Manfredonia Lionello: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==


Difensore-centrocampista, nato a Roma il [[27 novembre]] [[1956]]. Cresciuto nella Società. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 201 presenze e 8 goals in [[Campionato]].



[[Immagine:Manfredonia1.jpg|thumb|left|150px||Lionello Manfredonia]]
[[Immagine:Manfredonia15.jpg|thumb|right|150px|Negli anni '70 fu uno dei piu forti stopper]]
[[Immagine:Manfredonia Lussemburgo.jpg|thumb|left|150px|Con la maglia azzurra]]
[[Immagine:Manfredonia2a.jpg|thumb|left|150px|In nazionale Under21]]
[[Immagine:Manfredonia4.jpg|thumb|left|150px|Durante l'udienza della giustizia sportiva]]
[[Immagine:Manfredonia6.jpg|thumb|left|150px|Nel 1983]]
[[Immagine:Manfredonia8.jpg|thumb|left|150px||Il drammatico momento di Bologna]]


===Da giovane talento a titolare in serie A===
===Da giovane talento a titolare in serie A===

[[Immagine:Manfredonia1.jpg|150px|left|thumb|Manfredonia agli esordi]]
La Lazio lo acquista all'età di 15 anni dal Don Orione, Società della zona di Monte Mario, pagandolo un milione di lire e strappandolo alla [[Juventus FC|Juventus]]. E' uno dei ragazzini terribili che in quegli anni si mettono in mostra nella Lazio.
[[Immagine:Manfredonia15.jpg|200px|right|thumb|Negli anni 70 fu uno dei piu forti stopper]]

Difensore-centrocampista, nato a Roma il [[27 novembre]] [[1956]].
Viene convocato tre volte (con una presenza) nella Nazionale Juniores e nel Torneo Giovanile Principato di Monaco del [[1973]]. Assieme a [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]], [[Di Chiara Stefano|Stefano Di Chiara]] e [[Agostinelli Andrea|Andrea Agostinelli]] conquista lo scudetto Primavera [[1975/76]].
Cresciuto nella società.

Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste.
Con la Lazio colleziona 201 presenze e 8 goals in [[Campionato]].
La Lazio lo acquista all'età di 15 anni dal Don Orione, squadretta della zona di Monte Mario, pagandolo un milione di lire e strappandolo alla [[Juventus FC|Juventus]].
E' uno dei ragazzini terribili che in quegli anni si mettono in mostra nella Lazio.
Viene convocato tre volte (con una presenza) nella Nazionale Juniores, nel Torneo Giovanile Principato di Monaco del [[1973]].
Assieme a [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]], [[Di Chiara Stefano|Stefano Di Chiara]] e [[Agostinelli Andrea|Andrea Agostinelli]] conquista lo scudetto primavera [[1975/76]].
Gioca sia a centrocampo che da libero, fino a fare lo stopper, e sempre risultando uno dei migliori in campo.
Gioca sia a centrocampo che da libero, fino a fare lo stopper, e sempre risultando uno dei migliori in campo.
[[Corsini Giulio|Giulio Corsini]], neo allenatore dei biancazzurri, lo nota e lo fa allenare con la prima squadra nel ritiro precampionato, ma il suo nome era comparso già all'indomani della conquista del primo scudetto nel [[1974]] come uno dei più validi e promettenti giocatori per gli anni a venire.
[[Corsini Giulio|Giulio Corsini]], neo allenatore dei biancazzurri, lo nota e lo fa allenare con la prima squadra nel ritiro precampionato, ma il suo nome era comparso già all'indomani della conquista del primo scudetto nel [[1974]] come uno dei più validi e promettenti giocatori per gli anni a venire.

Esordisce in [[serie A]] contro il [[Bologna]] il [[Domenica 2 novembre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 1-1|2 Novembre 1975]], non ancora diciannovenne.
I contemporanei infortuni di [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e [[Martini Luigi|Martini]] fanno si che tocchi a lui esordire proprio con la maglia numero 4.
Esordisce in [[Serie A]] contro il [[Bologna]] il [[Domenica 2 novembre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 1-1|2 Novembre 1975]], non ancora diciannovenne. I contemporanei infortuni di [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e [[Martini Luigi|Martini]] gli permettono di esordire proprio con la maglia numero 4.

