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[[file:romeo_stuart5a.jpg|left|180px|thumb|Romeo Gallenga Stuart]]
[[Image:fratelli Saraceni.jpg|thumb|left|180px|I fratelli Saraceni (Fernando a sinistra, Luigi a destra)]]


==<font color=green> '''11 gennaio''' </font>==
==<font color=green> '''18 gennaio''' </font>==


===Romeo Gallenga Stuart===
===Fernando Saraceni===


Dirigente. Nato a Roma il [[27 febbraio]] [[1879]] ed ivi deceduto l'[[11 gennaio]] [[1938]].
Attaccante e poi dal [[1921]] difensore. Nato a Roma il [[18 gennaio]] [[1891]] ed ivi morto il [[23 agosto]] [[1956]].


Fernando Saraceni, detto Cecè, è stato uno dei più significativi giocatori della Lazio. Cominciò a giocare nel [[1907]] ad appena sedici anni e l'anno successivo partecipò [[1907/08#CampInterregCS|alle tre partite disputate e vinte in un solo giorno a Pisa]] nelle finali del [[Campionato]] interregionale. Era il cucciolo della squadra ma era anche in possesso di un tiro micidiale e di una grande velocità. Ottimo atleta anche nel salto in lungo in cui aveva un record di m 5,00 senza l'uso della pedana. In un periodo in cui la vigoria fisica e la forza muscolare erano le doti più ricercate in un calciatore, Cecè seppe coniugare la forza con una tecnica sopraffina e inconsueta per il tipo di foot-ball d'allora. Tra l'anno d'esordio e la [[Prima Guerra Mondiale|prima guerra mondiale]] vinse tutto quello che era possibile vincere a Roma e nell'Italia centro meridionale: due volte finalista nazionale nel [[1913]] e [[1914]], vincitore più volte dei trofei [[Coppa Tosti|Tosti]] e [[Coppa Viscogliosi-Baccelli|Baccelli]], vincitore del [[Coppa Branca|trofeo Branca]] e di tantissimi trofei minori, implacabile giustiziere di tutte le più blasonate e ambiziose formazioni romane, rimase affezionatissimo alla Lazio dando sempre l'esempio in ambito comportamentale e tecnico.
Figlio del Conte Romeo senior e di Mary Montgomery Stuart (lontana discendente di Maria Stuarda). Laureato in Lettere e Filosofia fu autore di alcuni scritti e importanti studi di critica d'arte. Grande organizzatore di eventi sportivi, venne eletto vicepresidente della Sezione Sportiva nell'Assemblea societaria del febbraio [[1913]]. Diede il via alle prime gare podistiche, ciclistiche ed automobilistiche a Roma e in tutta la regione Umbria. Organizzò i primi [[Campionato|campionati]] sportivi universitari nel [[1910]], disputati a Perugia, e divenne presidente della neonata [[Perugia AC|Associazione Calcio Perugia]].


► [[Gallenga Stuart Romeo|Clicca qui per continuare la lettura]]
► [[Saraceni (I) Fernando|Clicca qui per continuare la lettura]]


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[[Immagine:ManciniAnzio.jpg|thumb|left|180px|Anzio Mancini]]
[[immagine:ceccomortestadio.jpg|180px|thumb|left|La prima pagina di Stadio]]
[[Immagine:tragediacecco2.jpg|thumb|left|180px|Così l'annuncio del Corsport]]


===La tragedia della morte di Luciano Re Cecconi===
===Anzio Mancini===


Per [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]] è l'inizio della sua quinta stagione nella Lazio. [[Domenica 24 ottobre 1976 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 3-0|Durante la partita]] s'infortuna ad un ginocchio e, zoppicante, abbandona il campo dello [[Stadio Olimpico - Roma|Stadio Olimpico]]. Nessuno può immaginare che il biondo centrocampista ha appena indossato, per l'ultima volta, la maglia che più di tutte gli ha dato gioie calcistiche, arrivando a vincere lo [[Scudetto]] e venendo convocato più volte in nazionale. Sembra essere un infortunio di poco conto, di facile guarigione, dove basta restare fermi un po' di tempo. In un mese torna ad allenarsi, ma proprio in questa delicata fase subisce una dolorosa ricaduta, rischiando addirittura l'intervento chirurgico. Luciano non si dà per vinto e, grazie alla sua forza di volontà, recupera a vista d'occhio.
Attaccante, nato a Roma il [[19 febbraio]] [[1944]]. Gioca con le giovanili nel [[1960/61]]. Muore tragicamente alcuni anni più tardi l'[[11 gennaio]] [[1970]] quando, con la maglia della [[Tevere Roma]], sta disputando una partita di [[campionato]] contro la Tharros ad Oristano in Sardegna, a causa di un edema polmolare acuto. Al 32' del primo tempo si accasciava al suolo, nonostante i soccorsi del massaggiatore e dei medici, moriva durante il trasporto in ospedale.


