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| ► ''' [[Almanacco|Consulta anche l'Almanacco]] per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio'''
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==Biografia==
Roberto (Bob) Lovati, portiere, è nato a Cusano Milanino (MI) il [[20 luglio]] [[1927]].


[[File:dezucco.jpg|thumb|left|200px|Italo De Zucco]]


== <font color=green> 14 febbraio </font> ==
[[Immagine:Lovati5.jpg|thumb|left|150px|Roberto Lovati]]
[[Immagine:Lovati Monza.jpg|thumb|left|150px|Lovati in azione]]
[[Immagine:Lovati60.jpg|thumb|left|150px|Lovati alla Lazio]]
[[Immagine:Lovati3.jpg|thumb|left|150px|Lovati in allenamento]]
[[Immagine:Lovati4.jpg|thumb|left|150px|L'attuale Lovati]]


===Dai primi passi all'arrivo alla Lazio===
=== Italo De Zucco ===


Nuotatore, nato a Roma il [[3 ottobre]] [[1915]] e deceduto a Belluno il [[14 febbraio]] [[1990]].
Nel [[1946/47]] inizia a giocare nella squadra della sua cittadina l'U.S. Gerli del presidente Romano Augusti. In questa società, che dal [[1947/48]] si chiamerà U.S. Cusano Milanino, il giocatore rimane tre stagioni. Nel [[1949/50]] viene acquistato dal [[Pisa]] in [[Serie B]] e con i nerazzurri toscani giocherà per altre tre stagioni sommando 5 presenze nel primo anno, 18 nel secondo e 36 nel terzo.


Inizia con lo stile libero a quindici anni a Trieste. Nel [[1931]] fa parte della staffetta triestina 5 x 50 detentrice del primato italiano. Si allena quindi sotto la guida del giapponese Juro Horikoshi e nel [[1933]] a Roma, tesserato con la Romana Nuoto, passa al dorso. Batte due volte il primato sui 50 metri (35"5 e 34"4) e arriva secondo agli assoluti sui 100 con 1'17"8. Partecipa all'incontro internazionale Italia-Ungheria, piazzandosi primo degli italiani con 1'17"3. ► [[De Zucco Italo|Clicca qui per continuare la lettura]]
Nel [[1952/53]] viene comprato dal Monza Brianza, sempre in [[Serie B]], e giocherà per due stagioni per complessive 68 gare ed imponendosi come uno dei migliori portieri della categoria.


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Nell'estate del [[1954]] la Lazio, improvvidamente, cede al [[Vicenza]] il grande [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] e si appresta a disputare la nuova stagione con in porta il giovane e promettente [[De Fazio Aldo|De Fazio]] ed il vecchio [[Zibetti Giuseppe|Zibetti]], prelevato dal [[Brescia]].


[[Image:Valerio Piersigilli 3.jpg|thumb|left|200px|Valerio Piersigilli]]
[[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] e [[Vaselli Mario|Vaselli]] decidono di acquistare dal Monza Lovati per 40 milioni prestandolo, però, per un anno al [[Torino FC|Torino]], fortissimamente voluto dal nuovo allenatore granata Annibale Frossi proveniente proprio dal club brianzolo.
Non è troppo fortunata la stagione della Lazio per ciò che riguarda il portiere: De Fazio non si conferma ai livelli sperati e Zibetti è troppo anziano per dare sicurezza alla squadra. L'anno successivo, nella stagione [[1955/56]], ecco Lovati giungere finalmente nella squadra biancoceleste.


=== Valerio Piersigilli ===
===Anni biancocelesti e l'esordio in Nazionale===


Valerio Piersigilli, nato a Roma il [[14 febbraio]] [[1973]], è stato il Presidente della [[S.S. Lazio Calcio a 5 Femminile|Lazio C5 Femminile]] nel quadriennio [[2012]]-[[2016]] durante il quale porta a casa il 5° Scudetto ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]), la Prima Coppa Italia ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]) e la Prima SuperCoppa Italiana ([[Calcio a 5 Femminile - 2014/15|2014/15]]). Nella sua seconda stagione di Presidenza, all'inizio di quella che sarà la Stagione dei Record ([[Calcio a 5 Femminile - 2013/14|2013/14]]), avvia con tutto lo staff dirigenziale un progetto di alta caratura ingaggiando anche alcune delle migliori giocatrici del momento, sia italiane che straniere, e i risultati non tardono ad arrivare. ► [[Piersigilli Valerio|Clicca qui per continuare la lettura]]
La Lazio, in quel campionato, è allenata dal duo [[Copernico Roberto|Copernico]]-[[Ferrero Luigi|Ferrero]] ma a Gennaio avviene, a causa di risultati deludenti, un cambio di guida tecnica e viene preso l'inglese [[Carver Jesse|Carver]].


