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Cresciuto nella società. E' uno dei ''pulcini'' che il [[25 novembre]] [[1934]] giocò la [[Domenica 25 novembre 1934 - Roma, stadio del P.N.F. – Lazio-Wacker 0-2|partita di ritorno]] contro il Wacker di Vienna. Scattante, tecnico, implacabile marcatore, durissimo, esordì nella Lazio nel [[derby]] del [[15 gennaio]] [[1939]] che vide [[Domenica 15 gennaio 1939 - Roma, campo Testaccio - Roma-Lazio 0-2|i biancocelesti espugnare per la prima volta]] Testaccio ([[Roma]]-Lazio 0-2). Nella settimana precedente la partita il ragazzo, non ancora diciottenne, aveva cercato invano dei biglietti gratuiti per assistere alla gara e, timoroso, il sabato, si era recato in sede per chiederli direttamente al burbero presidente [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]]. Quest'ultimo, alla richiesta del ragazzo, rispose che non ne avrebbe avuto bisogno in quanto il giorno dopo sarebbe sceso in campo.
Cresciuto nella società. E' uno dei ''pulcini'' che il [[25 novembre]] [[1934]] giocò la [[Domenica 25 novembre 1934 - Roma, stadio del P.N.F. – Lazio-Wacker 0-2|partita di ritorno]] contro il Wacker di Vienna. Scattante, tecnico, implacabile marcatore, durissimo, esordì nella Lazio nel [[derby]] del [[15 gennaio]] [[1939]] che vide [[Domenica 15 gennaio 1939 - Roma, campo Testaccio - Roma-Lazio 0-2|i biancocelesti espugnare per la prima volta]] Testaccio ([[Roma]]-Lazio 0-2). Nella settimana precedente la partita il ragazzo, non ancora diciottenne, aveva cercato invano dei biglietti gratuiti per assistere alla gara e, timoroso, il sabato, si era recato in sede per chiederli direttamente al burbero presidente [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]]. Quest'ultimo, alla richiesta del ragazzo, rispose che non ne avrebbe avuto bisogno in quanto il giorno dopo sarebbe sceso in campo.


A fine partita [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]], capitano della [[Roma]] ed ex Laziale, abbracciò a lungo il giovane avversario forse riconoscendo in lui il suo degno successore. E' stato uno dei più forti difensori che la Lazio abbia mai avuto. Estroverso, simpaticissimo, gioviale e autore di scherzi memorabili nei confronti dei compagni di squadra, era benvoluto da tutti. Durante la guerra giocò un anno nell'Audace Taranto in quanto impegnato come soldato nella città pugliese. Nel [[1948/49]], per divergenze economiche, si trasferì alla [[Roma]] per due stagioni, in cambio di 8 milioni di lire, per poi passare alla [[Reggina]]. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 110 presenze e 1 rete in [[Campionato]].
A fine partita [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]], capitano della [[Roma]] ed ex Laziale, abbracciò a lungo il giovane avversario forse riconoscendo in lui il suo degno successore. E' stato uno dei più forti difensori che la Lazio abbia mai avuto. Estroverso, simpaticissimo, gioviale e autore di scherzi memorabili nei confronti dei compagni di squadra, era benvoluto da tutti. Durante la guerra giocò un anno nell'Audace Taranto in quanto impegnato come soldato nella città pugliese. Nel [[1948/49]], per divergenze economiche, si trasferì alla [[Roma]] per due stagioni, in cambio di 8 milioni di lire, per poi passare alla [[Reggina]]. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 129 presenze e 1 rete in [[Campionato]].


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Versione delle 20:57, 13 gen 2020

Alessandro Ferri

Difensore, nato a Roma il 25 febbraio 1921 ed ivi deceduto il 3 giugno 2003. Detto "Sandro".

Cresciuto nella società. E' uno dei pulcini che il 25 novembre 1934 giocò la partita di ritorno contro il Wacker di Vienna. Scattante, tecnico, implacabile marcatore, durissimo, esordì nella Lazio nel derby del 15 gennaio 1939 che vide i biancocelesti espugnare per la prima volta Testaccio (Roma AS-Lazio 0-2). Nella settimana precedente la partita il ragazzo, non ancora diciottenne, aveva cercato invano dei biglietti gratuiti per assistere alla gara e, timoroso, il sabato, si era recato in sede per chiederli direttamente al burbero presidente Remo Zenobi. Quest'ultimo, alla richiesta del ragazzo, rispose che non ne avrebbe avuto bisogno in quanto il giorno dopo sarebbe sceso in campo.

A fine partita Fulvio Bernardini, capitano della Roma AS ed ex Laziale, abbracciò a lungo il giovane avversario forse riconoscendo in lui il suo degno successore. E' stato uno dei più forti difensori che la Lazio abbia mai avuto. Estroverso, simpaticissimo, gioviale e autore di scherzi memorabili nei confronti dei compagni di squadra, era benvoluto da tutti. Durante la guerra giocò un anno nell'Audace Taranto in quanto impegnato come soldato nella città pugliese. Nel 1948/49, per divergenze economiche, si trasferì alla Roma AS per due stagioni, in cambio di 8 milioni di lire, per poi passare alla Reggina. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 129 presenze e 1 rete in Campionato.





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