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• [[Il Tempo]] titola: ''"Suicidio [[Roma]]. La Lazio gode. I biancocelesti vincono di misura il 157° [[derby]] della Capitale. Decide [[Felipe Anderson|Anderson]] bravo ad approfittare dell’errore di Ibanez. Controsorpasso in classifica con la squadra di [[Sarri Maurizio|Sarri]] ora terza. Altra tegola Mourinho che perde Pellegrini per infortunio"''.
• [[Il Tempo]] titola: "Suicidio [[Roma]]. La Lazio gode. I biancocelesti vincono di misura il 157° [[derby]] della Capitale. Decide [[Felipe Anderson|Anderson]] bravo ad approfittare dell’errore di Ibanez. Controsorpasso in classifica con la squadra di [[Sarri Maurizio|Sarri]] ora terza. Altra tegola Mourinho che perde Pellegrini per infortunio".


Prosegue il quotidiano romano: La [[Roma]] si suicida e la Lazio gode portando a casa il 157° [[derby]] della Capitale con un solo tiro in porta: anzi due. Ma basta e avanza per far male a una [[Roma]] che non fa molto di più se non attaccare in maniera sterile per tutta la gara senza mai trovare però la qualità giusta o la giocata decisiva per rientrare in partita dopo il generoso regalo di Ibanez alla mezz’ora. È l’episodio che, come spesso accade in una stracittadina, decide la sfida. La Lazio svolta quando il difensore brasiliano commette l’ennesima ingenuità (la quarta stagionale costata un gol per la retroguardia giallorossa) facendosi sfilare dai piedi una palla dolorosissima dall’ex compagno [[Pedro]]. Lo spagnolo è rapido e cattivo (tra i migliori dei suoi finché resta in campo), palla a [[Felipe Anderson]] e ospiti avanti. Il resto è una partita brutta, spesso interrotta, nella quale si concretizza raramente sotto porta.
Prosegue il quotidiano romano: La [[Roma]] si suicida e la Lazio gode portando a casa il 157° [[derby]] della Capitale con un solo tiro in porta: anzi due. Ma basta e avanza per far male a una [[Roma]] che non fa molto di più se non attaccare in maniera sterile per tutta la gara senza mai trovare però la qualità giusta o la giocata decisiva per rientrare in partita dopo il generoso regalo di Ibanez alla mezz’ora. È l’episodio che, come spesso accade in una stracittadina, decide la sfida. La Lazio svolta quando il difensore brasiliano commette l’ennesima ingenuità (la quarta stagionale costata un gol per la retroguardia giallorossa) facendosi sfilare dai piedi una palla dolorosissima dall’ex compagno [[Pedro]]. Lo spagnolo è rapido e cattivo (tra i migliori dei suoi finché resta in campo), palla a [[Felipe Anderson]] e ospiti avanti. Il resto è una partita brutta, spesso interrotta, nella quale si concretizza raramente sotto porta.

Versione delle 23:16, 2 gen 2023

Come pagina di prova ho preso un testo dal Corriere dello Sport on-line

Hatayspor-Lazio 2-5

(articolo del Corriere dello Sport - versione on line)

MANAVGAT - Due vittorie su due. La Lazio chiude il ritiro in Turchia a bottino pieno. Dopo il 2-1 al Galatasaray ecco il 5-2 all’Hatayspor. Sette gol totali e 3 subiti. All’Emirhan Sport Center apre le marcature Vecino Falero Matías. Pareggio turco, poi vantaggio di Immobile su rigore e rete di Pedro. Andrade accorcia le distanze nella ripresa. Biancocelesti scatenati con Zaccagni (ancora dagli undici metri) e rete finale per la cinquina firmata Luka Romero. Sabato il ritorno a Roma, chiusa così la fase due della preparazione invernale. Sarri soddisfatto. Al 4 gennaio, giorno di ripresa ufficiale della stagione, manca sempre meno. La sua Lazio lancia segnali positivi.