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I biancocelesti effettueranno una rimonta spettacolare e finiranno terzi in classifica a pari punti con l'[[Internazionale FC|Internazionale]]. E' una squadra molto forte che si avvale di giocatori come [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]], [[Bettini Lorenzo|Bettini]], [[Muccinelli Ermes|Muccinelli]], [[Sentimenti (V) Primo|Sentimenti (V)]], [[Vivolo Pasquale|Vivolo]], [[Fuin Luigi|Fuin]], [[Molino Giovanni|Molino]] e anche di Bob Lovati che disputa un campionato d'altissimo livello.


[[Immagine:Giorgio Calleri.jpg|thumb|left|200px|Giorgio Calleri con il fratello Gian Marco]]
Gioca 32 partite, saltandone solo due per infortunio in cui viene sostituito dalla riserva [[Bandini Giampiero|Bandini]]. La sua migliore prestazione è quella del [[4 aprile 1956 – Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-0|derby di ritorno]] dove è un baluardo insormontabile per i pericolosi Da Costa e Nyers.


== <font color=green> 7 febbraio </font> ==
La stagione successiva vede la conferma ad altissimi livelli del numero uno laziale che gioca tutte le partite, con [[Orlandi Nello|Orlandi]] riserva e con la Lazio, allenata ancora da Carver, splendida terza ad un solo punto dalla [[Fiorentina AC|Fiorentina]] e con la difesa meno battuta del campionato.


=== Giorgio Calleri ===
[[Foni Alfredo|Alfredo Foni]], D.T. della Nazionale, lo convoca in maglia azzurra e lo fa esordire a Roma contro l'Irlanda del Nord il [[25 aprile]] [[1957]] nelle qualificazioni ai Mondiali. L'Italia si impone per 1-0 e Bob se la cava egregiamente.


Dirigente, nato a Busalla (GE) nel [[1933]] e deceduto a [[Formello]] il [[7 febbraio]] [[1991]].
Viene confermato per la difficile trasferta di Zagabria del [[12 maggio]] (data "magica" fondamentale per la vittoria del primo [[Scudetto]] biancoceleste nel [[1974]]), contro la Jugoslavia, ma una squadra azzurra disorganizzata, stanca e passiva, subisce ben sei reti dagli scatenati avversari.


Insieme al fratello [[Calleri Gian Marco|Gian Marco]] prese la Lazio nel [[1986]] dal gruppo finanziario di [[Chimenti Franco|Franco Chimenti]]. Proprietario di diverse imprese tra cui la più importante era la Mondialpol, entrò nel mondo del calcio nel [[1983]] con l'acquisto dell'[[Alessandria]]. ► [[Calleri Giorgio|Clicca qui per continuare la lettura]]
Lovati non ha particolari colpe ma la sua carriera in Nazionale finirà precocemente, anche a causa della concorrenza di portieri italiani molto forti e soprattutto di proprietà degli squadroni del Nord, come Ghezzi, Buffon, Mattrel. Il campionato seguente, [[1957/58]], vede il cambio dell'allenatore. [[Carver Jesse|Carver]] non resiste al fascino dei soldi dell'[[Internazionale FC|Inter]] e va a Milano, mentre la Lazio fa ricorso allo slavo [[Ciric Milovan|Ciric]].


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La stagione si rivela un inferno: si conclude con la Lazio in dodicesima posizione e con 65 goal al passivo. Lovati fa ogni domenica dei veri e propri miracoli ma la squadra non ha gioco, né schemi, né coraggio. Lovati gioca 26 partite e si conferma uno dei migliori portieri italiani sebbene per lui cominci l'"incubo Da Costa". Il centravanti romanista segna sempre con regolarità nei derby ed i tifosi beccano il povero Bob con benevole prese in giro che durano ancora ai nostri giorni.


