Giordano Bruno: differenze tra le versioni
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Versione delle 17:19, 28 nov 2007
Biografia
Un trasteverino a Tor di Quinto
Bruno Giordano nasce a Roma il 13 agosto 1956, nello storico quartiere di trastevere, dove da bambino passa le giornate a giocare a pallone fra vicoli e piazze e l'oratorio di Don Orione. E' proprio tra le stradine care al Trilussa e al Belli che il ragazzo si forgia. Ha due piedi d'oro, e i compagni se lo litigano in squadra. Preferisce più il gioco che lo studio, e se ne accorge presto Don Francesco Pizzi, che lo segnala al grande Flacco Flamini che lo porta alla Lazio per 30.000 lire e 10 palloni nel 1969 . Nella Lazio, il giovanotto si fa largo in tutte le categorie minori, segnando moltissime reti e uscendo sempre fra gli elogi dei suoi tecnici, che vedono in lui una futura promessa. in quegli anni le giovanili della Lazio sono una fucina di giovani talenti. E in squadra con lui ci sono giocatori come Lionello Manfredonia, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli.
L'esordio con rete a Marassi
Tra le persone che si accorgono di lui c'è anche Maestrelli che più di una volta lo segue personalmente nelle gare della primavera, ed è pronto a convocarlo in prima squadra per la stagione 1975/76, ma la malattia del Maestro sconvolge i piani. Fortunatamente, è Corsini, nuovo allenatore a portarlo in ritiro e a lanciarlo nelle prime gare di Coppa Italia al posto di un Chinaglia rimasto negli States per cercare di essere ceduto ai Cosmos New York. E' proprio questa assenza che gli spiana la strada verso la prima squadra, e viste le ottime prove, Corsini lo sceglie per far coppia con Chinaglia nella prima partita di campionato contro la Sampdoria. E' il 5 Ottobre 1975 quando Giordano esordisce in A. E miglior esordio non può essere perchè a tempo scaduto è proprio una sua rete a regalare la vittoria insperata ai biancocelesti. Il giovanotto, vedendo la rete gonfiarsi scoppia in pianto, incredulo. Il giorno dopo i giornali sono tutti per Lui.
viene confermato anche per la partita successiva contro l' [[Internazionale FC|Inter]+ , ma deve lasciare il campo al 39° per un infortunio muscolare. Rientra alla 4^ giornata contro il Perugia e al 64° segna il suo secondo gol in 3 presenze in A. Niente male per il ragazzo alla prima esperienza nella massima serie. Le cose al livello di squadra, però, non vanno bene. Corsini viene esonerato e Maestrelli torna sulla panchina biancazzurra. Il cambio panchina non giova al trasteverino che scivola nelle retrovie della squadra preferito ad altri giocatori che però non convincono nessuno.
Al posto di Chinaglia
Il nome di Giordano, riappare sui taccuini alla 26^ giornata quando siede in panchina a Cesena col N.14, ma non entra in campo. la domenica seguente 25 Aprile 1976 replica e vede giocare il suo idolo [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]+ l'ultima gara ufficiale in maglia biancazzurra. Maestrelli che non voleva bruciare il giovane attaccante, era senza la punta centrale, e gioco forza affidò a lui la maglia N.9. La Lazio era con un piede e mezzo in Serie B e giusto un miracolo poteva salvarla. A Firenze contro i Viola, la Lazio perse per 4-3, ma con onore, e Giordano aveva ancora segnato. Ora c'era la gara con il Milan decisiva , ma proibitiva al tempo stesso. Maestrelli schiera l'asse Re Cecconi, Giordano, D'Amico e Lopez, e la Lazio dilaga per 4-0, con ancora una rete (la seconda) del trasteverino. Tutto si decide a Como il 16 Maggio, e quando la Lazio è sotto di due reti a zero, tutto sembra compromesso. Ma è proprio il ragazzo col N.9 a dimezzare lo svantaggio. La Lazio pareggerà e si salverà, e avrà trovato pure un attaccante degno dei suoi predecessori.
Lenzini ancora amareggiato per la fuga di Long John, blinda subito il ragazzo e rifiuta delle offerte da parte dell' Inter e del Torino ritenendolo incedibile.
Capocannoniere
La vicenda calcioscommesse
Anni tremendi
Il ritorno in campo
L'infortunio di Ascoli