Corsini in verità aveva pensato di sostituire Martini con [[Petrelli Sergio|Petrelli]], ma la notte tra sabato e domenica aveva visto un peggiorare delle condizioni del capitano e quindi ecco spiegata la decisione di schierarlo in campo.
[[Corsini Giulio|Corsini]] in verità aveva pensato di sostituire [[Martini Luigi|Martini]] con [[Petrelli Sergio|Petrelli]] ma la notte tra Sabato e Domenica aveva visto peggiorare le condizioni del capitano e quindi ecco spiegata la decisione di schierarlo in campo.
La sua gara fu impeccabile e 3 giorni dopo giocò addirittura in [[Coppa UEFA]] contro il [[Mercoledi, 5 novembre 1975 - Barcellona, Estadio Nou Camp - Barcellona-Lazio 4-0|Barcellona]] di Johann Crujff.

Il primo anno colleziona però solo 4 presenze giocando anche stopper e centrocampista.
La sua gara fu impeccabile e tre giorni dopo giocò addirittura in [[Coppa UEFA]] contro il [[Mercoledi, 5 novembre 1975 - Barcellona, Estadio Nou Camp - Barcellona-Lazio 4-0|Barcellona]] di Johann Crujff. Il primo anno colleziona però solo 4 presenze giocando anche stopper e centrocampista.
La stagione successiva è quella della consacrazione: avendo conquistato la fiducia di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] diviene titolare inamovibile, giocando da stopper, in quanto il ruolo del libero è di capitan Wilson.

Entra nel giro delle Nazionali, essendo convocato nella Nazionale Under 21, dove gioca 6 partite (con una rete) da libero e stopper.
La stagione successiva è quella della consacrazione: avendo conquistato la fiducia di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]], diviene titolare inamovibile giocando da stopper in quanto il ruolo di libero è assegnato a capitan [[Wilson Giuseppe|Wilson]].
Partecipa (4 presenze) con la Nazionale Militare, che arriva terza, al Campionato Militare Internazionale [[1977]] a Damasco (Siria).

Entra nel giro delle Nazionali essendo convocato nella Nazionale Under 21 dove gioca sei partite (con una rete) sia da libero che da stopper. Partecipa poi con quattro presenze nella Nazionale Militare che arriva terza al Campionato Militare Internazionale [[1977]] a Damasco (Siria).


===I Mondiali in Argentina===
===I Mondiali in Argentina===
[[Immagine:Manfredonia Lussemburgo.jpg|150px|left|thumb|Con la maglia azzurra]]
[[Immagine:Manfredonia2a.jpg|right|120px|thumb|In nazionale Under21]]


La stagione [[1977/78]] lo vede ancora protagonista, tanto che viene convocato in nazionale da [[Bearzot Enzo|Bearzot]].
La stagione [[1977/78]] lo vede ancora protagonista, tanto che viene convocato in Nazionale da [[Bearzot Enzo|Bearzot]]. Fà il suo esordio da libero all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] contro il [[Sabato 3 Dicembre 1977, Roma, stadio Olimpico - Italia-Lussemburgo 3-0|Lussemburgo]] il [[3 dicembre]] [[1977]].

Fa il suo esordio, da libero, all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] contro il [[Sabato 3 Dicembre 1977, Roma, stadio Olimpico - Italia-Lussemburgo 3-0|Lussemburgo]] il [[3 dicembre]] [[1977]].
Gioca altre due partite da stopper, contro Belgio e Spagna, una partita, da libero, nella Nazionale B, tre nella Nazionale Militare e cinque partite nell'Under 21.
Gioca altre due partite da stopper contro Belgio e Spagna, una partita da libero,nella Nazionale B, tre nella Nazionale Militare e cinque partite nell'Under 21. Il C.T. lo stima a tal punto da convocarlo tra i ventidue per il Mondiale 1978 in Argentina. Bearzot lancia come titolari i giovani Cabrini e Paolo Rossi e preferisce quindi affidarsi in difesa al più esperto Bellugi.