[[image:Marchetti Federico.jpg|left|200px|thumb|Federico Marchetti]]
In realtà Da Costa è uno dei più forti attaccanti della fine degli anni '50 ed i goal li realizza a tutti i portieri, tanto da vincere anche la classifica dei cannonieri. La stagione seguente è molto simile a quella precedente. La Lazio è affidata a [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] ma si dibatte in una crisi finanziaria gravissima.


=== Federico Marchetti ===
[[Siliato Leonardo|Siliato]] è il presidente reggente. E' animato da sano realismo e arriva a vendere persino il fuoriclasse Selmosson alla [[Roma AS|Roma]] per tentare di salvare il bilancio. Gli acquisti sono di seconda fascia e le cessioni privano la squadra dei migliori giocatori. La Lazio arriva undicesima e ancora una volta Lovati risulta tra i più affidabili. Gioca 26 partite e nelle altre viene sostituito da un portiere toscano dai grandi mezzi: [[Cei Idilio|Idilio Cei]].


Portiere, nato a Bassano del Grappa (VI) il [[7 febbraio]] [[1983]].
I due campionati successivi si concludono il primo al dodicesimo posto (Lovati gioca solo 9 gare), ed il secondo con la prima, tristissima ma non sorprendente, retrocessione della Lazio, che vide il vecchio portiere in campo solo per 8 volte. La Lazio è una società in preda al caos: [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] viene esonerato e gli subentra la vecchia gloria [[Flamini Enrico|Flamini]] al quale subentrerà di nuovo [[Carver Jesse|Carver]].


Inizia a giocare come attaccante nelle file del Cassola e poi in quelle del Bessica in provincia di Treviso, per poi passare nelle giovanili del [[Torino]]. Nel [[campionato]] [[2002/03]] veste la maglia della [[Pro Vercelli]]. L'anno seguente si trasferisce al Crotone per poi passare al Treviso senza giocare nessuna gara. Nel [[2005]] ritorna a Vercelli - via Torino - dove disputa 13 partite. Sempre in quell'anno rimane coinvolto in un terribile incidente automobilistico da cui esce incolume miracolosamente. ► [[Marchetti Federico|Clicca qui per continuare la lettura]]
Il reggente [[Siliato Leonardo|Siliato]] se ne va e il suo posto viene preso dal redivivo [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] che però sarà sostituito dal commissario imposto dalla Lega Calcio, [[Giovannini]]. Roberto Lovati ha 34 anni e decide di chiudere con l'agonismo sebbene abbia ricevuto buone offerte da squadre di [[Serie B]].


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Ormai Roma l'ha adottato e Bob decide di non spostarsi dalla Capitale. Si è sposato, è nato un figlio e a Roma sta ottimamente. Si iscrive al Centro tecnico per Allenatori e prende il patentino risultando il migliore dei candidati.


[[File:DeCensiRenato.jpg|thumb|left|200px|Renato De Censi]]
===La prima Coppa Italia===


== <font color=green> 6 febbraio </font> ==
Roberto Lovati è il portiere del primo trofeo vinto dalla Lazio nella sua lunga storia. La [[Coppa Italia]] del [[1958]] vede il trionfo dei biancocelesti che vincono 7 partite e ne pareggiano 2 e battono in [[24 settembre 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0|finale]], all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]], la Fiorentina con un goal di [[Prini Maurilio|Prini]] all'82'. Lovati è l'artefice di quella vittoria con parate superlative mentre il brasiliano [[Tozzi Humberto|Humberto Tozzi]] segnerà 10 reti in nove incontri.


=== Il giocatore===
=== Renato De Censi ===


Difensore, nato a Roma il [[6 febbraio]] [[1893]] da Pietro e Belli Angela Eleonora, in Via di Porta San Lorenzo, 14. Mentre nell'atto di nascita si trova iscritto come De Cenzi, in tutti gli altri documenti figura come De Censi. Fu studente, come molti altri pionieri laziali, dell'Istituto Leonardo da Vinci di Roma. Fa parte della squadra riserve che in previsione del 1° [[campionato]] ufficiale della Federazione disputato tra [[1909]] e [[1910]], giocò contro la [[Juventus Roma|Juventus Romana]] e perse per 3-1 in quanto la squadra titolare riteneva di essere troppo superiore per battersi con i bianconeri. Nel [[1911]] lo si trova proprio nella [[Juventus Roma|Juventus Romana]]. Nel [[1912]] risulta tra le file della [[Pro Roma]]. ► [[De Censi Renato|Clicca qui per continuare la lettura]]
Bob Lovati è stato uno dei più forti portieri della Lazio e tra i migliori d'Italia. Imbattibile nelle uscite alte anche grazie ai suoi mezzi fisici (m 1,88, kg 77), dotato di un eccezionale piazzamento e di un formidabile colpo d'occhio, sapeva dirigere la difesa in maniera ottima.


