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Geloso del dualismo con [[Hofling Norbert|Norbert Hofling]], alla fine viene ceduto dal presidente [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] al [[Napoli SSC|Napoli]] nel [[campionato]] [[1951/52]]. In una intervista di quel tempo l'allenatore laziale [[Sperone Mario|Mario Sperone]] afferma: ''"Il giocatore è tecnicamente interessante, ha delle qualità ma stenta ad ambientarsi"''. Con la Lazio ottiene 28 presenze e 9 reti. Nelle file partenopee gioca 12 gare con due reti. Nel [[1952/53]] passa alla [[Sampdoria]] dove è in campo solo 5 volte. |
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Versione delle 07:28, 14 giu 2014

Uber Gradella
Portiere, nato a Mantova il 14 giugno 1921.
Dopo un breve tirocinio in compagini minori, arriva nel 1937/38 nella squadra della sua città, per poi trasferirsi al Verona l'anno seguente dove però è sempre riserva. L'anno successivo gioca 33 partite in Serie B con gli Scaligeri. Nel 1940 arriva a Roma e con la Lazio di Silvio Piola, allenata da Geza Kertesz, gioca 21 partite dimostrandosi sicuro e affidabile. L'anno successivo gioca per 29 volte a difesa della porta biancoceleste. Nel 1942/43 gli eventi bellici lo costringono a trasferirsi a Biella nella squadra locale e poi nel '44 a Novara. Era stato richiesto dal C.T. della Nazionale Pozzo, che ne intravedeva le grandi qualità, insieme a Silvio Piola e Luciano Ramella.
Nel 1945 ritorna a Roma e in quell'anno disputa 19 partite nel campionato romano e poi altre 12 nel 1946. Alla ripresa dei campionati nazionali gioca 34 partite nel 1947/48 e solo 10 nel 1948/49, in quanto vittima di un grave infortunio a Bergamo contro l'Atalanta, quando non esita a lanciarsi in presa, nonostante molti uomini gli stiano per franare sopra un ginocchio. Ristabilitosi dopo molto tempo e pronto a riprendere il posto tra i pali biancocelesti, gli viene comunicato che non rientra nei programmi della Società che nel frattempo ha acquistato Lucidio Sentimenti, e gli viene concessa la lista gratuita.
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Dionisio Arce
Centravanti, nato a San Juan de la Mission (Paraguay) il 14 giugno 1927, deceduto il 5 novembre 2000.
Acquistato nel dicembre 1949 dallo Sporting Luqueno con cui ha vinto la classifica cannonieri e i cui tifosi bloccano le strade per impedirgli di partire per l'Italia, gioca nella Lazio nelle stagioni 1949/50 e 1950/51. Carattere indisciplinato ed irrequieto è dotato di grande velocità, molta tecnica e uno scatto esplosivo. Gli aspetti comportamentali ne condizionano la carriera. Ad esempio viene squalificato per cinque giornate per aver scagliato una pallonata in faccia all'arbitro Massai il 22 ottobre 1950 nel corso della gara contro la Sampdoria.
Geloso del dualismo con Norbert Hofling, alla fine viene ceduto dal presidente Remo Zenobi al Napoli nel campionato 1951/52. In una intervista di quel tempo l'allenatore laziale Mario Sperone afferma: "Il giocatore è tecnicamente interessante, ha delle qualità ma stenta ad ambientarsi". Con la Lazio ottiene 28 presenze e 9 reti. Nelle file partenopee gioca 12 gare con due reti. Nel 1952/53 passa alla Sampdoria dove è in campo solo 5 volte.
Le sue stagioni migliori le passa a Novara dove gioca per tre stagioni sommando 71 gare per complessivi 22 reti e dove trova il grande Silvio Piola che ne comprende e ne smussa il carattere bizzoso. Nel 1956/57 passa al Torino AC dove in tre stagioni gioca 69 gare segnando 19 reti. Nel 1959/60 veste la maglia del Palermo e gioca 22 partite segnando 3 reti. L'anno seguente è ancora con i rosanero in Serie B dove disputa solo 5 incontri. L'ultimo anno di calcio professionistico lo vede a Ferrara dove nella Spal non compare mai in formazione.
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Massimo Oddo
Difensore, nato a Città Sant'Angelo (PE) il 14 giugno 1976.
Figlio dell'allenatore Francesco Oddo (ex calciatore). Cresciuto nel Renato Curi di Città Sant'Angelo, viene acquistato dal Milan AC nel 1993. Milita nel Fiorenzuola, Monza, Prato, Lecco, di nuovo Monza e Napoli. Viene acquistato nel 2002 dal Verona. Disputa 4 stagioni e mezza in maglia biancoceleste per poi passare al Milan AC durante il mercato di Gennaio 2007.
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