Si allena solitario al [[Stadio Flaminio - Roma|Flaminio]] dove riceve anche la visita del suo amato allenatore [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] ormai consumato dal ritorno del male che lo porterà di lì a pochi mesi alla scomparsa prematura. Martedì [[18 gennaio]] [[1977]]: gioca finalmente per intero la partitella d'allenamento con il resto della squadra. È felice, corre verso il dottor [[Ziaco Renato|Ziaco]] e gli confida: ''"Va meglio Dottore, mi sento pronto. Domenica a Cesena sono convinto che giocherò, facendo rimanere tutti a bocca aperta"''. E' praticamente pronto a rientrare in squadra quando, la stessa sera, mentre il telegiornale della Rai (allora unico tg nazionale) chiudeva l'edizione serale, arrivò la notizia che il centrocampista della Lazio e della Nazionale era morto in una gioielleria a Roma mentre era in compagnia di altri compagni di squadra. Si pensò inizialmente ad una rapina finita tragicamente, invece la morte del forte centrocampista fu dovuta ad un tragico scherzo finito nel sangue.
► [[Mancini Anzio|Clicca qui per continuare la lettura]]


► [[La tragedia della morte di Re Cecconi|Clicca qui per continuare la lettura]]
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[[Immagine:scaliagiorgio.jpg|thumb|left|180px|Giorgio Scalia]]

==<font color=green> '''10 gennaio''' </font>==

===Giorgio Scalia===

Nuotatore e pallanuotista. Nato a Roma il [[18 aprile]] [[1917]]. Morto in combattimento durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] il [[10 gennaio]] [[1941]] nel canale di Sicilia.

E' con gli allievi della [[S.S. Lazio]] nel [[1933]]; inizialmente si applica sui 200 e 400 stile libero. Passa quindi al dorso dove ottiene ottimi risultati. E' secondo ai Campionati Italiani nella prova individuale e vince due titoli con le staffette Artistiche 3 x 100 tre stili,sia tra gli Juniores quanto con i Seniores. Con 1'18"2 ha il quarto tempo in Italia. Vince agli Agonali del GUF Romano e contribuisce alla vittoria societaria nella Coppa Federale A. Nel [[1935]] non migliora il suo personale, ma riesce comunque ad ottenere ai Campionati nazionali un terzo posto nei 100 dorso e un secondo con la staffetta.

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[[Immagine:Bigiarelli2.jpg|thumb|left|180px|Lugi Bigiarelli, uno dei nove Fondatori della S. P. Lazio]]

==<font color=green> '''9 gennaio''' </font>==

===La Fondazione della Società Podistica Lazio===

Egregiamente raccontata da [[Pennacchia Mario|Mario Pennacchia]] nel suo libro "[[Storia della Lazio]]" edito nel [[1969]], è molto probabile che la storia della Società Podistica non inizi il [[9 gennaio]] [[1900]], ma sia da retrodatare di almeno due anni. Da fonti giornalistiche si apprende che già dal [[1898]] alcuni futuri cofondatori della società biancoceleste, [[Bigiarelli Luigi |Luigi Bigiarelli]], suo fratello [[Bigiarelli Giacomo|Giacomo Bigiarelli]], [[Mesones Alberto|Alberto Mesones]] e [[Massa Galileo|Galileo Massa]], partecipavano a gare di nuoto e podismo sotto i colori dell'"Associazione della Gioventù cristiana", un movimento liberale evangelico, anticlericale e con venature massoniche.