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Dava un senso di sicurezza ai compagni ed era dotato di forte carisma. Proverbiali le sue spettacolari e potenti uscite di pugno con cui riusciva a mandare il pallone oltre la metà campo. Anche nei poderosi rinvii con il piede sinistro arrivava facilmente nell'area opposta. Qualche leggera difficoltà, per via dell'altezza, si riscontrava nei tiri bassi.


[[Immagine:Biancolin.jpg|thumb|left|200px|Alessandro Biancolin]]
===Dai pali alla scrivania, passando per la panchina===


=== Alessandro Biancolin ===
Dal giorno del ritiro dall'agonismo, Bob Lovati è stato sempre nella Lazio. Non è possibile, sia pure con le più accurate ricerche, elencare la successione degli incarichi che Bob ha ricoperto nel sodalizio biancoceleste: allenatore della prima squadra per ben 105 partite in totale, sostituendo [[Gei Renato|Gei]], [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] e inoltre allenatore della [[Primavera]], della [[Campionato Italiano De Martino|De Martino]], allenatore dei portieri, viceallenatore, capo degli osservatori, dirigente, talent scouts, ma soprattutto la voce amichevole, esperta, competente, fidata di intere generazioni di giocatori, presidenti, allenatori e dirigenti che hanno vissuto la Lazio negli ultimi 50 anni.


Centravanti, nato a Roma il [[6 febbraio]] [[1938]]. Soprannominato "Pompieretto" per la somiglianza fisica con il centravanti del [[Milan]] Gunnar Nordahl.
L'unica vera icona della Lazialità per signorilità, disincanto, humor, sportività, eleganza e amore per i colori. Bob Lovati è stato più volte l'ascoltatissima fedele spalla di famosi allenatori della Lazio. Basti ricordare [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] e [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] oltre il grande [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]]. Dopo la parentesi di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] a Lovati è offerto un contratto biennale di allenatore della prima squadra.


Entra nella Lazio a 13 anni con la Leva Calcio e dopo tutta la trafila nel settore giovanile gioca con la squadra Riserve nella Stagione [[1957/58]]. Viene poi assunto dall'I.C.C.R.I. e, a causa delle norme federali che vietano ai lavoratori il tesseramento come professionisti, viene bloccato per tre anni in attesa di riottenere lo status di dilettante. ► [[Biancolin Alessandro|Clicca qui per continuare la lettura]]
Al termine della stagione [[1979/80]] scoppia lo scandalo delle scommesse e Bob, con la squadra decimata dalle squalifiche e sconvolta dal coinvolgimento di molti suoi campioni, riuscirà con immensa abilità e schierando una buona parte della squadra Primavera, a salvare la Lazio dalla retrocessione. Non c'è stato un solo periodo critico, negli ultimi cinque decenni, che non ha visto Lovati pronto a rimboccarsi le maniche e trovare le soluzioni adatte per il bene dei colori biancocelesti.


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Con [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] il rapporto è stato profondo. Aiutante principale in campo, confidente e mediatore di quella banda di irregolari, osservatore puntuale delle squadre avversarie, è suo un bel pezzo di [[Scudetto]]. Quando Tommaso si ammala, Bob prende le redini della squadra con umiltà e amore e gestirà quel tremendo periodo, così denso di altri gravi lutti, con un affetto per l'amico scomparso che ancor oggi commuove i tifosi.


[[image:Mesones3.jpg|left|200px|thumb|Alberto Mesones negli anni '20]]
===L'oggi===


== <font color=green> 5 febbraio </font> ==
Con il passare degli anni gli incarichi di Lovati in seno alla Lazio sono stati rivolti agli aspetti dirigenziali e organizzativi riguardanti il settore giovanile. A tal proposito non va dimenticato che giocatori come [[Tassotti Mauro|Mauro Tassotti]], [[Massa Giuseppe|Giuseppe Massa]] e [[Montesi Maurizio|Maurizio Montesi]], ad esempio, sono stati lanciati in prima squadra proprio da Bob.