Il CT lo stima a tal punto da convocarlo tra i ventidue per il Mondiale 1978 in Argentina.
La Società manda il giovane Manfredonia al mondiale senza il sostegno di un dirigente, lasciandolo solo in balia della stampa sempre alla ricerca di uno scoop o di una dichiarazione per creare un articolo o un titolo.
Bearzot lancia come titolari i giovani Cabrini e Paolo Rossi, e preferisce quindi affidarsi in difesa al più esperto Bellugi.
Manfredonia non scende mai in campo ed a causa di alcune sue dichiarazioni ed a particolari atteggiamenti, entra in contrasto con il C.T..
La società manda il giovane Manfredonia al mondiale, senza il sostegno di un dirigente, lasciandolo solo in balia della stampa, sempre in cerca di uno scoop o una dichiarazione per creare un articolo o un titolo.

Manfredonia non scende mai in campo e, a causa di alcune sue dichiarazioni ed atteggiamenti, entra in contrasto con il Ct e per questo giocherà soltanto un'altra partita contro la Turchia dopo il Mondiale (e due partite nella Nazionale B di Azelio Vicini, di cui una da capitano), ed una con la Nazionale B nel 1979, poi non sarà più convocato, anche se è molto probabile che sia stato lui a chiedere a Bearzot di non chiamarlo più in un atto d'orgoglio.
Per questo giocherà soltanto un'altra partita contro la Turchia dopo il Mondiale e due gare nella Nazionale B di Azeglio Vicini, di cui una da capitano, ed un'altra con la Nazionale B nel 1979. Poi non sarà più convocato, anche se è molto probabile che sia stato lui a chiedere a Bearzot di non chiamarlo più in un atto d'orgoglio.


===La vicenda del calcio scommesse===
===La vicenda del calcio scommesse===

[[Immagine:Manfredonia4.jpg|left|200px|thumb|Durante l'udienza della giustizia sportiva]]
Nel [[1979]] sposa la sua fidanzata Anna, conosciuta a Ladispoli. La sua ascesa è inarrestabile e più volte le grandi squadre del nord chiedono di acquistarlo a suon di miliardi, ma [[Lenzini Umberto|Lenzini]] non cede e rifiuta ogni proposta.
Nel [[1979]] sposa la sua fidanzata Anna conosciuta a Ladispoli. La sua ascesa è inarrestabile e più volte le grandi squadre del nord chiedono di acquistarlo a suon di miliardi, ma [[Lenzini Umberto|Lenzini]] non cede e rifiuta ogni proposta.

Il posto da titolare è suo e disputa altre due stagioni a fianco di capitan Wilson e dell'inseparabile amico [[Giordano Bruno|Giordano]]
Nel [[1980]] viene coinvolto insieme a Giordano, a Wilson e [[Cacciatori Massimo|Cacciatori]] nello scandalo del "[[Calcioscommesse 1980|Calcioscommesse ]]"
Il posto da titolare è suo e disputa altre due stagioni a fianco di capitan [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e [[Giordano Bruno|Giordano]] suo inseparabile amico. Nel [[1980]] viene coinvolto insieme a [[Giordano Bruno|Giordano]], a [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e [[Cacciatori Massimo|Cacciatori]] nello scandalo del "[[Calcioscommesse 1980|Calcioscommesse ]]"

E' il primo ad essere fermato ed arrestato in tribuna a Pescara (dove aveva assistito alla partita a fianco del presidente Lenzini, in quanto squalificato), il [[23 marzo 1980]], e condotto, insieme agli altri tre, al carcere di Regina Coeli dove rimane rinchiuso per quasi 2 settimane.
E' il primo ad essere fermato ed arrestato in tribuna a Pescara (dove aveva assistito alla partita a fianco del presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] in quanto squalificato), il [[23 marzo]] [[1980]], e condotto insieme agli altri tre al carcere di Regina Coeli dove rimane rinchiuso per quasi 2 settimane. Sarà squalificato per tre anni e la Lazio sarà retrocessa in [[Serie B]].
Sarà squalificato per tre anni, la Lazio sarà retrocessa in [[Serie B]].