Infatti, la creazione di una società ex-novo, la ricerca di una sede sociale e la raccolta di fondi per il mantenimento della stessa, all'inizio del XX secolo non erano un'impresa facile e i ragazzi che la fondarono, per la maggior parte studenti, non erano certo così ricchi se non di animo e di spirito sportivo che in quegli anni aveva cominciato a diffondersi fra i coetanei. Nel [[1896]] si erano svolti ad Atene i primi Giochi Olimpici dell'era moderna che avevano portato a gareggiare, nella patria di Aristotele, atleti di ogni parte del mondo arrivati con ogni mezzo e dopo viaggi avventurosi. A Roma l'anno [[1900]] era iniziato con l'apertura della Porta Santa. Papa Leone XIII, pur rinchiuso in Vaticano, aveva indetto l'Anno Santo che portò nella Capitale migliaia di pellegrini.

► [[Martedi 9 Gennaio 1900. La fondazione della Società Podistica Lazio|Clicca qui per continuare la lettura]]


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[[Immagine:Sergio Cragnotti 7.jpg|thumb|left|180px|Sergio Cragnotti]]
[[image:Lulic.jpg|180px|thumb|left|Senad Lulic]]


===Sergio Cragnotti===
===Senad Lulic===


Presidente, nato a Roma il [[9 gennaio]] [[1940]] nel quartiere Appio-Latino nei pressi di Porta Metronia.
Difensore, nato a Mostar (Serbia) il [[18 gennaio]] [[1986]].


Senad Lulić ha iniziato la sua carriera di calciatore in Svizzera, nella squadra del Chur 97, con la quale debutta in Prima Lega nella stagione [[2003/04]]. Nel [[2006]] passa al Bellinzona, dove debutta nel [[campionato]] di Challenge League. La stagione successiva si impone in prima squadra disputando 33 partite e realizzando 10 reti, contribuendo alla promozione in Super League.
La data di nascita di Sergio Cragnotti sembra un segno del destino anche per il papà Marcello, che è tifoso laziale in un quartiere prevalentemente giallorosso. L'infanzia è vissuta in una Roma in guerra, tra bombardamenti e l'occupazione tedesca, ma il ragazzino non sembra accorgersene curato e seguito dai genitori insieme ai fratellini e sorelline. Sergio Cragnotti frequenta le scuole fino a diplomarsi all'Istituto Tecnico Commerciale "Leonardo da Vinci", ma non è uno studente modello, anzi preferisce le corse campestri dove vince un titolo studentesco e il calcio all'oratorio. Conosce in quegli anni Flora, una ragazza mora, che diventerà poi sua moglie.


Nell'estate del [[2008]], viene acquistato dal Grasshopper, con il quale gioca per due stagioni prima di passare allo Young Boys, formazione con la quale debutta anche in [[Champions League]] prima ed [[Europa League]] dopo. Il [[9 giugno]] [[2011]] viene acquistato dalla Lazio per una cifra vicina ai 3 milioni di euro con un contratto quinquennale. Colleziona 90 presenze e 12 reti in [[serie A]] (aggiornato a giugno [[2014]]).
Laureatosi, ha la prima grande occasione della vita nel [[1969]] quando si trasferisce in Brasile per seguire tre fabbriche di cemento vicino Sao Paulo. Qui, operando bene, aumenta il fatturato facendosi conoscere come valente uomo di finanza ed entra nell'orbita di Serafino Ferruzzi, grande magnate italiano. Nel [[1982]] si trasferisce a Parigi dove aggancia la Beghin Say, un'azienda del ramo zuccherifici, su richiesta di Raul Gardini. Nel [[1988]] raggiunge il vertice della Montedison prima come vicepresidente, poi come amministratore delegato. Lo chiamano il "Re delle plusvalenze": comprare società a poco e venderle a tanto, è ciò che gli riesce meglio. Vende a prezzo doppio di mercato i grandi magazzini Standa a Silvio Berlusconi e tratta con Romano Prodi la cessione di Eni. Enrico Cuccia, grande manovratore di finanze in quegli anni, dice di lui: ''"Cragnotti sarebbe capace di vendere i frigoriferi agli eschimesi."''


► [[Cragnotti Sergio|Clicca qui per continuare la lettura]]
► [[Lulic Senad|Clicca qui per continuare la lettura]]


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Versione delle 09:21, 18 gen 2015

I fratelli Saraceni (Fernando a sinistra, Luigi a destra)

18 gennaio

Fernando Saraceni

Attaccante e poi dal 1921 difensore. Nato a Roma il 18 gennaio 1891 ed ivi morto il 23 agosto 1956.