► Il Corriere dello Sport titola: Sarri si mette Mou alle spalle. Mau imbriglia i giallorossi, un erroraccio di Ibañez favorisce il gol decisivo di Felipe Anderson: la Lazio scavalca una Roma AS deludente. E Pellegrini va ko. Senza Immobile e Milinkovic, i biancocelesti vincono un derby combattuto ma poco spettacolare. José assiste alla sterilità offensiva della sua squadra: solo una traversa di Zaniolo".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: La Lazio vince un derby complicato, con un gol regalato dalla Roma AS. La Lazio ha meritato di vincere, è sembrata più squadra della Roma AS, ha saputo difendersi con ordine, senza concedere niente all’attacco spuntato di Mourinho nel secondo tempo durante il tentativo di rimonta. Il gol che ha deciso un derby dove lo spettacolo si è consumato soprattutto sugli spalti con coreografie da parte delle due tifoserie mai viste prima, è stato firmato da Felipe Anderson, al terzo gol contro la squadra giallorossa. La Lazio ha vinto il derby degli assenti. Senza Immobile e Milinković Savić Sergej è riuscita a cambiare pelle per complicare i piani di Mourinho, che mai come in questa partita ha avvertito l’assenza di Dybala. La Lazio ha snaturato il suo modo di giocare, è rimasta bassa e alla fine ha vinto il derby degli italiani. Sei in campo dall’inizio, più Cancellieri entrato nella ripresa. Nella Roma AS quattro titolari, più Belotti ed El Shaarawy. Non è facile vedere così tanti italiani in campo in serie A come nel derby capitolino. La Lazio ha scavalcato nuovamente la Roma AS in classifica e adesso è al terzo posto con l’Atalanta: l’eliminazione dall’Europa League fa meno male con questo successo che pesa.

La partita del 6 novembre 2022 Roma AS-Lazio è terminata 0-1 per i biancocelesti.

Lazio insolita. Mourinho ha preferito Camara a Matic, con Karsdorp a destra e Zalewski a sinistra ha messo in difficoltà Sarri, che ha tenuto bloccata la linea difensiva e quindi ha concesso spazio ai due esterni giallorossi. La Lazio con Luis Alberto (Romero Alconchel Luis Alberto) dall’inizio ha dato fastidio alla Roma AS, ma ha fatto fatica a salire senza un centravanti sul quale giocare. Immobile è andato in extremis in panchina, ma non era in grado di scendere in campo. Più compatta la squadra biancoceleste, che ha tenuto il baricentro più basso del solito e ha lasciato il possesso palla alla Roma AS. Marcature personalizzate a centrocampo: Cataldi ha fatto da schermo a Pellegrini (meno ispirato rispetto a giovedì scorso e condizionato dal problema muscolare che lo ha costretto alla resa all’inizio della ripresa), Cristante ha aspettato Vecino Falero Matías e Camara ha arginato Luis Alberto (Romero Alconchel Luis Alberto). La Roma AS ha attaccato dall’inizio, con Abraham troppo lontano dalla porta, in difesa ha concesso poco, ma un errore è stato fatale. Da una rimessa dal fondo Ibañez ha perso il pallone sulla pressione di Pedro, che lo conosce e gli ha rubato palla. Per Felipe Anderson (Pereira Gomes Felipe Anderson) è stato un gioco da ragazzi arrivare in corsa e battere Rui Patricio. Dietro anche Mancini ha faticato. Ammonito dopo 9 minuti, ha rischiato il rosso e Mourinho è stato costretto a lasciarlo negli spogliatoi nell’intervallo, inserendo Celik. Al 33' l’unica vera occasione dei giallorossi: Zaniolo, liberato da Abraham, ha centrato la traversa, dopo la deviazione di Marusic.

Il derby Roma AS-Lazio si è giocato in data 6/11.