===Il ritorno e la promozione===
===Il ritorno e la promozione===
[[Immagine:Manfredonia6.jpg|100px|left|thumb|Nel 1983]]


Nel [[1982]] l'Italia vince i Campionati del Mondo in Spagna, gli squalificati vengono amnistiati.
Nel [[1982]] l'Italia vince i Campionati del Mondo in Spagna e gli squalificati vengono così amnistiati.
Grazie al suo apporto e a quello di Bruno Giordano la Lazio torna in serie A, dopo un campionato sofferto dove i biancazzurri si classificano al secondo posto.
Grazie al suo apporto e a quello di [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] la Lazio torna in [[Serie A]] dopo un campionato sofferto dove i biancazzurri si classificano al secondo posto.

Il suo ruolo è ormai quello di centrocampista, dove riesce anche a segnare reti importanti e decisive.
Il suo ruolo è ormai quello di centrocampista, dove riesce anche a segnare reti importanti e decisive.
Gioca due partite, da capitano, con la Lega Nazionale Serie B Under 21.
Gioca due partite, da capitano, con la Lega Nazionale Serie B Under 21. Con l'arrivo di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] nelle vesti di Presidente, sembra che le cose si mettano al meglio per la Società, ma l'amara realtà vede i biancazzurri combattere fino all'ultimo per non retrocedere e Manfredonia dà il suo contributo a volte decisivo.

Con l'arrivo di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] come presidente, sembra che le cose si mettano al meglio e si pensi in grande, ma l'amara realtà vede i biancazzurri combattere fino all'ultimo per non retrocede e Manfredonia da il suo contributo a volte decisivo.
Nell'estate [[1984]] Chinaglia, per rimpolpare le casse della Lazio in profondo rosso, pensa di vendere sia Lui che Giordano, ma il secco rifiuto dei due sconvolge i piani del presidente che se la lega al dito.
Nell'estate [[1984]] [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], per risanare le casse della Lazio in profondo rosso, pensa di vendere sia lui che [[Giordano Bruno|Giordano]], ma il secco rifiuto dei due calciatori sconvolge i piani del Presidente.

la stagione [[1984/85]] è un'autentico calvario e già al girone d'andata la Lazio è spacciata.
Oltre al resto, la squadra paga per i rapporti non più idilliaci tra Manfredonia e Giordano.
La stagione [[1984/85]] è un'autentico calvario e già al girone d'andata la Lazio è spacciata. Oltre al resto, la squadra paga i rapporti non più idilliaci tra Manfredonia e [[Giordano Bruno|Giordano]].

Chinaglia abbandona la presidenza e per Manfredonia si aprono le porte di un'inevitabile cessione.
Chinaglia abbandona la presidenza e per Manfredonia si aprono le porte di un'inevitabile cessione.


===Dall'addio alla Lazio a una tragedia sfiorata===
===Dall'addio alla Lazio ad una tragedia sfiorata===

Viene così ceduto nell'estate del [[1985]] alla [[Juventus FC|Juventus]]. Con i bianconeri vince uno [[Scudetto]] ed una Coppa Intercontinentale affermandosi come uno dei migliori centrocampisti italiani per qualità e rendimento. Nel [[1987]] passa alla [[Roma AS|Roma]]. Questo trasferimento viene visto come un "tradimento" dai tifosi laziali (che non lo perdoneranno mai) e provoca una spaccatura tra i tifosi romanisti.

Nascono infatti i "GAM", i "Gruppi Anti Manfredonia", ma il suo rendimento in campo è sempre ottimo.
Viene inoltre convocato nella Lega Nazionale Serie A, dove colleziona una presenza. Ma il [[30 dicembre]] [[1989]] si sfiora una tragedia. Si gioca Bologna-Roma,fà molto freddo, ed il terreno è ghiacciato.