Fernando Saraceni, detto Cecè, è stato uno dei più significativi giocatori della Lazio. Cominciò a giocare nel 1907 ad appena sedici anni e l'anno successivo partecipò alle tre partite disputate e vinte in un solo giorno a Pisa nelle finali del Campionato interregionale. Era il cucciolo della squadra ma era anche in possesso di un tiro micidiale e di una grande velocità. Ottimo atleta anche nel salto in lungo in cui aveva un record di m 5,00 senza l'uso della pedana. In un periodo in cui la vigoria fisica e la forza muscolare erano le doti più ricercate in un calciatore, Cecè seppe coniugare la forza con una tecnica sopraffina e inconsueta per il tipo di foot-ball d'allora. Tra l'anno d'esordio e la prima guerra mondiale vinse tutto quello che era possibile vincere a Roma e nell'Italia centro meridionale: due volte finalista nazionale nel 1913 e 1914, vincitore più volte dei trofei Tosti e Baccelli, vincitore del trofeo Branca e di tantissimi trofei minori, implacabile giustiziere di tutte le più blasonate e ambiziose formazioni romane, rimase affezionatissimo alla Lazio dando sempre l'esempio in ambito comportamentale e tecnico.

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La prima pagina di Stadio
Così l'annuncio del Corsport

La tragedia della morte di Luciano Re Cecconi

Per Luciano Re Cecconi è l'inizio della sua quinta stagione nella Lazio. Durante la partita s'infortuna ad un ginocchio e, zoppicante, abbandona il campo dello Stadio Olimpico. Nessuno può immaginare che il biondo centrocampista ha appena indossato, per l'ultima volta, la maglia che più di tutte gli ha dato gioie calcistiche, arrivando a vincere lo Scudetto e venendo convocato più volte in nazionale. Sembra essere un infortunio di poco conto, di facile guarigione, dove basta restare fermi un po' di tempo. In un mese torna ad allenarsi, ma proprio in questa delicata fase subisce una dolorosa ricaduta, rischiando addirittura l'intervento chirurgico. Luciano non si dà per vinto e, grazie alla sua forza di volontà, recupera a vista d'occhio.

Si allena solitario al Flaminio dove riceve anche la visita del suo amato allenatore Maestrelli ormai consumato dal ritorno del male che lo porterà di lì a pochi mesi alla scomparsa prematura. Martedì 18 gennaio 1977: gioca finalmente per intero la partitella d'allenamento con il resto della squadra. È felice, corre verso il dottor Ziaco e gli confida: "Va meglio Dottore, mi sento pronto. Domenica a Cesena sono convinto che giocherò, facendo rimanere tutti a bocca aperta". E' praticamente pronto a rientrare in squadra quando, la stessa sera, mentre il telegiornale della Rai (allora unico tg nazionale) chiudeva l'edizione serale, arrivò la notizia che il centrocampista della Lazio e della Nazionale era morto in una gioielleria a Roma mentre era in compagnia di altri compagni di squadra. Si pensò inizialmente ad una rapina finita tragicamente, invece la morte del forte centrocampista fu dovuta ad un tragico scherzo finito nel sangue.

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Senad Lulic

Senad Lulic

Difensore, nato a Mostar (Serbia) il 18 gennaio 1986.

Senad Lulić ha iniziato la sua carriera di calciatore in Svizzera, nella squadra del Chur 97, con la quale debutta in Prima Lega nella stagione 2003/04. Nel 2006 passa al Bellinzona, dove debutta nel campionato di Challenge League. La stagione successiva si impone in prima squadra disputando 33 partite e realizzando 10 reti, contribuendo alla promozione in Super League.

Nell'estate del 2008, viene acquistato dal Grasshopper, con il quale gioca per due stagioni prima di passare allo Young Boys, formazione con la quale debutta anche in Coppa dei Campioni - Champions League prima ed Europa League dopo. Il 9 giugno 2011 viene acquistato dalla Lazio per una cifra vicina ai 3 milioni di euro con un contratto quinquennale. Colleziona 90 presenze e 12 reti in serie A (aggiornato a giugno 2014).

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