=== Alberto Mesones ===
Oggi Roberto Lovati è un magnifico signore, prestante, elegante ed arguto, di 80 anni. Non lavora più nella Lazio, sebbene vi collabori come medico sportivo suo figlio, ma è sempre pronto a raccontare le "storie di Lazio" che i tifosi gli chiedono di ricordare quando l'incontrano.


Socio fondatore, nato a Roma il [[5 febbraio]] [[1882]] in Via Monserrato n. 25, figlio di Manuel Maria (diplomatico peruviano) e Maria Iacobini. Soprannominato "er poncho". Nel [[1903]], come nuotatore della R.N. Roma, giunge 3° in una gara di fondo sul Tevere. Fu uno dei Nove Fondatori e con la Lazio disputò numerose gare di nuoto e pallanuoto. Fu anche giocatore di Water Polo e capitano della R.N. Roma con la quale vinse il primo [[Campionato]] ufficioso di Pallanuoto. ► [[Mesones Alberto|Clicca qui per continuare la lettura]]
A Roma è popolarissimo ed il giorno del suo ottantesimo compleanno ha ricevuto gli auguri delle più alte cariche politiche cittadine e di tantissimi riconoscenti sportivi di ogni età. Per i Laziali quest'uomo per tutte le stagioni è il vero punto di riferimento e l'unico che incarni ancora quell'ideale di "Sport" nato sulla panchina di [[Piazza della Libertà]] il [[9 gennaio]] del [[1900]].


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== Palmares ==


[[File:postig2morrone.jpg|thumb|left|200px|Juan Carlos Morrone <br> (Dono del sig. Fabrizio Postiglioni)]]
* 1 [[Immagine:Coppa Italia.png|10px]] Coppa Italia (Lazio) nel [[1957/58]]


=== Giancarlo Morrone ===


Attaccante, nato a Buenos Aires (Argentina) il [[5 febbraio]] [[1941]]. Noto in Italia come Giancarlo Morrone. Detto "El Gaucho"
[[Categoria:Biografie|Lovati, Roberto]]

[[Categoria:Calciatori|Lovati, Roberto]]
Di origini italiane, essendo il nonno paterno nato a San Gregorio di Ippona in provincia di Catanzaro, Juan Carlos Morrone iniziò a giocare nella Platense dove esordì in prima squadra, in [[Serie B]], a soli diciassette anni. Nella Platense rimase due anni segnando ben 46 reti. A diciannove anni non ancora compiuti, il procuratore Felix Latronico si accordò con la Lazio ed il calciatore iniziò la sua avventura italiana. L'arrivo a Roma coincise con la prima retrocessione biancoceleste nel [[1960/61]]. Era quella una Lazio povera e male organizzata e Latronico accettò di dare il giocatore in prestito gratuito per quanto era sicuro che avrebbe comunque sfondato. In quel [[Campionato]] disputò 17 gare segnando 4 reti. ► [[Morrone Juan Carlos (Giancarlo)|Clicca qui per continuare la lettura]]
[[Categoria:Allenatori|Lovati, Roberto]]

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[[Immagine:Eriksson.jpg|thumb|left|200px|Sven Goran Eriksson]]

=== Sven Goran Eriksson ===

Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il [[5 febbraio]] [[1948]].

Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel [[1977/78]] proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel [[1979]] viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un [[campionato]], due volte la Coppa di Svezia e la [[Coppa UEFA]] nel [[1982]]. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il [[Benfica]] con il quale vince due [[Scudetto|scudetti]] in due anni ed arriva in finale di [[Coppa UEFA]], perdendola contro l'[[Anderlecht]]. Reduce dalla sconfitta nella [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il Liverpool, la [[Roma AS|Roma]] gli affida la panchina. ► [[Eriksson Sven Goran|Clicca qui per continuare la lettura]]

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[[Image:Viola Fernando.jpg|thumb|left|200px|Fernando Viola]]

=== Fernando Viola ===

Centrocampista, nato a Torrazza Piemonte (TO) il [[14 marzo]] [[1951]] e deceduto a Roma il [[5 febbraio]] [[2001]].

