Maestrelli e il dramma della sua malattia: differenze tra le versioni
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Le prime analisi confermarono che c'era qualcosa di più importante di una colicisti, ma per essere più precisi bisognava effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione. |
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Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica. |
Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica. |
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Purtroppo dal prof. Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un tumore molto esteso al fegato. Ne fu informata sua moglie [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] e lo staff medico della Lazio. |
Purtroppo dal prof. Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un epatocarcinoma, ovvero: un tumore molto esteso al fegato. Ne fu subito informata sua moglie [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] e lo staff medico della Lazio. |
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La squadra fu informata dal vice allenatore [[Lovati Roberto|Lovati]] poco prima della [[gara interna col Torino]]e le conseguenze furono che i biancazzurri scesero in campo scossi e subirono una memorabile disfatta. |
La squadra fu informata dal vice allenatore [[Lovati Roberto|Lovati]] poco prima della [[Domenica 6 aprile 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-5|gara interna col Torino]]e le conseguenze furono che i biancazzurri scesero in campo scossi e subirono una memorabile disfatta. |
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La sera stessa dopo l'incontro si recarono tutti a trovare l'allenatore che dimenticato il suo stato di salute rimproverò i giocatori per la sconfitta. |
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Il giorno [[7 aprile]] si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo; il paziente fu aperto e richiuso quasi subito. Il tumore era troppo grande e le possibilità di vita non più di 3 mesi. |
Il giorno [[7 aprile]] si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo; il paziente fu aperto e richiuso quasi subito. Il tumore era troppo grande e le possibilità di vita non più di 3 mesi. Per il prof. Stefanini non c'erano speranze. |
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Alla stampa fu detto che Maestrelli era stato operato di Colicistite purolenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprirono ben presto l'atroce verità,e pietosamente tacquero. |
Alla stampa fu detto che Maestrelli era stato operato di Colicistite purolenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprirono ben presto l'atroce verità,e pietosamente tacquero. |
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==L'addio alla panchina== |
==L'addio alla panchina== |
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Versione delle 20:50, 15 ott 2009
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Marzo 1975: i primi sintomi
Verso la fine dell'inverno 1975 l'allenatore della Lazio Maestrelli iniziò ad avere dei disturbi di stomaco, quali bruciore e sensasioni di freddo. Questi sintomi dapprima molto radi cominciarono a presentarsi sempre con maggior frequenza, ma sia l'allenatore che lo staff sanitario non gli diedero tanto peso. Si pensò a una forma di gastrite da stress, in quanto l'allenatore era sotto pressione sia per i risultati non proprio brillanti della squadra, sia perchè si ventilava un suo passaggio dalla panchina dei biancazzurri a quella della Nazionale italiana dove era stato designato come prima scelta, alla successione del Direttore Tecnico Fulvio Bernardini da Artemio Franchi che ne aveva caldeggiato l'assunzione. Il perseverare dei sintomi e un conseguente malore dopo la gara di Bologna lo costrinsero, anche su consiglio del medico sociale Renato Ziaco, a sottoporsi ad esami medici presso la casa di cura Paideia. Questi esami prevedevano il ricovero per alcuni giorni, e la squadra fu affidata al vice Roberto Lovati Maestrelli entra in clinica il 31 marzo per sospetta colicistite.
Aprile: l'atroce scoperta
Le prime analisi confermarono che c'era qualcosa di più importante di una colicisti, ma per essere più precisi bisognava effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione. Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica. Purtroppo dal prof. Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un epatocarcinoma, ovvero: un tumore molto esteso al fegato. Ne fu subito informata sua moglie Lina e lo staff medico della Lazio. La squadra fu informata dal vice allenatore Lovati poco prima della gara interna col Torinoe le conseguenze furono che i biancazzurri scesero in campo scossi e subirono una memorabile disfatta. La sera stessa dopo l'incontro si recarono tutti a trovare l'allenatore che dimenticato il suo stato di salute rimproverò i giocatori per la sconfitta. Il giorno 7 aprile si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo; il paziente fu aperto e richiuso quasi subito. Il tumore era troppo grande e le possibilità di vita non più di 3 mesi. Per il prof. Stefanini non c'erano speranze. Alla stampa fu detto che Maestrelli era stato operato di Colicistite purolenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprirono ben presto l'atroce verità,e pietosamente tacquero. I comunicati dei giorni successivi parlarono di decorso post-operatorio soddisfacente. Una pietosa bugia anche per nascondere la verità al paziente che ogni mattina chiedeva, ed otteneva, di leggere i giornali. Maestrelli perse in poche settimane quasi 15 kg di peso. Aveva forti dolori che i sedativi a malapena lenivano. Era curato dalla moglie e dalle figlie più grandi Si era anche fatto posizionare un cannocchiale per seguire gli allenamenti, visto che la clinica era di fronte a Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli, malgrado i medici gli avessero raccomandato di non esporsi a correnti d'aria.