Manfredonia dopo appena sei minuti crolla a terra privo di sensi. Tra i primi a soccorrerlo c'è proprio l'amico ritrovato [[Giordano Bruno|Giordano]] che ora gioca nel Bologna. Viene prontamente soccorso dal dottor [[Alicicco Ernesto|Alicicco]] e dal massaggiatore Giorgio Rossi che gli praticano il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Trasportato all'Ospedale Maggiore in coma, ne viene confermata la diagnosi di infarto del miocardio di piccola dimensione.

Trascorre il Capodanno all'ospedale bolognese privo di conoscenza. Con lui a vegliarlo è presente la seconda moglie Carolina e l'amico Cabrini con sua moglie Consuelo. Si sveglia dopo 42 ore il dramma. E' costretto però a ritirarsi dall'attività agonistica.

Fortunatamente non avrà più nessun tipo di disturbo cardiologico. Appesi gli scarpini al chiodo diventa Direttore Sportivo del [[Vicenza]] e poi del [[Cagliari]]. Successivamente diventa procuratore.

E' stato uno dei massimi campioni cresciuti nel vivaio biancazzurro di sempre. Purtroppo ancora oggi il suo nome è associato al trasferimento alla [[Roma AS|Roma]], cosa mai digerita dai sostenitori biancazzurri che pur gli avevano già perdonato la vicenda del [[Calcioscommesse 1980|Calcioscommesse]].


[[Immagine:Manfredonia8.jpg|200px|right|thumb|Il drammatico momento di Bologna]]
Viene ceduto nell'estate del [[1985]] alla [[Juventus FC|Juventus]]. Con i bianconeri vince uno scudetto ed una Coppa Intercontinentale, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti italiani per qualità e rendimento.
Nel [[1987]] passa alla [[Roma AS|Roma]]. Il trasferimento viene visto come un "tradimento" dai tifosi laziali,che non lo perdoneranno mai, e provoca una spaccatura tra i tifosi romanisti.
Nascono i "GAM", Gruppi Anti Manfredonia.
Il suo rendimento in campo però è sempre ottimo.
Viene convocato nella Lega Nazionale Serie A, dove colleziona una presenza.
Il [[30 Dicembre]] [[1989]] si gioca Bologna-Roma, fa molto freddo, il terreno è ghiacciato.
Manfredonia dopo appena sei minuti crolla a terra, privo di sensi. Tra i primi a soccorrerlo c'è proprio l'amico ritrovato Giordano, che gioca nel Bologna.
Viene soccorso dal dottor [[Alicicco Ernesto|Alicicco]] e dal massaggiatore Giorgio Rossi, che gli praticano il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.
Trasportato all'Ospedale Maggiore in coma, viene confermata la diagnosi di infarto del miocardio di piccola dimensione.
Trascorre il Capodanno all'ospedale privo di conoscenza.Con lui a vegliarlo la seconda moglie Carolina, e all'amico Cabrini e sua moglie Consuelo.
Si sveglia dopo 42 ore il dramma.
E' costretto a ritirarsi dall'attività agonistica. Fortunatamente non avrà più nessun tipo di disturbo cardiologico.
Appesi gli scarpini al chiodo diventa Direttore Sportivo del [[Vicenza]] e poi del [[Cagliari]]. Successivamente diventa procuratore.
E' stato uno dei massimi campioni cresciuti nel vivaio biancazzurro di sempre.
Purtroppo ancora oggi il suo nome è associato per essere passato alla Roma, cosa mai digerita dai sostenitori biancazzurri che pur gli avevano già perdonato la vincenda del Calcioscommesse.


[[Categoria:Biografie|Manfredonia Lionello]]
[[Categoria:Biografie|Manfredonia Lionello]]

Versione delle 22:53, 13 set 2008

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Biografia

Difensore-centrocampista, nato a Roma il 27 novembre 1956. Cresciuto nella Società. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 201 presenze e 8 goals in Campionato.