Esordì a 20 anni nella [[Juventus]] nel [[campionato]] [[1971/72]] quando giocò 4 partite e si trovò [[Campione d'Italia]]. Ma l'illusione di divenire protagonista con la maglia bianconera durò poco. A fine stagione fu spedito a Mantova in [[Serie B]] dove fece il titolare disputando 36 gare e segnando 2 reti. Cresciuto fisicamente e tatticamente, la [[Juventus]] se lo riprese ma, nei due [[Campionato|campionati]] seguenti, giocò solo 17 partite segnando una rete. Ceduto al [[Cagliari]], nel [[campionato]] di [[Serie A]] [[1975/76]], disputò 28 partite e mise a segno 3 reti. Venne notato da alcuni osservatori biancocelesti e fu acquistato con il consenso di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]], che tentava di ricostruire la squadra dopo i fasti dello [[Scudetto]], nella stagione [[1976/77]]. ► [[Viola Fernando|Clicca qui per continuare la lettura]]

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| ► ''' [[Almanacco|Consulta anche l'Almanacco]] per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio'''
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|}

[[Categoria:Cronaca]]

Versione attuale delle 08:59, 18 giu 2017

Consulta anche l'Almanacco per i fatti o le ricorrenze legate alla S.S. Lazio


Italo De Zucco

14 febbraio

Italo De Zucco

Nuotatore, nato a Roma il 3 ottobre 1915 e deceduto a Belluno il 14 febbraio 1990.

Inizia con lo stile libero a quindici anni a Trieste. Nel 1931 fa parte della staffetta triestina 5 x 50 detentrice del primato italiano. Si allena quindi sotto la guida del giapponese Juro Horikoshi e nel 1933 a Roma, tesserato con la Romana Nuoto, passa al dorso. Batte due volte il primato sui 50 metri (35"5 e 34"4) e arriva secondo agli assoluti sui 100 con 1'17"8. Partecipa all'incontro internazionale Italia-Ungheria, piazzandosi primo degli italiani con 1'17"3. ► Clicca qui per continuare la lettura



Valerio Piersigilli

Valerio Piersigilli

Valerio Piersigilli, nato a Roma il 14 febbraio 1973, è stato il Presidente della Lazio C5 Femminile nel quadriennio 2012-2016 durante il quale porta a casa il 5° Scudetto (2013/14), la Prima Coppa Italia (2013/14) e la Prima SuperCoppa Italiana (2014/15). Nella sua seconda stagione di Presidenza, all'inizio di quella che sarà la Stagione dei Record (2013/14), avvia con tutto lo staff dirigenziale un progetto di alta caratura ingaggiando anche alcune delle migliori giocatrici del momento, sia italiane che straniere, e i risultati non tardono ad arrivare. ► Clicca qui per continuare la lettura



Giorgio Calleri con il fratello Gian Marco

7 febbraio

Giorgio Calleri

Dirigente, nato a Busalla (GE) nel 1933 e deceduto a Centro Sportivo di Formello il 7 febbraio 1991.

Insieme al fratello Gian Marco prese la Lazio nel 1986 dal gruppo finanziario di Franco Chimenti. Proprietario di diverse imprese tra cui la più importante era la Mondialpol, entrò nel mondo del calcio nel 1983 con l'acquisto dell'Alessandria US. ► Clicca qui per continuare la lettura



Federico Marchetti

Federico Marchetti

Portiere, nato a Bassano del Grappa (VI) il 7 febbraio 1983.

Inizia a giocare come attaccante nelle file del Cassola e poi in quelle del Bessica in provincia di Treviso, per poi passare nelle giovanili del Torino AC. Nel campionato 2002/03 veste la maglia della Pro Vercelli. L'anno seguente si trasferisce al Crotone per poi passare al Treviso senza giocare nessuna gara. Nel 2005 ritorna a Vercelli - via Torino - dove disputa 13 partite. Sempre in quell'anno rimane coinvolto in un terribile incidente automobilistico da cui esce incolume miracolosamente. ► Clicca qui per continuare la lettura



Renato De Censi

6 febbraio

Renato De Censi

Difensore, nato a Roma il 6 febbraio 1893 da Pietro e Belli Angela Eleonora, in Via di Porta San Lorenzo, 14. Mentre nell'atto di nascita si trova iscritto come De Cenzi, in tutti gli altri documenti figura come De Censi. Fu studente, come molti altri pionieri laziali, dell'Istituto Leonardo da Vinci di Roma. Fa parte della squadra riserve che in previsione del 1° campionato ufficiale della Federazione disputato tra 1909 e 1910, giocò contro la Juventus Romana e perse per 3-1 in quanto la squadra titolare riteneva di essere troppo superiore per battersi con i bianconeri. Nel 1911 lo si trova proprio nella Juventus Romana. Nel 1912 risulta tra le file della Pro Roma. ► Clicca qui per continuare la lettura



Alessandro Biancolin

Alessandro Biancolin

Centravanti, nato a Roma il 6 febbraio 1938. Soprannominato "Pompieretto" per la somiglianza fisica con il centravanti del Milan AC Gunnar Nordahl.

