Fioranti (I) Giuseppe: differenze tra le versioni
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Versione attuale delle 16:40, 13 giu 2023

Pioniere
Centromediano e attaccante. Nato a Dignano d'Istria (giá comune della ex provincia italiana di Pola, oggi Slovenia), il 26 dicembre 1888 e deceduto a Torino il 23 maggio 1969 ed ivi sepolto. Detto Pino. Era alto m 1,56 per un peso di 62 kg e risiedeva in Via Ciro Menotti n. 20. Impiegato in un ufficio privato. Gioca nella Lazio dal 1909 al 1922. Risulta socio della società sin dall'anno della sua fondazione, iscritto come corridore velocista. E' lui che ha l'improvvida idea di accusare Sante Ancherani di aver perso lo scatto e per questo è sfidato da quest'ultimo che pone la condizione di correre sul parapetto del Tevere e per di più con un handicap di cinque metri mentre Giuseppe può correre sul marciapiede. Vince Sante e Pino è costretto a pagare le paste per tutti. Fioranti, che fu capitano della squadra nel 1912, ha vinto tutto quello che ha vinto la Lazio in quei remoti tempi: tre volte finalista nazionale, ha conquistato più volte la Coppa Coppa Tosti, la Coppa Baccelli e tanti altri trofei a Roma, nel Lazio e nell'Italia centro-meridionale. Ottimo come punta e, all'occorrenza, arcigno difensore ha giocato 85 partite ufficiali segnando 32 reti (34 reti secondo altre fonti). E' stato senza alcun dubbio il giocatore più tecnico della Lazio di quegli anni. La sua carriera è stata fortemente condizionata dal fatto di lavorare a Genova e di non poter perciò partecipare con regolarità alle gare e per essere stato al fronte durante tutta la prima guerra mondiale.
- Galleria di immagini
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Fioranti, capitano della Lazio, con il capitano dell'Inter Fossati prima dell'incontro amichevole per l'inaugurazione del nuovo campo da gioco dell'Internazionale di Milano
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Con la maglia scura Gaslini, dietro a Fioranti
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I capitani e vice-capitani del 1912/13 (da "Il Messaggero")
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Nell'estate 1926 vince un torneo di tamburello
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Il necrologio sulle pagine de "La Stampa" del 27 maggio 1969 (per gentile concessione del sig. Vanni Crotto)
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L'estratto di Atto di Morte (per gentile concessione del sig. Vanni Crotto)
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