Lionello Manfredonia
Negli anni '70 fu uno dei piu forti stopper
Con la maglia azzurra
In nazionale Under21
Durante l'udienza della giustizia sportiva
Nel 1983
Il drammatico momento di Bologna

Da giovane talento a titolare in serie A

La Lazio lo acquista all'età di 15 anni dal Don Orione, Società della zona di Monte Mario, pagandolo un milione di lire e strappandolo alla Juventus. E' uno dei ragazzini terribili che in quegli anni si mettono in mostra nella Lazio.

Viene convocato tre volte (con una presenza) nella Nazionale Juniores e nel Torneo Giovanile Principato di Monaco del 1973. Assieme a Bruno Giordano, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli conquista lo scudetto Primavera 1975/76.

Gioca sia a centrocampo che da libero, fino a fare lo stopper, e sempre risultando uno dei migliori in campo. Giulio Corsini, neo allenatore dei biancazzurri, lo nota e lo fa allenare con la prima squadra nel ritiro precampionato, ma il suo nome era comparso già all'indomani della conquista del primo scudetto nel 1974 come uno dei più validi e promettenti giocatori per gli anni a venire.

Esordisce in Serie A contro il Bologna il 2 Novembre 1975, non ancora diciannovenne. I contemporanei infortuni di Wilson e Martini gli permettono di esordire proprio con la maglia numero 4.

Corsini in verità aveva pensato di sostituire Martini con Petrelli ma la notte tra Sabato e Domenica aveva visto peggiorare le condizioni del capitano e quindi ecco spiegata la decisione di schierarlo in campo.

La sua gara fu impeccabile e tre giorni dopo giocò addirittura in Coppa UEFA contro il Barcellona di Johann Crujff. Il primo anno colleziona però solo 4 presenze giocando anche stopper e centrocampista.

La stagione successiva è quella della consacrazione: avendo conquistato la fiducia di Vinicio, diviene titolare inamovibile giocando da stopper in quanto il ruolo di libero è assegnato a capitan Wilson.

Entra nel giro delle Nazionali essendo convocato nella Nazionale Under 21 dove gioca sei partite (con una rete) sia da libero che da stopper. Partecipa poi con quattro presenze nella Nazionale Militare che arriva terza al Campionato Militare Internazionale 1977 a Damasco (Siria).

I Mondiali in Argentina

La stagione 1977/78 lo vede ancora protagonista, tanto che viene convocato in Nazionale da Bearzot. Fà il suo esordio da libero all'Olimpico contro il Lussemburgo il 3 dicembre 1977.

Gioca altre due partite da stopper contro Belgio e Spagna, una partita da libero,nella Nazionale B, tre nella Nazionale Militare e cinque partite nell'Under 21. Il C.T. lo stima a tal punto da convocarlo tra i ventidue per il Mondiale 1978 in Argentina. Bearzot lancia come titolari i giovani Cabrini e Paolo Rossi e preferisce quindi affidarsi in difesa al più esperto Bellugi.

La Società manda il giovane Manfredonia al mondiale senza il sostegno di un dirigente, lasciandolo solo in balia della stampa sempre alla ricerca di uno scoop o di una dichiarazione per creare un articolo o un titolo. Manfredonia non scende mai in campo ed a causa di alcune sue dichiarazioni ed a particolari atteggiamenti, entra in contrasto con il C.T..

Per questo giocherà soltanto un'altra partita contro la Turchia dopo il Mondiale e due gare nella Nazionale B di Azeglio Vicini, di cui una da capitano, ed un'altra con la Nazionale B nel 1979. Poi non sarà più convocato, anche se è molto probabile che sia stato lui a chiedere a Bearzot di non chiamarlo più in un atto d'orgoglio.

La vicenda del calcio scommesse

Nel 1979 sposa la sua fidanzata Anna conosciuta a Ladispoli. La sua ascesa è inarrestabile e più volte le grandi squadre del nord chiedono di acquistarlo a suon di miliardi, ma Lenzini non cede e rifiuta ogni proposta.