Entra nella Lazio a 13 anni con la Leva Calcio e dopo tutta la trafila nel settore giovanile gioca con la squadra Riserve nella Stagione 1957/58. Viene poi assunto dall'I.C.C.R.I. e, a causa delle norme federali che vietano ai lavoratori il tesseramento come professionisti, viene bloccato per tre anni in attesa di riottenere lo status di dilettante. ► Clicca qui per continuare la lettura



Alberto Mesones negli anni '20

5 febbraio

Alberto Mesones

Socio fondatore, nato a Roma il 5 febbraio 1882 in Via Monserrato n. 25, figlio di Manuel Maria (diplomatico peruviano) e Maria Iacobini. Soprannominato "er poncho". Nel 1903, come nuotatore della R.N. Roma, giunge 3° in una gara di fondo sul Tevere. Fu uno dei Nove Fondatori e con la Lazio disputò numerose gare di nuoto e pallanuoto. Fu anche giocatore di Water Polo e capitano della R.N. Roma con la quale vinse il primo Campionato ufficioso di Pallanuoto. ► Clicca qui per continuare la lettura


Juan Carlos Morrone
(Dono del sig. Fabrizio Postiglioni)

Giancarlo Morrone

Attaccante, nato a Buenos Aires (Argentina) il 5 febbraio 1941. Noto in Italia come Giancarlo Morrone. Detto "El Gaucho"

Di origini italiane, essendo il nonno paterno nato a San Gregorio di Ippona in provincia di Catanzaro, Juan Carlos Morrone iniziò a giocare nella Platense dove esordì in prima squadra, in Serie B, a soli diciassette anni. Nella Platense rimase due anni segnando ben 46 reti. A diciannove anni non ancora compiuti, il procuratore Felix Latronico si accordò con la Lazio ed il calciatore iniziò la sua avventura italiana. L'arrivo a Roma coincise con la prima retrocessione biancoceleste nel 1960/61. Era quella una Lazio povera e male organizzata e Latronico accettò di dare il giocatore in prestito gratuito per quanto era sicuro che avrebbe comunque sfondato. In quel Campionato disputò 17 gare segnando 4 reti. ► Clicca qui per continuare la lettura


Sven Goran Eriksson

Sven Goran Eriksson

Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il 5 febbraio 1948.

Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel 1977/78 proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel 1979 viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un campionato, due volte la Coppa di Svezia e la Coppa UEFA nel 1982. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il Benfica con il quale vince due scudetti in due anni ed arriva in finale di Coppa UEFA, perdendola contro l'Anderlecht. Reduce dalla sconfitta nella Coppa dei Campioni contro il Liverpool, la Roma gli affida la panchina. ► Clicca qui per continuare la lettura


Fernando Viola

Fernando Viola

Centrocampista, nato a Torrazza Piemonte (TO) il 14 marzo 1951 e deceduto a Roma il 5 febbraio 2001.

Esordì a 20 anni nella Juventus nel campionato 1971/72 quando giocò 4 partite e si trovò Campione d'Italia. Ma l'illusione di divenire protagonista con la maglia bianconera durò poco. A fine stagione fu spedito a Mantova in Serie B dove fece il titolare disputando 36 gare e segnando 2 reti. Cresciuto fisicamente e tatticamente, la Juventus se lo riprese ma, nei due campionati seguenti, giocò solo 17 partite segnando una rete. Ceduto al Cagliari, nel campionato di Serie A 1975/76, disputò 28 partite e mise a segno 3 reti. Venne notato da alcuni osservatori biancocelesti e fu acquistato con il consenso di Vinicio, che tentava di ricostruire la squadra dopo i fasti dello Scudetto, nella stagione 1976/77. ► Clicca qui per continuare la lettura




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