigilli

Valerio Piersigilli, nato a Roma il 14 febbraio 1973, è stato il Presidente della Lazio C5 Femminile nel quadriennio 2012-2016 durante il quale porta a casa il 5° Scudetto (2013/14), la Prima Coppa Italia (2013/14) e la Prima SuperCoppa Italiana (2014/15). Nella sua seconda stagione di Presidenza, all'inizio di quella che sarà la Stagione dei Record (2013/14), avvia con tutto lo staff dirigenziale un progetto di alta caratura ingaggiando anche alcune delle migliori giocatrici del momento, sia italiane che straniere, e i risultati non tardono ad arrivare. ► Clicca qui per continuare la lettura



Giorgio Calleri con il fratello Gian Marco

7 febbraio

Giorgio Calleri

Dirigente, nato a Busalla (GE) nel 1933 e deceduto a Centro Sportivo di Formello il 7 febbraio 1991.

Insieme al fratello Gian Marco prese la Lazio nel 1986 dal gruppo finanziario di Franco Chimenti. Proprietario di diverse imprese tra cui la più importante era la Mondialpol, entrò nel mondo del calcio nel 1983 con l'acquisto dell'Alessandria US. ► Clicca qui per continuare la lettura



Federico Marchetti

Federico Marchetti

Portiere, nato a Bassano del Grappa (VI) il 7 febbraio 1983.

Inizia a giocare come attaccante nelle file del Cassola e poi in quelle del Bessica in provincia di Treviso, per poi passare nelle giovanili del Torino AC. Nel campionato 2002/03 veste la maglia della Pro Vercelli. L'anno seguente si trasferisce al Crotone per poi passare al Treviso senza giocare nessuna gara. Nel 2005 ritorna a Vercelli - via Torino - dove disputa 13 partite. Sempre in quell'anno rimane coinvolto in un terribile incidente automobilistico da cui esce incolume miracolosamente. ► Clicca qui per continuare la lettura



Renato De Censi

6 febbraio

Renato De Censi

Difensore, nato a Roma il 6 febbraio 1893 da Pietro e Belli Angela Eleonora, in Via di Porta San Lorenzo, 14. Mentre nell'atto di nascita si trova iscritto come De Cenzi, in tutti gli altri documenti figura come De Censi. Fu studente, come molti altri pionieri laziali, dell'Istituto Leonardo da Vinci di Roma. Fa parte della squadra riserve che in previsione del 1° campionato ufficiale della Federazione disputato tra 1909 e 1910, giocò contro la Juventus Romana e perse per 3-1 in quanto la squadra titolare riteneva di essere troppo superiore per battersi con i bianconeri. Nel 1911 lo si trova proprio nella Juventus Romana. Nel 1912 risulta tra le file della Pro Roma. ► Clicca qui per continuare la lettura



Alessandro Biancolin

Alessandro Biancolin

Centravanti, nato a Roma il 6 febbraio 1938. Soprannominato "Pompieretto" per la somiglianza fisica con il centravanti del Milan AC Gunnar Nordahl.

Entra nella Lazio a 13 anni con la Leva Calcio e dopo tutta la trafila nel settore giovanile gioca con la squadra Riserve nella Stagione 1957/58. Viene poi assunto dall'I.C.C.R.I. e, a causa delle norme federali che vietano ai lavoratori il tesseramento come professionisti, viene bloccato per tre anni in attesa di riottenere lo status di dilettante. ► Clicca qui per continuare la lettura



Alberto Mesones negli anni '20

5 febbraio

Alberto Mesones

Socio fondatore, nato a Roma il 5 febbraio 1882 in Via Monserrato n. 25, figlio di Manuel Maria (diplomatico peruviano) e Maria Iacobini. Soprannominato "er poncho". Nel 1903, come nuotatore della R.N. Roma, giunge 3° in una gara di fondo sul Tevere. Fu uno dei Nove Fondatori e con la Lazio disputò numerose gare di nuoto e pallanuoto. Fu anche giocatore di Water Polo e capitano della R.N. Roma con la quale vinse il primo Campionato ufficioso di Pallanuoto. ► Clicca qui per continuare la lettura


Juan Carlos Morrone
(Dono del sig. Fabrizio Postiglioni)

Giancarlo Morrone

Attaccante, nato a Buenos Aires (Argentina) il 5 febbraio 1941. Noto in Italia come Giancarlo Morrone. Detto "El Gaucho"

Di origini italiane, essendo il nonno paterno nato a San Gregorio di Ippona in provincia di Catanzaro, Juan Carlos Morrone iniziò a giocare nella Platense dove esordì in prima squadra, in Serie B, a soli diciassette anni. Nella Platense rimase due anni segnando ben 46 reti. A diciannove anni non ancora compiuti, il procuratore Felix Latronico si accordò con la Lazio ed il calciatore iniziò la sua avventura italiana. L'arrivo a Roma coincise con la prima retrocessione biancoceleste nel 1960/61. Era quella una Lazio povera e male organizzata e Latronico accettò di dare il giocatore in prestito gratuito per quanto era sicuro che avrebbe comunque sfondato. In quel Campionato disputò 17 gare segnando 4 reti. ► Clicca qui per continuare la lettura


Sven Goran Eriksson

Sven Goran Eriksson

Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il 5 febbraio 1948.

Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel 1977/78 proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel 1979 viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un campionato, due volte la Coppa di Svezia e la Coppa UEFA nel 1982. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il Benfica con il quale vince due scudetti in due anni ed arriva in finale di Coppa UEFA, perdendola contro l'Anderlecht. Reduce dalla sconfitta nella Coppa dei Campioni contro il Liverpool, la Roma gli affida la panchina. ► Clicca qui per continuare la lettura


Fernando Viola

Fernando Viola

Centrocampista, nato a Torrazza Piemonte (TO) il 14 marzo 1951 e deceduto a Roma il 5 febbraio 2001.

Esordì a 20 anni nella Juventus nel campionato 1971/72 quando giocò 4 partite e si trovò Campione d'Italia. Ma l'illusione di divenire protagonista con la maglia bianconera durò poco. A fine stagione fu spedito a Mantova in Serie B dove fece il titolare disputando 36 gare e segnando 2 reti. Cresciuto fisicamente e tatticamente, la Juventus se lo riprese ma, nei due campionati seguenti, giocò solo 17 partite segnando una rete. Ceduto al Cagliari, nel campionato di Serie A 1975/76, disputò 28 partite e mise a segno 3 reti. Venne notato da alcuni osservatori biancocelesti e fu acquistato con il consenso di Vinicio, che tentava di ricostruire la squadra dopo i fasti dello Scudetto, nella stagione 1976/77. ► Clicca qui per continuare la lettura




Consulta anche l'Almanacco per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio Torna ad inizio pagina