Colucci Paolo: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Colucci2008.jpg|thumb|right|150px|Colucci oggi, nella festa per il 60° anniversario dalla conquista dello scudetto con la Lazio Juniores]] |
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Portiere, nato a Roma il [[29 marzo]] [[1926]]. |
Portiere, nato a Roma il [[29 marzo]] [[1926]]. Comincia a giocare nel G.S. Colosseo nel 1940/41 per poi passare al G.S. Vincere l'anno seguente. Arriva alla Lazio nel 1942/43 e vi rimane anche le due stagioni successive. Entrò nell'orbita della prima squadra all'età di 17 anni fortemente voluto da [[Canestri Dino|Dino Canestri]] e pur seguitando a giocare molte partite a livello giovanile. Nel [[1945/46]] fu ceduto in prestito all'Almas con cui vinse il Campionato di Prima Divisione. In un'amichevole Lazio-Almas il nuovo tecnico biancoceleste [[Cargnelli Toni|Cargnelli]] lo notò e lo rivolle a disposizione per la stagione successiva, [[1946/47]]. Giocò una partita contro il [[Livorno|Livorno]] ma, chiuso da portieri come [[Gradella Uber|Gradella]] e [[Giubilo Corrado|Giubilo]], non ebbe occasione di mettere in mostra le sue ottime qualità e fu ceduto in prestito. Purtuttavia nel 1947 fece parte di una rappresentativa nazionale che giocò un importante torneo internazionale a Praga. Riscattò il cartellino e si accasò con il [[Latina|Latina]] in [[serie C]] nel 1947/48. Nel [[1948/49]] [[Musso|Musso]], dirigente laziale che lavorava a Palombara Sabina, lo portò con sè assieme ad altri giocatori e, nella squadra locale, restò un anno. Tornò in prestito alla Lazio nel [[1949/50]], poi passò all'ATAC e in seguito, nel [[1950/51]], militò nei dilettanti dell'Umanitas e qui subì la rottura dei legamenti nel [[1952]] che lo costrinse a lasciare il calcio giocato, anche se formò una squadra con i dipendenti dell'INA suoi colleghi di lavoro. Andato in pensione, nel [[1986]] ha iniziato ad allenare i giovani portieri nel Centro Sportivo Cristoforo Colombo a Roma, portando avanti quest'attività per 18 anni assieme al suo ex compagno di squadra [[Spurio Renato|Renato Spurio]]. Ancor oggi segue le vicende laziali con amore e competenza. E' presidente e segretario dell'Associazione Vecchie Glorie di [[Roma AS|Roma]] e Lazio e non manca mai di festeggiare le ricorrenze e di mantenere vivo il ricordo, con manifestazioni sportive di ogni tipo, dei tanti giocatori che hanno fatto la storia di queste società e organizzando iniziative atte a sensibilizzare i giovani sul valore dello sport e sulla necessità di osservare sempre comportamenti etici e corretti. |
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[[Image:Colucci_Paolo.jpg|thumb|right|200px|Colucci era il portiere della squadra "Ragazzi" della Lazio che battè la [[Roma AS|Roma]] nel Maggio '44 nella finale che permise ai biancocelesti di laurearsi Campioni romani.]] |
[[Image:Colucci_Paolo.jpg|thumb|right|200px|Colucci era il portiere della squadra "Ragazzi" della Lazio che battè la [[Roma AS|Roma]] nel Maggio '44 nella finale che permise ai biancocelesti di laurearsi Campioni romani.]] |
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Versione delle 17:20, 4 lug 2008




Portiere, nato a Roma il 29 marzo 1926. Comincia a giocare nel G.S. Colosseo nel 1940/41 per poi passare al G.S. Vincere l'anno seguente. Arriva alla Lazio nel 1942/43 e vi rimane anche le due stagioni successive. Entrò nell'orbita della prima squadra all'età di 17 anni fortemente voluto da Dino Canestri e pur seguitando a giocare molte partite a livello giovanile. Nel 1945/46 fu ceduto in prestito all'Almas con cui vinse il Campionato di Prima Divisione. In un'amichevole Lazio-Almas il nuovo tecnico biancoceleste Cargnelli lo notò e lo rivolle a disposizione per la stagione successiva, 1946/47. Giocò una partita contro il Livorno ma, chiuso da portieri come Gradella e Giubilo, non ebbe occasione di mettere in mostra le sue ottime qualità e fu ceduto in prestito. Purtuttavia nel 1947 fece parte di una rappresentativa nazionale che giocò un importante torneo internazionale a Praga. Riscattò il cartellino e si accasò con il Latina in serie C nel 1947/48. Nel 1948/49 Musso, dirigente laziale che lavorava a Palombara Sabina, lo portò con sè assieme ad altri giocatori e, nella squadra locale, restò un anno. Tornò in prestito alla Lazio nel 1949/50, poi passò all'ATAC e in seguito, nel 1950/51, militò nei dilettanti dell'Umanitas e qui subì la rottura dei legamenti nel 1952 che lo costrinse a lasciare il calcio giocato, anche se formò una squadra con i dipendenti dell'INA suoi colleghi di lavoro. Andato in pensione, nel 1986 ha iniziato ad allenare i giovani portieri nel Centro Sportivo Cristoforo Colombo a Roma, portando avanti quest'attività per 18 anni assieme al suo ex compagno di squadra Renato Spurio. Ancor oggi segue le vicende laziali con amore e competenza. E' presidente e segretario dell'Associazione Vecchie Glorie di Roma e Lazio e non manca mai di festeggiare le ricorrenze e di mantenere vivo il ricordo, con manifestazioni sportive di ogni tipo, dei tanti giocatori che hanno fatto la storia di queste società e organizzando iniziative atte a sensibilizzare i giovani sul valore dello sport e sulla necessità di osservare sempre comportamenti etici e corretti.