Il posto da titolare è suo e disputa altre due stagioni a fianco di capitan Wilson e Giordano suo inseparabile amico. Nel 1980 viene coinvolto insieme a Giordano, a Wilson e Cacciatori nello scandalo del "Calcioscommesse "

E' il primo ad essere fermato ed arrestato in tribuna a Pescara (dove aveva assistito alla partita a fianco del presidente Lenzini in quanto squalificato), il 23 marzo 1980, e condotto insieme agli altri tre al carcere di Regina Coeli dove rimane rinchiuso per quasi 2 settimane. Sarà squalificato per tre anni e la Lazio sarà retrocessa in Serie B.

Il ritorno e la promozione

Nel 1982 l'Italia vince i Campionati del Mondo in Spagna e gli squalificati vengono così amnistiati. Grazie al suo apporto e a quello di Bruno Giordano la Lazio torna in Serie A dopo un campionato sofferto dove i biancazzurri si classificano al secondo posto.

Il suo ruolo è ormai quello di centrocampista, dove riesce anche a segnare reti importanti e decisive. Gioca due partite, da capitano, con la Lega Nazionale Serie B Under 21. Con l'arrivo di Chinaglia nelle vesti di Presidente, sembra che le cose si mettano al meglio per la Società, ma l'amara realtà vede i biancazzurri combattere fino all'ultimo per non retrocedere e Manfredonia dà il suo contributo a volte decisivo.

Nell'estate 1984 Chinaglia, per risanare le casse della Lazio in profondo rosso, pensa di vendere sia lui che Giordano, ma il secco rifiuto dei due calciatori sconvolge i piani del Presidente.

La stagione 1984/85 è un'autentico calvario e già al girone d'andata la Lazio è spacciata. Oltre al resto, la squadra paga i rapporti non più idilliaci tra Manfredonia e Giordano.

Chinaglia abbandona la presidenza e per Manfredonia si aprono le porte di un'inevitabile cessione.

Dall'addio alla Lazio ad una tragedia sfiorata

Viene così ceduto nell'estate del 1985 alla Juventus. Con i bianconeri vince uno Scudetto ed una Coppa Intercontinentale affermandosi come uno dei migliori centrocampisti italiani per qualità e rendimento. Nel 1987 passa alla Roma. Questo trasferimento viene visto come un "tradimento" dai tifosi laziali (che non lo perdoneranno mai) e provoca una spaccatura tra i tifosi romanisti.

Nascono infatti i "GAM", i "Gruppi Anti Manfredonia", ma il suo rendimento in campo è sempre ottimo. Viene inoltre convocato nella Lega Nazionale Serie A, dove colleziona una presenza. Ma il 30 dicembre 1989 si sfiora una tragedia. Si gioca Bologna-Roma,fà molto freddo, ed il terreno è ghiacciato.

Manfredonia dopo appena sei minuti crolla a terra privo di sensi. Tra i primi a soccorrerlo c'è proprio l'amico ritrovato Giordano che ora gioca nel Bologna. Viene prontamente soccorso dal dottor Alicicco e dal massaggiatore Giorgio Rossi che gli praticano il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Trasportato all'Ospedale Maggiore in coma, ne viene confermata la diagnosi di infarto del miocardio di piccola dimensione.

Trascorre il Capodanno all'ospedale bolognese privo di conoscenza. Con lui a vegliarlo è presente la seconda moglie Carolina e l'amico Cabrini con sua moglie Consuelo. Si sveglia dopo 42 ore il dramma. E' costretto però a ritirarsi dall'attività agonistica.

Fortunatamente non avrà più nessun tipo di disturbo cardiologico. Appesi gli scarpini al chiodo diventa Direttore Sportivo del Vicenza e poi del Cagliari. Successivamente diventa procuratore.

E' stato uno dei massimi campioni cresciuti nel vivaio biancazzurro di sempre. Purtroppo ancora oggi il suo nome è associato al trasferimento alla Roma, cosa mai digerita dai sostenitori biancazzurri che pur gli avevano già perdonato la vicenda del Calcioscommesse.