Testo in grassetto

Testo in corsivo

L’amor di bandiera, ha scelto questa tattica per preparare e vincere il derby: "La dedica va al nostro popolo che ci criticherà anche, ma fondamentalmente ci è sempre vicino. Era d’obbligo "sparare" una prestazione di questo tipo". La lazialità ereditata e assorbita da Maurizio Sarri è stata continuamente allenata nei giorni pre-derby: "Ai ragazzi in mattinata ho detto "Oggi non si gioca per i punti, sono un nostro obiettivo, si gioca per il popolo laziale, pretende una prestazione di anima, cuore, personalità, generosità. Finirà come finirà, se daremo questo i tifosi saranno comunque contenti"". Niente calcio sgargiante, tanta forza e tanto sentimento, così Sarri s’è preso il secondo derby su tre contro Mourinho, lavorando su teste e cuori. S’è sciolto anche il maestro del calcio-scientifico, rimasto senza armi: "Vedere giocare i ragazzi con cuore e anima è ancora piu soddisfacente di vedere ordine e applicazione tattica. Questo è uno dei derby più sentiti del mondo, è diverso dagli altri. Io a Londra ne ho giocati tanti, ma non c’è certo la partecipazione emotiva di questo derby. Non è una partita normale e in questa settimana l’abbiamo pagata. La testa era qui".


Il tecnico: "Oggi abbiamo giocato bene" - chiosa Sarri - dobbiamo continuare così".


Il Tempo titola: "Suicidio Roma AS. La Lazio gode. I biancocelesti vincono di misura il 157° derby della Capitale. Decide Anderson bravo ad approfittare dell’errore di Ibanez. Controsorpasso in classifica con la squadra di Sarri ora terza. Altra tegola Mourinho che perde Pellegrini per infortunio".

Prosegue il quotidiano romano: La Roma AS si suicida e la Lazio gode portando a casa il 157° derby della Capitale con un solo tiro in porta: anzi due. Ma basta e avanza per far male a una Roma AS che non fa molto di più se non attaccare in maniera sterile per tutta la gara senza mai trovare però la qualità giusta o la giocata decisiva per rientrare in partita dopo il generoso regalo di Ibanez alla mezz’ora. È l’episodio che, come spesso accade in una stracittadina, decide la sfida. La Lazio svolta quando il difensore brasiliano commette l’ennesima ingenuità (la quarta stagionale costata un gol per la retroguardia giallorossa) facendosi sfilare dai piedi una palla dolorosissima dall’ex compagno Pedro. Lo spagnolo è rapido e cattivo (tra i migliori dei suoi finché resta in campo), palla a Felipe Anderson (Pereira Gomes Felipe Anderson) e ospiti avanti. Il resto è una partita brutta, spesso interrotta, nella quale si concretizza raramente sotto porta.

La Roma AS attacca e la Lazio che fa quello che deve fare: ribatte colpo su colpo, sta stretta lì dietro e rinuncia al suo solito gioco per portare a casa la pagnotta: e gli riesce. Anzi, avrebbe segnato anche il raddoppio se Rui Patricio non avesse fatto un mezzo miracolo sempre su Anderson. Ma è chiaro che senza Immobile e Milinkovic la qualità davanti cala e i soliti meccanismi faticano a mettersi in moto per trovare la consueta fluidità. Però va bene anche così, perché dall’altra parte del campo c’è una squadra che non trova mai la lucidità e la concretezza per far male. Troppo poco la traversa colpita da Zaniolo (complice la deviazione di Marusic), così come l’apporto di Abraham: prob1ema che Mourinho prima o poi dovrà affrontare. E, visto che piove sempre sul bagnato, Mou perde anche Pellegrini in vista delle ultime due uscite di campionato prima della lunga pausa mondiale: altro infortunio, ancora una volta all'Olimpico... vorrà dire qualcosa?

Il bilancio finale rispetta i pronostici della vigilia che confermano come Orsato sia la bestia nera per la Roma AS al derby (mai vinto con lui a dirigere) pur non facendo errori clamorosi. E a proposito di scaramanzia, della serie "il pianto paga", ha vinto ancora una volta la squadra che ci è arrivava peggio a questa stracittadina. Tradizione rispettata al netto delle assenze pesanti con le quali entrambe le squadre si sono presentate all’evento dell’Olimpico. Cataldi va sotto la Nord a raccogliere i frutti del suo primo derby giocato con la fascia da capitano, Pellegrini passa in rassegna i suoi provando ad andare oltre perché il controsorpasso in campionato cambia più alla testa e all’umore che non a una classifica ancora tutta da definire. Lazio al terzo posto e Roma AS quinta agganciata dalla Juve e condannata (Ibanez in primis) a qualche giorno di penitenza cosi come i suoi tifosi costretti ad "abbozzare" alle battute dei rivali di sempre. Anche questo è derby.